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Le Lettere di Berlicche



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viola.72
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    LettereDiBerlicche
    Post: 1
    Sesso: Femminile
    00 07/03/2009 01:05


    I.

    Mio caro Malacoda,
    ho notato quanto mi dici sull'opportunità di dirigere le
    letture del paziente sottoposto alla tua cura, e di far sì
    che il più spesso possibile stia in compagnia di quel suo
    amico materialista. Ma non ti pare di essere un pochino
    ingenuo? Le tue parole fan pensare che tu sia d'opinione
    che la discussione sia il metodo per tenerlo lontano
    dalle grinfie del Nemico. Avrebbe potuto essere
    così se egli fosse vissuto alcuni secoli fa. A quei tempi
    gli uomini avevano una coscienza ancora abbastanza
    chiara di quando una cosa veniva provata e di quando
    no; e, se gli argomenti erano convincenti, la credevano
    veramente. Mantenevano ancora una relazione fra il pensare
    e l'agire, ed erano pronti, come risultato di una
    serie di ragionamenti, a mutar vita. Ma, un po' per
    mezzo della stampa settimanale, un po' con altre armi,
    siamo riusciti in gran parte a mutare questo stato di
    cose. Il tuo giovanotto è stato abituato, fin da ragazzo,
    ad avere nella testa una dozzina di filosofie irriconciliabili
    fra di loro, che danzano insieme allegramente. Non
    considera le dottrine come, in primo luogo, "vere" o
    "false", ma come "accademiche" o "pratiche", "superate"
    o "contemporanee", "convenzionali" o "audaci".

    Il gergo corrente, non la discussione, è il tuo alleato migliore
    per tenerlo lontano dalla chiesa. Non perder
    tempo nel tentare di fargli pensare che il materialismo
    è vero. Mettigli in mente che è forte, o robusto, o coraggioso
    - che è la filosofia del futuro. È di questo che
    si preoccupa.
    (...)continua(...)
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    LettereDiBerlicche
    Post: 1
    Sesso: Femminile
    00 07/03/2009 01:07
    cap IV.





    Mio caro Malacoda,
    le proposte da dilettante che appaiono nella tua ultima
    lettera mi suggeriscono che è ormai tempo che ti scriva
    esaurientemente sul penoso argomento della preghiera.
    Avresti potuto fare a meno di dire che il mio consiglio
    relativo alle sue preghiere per la madre « si è dimostrato
    singolarmente sfortunato ». Non sono cose che un
    nipote dovrebbe permettersi di scrivere a suo zio - e
    neppure un tentatore jr al Sottosegretario di una sezione.
    Quel tuo modo di fare rivela pure un desiderio
    spiacevole di scaricare le responsabilità. Devi imparare
    a pagare per le tue balordaggini.
    La cosa migliore, se fosse possibile, sarebbe di tenere
    il paziente completamente lontano da qualsiasi seria intenzione
    di pregare. Quando il paziente è un adulto riconvertito
    da poco al partito del Nemico, come il tuo
    giovanotto, la cosa migliore è di incoraggiarlo a ricordare,
    o di fargli pensare che ricorda il modo pappagallesco
    con il quale pregava quand'era fanciullo. Come
    reazione a ciò lo si potrebbe persuadere a tendere a
    qualcosa che sia del tutto spontaneo, interiore, non formalistico,
    non regolarizzato. Ciò, per un principiante
    come lui, significherebbe di fatto uno sforzo per produrre
    in se stesso un umore vagamente devoto in cui
    non avrebbe parte alcuna la vera concentrazione della
    volontà e dell'intelletto. Uno dei loro poeti, il Coleridge,
    ha lasciato scritto che egli non pregava « movendo le
    labbra e piegati i ginocchi », ma semplicemente con
    « lo spirito composto nell'amore » e indulgendo a « un
    sentimento di supplica ». Esattamente il genere di preghiera
    che vogliamo noi. E dal momento che esso presenta
    una rassomiglianza superficiale con la preghiera
    del silenzio praticata da coloro che sono assai progrediti
    nel servizio del Nemico, pazienti intelligenti e pigri possono
    venire irretiti da un tal genere di orazione per un
    tempo considerevole. Almeno li si può convincere che
    la posizione del corpo non ha influenza alcuna sulle loro
    preghiere; poiché essi dimenticano costantemente ciò
    che tu devi sempre ricordare, vale a dire che sono animali
    e che qualunque cosa i loro corpi facciano incide
    sulle loro anime.



    È buffo che i mortali ci rappresentino
    sempre come esseri che mettono loro in testa questa o
    quella cosa: in realtà il nostro lavoro migliore consiste
    nel tenere le cose fuori della loro testa.

    Se questo non riesce, devi ripiegare sopra un più sottile
    indirizzo sbagliato della sua intenzione. Ogni volta
    che essi stanno servendo direttamente al Nemico noi
    siamo sconfitti, ma vi sono molte maniere per impedire
    loro di farlo. La più semplice è di stornare il loro sguardo
    da Lui verso loro stessi.



    Fa' in modo che si preoccupino
    della loro mente tentando di suscitarvi sentimenti
    per mezzo della volontà.
    Quando avessero intenzione di
    chiedere a Lui la carità, fa' in modo, invece, che comincino
    a tentare di fabbricarsi da sé sentimenti caritatevoli
    senza aver coscienza di ciò che stanno facendo. Quando
    avessero l'intenzione di pregare per ottenere il coraggio,
    fa' in modo che di fatto si sforzino di sentirsi coraggiosi.
    Quando dicono che stanno pregando per
    ottenere il perdono, fa' in modo che si sforzino di sentirsi
    perdonati. Insegna loro a stimare il valore di ciascuna
    preghiera a seconda del successo di essa nel produrre
    il sentimento desiderato. E che non abbiano mai il sospetto
    che un successo o un insuccesso di quel genere
    dipendono in gran parte dal fatto che in quel momento
    si sentono bene o si sentono male, sono pieni d'energia
    oppure stanchi.


    Ma è chiaro che nel frattempo il Nemico non starà
    in ozio. Dove c'è preghiera c'è il pericolo della sua azione
    immediata. Egli è cinicamente indifferente alla dignità
    della Sua posizione, e della nostra, come puri spiriti,
    e agli animali umani che si mettono in ginocchio.
    Egli riserva la conoscenza di se stessi senz'alcun ritegno.
    Ma, dato pure che riesca a sconfiggere il tuo primo tentativo
    di direzione sbagliata, noi possediamo un'arma
    più sottile. Gli esseri umani non partono da quella percezione
    diretta di Lui che noi, sfortunatamente, non
    possiamo evitare. Essi non hanno mai conosciuto quella
    orrenda luminosità, quel bagliore lacerante e bruciante
    che forma lo sfondo del dolore perenne della nostra vita.
    (...)
    Ma di qualsivoglia
    natura sia quell'oggetto composto, bisogna che
    egli si fissi nel pregare ad esso — a quella cosa che egli
    stesso ha fatto, non alla Persona che ha fatto lui, che
    lo ha fatto uomo.
    Puoi giungere fino a incoraggiarlo a
    dare grande importanza alla correzione e al miglioramento
    dell'oggetto composto, e al tenerlo sempre fisso
    davanti all'immaginazione durante tutto il tempo della
    preghiera. Poiché, se mai giunge a fare la distinzione,
    se mai, con piena avvertenza, 'dirige le sue preghiere
    « non a ciò che io penso che tu sia, ma a ciò che tu sai
    di essere », la nostra situazione diventa, per quel momento,
    disperata. Una volta che tutti i suoi pensieri e
    tutte le sue immagini vengono cacciate da parte, o, se
    ancora ritenute, ritenute con la piena cognizione della
    loro natura puramente soggettiva, mentre pone la sua
    fiducia in quella Presenza perfettamente reale, esterna,
    invisibile, là nella stanza con lui, e che egli non conoscerà
    mai come invece viene conosciuto da essa - be',
    allora è proprio il momento che può capitare l'incalcolabile.


    Nel lavoro onde evitare codesta situazione - codesta
    vera nudità dell'anima in preghiera — sarai aiutato
    dal fatto che gli stessi uomini non la desiderano tanto
    quanto suppongono. Sì, esiste quella cosa che consiste
    nell'ottenere più di quanto s'è contrattato!
    Tuo affezionatissimo zio


    Berlicche
    [Modificato da LettereDiBerlicche 07/03/2009 01:08]

    Maura



    (Clive Staples Lewis 1898-1963, Le Lettere di berlicche, 1942)
    "è importante esserci, più importante condividere ma più di tutto lo è testimoniare"

    "Ogni regime totalitario è iniziato con la soppressione della libertà religiosa."