Mondi dei Misteri

Queen - La loro musica, la loro storia.

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    ariel.46
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    00 25/02/2009 19:35

    Stavo ascoltando Innuendo dei Queen, e mi è venuta voglia di scrivere di questo gruppo, sempre sulla cresta dell'onda, ma per me i Queen rimangono solo ed esclusivamente qualli con il grande Freddie.
    Così, per ricordarlo, ecco la storia di questo gruppo.




    I Queen prima dei Queen - Gli anni di formazione.

    I Queen nascono nell'ambiente creativo della Swinging London, alla fine degli anni Sessanta, e la loro storia è quella dell'esplosione di una scena che, dopo il successo dei Beatles, dei Rolling Stones e degli Who, getta le basi per la storia del rock del decennio successivo.
    Il punto di svolta è il 1967, anno in cui esce Are you experience di Jimi Hendrix, un album che spinge un'intera generazione di giovani musicisti a prendere in mano la chitarra e formare una band.
    Tra questi c'è anche Brian Harold May, un ragazzo timido e riservato nato a Hampton il 19 luglio 1947 e trasferitosi a Londra per studiare.
    Con se ha portato una chitarra che si è costruito da solo nel 1963 (usando il legno di un vecchio camino e altri materiali trovati in casa, tra cui i bottoni di madreperla, componenti di un telefono e parti di un motore). e che suona usando come plettro una moneta da sei pence.
    Brian studia astrofisica all'Imperial College, istituto che ha nella sua Jazz Room uno dei punti caldi della nuova scena del rock, frequentata com'è da componenti di altre tre band: i Genesis di Peter Gabriel, i Jethro Tull e gli Yes.
    Anche Brian ha un suo gruppo, i 1984, che ha formato con un compagno di scuola di Hampton, Tim Staffell, studente d'arte in un altro punto d'incontro importante per i giovani musicisti, l'Ealing College of Art in cui ha studiato anche Pete Townshend.
    Tutti gli altri componenti della sua band sono ex compagni di liceo: John Garnham alla chitarra, Dave Dilloway al basso e Richard Thompson alla batteria (nel 1990 Brian parteciperà a una reunion dei 1984 a casa di Dave Dilloway nel Surrey).
    I 1984 si esibiscono diverse volte nei club di Londra, e il 13 maggio 1967 sono addirittura chiamati a suonare tra i gruppi di spalla in occasione del concerto di Jimi Hendrix all'Imperial College.
    Ma la loro avventura finisce presto, perchè Brian e Tim decidono di concentrarsi sugli studi.
    La musica non viene però messa del tutto da parte.
    Un giorno dell'anno successivo, infatti, i due appendono nella bacheca dell'Imperial College un annuncio "Cercasi batterista, stile Mitch Mitchell o Ginger Baker".
    L'annuncio viene letto da uno studente che ne parla al suo compagno di stanza Roger Taylor.
    Roger Meddows Taylor è uno studente di odontoiatria nato a Norfolk il 26 luglio 1949 ma cresciuto a Truro, in Cornovaglia, e giunto a Londra proprio nel 1967.
    In Cornovaglia ha avuto un discreto successo con la sua band, i Reaction, con cui ha suonato soprattutto cover di soul e brani di blues psichedelico.
    Per tre anni i Reaction sono stati una delle band più conosciute della regione, hanno suonato come spalla dei T-rex e sono anche riusciti a organizzare un festival psichedelico su una spiaggia, interrotto però dalla polizia.
    Roger ha allora sciolto la band e si è trasferito a Londra, in un appartamento a Shepherd's Bush, per studiare e per cercare l'occasione giusta per sfondare nel mondo del rock.
    Brian May e Tim Staffell si incontrano dunque un pomeriggio con Roger Taylor a casa sua e decidono di formare insieme un gruppo progressive che chiamano Smile.
    In questo stesso periodo, Tim Staffel presenta agli altri un suo compagno di corso all'Ealing College, un tipo stravagante di origine indiana, Farookh Bulsara, che tutti chiamano Freddie.
    Figlio di un diplomatico di origini parsi, Freddie è nato sull'isola di Zanzibar, in Tanzania, ha passato l'infanzia a Mumbay in India ed è emigrato in Inghilterra nel 1964.
    Dal 1966 frequenta l'Ealing College e vive a Kensington, il quartiere degli artisti.
    Freddie diventa presto un fan degli Smile e li segue in tutti i loro concerti.
    Stringe anche un forte legame di amicizia con Roger Taylor e con lui inizia a gestire una bancarella di vestisti usati a Kensington Market.
    Nel frattempo, folgorato da Jimi Hendrix, per il quale ha una vera e propria adorazione, decide che vuole entrare a far parte anche lui di una band.
    Nell'estate del 1969 conosce Mick Smith, batterista di un gruppo di Liverpool, gli Ibex, arrivato da poco a Londra.
    Con Mick Smith suonano il bassista John Taylor e il chitarrista Mike Bersin, e dopo un'audizione all'Imperial College Freddie diventa il loro cantante.
    Gli Ibex partono in tour per il Paese con un repertorio di cover dei Beatles e degli Yes.
    Freddie comincia a perfezionare il suo modo stravagante di stare sul palco, che spesso lascia a bocca aperta il pubblico delle piccole città del Nord, non abituati a vedere un cantante vestito con pantaloni attillati di velluto, pelliccia e mantello dorato.
    Ma il successo non arriva, i soldi nemmeno e così, dopo un po' di tempo passato a Liverpool senza novità di alcun genere, Freddie decide di lasciare gli Ibex e torna a Londra.
    Sempre più appassionato dell'idea di far parte di una rock band, risponde a una serie di annunci sulle riviste specializzate e alla fine del 1969 entra in un'altra band, i Sour Milk Sea, con cui si esibisce in alcune occasioni a Londra, tra cui una al "Pink Flamingo" di Wardour Street, un club molto di moda.
    I Sour Milk Sea durano però soltanto due mesi prima di essere sciolti dal chiatarrista Jeremy Gallop, che possiede quasi tutta l'attrezzatura.
    Freddie decide allora di mettere insieme una band tutta sua e fonda i Wreckage insieme al batterista Richard Thompson e a Mike Bersin e John Taylor degli Ibex.
    Con i Wreckage scrive il primo pezzo tutto suo, Stone Cold Crazy (poi ripreso dai Queen nel terzo album, Sheer Heart Attack) e suona in alcune occasioni all'Imperial College, ma alla fine del 1970 anche questo gruppo si scioglie.
    Poichè nel frattempo Tim Staffel ha lasciato gli Smile, sembra naturale che Freddie prenda il suo posto.
    La sua prima esibizione con Brian e Roger avviene il 27 giugno 1970 alla City Hall di Truro per un concerto benefico organizzato dalla madre di Roger.
    In questi mesi Freddie sceglie un nuovo nome sia per sè - e diventa Freddie Mercury - sia per la band: Queen.
    "E' un nome corto, semplice e facile da ricordare, ed esprime quello che vogliamo essere, maestosi e regali" spiega.
    "Il glam è parte di noi e vogliamo essere dandy".

    ... continua

    - Tratto da Queen -

    Tina.



    Freddie Mercury – voce




    Brian May – chitarra




    Roger Taylor – batteria




    John Deacon – Basso


    [Modificato da ariel.46 07/08/2022 17:39]
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    ariel.46
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    00 25/02/2009 22:42

    La prima apparizione della band con il nuovo nome avviene il 25 luglio 1970 al "PJ's" di Truro, un locale gestito da Peter Bawden, un vecchio amico di Roger dai tempi dei Reaction.
    Tra il resto di quest'anno e il successivo i Queen suonano cinque volte a Londra, una al St. Helens e una al "Cavern Club" di Liverpool, perfezionando il repertorio.
    Il loro problema è il quarto elemento della band: nel giro di un annio cambiano ben tre bassisti.
    Mike Grose e Barry Mitchell lasciano perchè poco convinti delle possibilità del gruppo; il terzo Doug Bogie, viene invece licenziato dopo un concerto di supporto agli Yes per aver tentato di rubare la scena a Freddie facendo mosse esagerate.
    Finalmente un'amica di Roger, Christine Farnell, una sera durante una festa presenta ai Queen uno studente di elettronica del Chelsea College, John Deacon.
    E' originario di un paesino vicino a Leicester e suona il basso in una band che si chiama The Opposition.
    Dopo un'audizione in cui eseguono una jam session di blues e un pezzo scritto da Brian intitolato Son & Daughter, John diventa il quarto membro dei Queen.
    La prima esibizione della band con la formazione definitiva avviene il 2 Luglio 1971 al Surrey College, seguita da una seconda all'Imperial College l'11 dello stesso mese.
    Per tutto il resto dell'anno i Queen suonano incessantemente, soprattutto in Cornovaglia (dove in cartellone vengono chiamati Roger Taylor And Queen), a Liverpool e all'Imperial College, dove ormai sono di casa.
    Ed è soprattutto in questi tre luoghi che la band comincia a riscuotere un certo successo, creando una solida base di appassionati che un giorno Freddie battezza "The Royal Family".
    L'appoggio dei fan è, insieme alla grande energia dei dischi live, uno dei punti di forza dei Queen a inizio carriera.
    Nel settembre del 1971 Brian incontra un vecchio amico, Terry Yeadon, tecnico del suono dei De Lane Lea Studios, appena aperti a Wembley.
    Terry gli propone di andare a provare le attrezzature dello studio (ha bisogno di qualcuno che suoni rock molto potente per testare tutti i macchinari) in cambio della possibilità di registrare un demo gratis insieme al produttore Louie Austin.
    Durante la session ai De Lane Lea Studios la band registra quattro pezzi che costituiranno il nucleo del suo primo album: Liar (tratto da un pezzo degli Ibex scritto da Freddie insieme a Mike Bersin e intitolato Lover), Keep Yoursef Alive, Jesus e The Night Comes Down.
    La professionalità dei Queen in studio viene molto apprezzata da Louie Austin, che permette loro di continuare a usare i De Lane Lea anche nei mesi successivi.
    Un giorno negli studi capita John Anthony della Mercury Records, accompagnato da un manager della Trident, Thomas Baker. Anthony si ricorda di Roger e Brian dai tempi degli Smiles e, molto impressionato dai progressi fatti dai due con la nuova band, chiede un demo da portare ai capi della Trident, i fratelli Barry e Norman Sheffield.
    Il 24 marzo 1972 Barry Sheffield va ad ascoltare i Queen dal vivo a Forest Hill Hospital, dopodichè offre loro un contratto e procura anche un manager, l'americano Jack Nelson.
    Nell'estate dello stesso anno i Queen entrano negli studi della Trident per registrare il loro primo album.
    Roger, Brian e Freddie collaborano alla cover di I Can Hear Music dei Beach Boys, accompagnata dal brano Goin' Back che viene pubblicata con lo pseudonimo Larry Lurex.

    Tina.

    ...continua

    - Tratto da Queen –





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    00 25/02/2009 23:04

    L'irresistibile parabola.
    Tutti gli album.

    Queen.
    (EMI, 13 luglio 1973).
    Nel 1972 i Queen entrano negli studi della Trident a Soho carichi di entusiasmo e con l'intenzione di trasferire su vinile l'energia delle loro esibizioni live, ma come tutte le band emergenti incontano diverse difficoltà.
    Sono costretti a cambiare continuamente sala di registrazione e a lavorare con tecnici del suono sempre diversi, registrando spesso nelle ore rimaste vuote.
    Ricorda Brian May: "Passavamo giorni interi seduti nelle anticamere dei Trident Studios, sperando che qualcuno cancellasse qualche turno. A volte arrivava qualcuno e ci diceva: - Ehi ragazzi, David Bowie ha finito prima oggi, se volete registrare qualcosa avete tempo fino alla tre di mattina fino alle sette, quando arrivano le donne delle pulizie. -"
    Registrato con poche sessioni di lavoro continuato e molte pause, QUEEN, è una testimonianza sulla nascita dello stile della band, che ha già un proprio sound in grado di spaziare nei diversi territori del rock contemporaneo, dal suono hard dei Led Zeppelin al pop e al progressive.
    Il primo singolo è Keep Yuorself Alive e viene accolto bene dalla stampa; lo accompagna Son And Daughter, uno dei primi brani composti da Brian,
    Nel momento d'oro del movimento glam, i Queen esordiscono con un sound molto personale, basato sulla combinazione dei riff potenti di Brian con la voce di Freddie Mercury.
    E' un sound unico, perchè Freddie è già un vocalist originale, dotato di una voce inconfondibile e capace di spaziare dai toni alti a quelli bassi con grande facilità.
    Brian, malgrado la giovane età, è un chitarrista fenomenale e tira fuori dal suo strumento (la misteriosa Red Special che si è costruito da solo) suoni immediatamente riconoscibili.
    Del resto una delle caratteristiche più sorprendenti dei Queen è proprio questa; fin dagli esordi tutti i membri della band mostrano di possedere ottime capacità tecniche, suonano già ad alto livello e non sembrano aver paura di mettere in mostra tutto quello che sanno fare.
    John Deacon, con la sua ritmica precisa, si dimostra un ottimo acquisto, mentre Roger Taylor (che ha sempre detto di non essere soddisfatto di se stesso in questo album) esordisce come autore e interprete con un bel pezzo di rock tirato, Modern Times Rock'n'Roll, proponendosi da subito come la vera anima rock'n'roll della band.
    Il brano più riuscito dell'album è Liar, scritto da Freddie ai tempi degli Ibex, e originariamente intitolato Lover.
    Un'altra curiosità riguarda Jesus, un pezzo nato in un bar di Liverpool, osservando le persone entrare in una chiesa, nel corso di una colazione che si conclude con Freddie e soci che cantano a squarciagola il ritornello.
    The Night Comes Down e Doing All Right sono invece un'incursione nei territori del progressive, un'altra delle influenze musicali della band.
    La versione di The Night Comes Down è quella originale proveniente dal primo demo registrato ai De Lane Lea Studios.
    Doing All Right è invece il pezzo degli Smile scritto da Brian con Tim Staffel.
    My Fairy King è un brano che anticipa lo stile orchestrale e l'uso dei cori di QUEEN II e A NIGHT AT THE OPERA: "In questo brano abbiamo visto Freddie lavorare al pieno delle sue capacità", ricorda Brian, "in studio ha potuto sviluppare il proprio stile al pianoforte e abbiamo iniziato a creare quella fusione tra pianoforte e chitarra che è una delle basi su cui è costruito il nostro sound".
    La copertina dell'album mostra una foto di Freddie scattata dall'amico Doug Puddifoot, autore anche di quella sul retro, che fanno parte del primo servizio fotografico in assoluto sulla band, realizzato nell'appartamento di Freddie a Kensington.
    In origine l'album si sarebbe dovuto intitolare DEARY ME, un'espressione tipica del produttore Roy Thomas Baker, mentre Roger avrebbe voluto chiamarlo TOP FAX, PIX AND INFO.

    ... continua

    - Tratto da Queen -

    Tina.



    - Keep Yourself Alive
    - Doing All Right
    - Great King Rat
    - My Fairy King
    - Liar
    - The Night Comes Down
    - Modern Times Rock 'n' Roll
    - Son And Daughter
    - Jesus
    - Seven Seas Of Rhye . . .






    Queen - Keep Yourself Alive




    [Modificato da ariel.46 07/08/2022 18:56]
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    00 19/03/2009 01:03

    Queen II.
    (EMI, 8 marzo 1974)
    Una copertina cupa, solenne, con un'inquietante fotografia dei quattro volti che emergono dal nero del fondo.
    QUEEN II si presenta così, con un'immagine enigmatica e di forte impatto per un album ricercato e complesso.
    La grafica è opera del fotografo Mick Rock, autore di molte copertine celebri (Transformer di Lou Red e Space Oddity di David Bowie), mentre l'ispirazione viene dal tema del contrasto tra bianco e nero proposto da Freddie e da una vecchia foto di Marlene Dietrich che Mick Rock trova a casa di un amico collezionista di cimeli cinematografici.
    I Queen entrano in studio nell'agosto del 1972, intenzionati a fare il salto di qualità necessario per sfondare e con la volontà di suonare la musica che hanno in mente.
    I pezzi del primo album risalivano quasi tutti alle rispettive esperienze giovanili con altre band, adesso vogliono realizzare il proprio manifesto.
    Ne viene fuori un albumstudiato nei minimi dettagli, animato dallo sforzo creativo di una band alla ricerca di se stessa.
    La Trident impone un limite di due mesi e i quattro usano tutto il tempo disponibile per sperimentare: "Volevamo spingere al massimo le tecniche di studio", ricorda Brian, "addirittura ci era venuto in mente di intitolare l'album OVER THE TOP".
    Con QUEEN II nasce il"rock opera", uno stile musicale basato sulle sovraincisioni, sui cambi di tempo e i virtuosismi ereditati dal progressive, e soprattutto sull'uso dei cori.
    I brani simbolo di questo stile sono The March of Black Queen, The Fairy Feller Master's Stroke e White Queen , costruiti con una linea principale su cui vengono inserite armonie differenti, vituosismi strumentali e, appunto, le sovraincisioni vocali.
    La stessa tecnica è utilizzata per arricchire anche i pezzi più melodici per pianoforte e voce, come la ballata Nevermore.
    Grande proptagonista dell'album è la chitarra di Brian il quale, ispirato dai Led Zeppelin e dal suono ed accordi aperti degli Who, crea un suono tutto suo in cui su una melodia portante si intrecciano assoli precisi, mai esagerati.
    Come David Gilmour, Brian è un chitarrista che sembra sempre sapere quando fermarsi, e sa mettere tutte le note necessarie per fare un assolo memorabile, senza cadere nelvirtuosismo fine a se stesso.
    Il suo stile di chitarra è evidente nei pezzi rock più potenti, come Ogre Battle e Father To Son.
    Nella strumentale Procession che apre l'album, invece, Brian si diverte con l'orchestrazione (è una grande appassionato di musica classica, e in particolare di Mahler) e riproduce con la chitarra tutta la sezione archi di un'orchestra sinfonica.
    Se i Queen sono considerati pretenziosi dai loro detrattori, lo si deve molto a pezzi come questo.
    Il resto lo faranno le suggestioni fantasy, peraltro perfettamente in linea con lo spirito dei tempi.
    Il tema del bianco e nero domina i testi di QUEEN II, che diventa un "concept album" basato sul contrasto tra un lato nero formato da Freddie Mercury e un lato bianco rappresentato proprio da Brian.
    I testi di Freddie, che non ha mai voluto spiegarli, sono piuttosto oscuri ed enigmatici, mentre le storie fantasy raccontate da Brian vengono soprattutto dalle opere di Tolkien, e specialmente la sua classica trilogia "Il Signore degli Anelli".
    I brani chiave del dualismo tra anima bianca e anima nera sono la storia d'amore di White Queen e la conversione alle forze del male raccontata in The March Of The Black Queen.
    Il resto dell'album è un racconto sulla lotta eterna fra il bene e il male, tra mitologiche battaglie (Ogre Battle), amori contrastati (Nevermore) e conflitti tra potenze oscure (Seven Seas Of Rhye), in cui l'uomo, spinto dalle forze opposte, cerca la propria via e la propria regina e amante.
    L'unico brano che rimane fuori da questa storia è The Fairy Feller's Master Stroke, il cui testo è una descrizione minuziosa dei personaggi dell'omonimo quadro ("Il colpo maestro del taglialegna delle fate") dipinto dell'Ottocento dal visionario pittore inglese Richard Dadd.
    Freddie, studente d'arte, ha composto il pezzo dopo aver ammirato il dipinbto alla Tate Gallery di Londra, dove si trova esposto.
    Un album del genere non passa inosservato e raggiunge la quinta posizione nelle classifiche inglesi facendosi notare anche in America.
    Il primo singolo è Seven Seas Of Rhye, che ha un buon successo:
    "Una delle critiche che venne mossa a Keep Yourself Alive", ricorda Brian, "riguardava l'introduzione troppo lunga, che la rendeva poco adatta alle radio; così abbiamo scelto Seven Seas Of Rhye proprio per la sua introduzione, in cui accade tutto e subito".

    ... continua

    - Tratto da Queen -

    Tina.




    - Procession
    - Father To Son
    - White Queen (As It Began)
    - Some Day One Day
    - The Loser In The End
    - Ogre Battle
    - The Fairy Feller's Master-stroke
    - Nevermore
    - The March Of The Black Queen
    - Funny How Love Is
    - Seven Seas Of Rhye



    Queen - The March Of The Black Queen.



    Queen - White Queen.



    Queen - Seven Seas Of Rhye.



    Queen - Nevermore



    Queen - Ogre Battle.


    [Modificato da ariel.46 07/08/2022 19:00]
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    00 24/06/2009 17:37

    Sheer Heart Attack.
    (EMI, 8 novembre 1974).
    Prima di partire per una tournée in Australia, Brian May contrae una forma di epatite virale e i Queen sono costretti ad annullare prima alcuni concerti, poi un intero tour negli Stati Uniti.
    Sentendosi di impedimento nella corsa al successo della band, brian si dice pronto a farsi da parte, ma gli altri rifiutano la sua proposta.
    E' proprio in questa fase che si consolida quell'unione che porterà i Queen a non separarsi mai fino alla morte del loro cantante.
    Annullati tutti i concerti, i quattro decidono di concentrare gli sforzi su un nuovo album ed entrano in studio per registrare SHEER HEART ATTACK.
    Considerato da molti il migliore della prima fase della loro carriera, è l'album con cui i Queen lasciano da parte il rock opera e portano avanti un altro aspetto della loro musica: l'unione di hard rock, progressive, pop e cabaret.
    Meno pomposo di QUEEN II, è anch'esso basato sulla sperimentazione sonora e sulla ricerca del limite, ma si dimostra più equilibrato e per questo viene maggiormente apprezzato dalla critica.
    Come se non bastasse, il singolo Killer Queen raggiunge il secondo posto in classifica inglese e regala ai Queen il primo hit internazionale.
    Freddie Mercury, autore del testo, viene premiato con l'Ivor Novello Award.
    "La canzone parla di una ragazza dell'alta società", spiega il cantante, "volevo solo dire che anche le persone per bene possono essere puttane!"
    Fin dal primo brano, Brighton Rock, i Queen si impegnano a superare la lezione del progressive, cercando un sound più diretto e molto più rock.
    Nella parte centrale del pezzo c'è un lungo assolo (gia sperimentato dal vivo durante l'esecuzione di Son And Daughter dal primo album) che costituisce una vera e propria lezione di chitarra di Brian, il quale esibisce tutto quello che sa fare con la sua Red Special e dimostra le possibilità offerte dall'echoplex, un pedalino che permette di suonare diverse parti di chitarra contemporaneamente.
    L'equilibrio e il maggior impatto dell'album derivano anche dal fatto che molti pezzi nascono dall'atmosfera dei concerti e sono creati per essere suonati dal vivo.
    Now I'm Here (firmato da Brian) è frutto dall'esperienza esaltante del primo tour americano (che si è svolto tra aprile e maggio del 1974) e del grande successo riscosso, Stone Cold Crazy (ilprimo brano in assoluto composto da Freddie, ancora con i Wreckage) è una pietra miliare nella storia dell'hard rock e sarà ripreso nel 1991 dai Metallica.
    In The Lap Of The Gods (Revisited) sarà per molto anni il pezzo di chiusura dei concerti: proprio come l'inno We Are The Champions, è basato su un ritornello che nel finale diventa un coro generale, per la gioia del pubblico.
    Il resto dell'album è dedicato agli esperimenti: Misfire è il primo pezzo composto da John Deacon, che si mette in luce come autore pop, mentre Roger Taylor, con Tenement Funster, conferma il suo stile più rubido e blues.
    C'è spazio anche per le ballate per voce e pianoforte tipiche di Freddie (Dear Friends e Lily Of The Valley), per le suggestioni psichedeliche (She Makes Me e In The Lap Of The Gods) e per un brano di puro pop cabaret, Bring Back That Laroy Brown, in cui la band dà sfogo alle idee più bizzarre.
    Brian suona l'ukulele e alcuni parti di percussioni sono realizzate battendo dei ditali su un asse di legno.
    Con SHEER HEART ATTACK, insomma, i Queen cominciano a divertirsi e per la prima volta mettono d'accordo critica e pubblico.
    Parte subito un tour mondiale, uno dei migliori mai fatti dalla band, che registra ovunque il tutto esaurito.
    L'acconglienza più sorprendente è quella ricevuta in Giappone, dove scoppia un'isteria e divertente "Queenmania".
    Tutto il tour, e specialmente questa tappa, lasciano segni profondi nella band, e soprattutto in Freddie, che da questo momento instaura con il Giappone un rapporto molto particolare.




    - Brighton Rock
    - Killer Queen
    - Tenement Funster
    - Flick Of The Wrist
    - Lily Of The Valley
    - Now I'm Here
    - In The Lap Of The Gods
    - Stone Cold Crazy
    - Dear Friends
    - Misfire
    - Bring Back That Leroy Brown
    - She Makes Me (Stormtrooper In Stilettos)
    - In The Lap Of The Gods...revisited




    Queen - Killer Queen



    Queen - Son And Daughter




    Queen - Stone Cold Crazy




    Queen - Lily of the valley



    ... continua

    - Tratto da Queen -

    Tina.



    [Modificato da ariel.46 07/08/2022 19:13]
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    00 20/02/2011 17:09

    A Night At The Opera.
    (EMI, 21 novembre 1975)
    Uno degli album più ambiziosi mai realizzati nella storia del rock, nonchè il più famoso (e il più costoso) nella carriera dei Queen.
    La band entra in studio nella primavera del 1975 con la volontà di crare qualcosa di nuovo.
    Freddie Mercury sogna di arrivare, attraverso il rock, a una forma d'arte universale che unisce musica, danza e teatro.
    Il risultato è il capolavoro della band e uno dei punti di svolta nella storia del rock inglese.
    Al punto di partenza è la volontà di espandere al massino le tecniche di registrazione in studio, senza utilizzare il sintonizzatore.
    In una delle sue rare dichiarazioni alla stampa, Freddie spiega così la nascita del progetto:
    "C'erano tante cose che volevamo fare sugli altri album, ma non ne avevamo la possibilità.
    Adesso possiamo fare tutto, vogliamo spaziare in tutti i generi e continuare il lavoro sui cori e sulle sovraincisioni fino a fare dell'album un'opera d'arte costruita in studio.
    Vogliamo superarci, e per farlo lavoreremo finchè non saremo sfiniti".
    I Queen utilizzano sei studi differenti, spesso registrando separatamente le varie parti strumentali e per quasi sei mesi lavorarono ininterrottamente, per la disperazione del produttore Roy Thomas Baker, che avrà l'onore di mettere la firma su questo lavoro.
    Il titolo dell'album è identico a quello di un film dei fratello Marx (Groucho Marx incontrerà la band per premiarla dopo il grande successo ottenuto), mentre in copertina compare il nuovo logo dei Queen disegnato da Freddie, che unisce l'immagine della Fenice con i segni zodiacali dei quattro membri del gruppo.

    Continua...

    - Tratto da Queen -

    Tina




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    00 20/02/2011 17:51

    Il brano simbolo dell'album è Bohemian Rhapsody, lungo quasi sei minuti, frutto della visionaria creatività di Freddie.
    ricorda Brian May: "Bohemian Rhapsody è stato fin dall'inizio una creatura di Freddie.
    E' entrato in studio e sapeva esattamente cosa voleva.
    La traccia base è stata registrata con pianoforte, basso e batteria, Freddie ha cantato la melodia principale, ma aveva già in mente tutte le sovraincisioni e i cori.
    Si trattava solo di capire come fare a realizzarli".
    La registrazione del pezzo dura ben tre settimane: le strofe iniziali e la parte rock finale vengono messe su nastro nei primi tre giorni, la parte operistica prende forma in una settimana, con dieci ore di lavoro al giorno solo sui cori.
    Roy Thomas Baker conserva un vivo ricordo di quei momenti:
    "Freddie è entrato nel mio studio, si è seduto al pianoforte e ha detto: ho un'idea per una canzone.
    Ha cominciato a cantare, poi all'improvviso si è fermato e ha detto: qui è dove inizia la parte di opera.
    Io ho pensato: siamo rovinati.
    Il lavoro è stato massacrante, ma anche divertente.
    Ogni giorno, quando pensavamo di aver finito, Freddie arrivava e diceva: ho pensato di aggiungere qualche altro Galileo, mio caro".
    La spinta creativa di Freddie condiziona tutta la registrazione dell'album che si presenta come una continua, ricchissima sperimentazione sonora.
    In dodici canzoni la band attraversa ogni tipo di linguaggio musicale, sfoggiando capacità tecniche eccezzionali.
    Un altro esempio di rock opera è The Prophet's Song
    , un pezzo ispirato da un sogno di Brian e ancora più lungo di Bohemian Rhapsody (8'20"), con un complicatissimo coro centrale.
    Brian firma anche '39, ballata folk più grezza, e Good Company, che sembra uscita direttamente da un club dixieland di New Orleans.

    Continua...

    - Tratto da Queen -

    Tina



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    ariel.46
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    Nevin
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    00 24/06/2018 00:10

    I Queen continuavano a non usare il sintonizzatore e le parti di tromba e clarinetto sono eseguite da Brian con la chitarra.
    Freddie si ispira invece alle atmosfere da operetta anni Venti per Seaside Rendezoous e Lazing On A Sunny Afternoon, mentre riserva un po' di spazio alla propria vena intimista con Love Of My Life, una struggente canzone d'amore.
    Roger Taylor contribuisce con uno dei suoi pezzi migliori I'm In Love With My Car, ispirato dalla sua passione per le automobili da corsa, mentre John Deacon firma il pop di You'Re My Best Friend.
    L'atmosfera raffinata del disco viene spezzata da due brani di puro hard rock: Sweet Lady e Death On Two Legs; quest'ultimo è un pezzo tagliente e ricco di insulti nei confronti di Norman Sheffield dellaTrident, etichetta con la quale la band ha appena sciolto il contratto per passare alla EMI.
    Un album così solenne, infine, non può non chiudersi con una ironica autocelebrazione: Gold Save The Queen, l'inno nazionale inglese eseguito dalla chitarra di un Brian in versione Hendrix.
    Una volta terminato l'album, la band si trov di fronte al problema di lanciarlo.
    Freddie vuole uscire con Bohemian Rhapsody, ma la EMI è spaventata dall'idea di pubblicare un pezzo di sei minuti che non passerebbe mai alla radio.
    Freddie ne consegna allora una copia a Kenny Everett, un amico che fa il dj alla BBC, che lo trasmette quattordici volte nel corso di un sola giornata.
    Il pezzo esplode come una bomba tra gli appassionati e in pochi giorni la EMI viene innandata da una tale massa di richieste da essere costretta a pubblicarlo. Bohemian Rhapsody vende 150.000 copie, grazie alla realizzazione del primo videoclip promozionale della storia, mentre A Night At The Opera si piazza al primo posto nelle classifiche di tutta Europa e fa vincere alla band il suo primo disco di platino.
    I Queen partono subito per un tour in Giappone, Europa, Australia e Stati Uniti, che si chiude il 18 settembre 1976 con un concerto gratuito in Hyde Park, a Londra, che raduna quasi 200.000 mila fan.
    Sono definitivamente le super star del rock inglese



    - Death On Two Legs (dedicated to......)
    - Lazing On A Sunday Afternoon
    - I'm In Love With My Car
    - You're My Best Friend
    - '39
    - Sweet Lady
    - Seaside Rendezvous
    - The Prophet's Song
    - Love Of My Life
    - Good Company
    - Bohemian Rhapsody
    - God Save The Queen



    39



    Queen - I'm in Love With My Car




    Queen - You're My Best Friend (Official Video)



    Queen - Bohemian Rhapsody (Official Video)


    Continua...

    [Modificato da ariel.46 07/08/2022 19:18]
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    ariel.46
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    Nevin
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    00 24/09/2022 14:19

    A Day At The Races
    (EMI, 10 diceembre 1976)
    Il quinto disco dei Queen esce a un anno di distanza dai trionfi di A Night At The Opera.
    Come il precedente, porta il titolo di un film dei Fratelli Marx e la copertina, stavolta su fondo nero, sfoggia il logo della band disegnato da Freddie Mercury.
    Due album gemelli, quindi, con cui i Queen portano a compimento il loro progetto di rock opera.
    Molti pezzi del nuovo album sono stati scritti durante le registrazioni di quello precedente o nel corso del tour che l'ha seguito, e sono già stati suonati dal vivo nel grande concerto du Hyde Park.

    Anche se alcuni critici lo vedono come una copia del precedente e una soluzione di comodo per confermare il successo, A Day At The Races è la continuazione del percorso artistico iniziato con Queen II.
    Le differenze principali rispetto ad A Night AT The Opera sono due: per la prima volta la band decide di lavorare senza un produttore, e in generale A Day At The Races è un disco più leggero e di facile ascolto, con un'atmosfera meno drammatica e più divertente.
    Dell'album precedente rimangono invece l'alternanza continua di stili musicali diversi e la ricerca di una nuova forma di rock reso più raffinato dall'atmosfera retrò.

    Come al solito, sembra che la band si diverta a stupire combiando continuamente genere.
    Il primo pezzo Tie Your Mother Down, basato su un unico e incalzante riff di chitarra di Brian May, è il miglior brano hard rock mai realizzato dai Queen, una cavalcata travolgente che diventa l'apertura ideale dei live, in grado di esaltare anche un pubblico molto numeroso.
    L'atmosfera incandescente cambia subito con You Take My Breath Away , struggente e lentissima ballata di Freddie per pianoforte e voce, e con il rock leggero di Long Away, in cui Brian, laureato in astrofisica, canta la sua passione per gli astri.
    The Millionaire Waltz è invece l'apoteosi del rock opera, uno dei brani più sorprendenti e divertenti nella carriera dei Queen, che in quattro minuti alternano valzer, operetta, hard rock e musica lirica, con una chitarra che sembra provenire da un altro secolo e con citazioni di Freddie della sua diva preferita, l'angelo azzurro. Marlene Dietrich.
    Lo stesso gusto retrò si ritrova nel pop di Good Old Fashioned Lover Boy, tutto basato sull'incalzante duetto tra pianoforte e voce, e in Teo Torriatte, in cui Freddie canta una strofa in giapponese per ringraziare i fan nipponici.
    In White Man, unico brano di questo periodo con un tema sociale (il razzismo), la band riscopre invece i blues.

    Secondo un accordo non scritto, tutti i membri dei Queen devono contribuire agli album con propri pezzi, e così anche John Deacon e Roger Taylor ne firmano uno per ciascuno: il bassista conferma il suo talento pop con You And I, mentre Roger scrive uno dei suoi titoli migliori, la psichedelica Drowse, ipnotica rappresentazione sonora della sensazione di stordimento che accompagna le domeniche pomeriggio di un rocker alle prese con i ricordi del suo passato di ragazzo qualunque in un città di provincia (e si conclude con una frase da vera star: "Credo che mi farò delle uova in camicia per colazione").

    Il pezzo migliore dell'album è comunque Somebody To Love, l'ultima perla del rock opera che raggiunge qui il suo apice prima di sparire, superato dai tempi e messo in crisi dal punk.
    Somebody To Love è l'ultima visione di Freddie, che imposta il tutto come un gioco tra la sua linea melodica e la complessa partitura per cori, che sembrano rincorrersi per tutto il brano fino al crescendo finale.
    Un gioco musicale che appassiona il pubblico, raggiunge i vertici delle classifiche (n. 2 in Gran Bretagna) e rimase negli anni uno dei pezzi più famosi dei Queen, quasi a dimostrare la validità del progetto artistico di Freddie, che nell'epoca del punk continua a salutare il proprio pubblico alzando una coppa di champagne.



    - Tie Your Mother Down
    - You Take My Breath Away
    - Long Away
    - The Millionaire Waltz
    - You And I
    - Somebody To Love
    - White Man
    - Good Old-Fashioned Lover Boy
    - Drowse
    - Teo Torriatte (Let Us Cling Together)


    Queen - Tie Your Mother Down


    Queen - The Millionaire Waltz


    Queen - You and I


    Queen - Somebody To Love


    Continua...