Speriamo che le ultime due uscite in campionato abbiano avuto il senso di nascondere le nostre reali condizioni alla vecchia volpe Arsen Wenger: se questa Roma affrontasse oggi l'Arsenal sarebbero davvero dolori. DONI 6,5 - Spettatore per un tempo, dimostra nel secondo di aver fatto buoni esercizi di riscaldamento: i tiri degli avanti senesi non sono nulla di trascendentale, ma dopo tanta inattività sarebbero potuti risultare pericolosi. Vispo.
CICINHO 6 - A sorpresa fa il terzino mentre tutti lo credevano schierato a centrocampo. Parte bene dimostrando di aver superato l'infortunio al ginocchio; poi la "maledizione Panucci" lo colpisce nuovamente. Sfortunato.
FILIPE 6,5 (dal 27° st) - Entrato in campo deve spiegare subito ai compagni che è stato proprio l'uomo pelato in panchina a dirgli di vestirsi in quel modo e subentrare a Cicinho. L'uomo pelato deve anche aver detto al ragazzino di mettersi sulla sinistra e fare quello che meglio sa fare. E il ragazzino qualcosa la fa vedere subito: discesa sulla sinistra con un paio di uomini saltati, accentramento e passaggio verso l'ammaliante Capitano. Non male, il ragazzino. Ha stoffa, il ragazzino. Futuro.
MEXES 7,5 - Si ritrova dopo 45 minuti di ordinaria amministrazione a fare da chioccia ad una serie di facce sconosciute: assume il compito di "capitano delle retrovie" da par suo, riparando alle contemporanee mancanze di De Rossi Juan e poi Cicinho. E' tra i più intraprendenti nell'arrembaggio del secondo tempo, essendo evidentemente tra i pochi che hanno voglia di tre punti. L'ultima parte di gara, con una spalla malmessa, è a tratti eroica e commovente. Impavido.
JUAN 6 - Inizio disastroso il suo, allungamento della prova meschina di Bergamo; poi dopo un paio di anticipi dei suoi ritorna a certi livelli di rendimento chiudendo ogni velleità offensiva di Maccarone & Co e facendosi trovare addirittura spesso in zona gol. Esce al 45°: c'è chi dice si sia infotunato, noi più semplicemente crediamo che abbia dovuto raggiungere gli amici Pupo e Palo Belli per la serata finale di Sanremo (
ecco dov'era...). Canterino.
DIAMOUTENE 6 (dal 1° st) - Sfrutta l'uscita di Juan per farsi conoscere al pubblico giallorosso: e non è un bel vedere, diciamolo subito. Dopo pochi minuti passa la palla ad un avversario involandolo verso Doni. La sufficienza è giustificata dall'assenza di altre cappelle, forse anche perchè cerca di liberarsi quanto prima del pallone che tra i suoi piedi pare essere bollente. Scottato.
RIISE 5,5 - Torna dalla Norvegia in buonissime condizione di salute, ma sembra anche essere tornato quello di inizio stagione: timido impacciato e fuori dal gioco. Regredito.
BRIGHI 6 - Ha il non facile compito di sostituire nella zona nevralgica DDR. Si comporta senza infamia e senza lode, dimostrandosi spesso tra i più lucidi in campo; oggi come oggi è difficile disegnare una Roma senza il centrocampista romagnolo. Prezzemolino.
PIZARRO 6,5 - Palla a lui, palla in banca: non ne perde nemmeno una; piroetta che sembra una ballerina con la faccia da ragioniere sudamericano. Forse un pò troppo poco intraprendente, ma a sua discolpa c'è da dire che si ritrova in un controcampo completamente reinventato. Geometrico.
TADDEI 7 - Pressochè inutile e a tratti irritante nell'inedito ruolo di esterno di sinistra, ma ha il merito di segnare il gol partita: ed allora sufficienza piena! Palla stoppata all'interno dell'area di rigore da azione di calcio da fermo, mirino sul sette opposto, tiro a giro, gol. "Eeeeh... tutto molto bello". Anzi, da una riuscitissima inquadratura alle sue spalle, "tutto moltissimo bello"! Decisivo.
MOTTA 5,5 - Alla terza prova consecutiva in giallorosso fa un vistoso passo indietro; lungo almeno quanto quello fatto in avanti come posizione in campo. Deve tenere la posizione, farsi vedere di tanto in tanto in attacco, e coprire le avanzate di Cicinho: fa poco e male tutto questo dimostrandosi a poco agio nel nuovo ruolo; dopo l'uscita del compagno brasiliano torna ad una posizione più consona e alza il target. Spostato.
TOTTI 6,5 - Ed ora trovatemi un calciatore che in scarsissima condizione come il Capitano riesce ad accentrare su di se le attenzioni di tre uomini per volta. Nella sua prestazione c'è poco movimento e nessun tiro in porta, ma tanta voglia, tanta classe, tanto sacrificio, tanto Totti. Unico.
MONTELLA 7 (dal 37° st) - Ha 10 o 15 minuti di autonomia, ma in quel quarto d'ora Vincenzino riesce a tirar fuori il meglio di se: il colpo di testa che si infrange sulle cosce di Curci (la parata dell'ex, si dirà) meriterebbe una maggior fortuna. Dite quello che volete, ma se l'aeroplanino fosse tornato a volare sarebbe venuto giù lo stadio. Peperino.
JULIO BAPTISTA 6,5 - Ha su piede e testa le migliori occasioni giallorosse, ma è troppo precipitoso e spreca in malo modo due nitide palle gol. Quantomeno sembra tra i pochi in forma Champions: Arsenal, la Bestia sta arrivando. Potenziale.
SPALLETTI 6 - Selezionare gli uomini per questa partita era un esercizio semplice semplice: 11 calciatori veri disponibili, 11 calciatori veri schierati. L'unica intuizione (Motta più avanti di Cicinho) ci appare alquanto bizzarra, e nei risultati errata. Si guarda a destra in panca e vede facce che non conosce: due du queste le deve pure mandare in campo. Sconsolato.
In&Out IN - i tre punti. Buoni come il pane, necessari per continuare a sperare nel traguardo Champions League: quarto terzo o secondo posto che sia.
OUT - il medico Brozzi. Non se ne può più di tutti questi infortuni: ne succedono di tutti i colori, caviglie ginocchia ricadute febbri influenze schiene polsi muscoli tendini. Non è possibile! Lo staff medico del dott. Brozzi deve dare delle spiegazioni. Ah già, Brozzi non c'è più...