L'Isola Incantata delle Figlie della Luna Un luogo protetto dalle Nebbie in cui le Fanciulle studiano insieme...

Le Amanti di Artù

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    stregaviolet )O(
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    00 18/02/2009 23:10

    In alcune storie (mi verrebbe da dire "secondarie" alle vicende più conosciute e "ufficiali") Artù aveva avuto diverse amanti, evidentemente non ostacolate da Ginevra, la Regina Dea, e tutte particolari, ovvero non appartenenti al mondo comune.
    Dal racconto che Alessandro ha riportato ne La Figlia di Arthur, compare la bellissima Guendolen, Signora di un Castello incantato che compare e scompare, Signora d'Amore sacro, di fronte alla quale i ricordi della vita storica vengono a mancare. Una Dama dell'Altromondo, insomma.
    Dall'amore che li unisce nasce una bambina, Gyneth, anch'ella Signora d'Amore divino che ispirerà la Cerca di moltissimi Cavalieri, proprio come la ispirò il Graal.
    Di lei stiamo parlando nell'altra discussione, anche se possiamo tranquillamente accennarne qui.

    Vi è poi una potentissima druidessa sassone, che fece perdutamente innamorare Artù e poi lo fece imprigionare. Da lei, sarebbe nato un altro bambino, chiamaro Mervie o Smorlie, al quale non importava nulla della corona, perchè amava soltanto cacciare da solo nella foresta, per cui venne soprannominato "Matto della Foresta" (un signore dei boschi simile a Merlino?)
    Questa druidessa era la meravigliosa Camilla, sorella del re sassone Hargoda.
    Riporto, in merito, alcune cose citate da Il mito di Ginevra, di Norma L. Goodrich:

    "Il Lancelot-Graal tenderebbe a confermare solo l'errabondo figlio di Artù nato a Dumbarton (...). I Sassoni, afferma il testo, avevano preso Dumbarton Rock...

    "Le forze del re", dice una damigella a Lancillotto e ai guerrieri, "sono ad una dozzina di leghe da noi, davanti alla Rocca dei Sassoni".
    Era una fortezza costruita quando era in vita il vecchio re Vortigern che aveva sposato la principessa sassone. Lei era la sorella di Hengist.
    Ora la bellissima maga Camilla risiedeva lì. Era la sorella del re sassone Hargoda (Hargodabran). Camilla era esperta nelle arti dell'incantamento, come lo erano la Morgana di artù e la Vivian di Merlino. Grazie ai suoi incantesimi, Artù si era innamorato pazzamente di Camilla. Da parte sua lei non disperava di sedurlo."
    (Le livre de Lancelot du Lac, vol. III, pp. 405 ss.)

    L'incantatrice Camilla invita Artù a passare la notte tra le sue braccia, proposta che lui accetta con gioia. Al mattino si trova circondato da guerrieri nemici che lo rinchiudono in una segreta dalle sbarre di ferro.
    Frattanto la regina Ginevra aveva preso il suo posto di comando sulla riva sinistra del Clyde e procedeva a dirigere le battaglie seguenti, che alla fine, grazie ancora al personale eroismo di Lancillotto, liberarono l'imprigionato ma focoso re."

    In aggiunta, "il nome della maga era più probabilmente Krimhild che non il virgiliano Camilla".

    E questo per quanto riguarda Camilla-Krimhild.

    Vi sono inoltre le Triadi dell'Isola di Prydein, per quanto siano un mistero difficilmente risolvibile:
    "Le tre amanti principali di Artù erano Garwen, ab Henyn di Tegyrn Gwyr e Ystrad Tywy; Gwyl, ab Eutaw di Caerworgorn; e Indeg, ab Avarwy l'Alto di Radnorshire."

    Queste, per quel poco che ne so, sono semi-sconosciute, o totalmente sconosciute (ma se qualcuno ne sa qualcosa, ben venga! [SM=g27819] )

    Ecco quanto. Ho voluto più che altro mettere insieme degli appunti, per far luce su questo argomentino intrigante.
    E al di là dell'intrigo, che ben si differenzia dalla tipica soap opera medievale, mi interessava più che altro tracciare la figura di queste Donne, che sono chiaramente "ultraterrene" e legate ai poteri della Terra e dell'Altromondo.
    E' tutto quello che ho trovato... quindi a voi la parola [SM=g27822]

    Violet


    [Modificato da stregaviolet )O( 18/02/2009 23:12]


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    AlessandroSkryer
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    00 19/02/2009 04:23


    Purtroppo nel mio «Lancelot» l’episodio di Camilla è soltanto riassunto. Ho trovato soltanto alcuni dettagli in più… Lancelot riesce ad entrare nella fortezza di Camilla grazie all’anello magico della Dama del Lago, che dissolve ogni incantesimo. In un sotterraneo è prigioniera, legata ad una colonna, una fanciulla di cui Camilla è gelosa perché il suo «ami», Gadresclain, ne era innamorato. La fanciulla spiega ai liberatori che per annullare il potere dell’incantatrice occorre impadronirsi del suo baule e distruggere i suoi libri di magia. Allora Camilla sceglie di uccidersi, gettandosi dalla propria torre, chiamata Roche aus Saisnes.

    Nel suo «Studies in the Fairy Mythology of Arthurian Romance» (pp. 97-99), Lucy Allen Paton nota somiglianze tali, fra l’episodio di Camilla e l’avventura della Val Sans Retour, da suggerire che possano essere ispirate a un’unica fonte. Si tratta dunque del rapimento dell’eroe da parte di una Donna oltremondana, una Fata. Come ha osservato Violet, le amanti di Arthur (e di altri eroi, in altre narrazioni) sono «Donne, […] chiaramente "ultraterrene" e legate ai poteri della Terra e dell'Altromondo». Aggiungo che spesso Arthur viene rapito nell’Altrove dalle Dame oltremondane.

    Nella Triade 56 sono nominate le tre grandi regine di Arthur. Ecco la Triade 57:

    «E le sue Tre Amanti furono costoro:
    Indeg, figlia di Garwy di Alta Statura,
    e Garwen (“Bella Gamba”), figlia di Henin il Vecchio,
    e Gwyl (“Modesta”), figlia di Gendawd (“Grosso Mento” [?]).»

    Di Gwyl non è rimasta alcuna notizia.

    Di Indeg si sa che la sua bellezza era tale da costituire criterio di paragone. È nominata spesso negli antichi testi, ma nulla si sa della sua storia. All’amore di Arthur per lei si allude in un passo del «Red Book of Hergest».

    Garven, o Garwen, o Earwen il cui nome significa «Bella Gamba», compare in una famosa poesia contenuta nel «Black Book of Carmarthen», «Englynion y Beddau» («The Stanzas of the Graves», «Le strofe dei sepolcri»), in cui sono elencate e descritte, in maniera molto concisa e suggestiva, le tombe di numerosi sovrani, eroi, personaggi illustri e mitici, fra cui Pryderi, Gwalchmai (Gawain), Bedevere, Owain (Ywain), Mor e Gwrgi (rispettivamente figlio e fratello di Peredur), Erbin (padre di Gereint). Questa poesia è conociuta soprattutto perché contiene alcuni versi enigmatici sulla tomba di Arthur.

    Questa, comunque, è la strofe in cui è nominata Garwen:

    «Le tombe sulla sponda del mare,
    Pochi coloro che le piangono [scarsamente ornate].
    Là giace Sanawg, fiera fanciulla;
    Là giace Rhun, ardente in battaglia;
    Là giace Garwen, figlia di Henin;
    Là giacciono Lledin e Llywy.»

    Anche di lei non si sa nulla. Immagino una spiaggia su cui si rompe fragorosa e schiumeggiante la risacca, sotto un cielo di nubi che fuggono veloci e sotto i voli roteanti dei gabbiani schiamazzanti, e un disadorno sepolcro in rovina, perduto e dimenticato fra le dune cosparse di erbe selvatiche scosse e piegate dal vento, dove nessuno si reca più a ricordare la defunta. Così è andato dimenticato gran parte di ciò che furono l’epoca e il regno di Arthur. E la malinconia, la nostalgia e l’amore inducono ad immaginare chi fosse Garwen. Forse, fanciulla dalla chioma corvina e dalla veste grigia o verde, camminò lieta lungo quella stessa spiaggia, guardando il tramonto di oro rosso ad occidente, sul mare. Forse era una spiaggia di Avalon, o di Man, dov’erano custodite le tombe del regno di Arthur. Forse ella fu istruita là, come altre fanciulle, e conobbe le Dame del Lago…





    E sempre il vento e l’ombra misuravano il tempo,
    il sole portava riflessi come grate di gioia
    alloggiata là fuori, incurante degli agguati—
    quella che si sarebbe dovuta cercare.


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    00 19/02/2009 15:41

    E' vero, resta molto poco di tutto quanto... molti nomi senza una storia o una leggenda.
    Però anche se è poco è già qualcosa, e la parte conclusiva che hai scritto è veramente bellissima.

    Per ciò che riguarda Camilla e Guendolen, entrambe rapiscono Artù nell'Altromondo, ma non solo Artù è spesso rapito da Dame ultraterrene; anche Lancillotto e altri cavalieri.
    Probabilmente si tratta sempre di rapimenti "estatici", di Viaggi nell'Altromondo, in cui si viene a contatto con un'Essenza divina che poi permetterà di governare meglio la terra che si è concessa e ha sposato il Re.
    Ognuno di questi rapimenti è stato messo in una posizione negativa e "cattiva" dagli scrittori e poeti medievali. E forse con lo scopo di diffamare l'Antica Religione che tali rapimenti comprendeva e riteneva giustamente sacri e misterici.
    Però è chiaro il contrario. E soprattutto la vicenda di Guendolen, così ampia e ben descritta, ce lo può confermare.
    Il tema, questo è certo, è diffuso ovunque... tanto che mi pare a volte di poter quasi sostituire i nomi di Artù e Guendolen, con Ulisse e Circe.

    Bacini,
    Violet



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    00 19/02/2009 17:53


    Proprio il mistero che le avvolge rende queste Dame particolarmente ispiratrici e sollecita la nostra immaginazione e la nostra intuizione. Dimenticavo di aggiungere che nell’accenno all’amore per Arthur si allude ai monti scozzesi e al pallore della neve. Così possiamo forse immaginare che la bellezza unica e prodigiosa di Indeg fosse, come le brughiere, le brume, i venti, le acque, una manifestazione della Natura in cui visse, dove Arthur la incontrò. La immagino mentre cammina, sola, sulle colline bianche di neve, sotto il cielo grigio e verso il mare grigio dell’inverno, oppure mentre suona l’arpa per salutare il risveglio di primavera, nel tiepido sole pallidamente dorato, oppure in estate, quando, nel vento, dall’alto delle verdi colline, guarda con gli occhi grigi il mare dai flutti immensi: lo stesso mare da cui giungevano i barbari devastatori, prima che Arthur li sconfiggesse sui fiumi e sui monti della Scozia…

    Il modo in cui gli autori medievali deformano i miti, le leggende, le antiche tradizioni, trasformando ad esempio Camilla in una donna lasciva e malvagia, una incantatrice che inganna con mere illusioni, il cui potere magico dipende dai libri e va distrutto con essi (il contrario della Strega che invece non ha bisogno di libri, come hai ricordato altrove, Violet), in modo analogo a come viene involgarita e diffamata Morgana, rende appunto evidente che si cercò di sfigurare e di cancellare i Viaggi nell’Altromondo e l’Antica Religione, forse affinché si perdesse la consapevolezza del Numinoso e si dimenticasse l’armonia con la Natura.

    Questa progressiva deformazione della Fata, della Dama oltremondana, è mostrata sia da Momolina Marconi nel saggio su Kirke e Morgana, sia da Laurence Harf-Lancner nel saggio su Morgana e Melusina, e sul «rapimento» degli eroi nell’Altromondo (non soltanto Arthur e Lancelot, appunto), confermando la connessione che hai individuato, Violet.





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    quella che si sarebbe dovuta cercare.


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