00 13/02/2009 11:38
                                                   


IL «VANGELO SECONDO MARIA »,

TEMA PRIVILEGIATO DELLA NOSTRA PREDICAZIONE



Dopo essere stati oggetto di contemplazione e dopo aver preparato all'attività apostolica, i misteri del rosario sono pure tema privilegiato della predicazione domenicana; contengono infatti tutto il dogma cristiano e insieme sono scuola di vita cristiana.

Il rosario offre una ricchissima materia per una catechesi accessibile a tutti, un insegnamento completo dei principali misteri della fede e della salvezza. Ha infatti un ricco contenuto teologico. In esso non si ricorda un determinato beneficio della beata Vergine a un luogo particolare; né solo un episodio della sua vita, come avviene in altre devozioni mariane; il rosario ricorda tutto il mistero di Gesù e di Maria.

Il rosario è una lettura del vangelo in chiave mariana. Possiamo dire che è il quinto vangelo: il vangelo secondo Maria. Il rosario infatti mette l'anima nelle medesime disposizioni di Maria per contemplare la vita di Cristo. Non agì diversamente la beata Vergine quando era sulla terra: meditò sulle virtù e le sofferenze di Cristo. Nel rosario vediamo nascere Cristo, lo vediamo crescere accanto a Maria, lo vediamo amare,operare, soffrire, morire come lo vide sua Madre.

Il rosario perciò è un modo di penetrare nell'intimità della vita di Maria per meglio apprendere da lei il mistero di Cristo. Nel rosario meditiamo il vangelo con lo spirito di Maria e in comunione con Maria, che al mistero salvifico cooperò in modo del tutto speciale. Maria ‑ ha detto Paolo VI è il « miglior posto di osservazione per contemplare il mistero di Cristo »; nel rosario questa contemplazione « mariana » si fa progressivamente immedesimazione con lei nel pensare, amare, vivere il mistero « come lei lo ha vissuto » (Allocuzione dell'8 ottobre 1969).

L'esperienza di Cristo, Maria l'ebbe nel momento dell'Annunciazione; e da quel momento, nella sua vita, dovette continuamente confrontare, in un'intima riflessione di fede (Luca 2, 19 e 51), questa sua personalissima esperienza coi fatti successivi della vita di Cristo. Il rosario - dice ancora Paolo VI - « mette al passo con Maria, obbliga a subirne il fascino, il suo stile evangelico, il suo esempio educativo e trasformatore; è una scuola che ci fa cristiani » (Paolo VI Allocuzione, 8 ottobre 1969).

I misteri del rosario ancora riflettono lo schema del primitivo annuncio della fede; il rosario ripropone il mistero di Cristo nello stesso modo in cui è visto da san Paolo nel celebre « inno » della Lettera ai Filippesi; e cioè umiliazione, morte ed esaltazione di Cristo. Il Verbo eterno - scrive san Paolo - « pur essendo Dio, annientò se stesso e, presa forma di servo, si fa simile agli uomini (mistero dell'Incarnazione, misteri gaudiosi); « umiliò se stesso facendosi obbediente sino alla morte e alla morte di croce » (misteri dolorosi). « Per questo Dio lo esaltò e gli donò un nome che è sopra ogni altro nome, affinché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi in cielo in terra e negli inferi e ogni lingua confessi che il Signore Gesù Cristo è nella gloria di Dio Padre » (misteri gloriosi) (Fil. 2, 6-11).

Nella meditazione dei .misteri del rosario, tutto il « Credo » passa sotto gli occhi del credente in modo concreto, mediante la vita di Cristo, che discende verso gli uomini e sale al Padre per condurre gli uomini a Lui. E' tutto il dogma cristiano che viene meditato nella sua elevatezza, affinché si possa penetrare sempre più il mistero e possa essere nutrimento spirituale.

La meditazione dei misteri della vita di Gesù e di Maria è dunque crescita di fede; ma è anche crescita delle virtù che gli stessi misteri offrono alla nostra riflessione: l'umiltà di Maria, per esempio, la sua illimitata fiducia in Dio, la sua carità e soprattutto l'amore di Cristo per il Padre e gli uomini e la totale adesione sua e della beata Vergine alla volontà del Padre.

Il rosario dunque è vera scuola di vita cristiana. Nella meditazione dei misteri tutta la vita morale e spirituale viene confrontata coi grandi modelli: Gesù e Maria. Così i grandi misteri della loro vita diventano i misteri della nostra vita. Ogni mistero richiama una virtù: l'umiltà, la carità, la pazienza, la fiducia in Dio, ecc.

Leone XIII in una sua enciclica presenta il rosario come rimedio a tre mali fondamentali che affliggeva la società del suo tempo, ma che sono anche mali di tutti i tempi. Primo: l'avversione alla vita umile e laboriosa, che il rosario guarisce con le lezioni dei misteri gaudiosi; secondo:. l'orrore della sofferenza e del sacrificio, che il rosario guarisce mediante la contemplazione affettiva dei misteri dolorosi; terzo: l'indifferenza verso i beni futuri, che il rosario guarisce con la meditazione dei misteri gloriosi (Leone XIII, Enc. Laetitiae sanctae, 8 settembre 1893).

« Il rosario - scrive il p. Garrigou - Lagrange - è molto pratico: viene a prenderci in mezzo alle nostre gioie troppo umane, spesso pericolose, per farci pensare a quelle molto superiori della venuta del Salvatore. Viene a prenderci anche in mezzo alle nostre sofferenze, spesso irragionevoli, talvolta accascianti, quasi sempre mal sopportate, per ricordarci che Gesù ha sofferto molto più di noi e per amor nostro e per insegnarci a seguirlo portando la croce che la Provvidenza ha scelto per purificarci. Il rosario viene finalmente a prenderci in mezzo alle nostre speranze troppo terrene per farci pensare al vero oggetto della speranza cristiana, alla vita eterna e alle grazie necessarie per giungervi, col compimento dei grandi precetti dell'amore di Dio e del prossimo » (In La Madre del Salvatore e la nostra vita interiore, Firenze 1965, pp. 347-4. )

In conclusione: il rosario guida i fedeli ad approfondire e a celebrare il mistero pasquale del Verbo che si fa uomo, che vive, muore, risorge e ritorna al Padre per la salvezza degli uomini. Così, dopo aver alimentato la fede e la carità del predicatore, il rosario diventa alimento di fede e di carità per coloro ai quali vengono illustrati i misteri della salvezza.

La riflessione sui misteri della vita, della passione e della morte di Cristo non può non spingere il fedele alla riconoscenza e quindi a rispondere con una più generosa carità all'infinito amore di Cristo e della sua Vergine Madre. Compendio del vangelo, il rosario ha del vangelo la semplicità e la profondità. Per questa sua semplicità e profondità è sicuro alimento di fede ai dotti e agli indotti; è efficace strumento per guidare gli uomini a Cristo per mezzo di Maria e insegnare la verità della fede e la via della perfezione cristiana mediante la pietà.

                 
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)