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Cos'è lo stato vegetativo

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    ninmah62
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    00 10/02/2009 09:32
    Noto anche come "morte corticale" o "coma vigile"
    Lo stato vegetativo persistente è anche noto come morte corticale, ma non è l'equivalente del coma o della morte cerebrale.

    I pazienti in uno stato vegetativo persistente sono ritenuti in genere come in stato di incoscienza e non consapevoli. Non rispondono agli stimoli esterni, se non con movimenti riflessi (es. stimolo doloroso). A differenza del coma, dove si osserva che gli occhi del paziente rimangono chiusi, questi pazienti nello stato vegetativo spesso aprono gli occhi. Possono seguire cicli sonno-veglia, oppure restare in uno stato di veglia cronico. Possono mostrare alcuni comportamenti che possono essere il prodotto di un parziale stato di coscienza, come il digrignamento dei denti, ingoiare, singhiozzare, sorridere, lacrimare e piangere, fare moine, farfugliare, sbuffare, oppure urlare senza alcuno stimolo esterno apparente.

    Molti pazienti emergono da uno stato vegetativo in poche settimane, ma per quelli che non si riprendono entro 30 giorni si parla di stato vegetativo persistente. Le possibilità di recupero dipendono dall'entità della lesione al cervello e dall'età del paziente, con le migliori possibilità di recupero per i giovani rispetto agli anziani. Generalmente gli adulti hanno il 50% ed i bambini il 60% di chance di recuperare la coscienza da uno stato PVS nei primi 6 mesi.

    Dopo un anno, le possibilità che un paziente in stato vegetativo persistente riguadagni la coscienza sono molto basse e la maggior parte dei pazienti che recuperano la coscienza sperimentano disabilità significative. Mentre quanto più a lungo un paziente si trova nel PVS, tanto maggiori saranno le disabilità risultanti. La riabilitazione può contribuire al recupero, ma molti pazienti non progrediscono mai al punto di essere capaci di prendersi cura di se stessi. Si registrano pochi casi di persone che si sono riprese da un lungo stato di coma vigile.

    Alcune fonti autorevoli sostengono che il coma apallico sia, in effetti, irreversibile, e che i pochi pazienti di cui viene riportato il recupero non stavano soffrendo del vero PVS. Questa conclusione è oggetto di disputa dal momento che ci sono stati casi come quello di un uomo in Australia che venne seguito attentamente per anni prima del suo improvviso 'risveglio'[senza fonte]. Negli Stati Uniti, si è stimato che vi siano tra 15.000 e 40.000 pazienti in uno stato vegetativo persistente, ma dal momento che i registri di assistenza infermieristica domiciliare sono tenuti in modo impreciso, il numero esatto è difficile da determinare.

    Nonostante tutto, rimangono ancora dispute sull'affidabilità della diagnosi di stato vegetativo persistente, in particolare quando questa diagnosi viene emessa da un numero limitato di fisiologi (oppure medici senza esperienza nell'area del PVS). Uno studio su 40 pazienti nel Regno Unito riteneva che il 43% di quelle diagnosi di stato di PVS fossero errate ed un altro 33% di questi pazienti riuscì a riprendersi mentre lo studio era in corso.


    it.wikipedia.org/wiki/Stato_vegetativo_persistente
    [Modificato da ninmah62 10/02/2009 09:33]
    Potranno fermarne uno ma non potranno fermarci tutti!
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    Kaym
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    00 10/02/2009 15:40
    Esperienza diretta e indiretta..la mia verità
    Sicuramente in qualità di Infermiera Professionale mi sono trovata centinaia di volte davanti a casi come quello della Englaro, sia su pazienti anziani che non, la realtà che si vive all'interno del sistema sanitario è molto penalizzante per noi operatori che viviamo a stretto contatto con questa tipologia di pazienti, monitorando i loro parametri vitali a livello diagnostico e spesso dovendo somministrare terapie che "mantengono" lo status quo del contenitore, e non solo ma interagiamo, dove possibile con una terapia di supporto emotiva e psicologica, questo esclusivamente quando il caso lo permette. E non solo, ma spesso ci troviamo davanti a realtà familiari molto tristi, dove la disperazione porta le famiglie ad attaccarsi a qualsiasi cosa pur di vedere ancora il loro caro "respirare".

    Lo stato vegetativo lo ha riportato in modo abbastanza corretto già Barbara in questo post
    freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8340071

    Sovente capita che determinati pazienti, a seguito di patologie neurologiche o incidenti si ritrovino in uno stato vegetativo, dove la risposta agli stimoli esterni è presente ma non è presente quella interna ossia della coscienza, differisce dal coma, in quanto in esso non vi sono stimoli di nessuna natura, e i pazienti in coma generalmente si "ri-svegliano" seguendo dei tempi interni, ed ovviamente potrebbero svegliarsi entro un rance di tempo prestabilito(che varia dalle 3 alle 4 settimane)come potrebbero svegliarsi secondo il loro "orologio biologico", come potrebbero rimanere in stato di coma per tutta la vita.

    www.statovegetativo.it/

    La differenza fra coma e stato vegetativo è minima ma sostanziale, poichè nel coma non vi è nessuna risposta a stimoli esterni, mentre nello stato vegetativo le risposte agli stimoli ci sono.
    Ma sono esclusivamente date da una risposta cellulo-mediata dovuta all'attività cerebrale intesa come unità di carica elettrica.

    Il nostro organismo è composto da cellule che comunicano col nostro cervello, ogni stimolo esterno è percettibile a livello corticale, poichè la stimolazione comunica in tempo reale con le aree cerebrali deputate alla "sensazione" dello stimolo.

    Un esempio pratico è dato dalla percezione di caldo che noi sentiamo, e la risposta allo stimolo è la ritrazione della mano al calore, una risposta cosciente ma involontaria allo stesso tempo, cosciente poichè tutte le cellule del nostro organismo comunicano in modo senziente le une con le altre, involontaria perchè il nostro organismo ad uno stimolo risponde con una risposta mediata dal sistema nervoso a livello muscolare.

    Questo tipo di reazione ha fatto pensare per tantissimo tempo, che i soggetti in stato vegetativo potessero in qualche modo possedere la coscienza dello stimolo, ma in realtà non è propriamente così, poichè non è una risposta data dalla coscienza del se come IO ed Intelletto, ma è una coscienza data dalla risposta cellulare neurologica.

    Ma più si va avanti col discorso più ci si ingarbuglia su questioni bio-etiche, cos'è la vita?
    La vita secondo alcuni non è altro che la vitalità del contenitore, per altri è la vitalità della coscienza e per altri ancora è la risposta a determinati parametri biologici e psicologici propri dell'individuo.

    Purtroppo il nostro sistema culturale, ci ha educati molto male all'idea della morte, ci ha educati molto male all'idea della malattia, considerandola come processo malato delle nostre cellule, quando spesso determinate reazioni organiche non sono altro che risposte cellulari alle riparazioni che l'organismo stesso fa.
    Basta pensare alla febbre come sintomo, e non è attribuibile esclusivamente ad uno stato patologico, ma spesso l'ignoranza è talmente radicata nel sistema, che se la temperatura sale, non pensiamo a quale sia lo stimolo che l'abbia fatta alzare prendiamo immediatamente un farmaco per farla abbassare ai limiti della norma.

    Quando si trattano argomenti come questi, relativi a Coma o SV, si entra dentro un discorso molto più vasto poichè abbraccia non solo la parte medica ma anche la parte e soprattutto quella parte umana legata non tanto alla persona nello stato di coma o vegetativo ma esclusivamente al ricordo che si ha della persona, il ricordo legato a ciò che è stato, l'attaccamento morboso nei confronti del contenitore a ricordo del contenuto.

    Ho vissuto anche direttamente un esperienza con mia madre che è rimasta per più di tre mesi in stato vegetativo, e l'immane sofferenza che si prova nel vedere una persona cara in quello stato è un trauma della coscienza per come lo chiamo io, vedere mia madre in quelle condizioni parlarle e "vedere" che non mi rispondeva, ma mi osservava per modo di dire con i suoi occhi velati, e la risposta ai miei stimoli era proprio inesistente(passando un dito davanti agli occhi per vedere se vi era risposta attraverso il movimento oculare)....
    Mi sono chiesta per mesi dove fosse andata la sua coscienza..e per mesi non ho avuto risposta, se non quella di rendermi conto che quel corpo apparteneva a ciò che era mia madre, ma lei ossia la sua coscienza chissà dove se n'era andata.
    Poi ci fu un "miracolo" e lei si riprese, a discapito dei medici che me la davano per spacciata, lei non ricordava nulla di ciò che le era capitato, e questo mi ha fatto pensare ancora di più, poichè ciò che era la sua condizione vegetativa aveva eliminato quella parte cognitiva propria dell'IO.

    Le questioni sulla vita, sulla libertà di scelta, su ciò che è la nostra volontà sono oltretutto regolate da leggi che apparentemente ci fanno credere che noi siamo uomini liberi con la facoltà di poter scegliere ciò che più soddisfa i nostri ideali politici-religiosi-economici ect...ma quando si tratta di dover disporre della propria vita, entra in ballo la legge che ti dice che "Siccome non sei in grado di decidere , in quanto il tuo stato di alterazione non ti permette di prendere la giusta scelta, intervengo io come ordine giurisprudenziale e decido per te"...Ma dietro ad ogni "scelta" vi è sempre un solo ed unico interesse quello ECONOMICO...

    Se questa è libertà, allora siamo tutti dentro una gabbia!!!!
    Vi allego questo link per conoscenza dei principi della costituzione italiana e della libertà individuale.

    www.quirinale.it/costituzione/costituzione.htm

    Kaym
    [Modificato da Kaym 10/02/2009 16:36]
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    ninmah62
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    00 12/02/2009 23:12
    freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8340064
    Potranno fermarne uno ma non potranno fermarci tutti!
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    ninmah62
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    [Modificato da ninmah62 13/02/2009 19:10]
    Potranno fermarne uno ma non potranno fermarci tutti!