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I TdG e le FESTE

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    Melin
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    00 31/01/2009 17:59
    Dottrine dei TdG

    Le feste, come i compleanni, il Natale, il carnevale, ecc., o certi "gesti" con significato sociale o affettivo come i brindisi, sono condannati in base alla dottrina attuale del Corpo Direttivo dei TdG essenzialmente per tre motivazioni:

    1. hanno un origine pagana

    2. la Bibbia non dice che i primi cristiani praticassero tali feste o "riti"

    3. incoraggerebbero l’idolatria

    Riguardo il punto 1, la Svegliatevi! dell'8/6/77 pag.12-15, in un articolo sui simboli pagani, diceva in sostanza che ciò che conta è il significato che oggi hanno tali simboli e che è una perdita di tempo investigare sulla loro origine pagana. Altre dichiarazioni simili si trovano nella Torre di Guardia del 1°/11/72 e nella Svegliatevi! dell'8/1/2000. Siamo completamente d’accordo su questo, anche perché gli stessi TdG accettano usanze e gesti di origine pagana come l’anello di matrimonio, i saluti (dire "buongiorno" e "buonasera" ha un'origine pagana; per gli antichi Romani, infatti, salutare in questo modo aveva un significato augurale e di invocazione alle divinità "competenti"), ecc., in quanto giustamente oggi non hanno più quel significato.

    Ma allora perché si può festeggiare l’anniversario di matrimonio (che non è menzionato nella Bibbia) e non quello della nascita (= compleanno) che per la Bibbia è un evento ugualmente felice? (Luca 2:10-14) Perché non brindare con significato di socializzazione festosa?; perché impedire ai bambini di giocare mascherati da "Principessa" o da "Indiano" (non certo da soldato in armi, per evidenti e ben più profondi motivi), ecc.?

    Riguardo il punto 2, la Bibbia non menziona certe feste o gesti per il semplice motivo che non esistevano; è significativo però che i cristiani erano liberi di partecipare alle feste nazionali ebraiche anche dopo l’abolizione della legge (Col.2:16-17). In base alle dottrine del Corpo Direttivo anche l’apostolo Paolo sarebbe quindi considerato un "apostata" perché disse che osservare o meno certi giorni è un fatto puramente individuale! (Vedi Rom. 14:5-6).

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    Melin
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    00 31/01/2009 17:59

    Riguardo il compleanno, che è citato nella Bibbia, i TdG sostengono che, essendo in relazione al culto idolatrico del Faraone o del Re, non è adatto ad un cristiano. In realtà, oltre al compleanno del Faraone (Genesi 40:20) e a quello di Erode (Matteo 14:6), vi è una terza festa menzionata dalla Bibbia per una nascita ed è quella di Gesù! In Luca 2:10-14 troviamo in occasione della nascita di Gesù tutti gli elementi tipici di una festa di compleanno: i canti e le lodi in cielo, allegria, le visite degli ospiti ed i regali. Anche oggi infatti, nessun cristiano si sognerebbe di "idolatrare" suo figlio ma vorrebbe solo ricordare il momento felice della sua nascita. A maggior ragione non taglierebbe certo la testa a qualcuno come regalo di compleanno! D’altra parte, anche in occasione di feste nuziali, accettate dal Corpo Direttivo, si verificavano occasionalmente comportamenti poco cristiani come l’ubriachezza, ma questo non impedisce oggi di festeggiare i matrimoni purché non ci si ubriachi.

    Riguardo il punto 3, gli stessi TdG continuano ad usare ad esempio il calendario che era una forma di idolatria verso divinità pagane (come si può notare ancora oggi nei nomi dei giorni della settimana e dei mesi). Ma anche qui i cristiani, non attribuendo ora più quel significato, possono tranquillamente usarlo. La Bibbia è chiara al riguardo, l’idolo in se non è nulla, siamo noi a creare gli idoli nel momento in cui crediamo che essi abbiano potere su di noi (I Cor. 8:4) Se l’apostolo Paolo avesse "ragionato" come il Corpo Direttivo non avrebbe mai mangiato qualcosa che era stata appena offerta nel corso di una cerimonia idolatrica; altro che accettare una fetta di torta di compleanno! (I Cor. 8:9-13).

    In conclusione la dottrina del Corpo Direttivo riguardo alle feste è intrinsecamente contraddittoria, non in armonia con lo spirito della Parola di Dio e molto simile all’attitudine dei Farisei (fariseo significa separato, puro) che impiegavano il loro tempo a discutere su ciò che era puro e ciò che era impuro e a stabilire regole, che poi il popolo doveva seguire, come se dipendesse dalle regole essere puri! La conseguenza di questi divieti è stata quella di porre carichi inutili e pesanti sulle spalle dei TdG che hanno causato sofferenze e problemi familiari, ma che sono molto utili a rendere i TdG ancor più "separati dal mondo" e quindi sempre più intrappolati nell’organizzazione dello "Schiavo".

    Claudio Forte