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Gloria Polo: Testimonianza di un esperienza pre morte di una che si è riconvertita al Cattolicesimo

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    alenis
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    00 27/01/2009 16:21
    in sintesi:

    donna dentista viene colpita nel 2005 da un fulmine; ha letteralmente seni, ovaie, gambe e altro completamente bruciati; ha un esperienza premorte dove vede l'inferno, rivede la sua vita; poi ritorna nel suo corpo e si riconverte al Cattolicesimo; e dopo tempo, le sue carni si rigenerano miracolosamente e riesce anche ad avere una bambina; ora va in giro a testimoniare quanto accaduto:

    qua il link al PDF

    gloriapolo.neuevangelisierung.org/testimonio/POLOitaian.pdf

    dove scaricare la sua esperienza e dove vi sono altri link.


    qua c'è una parte dei referti medici ( per chi conosce lo spagnolo ... )

    gloriapolo.neuevangelisierung.org/documedicoit.html

    e qua la stampa:

    gloriapolo.neuevangelisierung.org/docudiarioit.html

    sarà tutta una bufala ?

    ed anche su youtube c'è altro.
    ___________________________
    http://www.no1984.org
    non comprare PC di tipo DRM o TC ( Trusted Computing ); Come Iphone2 è controllato da Apple al punto che, da remoto ti può disinstallare i programmi che ci installi, così sarà anche per Windows Vista e successori; per evitarlo, bisogna passare a sistemi open source.

    La buona notizia è che Dio esiste; quella buonissima è che quindi c'è speranza per tutti quelli che lo vogliono
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    ClintEastwood82
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    Moderatore CristianiEcumenici
    00 29/01/2009 16:00
    Caso interessante, ma sono veramente poco documentato su questa persona; cercherò di approfondire tempo permettendo.


    Stay tuned on the future.
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    ambrosinus.
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    00 09/02/2009 13:55
    NON SONO BUFALE !
    Ciao Alenis !

    Non sono bufale. Esistono davvero le esperienze di pre-morte e ne ha dato un'ampia raccolta di testimonianze il Dott. Moody , in alcuni libri che hanno avuto un enorme successo negli Stati Uniti d'America (anni '80 e '90) .
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    ambrosinus.
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    00 09/02/2009 13:59
    Raymond A.Moody jr.
    Raymond A. Moody jr. (Porterdale, 30 giugno 1944) è un medico, psicologo e parapsicologo statunitense, noto per i suoi studi sugli stati di premorte.

    Ha studiato filosofia all'Università della Virginia dove si è laureato nel 1967 e ha conseguito il dottorato nel 1969. In seguito ha conseguito un dottorato in psicologia e una laurea in medicina presso il Medical College della Georgia. Ha lavorato anche come psichiatra forense nell'ospedale di massima sicurezza in Georgia.

    Nel 1998 si è aggiudicato la cattedra sugli studi della coscienza all'università di Las Vegas, in Nevada. Sposato tre volte, vive a Las Vegas con l'attuale moglie e il figlio adottivo.

    Ha pubblicato testi e raccolto informazioni e testimonianze sui cosiddetti fenomeni di pre-morte, in cui pazienti che si sono trovati in situazioni di coma, infarto, etc., hanno raccontato le sensazioni provate durante la fase di incoscienza.

    Il suo testo del 1975, La vita oltre la vita (in Italia pubblicato nel 1997), ha venduto 13 milioni di copie in tutto il mondo: prima di lui, soltanto Elisabeth Kubler Ross, anch'essa estranea alla tradizione dello spiritismo, aveva trattato tali questioni in maniera analoga, raccogliendo e analizzando sistematicamente le testimonianze.

    Gli studi di Moody, abbandonato l'approccio spiritista del periodo a cavallo tra il XIX e il XX secolo in favore di un esame sistematico delle testimonianze, hanno riacceso l'interesse nei confronti di questo argomento. Negli anni successivi, altri studiosi hanno analizzato il fenomeno, confermando le testimonianze raccolte da Moody, avanzando anche ipotesi differenti. La psicologa e parapsicologa Susan Blackmore ha ipotizzato che le sensazioni percepite dai soggetti in tale stato siano allucinazioni causate dall'attività neurologica del cervello sofferente.

    Negli anni successivi lo stesso Moody ha attenuato la portata delle proprie affermazioni, e nel libro L'ultimo sorriso (2001) ha accusato il precedente editore di avere eliminato per ragioni commerciali l'ultimo capitolo da La vita oltre la vita, nel quale spiegava «perché le esperienze di pre-morte non possono essere ritenute una prova scientifica della vita oltre la morte».

    Attualmente Raymond Moody, oltre a continuare le ricerche e a scrivere libri, è spesso ospite in talk-show e programmi statunitensi, o come relatore in università e incontri a tema.

    (tratto da WIKIPEDIA) -

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    ambrosinus.
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    00 09/02/2009 14:06
    Gli unici che non ci credono sono quelli del Cicap di Piero Angela -

    Le cosiddette esperienze di pre-morte sono da anni al centro di una vasto dibattito che coinvolge diverse categorie di studiosi (medici, psicologi, teologi, paranormalisti) ed appassiona il pubblico, sollecitato da frequenti riproposizioni dell'argomento nei talk-show, in libri e in film.

    Raymond Moody, medico e filosofo, ha ampiamente alimentato questo interesse, sin dalla pubblicazione del suo saggio "La vita oltre la vita", seguito poi da diversi altri sullo stesso argomento.

    Le sconcertanti esperienze raccontate nei suoi volumi hanno diffuso la convinzione che possa esistere realmente una nuova vita oltre la morte e che in particolari momenti critici dell'esistenza se ne possa avere uno sconvolgente assaggio.

    Ma ora Moody fa un importante passo indietro, precisando meglio le sue convinzioni sul tema, rimangiandosene alcune, e correggendo non poco il tiro. In particolare, sostiene di non avere mai avuto alcuna personale certezza circa l'esistenza di una vita oltre la morte, e di avere solo cercato di porre agli altri e a se stesso delle inquietanti domande su quanto viene narrato da centinaia di pazienti. I suoi lettori si sarebbe però ingannati circa le sue autentiche opinioni in proposito, sulla pretesa di fornire delle convincenti risposte in favore dell'esistenza dell'aldilà. La responsabilità di quest'equivoco sarebbe infatti tutta dei suoi editori, che avrebbero sempre manipolato i suoi testi, per fini puramente commerciali, in particolare eliminando l'ultimo capitolo di "La vita oltre la vita", in cui egli, nella versione originale, spiegava "dettagliatamente perché le esperienze di pre-morte non possono essere ritenute una prova scientifica della vita oltre la morte". La presunta realtà del viaggio, con ritorno, nell'aldilà, nasconderebbe un equivoco di fondo: quanti raccontano le esperienze di pre-morte credono erroneamente di avere avuto effettivamente l'esperienza di una vita oltre la morte; ma, in realtà queste persone avrebbero avuto solo una particolare esperienza, certamente reale, ma non di vera morte, e l'avrebbero poi reinterpretata in base alle proprie conoscenze e convinzioni sulla natura della morte, per lo più all'interno di una prospettiva religiosa, perché questa era per loro, culturalmente, l'unica spiegazione possibile.

    Descrivendo oggi, finalmente, la propria "vera" posizione sul tema della vita dopo la morte, Moody ritiene di seguire un approccio più aperto e fecondo rispetto a tre categorie di studiosi, di cui non condivide le drastiche prese di posizione: i parapsicologi (più rigidi e che danno eccessivo peso a fatti aneddotici), gli scettici di professione (che si reputano i depositari di una verità che difendono in maniera preconcetta) e i fondamentalisti religiosi (che credono alla lettera a tutto ciò che è scritto nei libri sacri). Seguendo un approccio sperimentale, Moody afferma anche di avere tentato in passato, con successo, di riprodurre in laboratorio esperienze di presunto contatto con l'aldilà: analizzando il resoconto di un centinaio di volontari sottoposti ad una esperienza di evocazione dei defunti, avrebbe potuto evidenziare importanti punti di contatto fra queste esperienze e quelle dei morenti o di chi assiste con viva partecipazione ad una morte.

    Mentre dunque resta del tutto ipotetico se esista una vita oltre la morte, perché tanto interesse verso questo interrogativo e verso le esperienze di premorte? Secondo Moody, tutti noi sentiamo il fascino di quello che lui definisce "paranormalismo giocoso": la funzione di svago che i temi del paranormale esercitano sulle persone, né più né meno dei giochi matematici o enigmistici o delle trame dei film.

    L'idea che realmente si possa fare una capatina nell'aldilà ha affascinato il pubblico ed è stata sfruttata dai media, che tornano frequentemente sull'argomento; così sarebbe nata la categoria dei "meNDEstrelli", come Moody definisce ironicamente la categoria gli intrattenitori, soprattutto televisivi, sull'argomento (da NDE= Near Death Experiences).

    Ma nessuno di costoro vorrebbe realmente andare in fondo al problema, preferendo lasciarlo in sospeso, in una dimensione culturale che stimola la fantasia, alimenta i media e affascina gli uomini comuni. E proprio il racconto appassionato di persone che hanno creduto di transitare per un attimo oltre il confine della vita permette di ripercorrere e condividere temi che sono da secoli presenti in tutte le culture e nelle religioni. Possiamo giocare con queste esperienze, trovandovi conforto, perché ci consentono di condividere sensazioni di benessere e di nutrire speranze di immortalità.

    Tutto questo non c'entra però, secondo l'ultimo Moody, con il fatto ipotetico che qualcuno possa realmente tornare dall'aldilà per raccontarcelo.

    Alla fine della lettura di questo interessante libro, risulta chiaro come un altro dei miti popolari del nostro tempo, a forte connotazione religiosa, stia per crollare definitivamente. Chi crede di essere tornato indietro dallo stato di pre-morte, in realtà avrebbe solo vissuto un complesso passaggio della vita (non della morte), impossibile prima del perfezionamento delle tecniche di rianimazione e di anestesia.

    Preso atto di questa nuova evidenza, possiamo comunque cogliere, secondo Moody, una grande opportunità: un messaggio d'amore che deriva da questa dimensione "paranormale". Resta irrisolto, almeno per il momento, il problema del perché Moody abbia provveduto solo ora a rendere pubbliche queste considerazioni, e del perché ritenga di addebitare solo ad altri la responsabilità di tutte le diatribe seguite alla pubblicazione dei suoi libri. È inevitabile il sospetto che anche a lui sia convenuto non poco che si discutesse a lungo infruttuosamente sull'argomento.

    [Modificato da ambrosinus. 09/02/2009 14:08]