00 26/01/2009 20:30
Guarda Francesco che non dissentiamo affatto...
Ho appunto detto che, in una situazione "ideale", posso ben concordare con l'impiego di esche non tossiche. Quindici anni di esperienza nel settore mi insegnano che però le situazioni ideali non sono poi così comuni. Sono quindi d'accordo a livello ideale, ma non dal punto di vista pratico.

Aggiungo alcune considerazioni:
In un ambiente "ideale" e utilizzando esche non tossiche, le visite ispettive alle sudette esche devono, per forza di cose, essere estremamente frequenti e accurate.
Nel mondo reale, se di questi controlli si incarica l'impresa di disinfestazione, i costi del servizio aumentano in maniera notevole, e non sia mai. Se i controlli vengono effettuati dal personale interno (che ovviamente dev'essere accuratamente istruito in materia), non c'è alcuna sicurezza sul fatto che le visite ispettive e le sostituzioni dell'esca vengano effettuate secondo tutti i crismi.
D'altro canto, in una situazione ideale, i contenitori di esca sarebbero posizionati in modo da non essere esposti a possibili danneggiamenti, e il personale sarebbe adeguatamente sensibilizzato al rispetto per le misure di lotta contro gli infestanti per cui, anche usando esca "trattata", i rischi di contaminazione sarebbero effettivamente risibili...

Torniamo al mondo reale.
Al sottoscritto è stato "contestato" (ma poi la cosa si è risolta felicemente [SM=g27988] ) l'utilizzo di esche topicide in un magazzino per lo stoccaggio temporaneo di gelati, dove la derattizzazione "preventiva" viene effettuata soltanto al di fuori delle celle frigorifere, e il prodotto è esclusivamente di tipo confezionato, per cui il rischio di contaminazione alimentare è, a tutti gli effetti, inesistente...


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Dubito, ergo sum

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