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Aritmie nei malati reumatici

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    .tani.
    Post: 2.841
    Registrato il: 24/10/2006
    Utente Veteran
    00 21/01/2009 20:56
    I difetti di conduzione e del ritmo cardiaco non sono rari nei pazienti: importante riconoscerli e curarli
    SPESSO SPARISCONO CON IL TRATTAMENTO DELLA PATOLOGIA DI BASE

    Che il cuore risenta della presenza di una patologia reumatica non è più un mistero per nessuno: i dati che riferiscono di un aumentato rischio cardiovascolare non si contano. Però una ricerca israeliana su Seminars in Arthritis and Rheumatism fa il punto su un aspetto particolare dei problemi cardiaci connessi ad artrite e simili, le aritmie.

    NON GRAVI – Attraverso una revisione di tutti gli studi pubblicati sull'argomento dal 1960 a oggi, Howard Amital e i suoi collaboratori del Meir Medical Center di Kefar-Saba, in Israele, rivelano che i difetti di conduzione e del ritmo cardiaco non sono rari nei pazienti reumatici. Purtroppo gran parte dei dati deriva da singoli casi segnalati qua e là: mancano infatti trial randomizzati o ricerche prospettiche sull'argomento. Le aritmie però, tranquillizzano gli autori, di solito sono lievi e in alcune situazioni si possono perfino risolvere con il trattamento in atto per la patologia reumatica: accade nei malati di lupus eritematoso, ad esempio, in cura con i corticosteroidi. I difetti del ritmo, inoltre, sono più frequenti nei pazienti con spondiloartropatie o affetti da una forma di vasculite.

    RICONOSCERE – «Sicuramente sono davvero questi i pazienti in cui è più probabile dover affrontare un problema di aritmie», conferma Francesco Trotta, responsabile della Divisione di Reumatologia dell'ospedale Sant'Anna di Ferrara. «Nelle malattie più frequenti invece il problema non è così evidente e frequente, almeno stando all'osservazione clinica. Accade in patologie tali da coinvolgere pesantemente il cuore, ad esempio con uno stato infiammatorio persistente: esclusi questi casi le aritmie non sono l'aspetto saliente delle malattie reumatiche e raramente diventano un problema clinico rilevante». Di certo è bene sapere che la possibilità esiste e riconoscerle per trattarle se necessario: secondo i dati raccolti dagli israeliani, ad esempio, nei pazienti con malattie autoimmuni la tendenza a sviluppare aritmie sarebbe rivelata da aumentate variazioni dell'intervallo QT, visibili all'elettrocardiogramma. Ed è importante escludere che l'eventuale aritmia rifletta un'infiammazione cardiaca non sotto controllo, come conferma Trotta: «Certo, perché sono questi i casi in cui può diventare davvero importante gestire al meglio l'aritmia e soprattutto il problema cardiaco che la provoca».

    Elena Meli
    21 gennaio 2009

    Da:

    www.corriere.it/salute/reumatologia/09_gennaio_21/artrite_aritmie_cuore_elena_meli_7b4f3b1a-e791-11dd-833f-00144f02aa...


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    .tani.
    Post: 2.841
    Registrato il: 24/10/2006
    Utente Veteran
    00 21/01/2009 20:58
    Questo articolo secondo me è molto importante per noi.

    Tatiana
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    rita.co
    Post: 271
    Registrato il: 26/05/2008
    Utente Junior
    00 22/01/2009 21:40
    e lo e,ho appena fatto l'holter e sentire che di solito nn sono problemi seri, mi tranquillizza un po',