00 07/01/2009 17:09
Cresce la rivolta contro i fan dei boss
Facebook si mobilita contro i fan dei mafiosi siciliani Riina e Provenzano. Sono già 500mila gli utenti iscritti al social network che hanno raccolto l'appello di pagine contro la mafia. In Rete anche due petizioni: una indirizzata alla Commissione parlamentare antimafia e l'altra al ministro delle Telecomunicazioni. La polizia postale sta monitorando il web. Non sono stati ravvisati reati perseguibili e dunque non c'è stato alcun intervento.

Gli investigatori stanno comunque tenendo sotto controllo Facebook per vedere se siano ravvisabili tipologie di reato diverse. Anche perché, oltre a quelli inneggianti ai boss mafiosi, ci sono sul web i fan club di pluriomicidi o serial killer. I reati d'opinione perseguibili in Italia sono, anche via web, solamente quelli legati alla legge Mancino: apologia del fascismo e discriminazioni razziali. In ogni caso, comunque, per rimuovere le pagine da Facebook sarebbe necessario agire tramite rogatoria internazionale: il server è a Palo Alto, in California, e l'Italia non può intervenire direttamente.

Pdl e Pd in coro: "Non sottovalutare la situazione"
L'opposizione, per voce dell'esponente del Pd Pina Picierno, ministro ombra delle Politiche giovanili, chiede al governo di intervenire. "Chiediamo al ministro dell'Interno di attivarsi immediatamente per bloccare le infiltrazioni mafiose su facebook, e cio', anche al fine anche di scongiurare che l'azione sconsiderata di alcuni possa danneggiarne l'importante funzione socializzatrice. Il successo di questi strumenti dipende anche dalla lungimiranza e dall'equilibrio con cui vengono gestiti". Carlo Vizzini, presidente Pdl della Commissione Affari Costituzionali del Senato, invita a non sottovalutare il boom di contatti al profilo Facebook di Totò Riina e dei boss mafiosi. "Migliaia di iscritti per dichiararsi 'amico' di Totò Riina, decine di 'Provenzano fan club' e 152 iscritti al gruppo 'Provenzano Santo subito', tolta una piccola minoranza di macabri burloni - afferma Vizzini - non possono che rappresentare potenziali mafiosi. In ogni caso si tratta di soggetti che appartengo a quella che normalmente viene definita un'area grigia pronta a sostenere i boss e Cosa nostra.

Pronto intervento in caso di "identità rubata"
Diverso il discorso per la sostituzione di persona, quando cioè un utente apre una pagina su Facebook utilizzando i dati e le immagini relative ad un altro soggetto che ne è all'oscuro: questo comportamento è illegale e la polizia postale italiana è già intervenuta almeno in una decina di casi, rivolgendosi con una nota ufficiale a Facebook in seguito alla denuncia degli utenti cui è stata rubata l'identità. In quel caso il social network americano ha immediatamente rimosso la pagina, senza che fosse avviata un'attività giudiziaria.