03/01/2009 19:26

Vi è un peccato che conduce a morte

(1 Giovanni 5:16)

Vi è un peccato che mena a morte, cioé non può essere perdonato. Quel peccato possono commetterlo solo i "credenti" e non i "non credenti"; ciò è comprensibile dal fatto che un tempo tutti i credenti erano increduli e bestemmiatori di Dio.

Il peccato a cui si riferisce è lo stesso di quello che viene citato nei seguenti passi:

(Ebrei 6:4-6) "Perché quelli che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo a venire, se cadono, è impossibile rinnovarli da capo a ravvedimento, poiché crocifiggono di nuovo per conto loro il Figliuol di Dio, e lo espongono ad infamia."

La caduta a cui si riferisce è spiegata in Ebrei 10:29:

"Di qual peggior castigo stimate voi che sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figliuol di Dio e avrà tenuto per profano il sangue del patto col quale è stato santificato, e avrà oltraggiato lo Spirito della grazia?"

E ancora:

(2 Timoteo 2:11-13) "Certa è questa parola: che se muoiamo con lui, con lui anche vivremo; se abbiam costanza nella prova, con lui altresì regneremo; se lo rinnegheremo, anch'egli ci rinnegherà ; se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso. "

Quindi, il peccato che mena a morte è rinnegare Cristo che ci ha salvato, ritenere come profano il sangue di Gesù che ci ha purificato dal peccato e oltraggiare (bestemmiare) lo Spirito santo ricevuto; questo peccato non può commetterlo un non credente ma solo i credenti.

Non è perdonabile perché occorrerebbe una nuova morte di Cristo per purificarlo e ciò non è possibile.

Se un credente dice apertamente che non vuole più nulla a che fare con Cristo Gesù, e afferma che il sangue sparso da Cristo Gesù non sia santo e bestemmia (parla contro) lo Spirito santo che dimora in lui, allora commette il peccato che mena a morte, per lui non c'è più remissione di peccato.

Ponete mente al fatto che verrà il tempo della apostasia, di cui si parla Paolo in 2 Tessalonicesi 2:3 e in 1 Timoteo 4:1, che non è altro che un gran numero di credenti che rinnegano Cristo Gesù come loro Signore, quindi commettono il peccato che mena a morte; il quale non sarà perdonato.

Bisogna specificare, tuttavia, che tutto il peccato allontana da Dio, solamente che tutti i peccati, dico tutti tranne quello che mena a morte, possono essere perdonati da Dio. Iddio riprende e castiga i suoi figlioli che peccano e non si santificano perché vuole condurli a ravvedimento, ma se questi non si pentono del male che hanno fatto e praticano ancora il peccato, allora il Signore può anche far perire il loro corpo e la loro anima. Infatti sta scritto che solo chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato; e ancora in Ebrei 12:14: "Procacciate pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore ;".

Dunque ,  il credente che ad un certo punto della sua vita comincia a praticare il peccato e non si ravvede, quando perisce non sarà salvato. Nondimeno, in questo caso, se il credente si ravvede, cioè cambia vita e abbandona il peccato, il Signore lo purifica da ogni peccato, come sta scritto in 1 Giovanni 2:1:

"Figliuoletti miei, io vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; e se alcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre, cioè Gesù Cristo, il giusto; ed egli è la propiziazione per i nostri peccati; "

Come si legge, Giovanni esorta a non peccare, ma se uno pecca, c'è il nostro Signore Gesù Cristo che ci purifica da ogni peccato mediante il suo sangue.

Se un credente, invece, RINNEGA Cristo Gesù, commette il peccato che mena a morte e per lui non c'è più nulla da fare, è inutile, dunque, che altri fratelli in Cristo preghino per lui.

In breve ho toccato i punti essenziali di questa dottrina, ma ci sarebbero anche altre cose da dire, esempi da citare; è da meditare sui fatti scritti nella Parola di Dio su Anania, Saffira, Dema, Jezabel e altri.

Pace a voi, che il Signore vi benedica e vi guardi da ogni male, dandovi ciò che il vostro cuore desidera.

Perseverate nella preghiera ogni giorno e come chiedeva il salmista chiediamo anche noi al Signore:

(Salmo19:13) "Trattieni pure il tuo servitore dai peccati volontari, e fa' che non signoreggino su me; allora sarò integro, e puro di grandi trasgressioni."

Giuseppe Piredda.