The day After - Il giorno dopo

Prodotto per la televisione all’inizio degli anni Ottanta, ebbe grande successo presso il pubblico americano: si tratta di un film-shock che attraverso la spettacolarizzazione dell'orrore pone l’accento sulla pericolosità degli armamenti nucleari e sui loro possibili utilizzi. Catastrofico e apocalittico, rispecchia il gusto tipicamente hollywoodiano e Meyer è abilissimo nel raccontare il "giorno dopo" intervallando situazioni da fiction con meccanismi del filone documentario-inchiesta. A Lawrence, cittadina del Kansas, radio e televisione trasmettono un crescendo di allarmanti notizie sull'acuirsi della tensione internazionale tra URSS ed Occidente, ma nessuno sembra porvi attenzione e gli abitanti sembrano molto più interessati ai loro futili problemi quotidiani fino a quando, nell’arco di un fugace istante, il cielo si squarcia in due. Una luce accecante, un fragore devastante e la vita si ferma come sospesa: è la guerra nucleare tra USA e URSS, è la polverizzazione di uomini e cose, è la fine di speranze e certezze. I pochi sopravvissuti sono impotenti di fronte allo spettacolo funereo che li circonda e di cui essi stessi fanno parte: distese di macerie, campi fumanti ricoperti da cenere radioattiva, cadaveri putrefatti, appestati, assassini e sciacalli che si aggirano come ombre nella notte. Impossibile non chiedersi se varrà la pena di continuare a vivere in una simile desolazione, impossibile non domandarsi dove e come trovare le forze per ricostruire ciò che non è più. Nel “giorno dopo” gli orrori si susseguono senza tregua, ma le due sequenze finali lasciano una speranza: la nascita di un bambino fortemente desiderato da una madre e l'abbraccio silenzioso tra due sopravvissuti sulla polvere di quella che un tempo era stata una casa.

FONTE:Vedere la scienza

Oggi ho visto questo film i cui trailer ricordo che all'epoca mi terrorizzarono.
Tralasciando la qualità tecnica e comunque pieno degli stereotipi del genere ammetto che sebbene le tecnologie siano diverse e la guerra atomica in se stessa è stata sostituita più dalla guerra batteriologica o simili...il messaggio rimane ed è tutt'ora attuale.

Credo sia importante tener sempre presente una frase di Einstein riportata nel film "Non so con quali armi verrà combattuta la Terza guerra mondiale ma la Quarta verrà combattuta con clave e pietre"


Cyborg 009

Lo ricordo molto bene.....all'epoca lo vidi al cinema durante una proiezione organizzata appositamente per le scuole, la nostra classe era andata a vederlo accompagnata dalla professoressa di filosofia.
Come film, mi impressionò molto......fu una delle ultime pellicole "catastrofiste" di vecchio stile, girata quando la paura del dopobomba era ancora viva, insieme agli ultimi echi della guerra fredda.
Una pellicola semplice, ma incisiva.
Costigan