00 17/11/2008 13:27
Voi come la pensate sull'eutanasia? E' anche questo un modo per conoscerci meglio e poi..."questi argomenti mi fanno sentire vivo in mezzo a troppi zombie da resident evil"

Per farvi capire come la penso e per non ripetere sempre le stesse cose vi posto le discussioni via E-mail che ho avuto con dei ragazzi di CL (Comunione e Liberazione):

Davide Rondoni al tg1:

Di fatto questo triste evento è la prima condanna a morte dell' Italia repubblicana, insomma si è voluto far morire una ragazza che per i medici morta non è, e non è nemmeno sotto accanimento terapeutico, e anche non ascoltando coloro che hanno detto che l'avrebbero presa in carico.
Si è come voluto lasciar perdere qualcosa di insopportabile, come se Eluana fosse uno scandalo da occultare.
Ma forse lo scandalo non è lei, ma questa strana capacità di festeggiare per la morte di qualcuno.


IO: Ma cos'è la vita? Per voi è solo respirare? OK allora Eluana era viva, ma cos'è la dignità di vita? Qualcosa che Eluana aveva perso da molto molto tempo, alla fine si deve decidere cos'è più importante, la vita (qualcosa di cui non si ha neanche una definizione) o la dignità di vita.

Questa è la storia di mia madre, Livia, che coraggiosamente si è riuscita a liberare da quella terribile malattia che è la SLA. Livia, nata nel 1935, carattere forte, indipendente, amante della libertà, appassionata di libri, della bicicletta delle corse a piedi, ex infermiera, separata negli anni '80, cresce una figlia da sola. Nel 2001 le viene diagnosticata la SLA ! Lei è documentata, divora libri di neurologia e sa perfettamente a quale dramma andrà incontro. Fortunatamente è una forma più lenta delle altre, ma a poco a poco tutte le funzioni fisiche rallentano, creando innumerevoli difficoltà a compiere gli atti più scontati della vita, fino ad arrivare al suo ultimo anno, il 2007, dove decide di liberarsi del suo corpo, che ormai è diventato una prigione, prima di raggiungere l'inabilità totale e di perdere quindi ogni dignità. Era davvero difficile vivere in quelle condizioni ed anche per i suoi cari era molto doloroso vederla spegnersi con impotenza.
La sua casa era stata attrezzata, da mio marito, nei minimi dettagli perché potesse vivere sola, come da suo desiderio, non potevamo privarla anche di questa libertà, la mente era lucida e non voleva che nessuno decidesse per lei. Fortunatamente il mio lavoro part-time mi consentiva, di pranzare e trascorrere ogni giorno alcune ore con lei, prima dell'uscita da scuola del nipotino e poi di risentirci dopo cena per la buonanotte. Talvolta accennava con lucidità al suo desiderio di suicidio con me e le sue amiche, ma si reputava una vigliacca perché non aveva il coraggio di farlo e nemmeno come avrebbe potuto avere la certezza che sarebbe andato a buon fine. Come si poteva biasimarla? Noi capivamo benissimo la sua situazione, ma potevamo solo consolarla e starle vicino. Il suo desiderio era l'eutanasia, poter abbandonarsi in un sonno profondo, assistita da un medico e da me, sua figlia, nella tranquillità della sua casa, in tutta legalità. Ma questo non era possibile, non in Italia, e nemmeno alla Dignitas di Zurigo poteva essere accompagnata, senza farci subire conseguenze legali. Nell'ultimo anno le cose erano peggiorate molto, la difficoltà della parola rendeva complicata anche una semplice telefonata, si stancava dopo qualsiasi banalissima azione e riusciva a malapena a passare dalla sedia rotelle al letto o al wc, e spesso, cadendo a terra. Lei sapeva benissimo che al prossimo peggioramento avrebbe dovuto lasciarsi assistere e perdere la sua minimissima autonomia, ma non si parlava più di questo, nemmeno di suicidio. Tutti noi pensavamo che si fosse rassegnata. Quel giorno era serena e nessuno avrebbe immaginato quello che sarebbe successo.
Aveva organizzato tutto, nei minimi dettagli. Verso le 16, orario in cui nessuno sarebbe entrato in casa sua, ha raccolto tutto il suo coraggio e soprattutto le sue ultime forze, ha bevuto (con la sua cannuccia) un flacone intero di in potente sonnifero, mescolato a qualche cucchiaio di Martini (probabilmente per potenziarne l'effetto) e si è sdraiata, composta sul suo letto, infilandosi un sacchetto in testa, chiuso con il suo foulard, la sua ossigenazione era già scarsa, e si è addormentata per sempre. Ovviamente la telefonata del dopocena non ha avuto risposta. Frequentemente non rispondeva al telefono, soprattutto se si appisolava, e dopo tanti falsi allarmi, come da sue disposizioni, sarei passata a casa sua a verificare che non fosse caduta solo dopo qualche ora di silenzio. Era mezzanotte quando entrai in casa. La trovai nel suo letto. Accesi la luce e scappai per le scale piangendo, tremando, fra un vortice di emozioni il vuoto, il dolore per la perdita, la sorpresa inaspettata, ma anche la grande soddisfazione nel vedere che ci era riuscita! Vorrei averle potuto dire: "Mamma ce l'hai fatta! Sei stata coraggiosa! Sei libera!". Ha lasciato dolci bigliettini di addio a tutti noi, ribadendo la serenità nella sua decisione. Quella non era più vita. Capisco il suo gesto e lo approvo. Sono orgogliosa di avere avuto una mamma così coraggiosa. Ora le sue ceneri, per desiderio del suo amato nipotino di 9 anni, sono in un angolino di casa nostra, e talvolta mi permettono di intrattenere la famosa "corrispondenza di amorosi sensi". Firmato Sua figlia C. ***

IO SCELGO LA DIGNITA' perchè senza dignità non c'è vita

*

Ris: caro amico
la questione è proprio quella che dici tu

una vita come quella di eluana è dignitosa

e non possiamo deciderlo noi quando una vita non lo è più.....

è una grande sfida questa, lo capisco che non è facile, ma non lo capirai mai se non ne farai esperienza. La caritativa mi ha aiutato molto in questo....vabbè tempo fa andavo dai kosovari, come facevi a volte anche tu... ora che sono all'università invece vado all' oda, a fare compagnia a delle ragazze disabili, lasciate lì dalle famiglie...dire disabili è un eufemismo...ragazze totalmente impossibilitate in tutto, a ragionare, a parlare, a muoversi, figurati se dimostrano sentimenti o ti dicono che ti vogliono bene...di alcune dubito che capiscano anche che noi andiamo lì per loro etc etc...tu puoi andare lì con la tua idea...ma la tua idea viene spaccata
davanti a loro non ci riesco a dire: "la tua vita non ha dignità"


IO: Qui stiamo uscendo un po fuori del discorso...una cosa sono i portatori di handicap che (nonostante la loro vita dipenda dai medici) non si può decidere se "toglierli" la "vita" o meno in quanto non sono in una situazione medica critica e cosa importante NASCONO IN QUESTO MODO, un'altra cosa è una ragazza che vive la sua vita tranquillamente e poi a causa di un'incidente o cos'altro dipende esclusivamente da un macchinario, quello che voglio dire è questo: chi non ha mai avuto il pane non sa cosa sia la fame, ma chi l'ha sempre avuto e gli è stato tolto la soffrirà il doppio.


Comunque un po di esperienza credo di averla anch'io, in quanto mia madre è psicologa all' O.D.A., e sin da bambino sono entrato in contatto con questi ragazzi diversamenti abili, e mio padre è insegnante di sostegno...



Ris: la questione non è relativa (chi ha avuto il pane e chi no)
se la VITA ha dignità la ha sempre...non viene a mancare quando contraddice certi criteri estetici o morali...i tuoi che dicono su questo?



Io: A me i catechisti hanno insegnato che la legge giudica oggettivamente mentre il regno dei cieli soggettivamente e quindi relativamente esempio se io vivo in una famiglia di drogati e inizio a drogarmi "pecco meno" di un ragazzo che è stato educato a non drogarsi dai genitori etc...
Volevo dire che i ragazzi diversamente abili non si rendono conto che la loro vita non ha dignità perchè nascono cosi e non hanno idea di cosa significhi essere normodotati, ma non ho capito una cosa, per te qualsiasi vita ha dignità? comunque credo che stiamo andando un po fuori tema, il tema è se è giusto o meno praticare l'eutanasia, non se i diversamenti abili se la meritano o meno, e portare come esempio di dignità umana quella dei diversamenti abili mi sembra insensato in quanto loro non si rendono conto di cosa sia la dignità.







P.s. non fraintendermi, non hanno dignità per me (che poi non è vero...i casi da analizzare sono molti se non troppi ma comunque ci sono ragazzi che conducono una vita relativamente normale), ma non significa che li ucciderei, si deve stare bene con se stessi e se loro ci stanno bene (si) per me và benissimo cosi perchè la dignità è soggettiva.


P.p.s. non so se mi sono spiegato bene, ma commentare certi argomenti tramite un monitor è molto difficile in quanto è molto ma molto facile fraintendere



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Risp: se la dignità della tua vita te lo dà il fatto di poter correre,di poter essere "libero" di fare quello che vuoi, allora hai ragione: non c'è dignità...ma cos'è che rende la vita degna di essere vissuta se non l'amore di un altro più grande di te che è morto per salvare la tua vita? puoi anche non credere ma secondo me è così...e secondo me è il modo più vero di vivere...poi sei libero di pensarla come vuoi...
tanti saluti


Io: E' una magra consolazione per me che sono credente....figurati per chi non crede, comunque la dignità non si limita al poter correre, ad essere libero, la dignità E' essere autonomo, e quando dipendi da una macchina non lo sei. Lo sai perchè Bob Marley è morto? La sua religione "proibiva" di farsi curare e quando ha preso una semplice infezione ha deciso di non curarsi. Gesto sciocco di un drogato o gesto di una persona che ha deciso di mettere la propria dignità davanti alla vita? Non lo sò...ma se lui ha vissuto deve dire soltanto grazie a Dio.
L'esempio di Bob Marley potrebbe sembrare non avere a che fare con l'episodio di Eluana, ma invece vi invito a riflettere, Bob Marley ha deciso di non farsi curare ed è andato incontro alla morte, Eluana aveva chiesto di non essere alimentata da una macchina (qualche mese prima un suo amico era rimasto in coma) ma dei medici per salvarle la Vita con la v maiuscola non hanno ascoltato la sua volontà. Probabilmente sbaglierò ma non credo che in quello che abbia fatto Bob Marley non ci sia qualcosa di sbagliato dal punto di vista della Chiesa, perchè ci deve essere qualcosa di sbagliato nel caso di Eluana? Se analizzate bene è lo stesso caso.



Risp: Scusami Francesco, sebbene io nemmeno ti conosca, voglio diri che quello che ti è stato detto è qualcosa di molto diverso da una consolazione: è proprio quello che rende la vita degna di essere vissuta, perchè pensa che tutto quello che facciamo in questa vita, presto o tardi è destinato a morire, ad essere ridotto al niente.
Ed ho conosciuto persone, malate di Sla, come il medico Melazzini, che gira di città in città a testimoniare la pienezza di vita che ha trovato da quando questa malattia lo ha colpito. Non voglio permettermi di biasimare chi non ha avuto la stessa grazia, gli stessi incontri o la stessa forza, che poi è una grazia anch'essa, ma davvero, piuttosto che la considerazione di ogni dettaglio e cavillo per cui in un caso si possa parlare di accanimento terapeutico, lascia incredibilmente stupiti il sentire parlare (o anche solo leggere come è capitato a me) così una persona, che con chiarezza da medico sa a cosa va incontro e con certezza afferma di essere contento e grato di essere al mondo. Auguro a tutti di poter vivere così... scusatemi l'intrusione, saluti

Io: Ma quale intrusione? Non è un comizio tra me e stonedogs [SM=g6902] , tornando all' argomento, secondo me per capire cosa spinge una persona a ricorrere all'eutanasia ci si deve immedesimare.
Una paio di anni fa mi ha colpito un caso avvenuto subito dopo il caso Welby, un uomo anziano paralizzato al 98% (credo) era costretto a rimanere in un letto di un ospedale nel reparto di terapia intensiva e ha chiesto disperatamente in un alfabeto creato appositamente per lui...di muorire dolcemente....dolcemente....in pratica la sua vita era questa: si svegliava, restava immobile in un letto, non poteva mangiare, lo nutriva una flebo, non poteva andare in bagno, aveva un catetere e un'ora al giorno veniva sua moglie che gli leggeva il giornale.
Credo che nessuno a questo mondo sia in grado di dirgli in faccia (non so se è ancora vivo): "tranquillo la mia automobile è più viva di te però Dio ti vuole bene e quindi si contento di restare in questo mondo [SM=g6898] " .
Ora io vi chiedo di effettuare un'esperienza molto "carina" un qualsiasi giorno a vostra scelta non alzatevi dal letto e restate 24 ore a fissare il soffitto (l'ideale sarebbe essere legati al letto perchè quell'uomo non si poteva muovere ma non credo che abbiate i mezzi), se penserete di scendere dal letto starete pensando all'eutanasia, se scenderete dal letto...bè... lo capite da voi. Sono certo che qualcuno di voi riuscira a "rivivere" per un giorno intero la "vita" di quell'uomo, ma sono certo che almeno una volta penserete di farla finita con questa pagliacciata...ma per quell'uomo non è un pagliacciata...è la sua vita e mentre voi potrete sempre scendere dal letto quell'uomo non potrà.

Per piacere vi chiedo di non rispondere alla mia E-mail se non avrete prima provato l'esperienza sopra citata.

Tra le cose che odio di più al mondo ci sono le persone carismatiche, perchè "addormentano" la gente con i loro discorsi e gli fanno perdere il lume della ragione, Hitler ha convito milioni di persone a sterminare gli ebrei, se fosse stata una persona poca carismatica come me sono certo che avrebbe ricevuto calci nel deretano.

Comunque non avete ancora risposto alla mia domanda: perchè quando ci si rifiuta di fare un'iniezione vitale per la Chiesa va bene ma perchè quando si decide di non respirare tramite una macchina la Chiesa si accanisce contro il testamento biologico di tale persona?

 

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a 40 anni deciderò cosa farò da grande