11 ottobre: CERVINIA (2006m)
Chatillon – Chambave – St. Panthaleon – Cervinia – Chatillon – Verres – Col Tzecore – Chatillon (128 km e 3600m di dislivello)
Contrariamente a settembre, la seconda metà di ottobre si rivelerà molto proficua dal punto di vista meteorologico: io sarò ben deciso ad approfittarne andando alla riscoperta delle “mie” salite anche in questa stagione non propriamente ciclistica (ma l’inverno mi ha insegnato a pedalare anche con temperature “non estive” ed ora voglio approfittarne per gustarmi scenari e paesaggi finora inediti per me!).
Le mie scalate alpine autunnali (saranno in tutto tre) cominciano con il più classico dei giri: quello che, leggermente modificato, fu anche il mio primo giro ad aprile e che comprende la scalata a Cervinia (il
duemilametri più vicino a casa mia, oggi particolarmente entusiasmante per via del cielo limpidissimo e degli sgargianti colori autunnali).
Oggi un’altra nota positiva (almeno per me) contraddistingue questa bellissima giornata: infatti riesco a convincere anche i miei genitori a seguirmi nella mia “gita” (loro ovviamente in auto...). Soddisfazione quindi doppia: assistere a uno spettacolo della Natura quale è il
Cervino in compagnia... non ha prezzo!
Sulla salita, così come sulla durissima appendice al
Col Tzecore, ho già detto tutto nei miei precedenti interventi, quindi non mi dilungo troppo: aggiungo solo che il mese di ottobre è il migliore per affrontarla (è il mese di bassissima stagione e incrocerete veramente poco traffico: credo di aver contato solo 10 auto dopo Valtournenche!).
Un’ultima precisazione: la foto che vedete qui sopra è sempre la stessa, ma tengo a precisare che, tolti gli scempi architettonici di Cervina vera e propria, tutta la vallata è stupenda e di rara bellezza – dominata da una montagna unica che incombe maestosa e che pare di poter sfiorare! Di foto potrei metterne a centinaia, tutte diverse, ma ho preferito inserire questa (identica a quella di aprile) quasi a far nascere una specie di “calendario di Cervinia” (ho già cinque mesi!) per farvi vedere come questo paesaggio possa essere mutevole nel corso delle stagioni!
19 ottobre: MOOSALP (2048m) e
OTTAVAN (2220m)
Gamsen – Visp – Moosalp – Stalden – Zermatt – Tatsch – Ottavan – Tatsch – Stalden – Gamsen (121 km e 3200m di dislivello)
Ed eccomi ancora una volta a raccontare la conquista di un nuovo
duemilametri; una conquista assolutamente non preventivabile fino a pochi giorni prima.
Credevo di aver chiuso le novità per la stagione agli inizi di settembre (Naret), ma il meteo continua a rimanere “dalla mia parte” e i colori autunnali invogliano le mie “gite alpine”; giovedì sera, controllate un’ultima volta le previsioni meteo (soprattutto le temperature in montagna), decido quindi per un nuovo giro nel Canton Vallese con tre precisi obiettivi: salire la Moosalp dal versante inedito, fotografare da Zermatt la faccia del Cervino che le nuvole mi avevano nascosto a maggio, conquistare Ottavan (misconosciuta salita svizzera).
La giornata inizia poco dopo l’alba a
Gamsen e, dopo qualche chilometro di riscaldamento fino a Visp, comincio la prima ascesa della giornata.
La Moosalp ha praticamente tre diversi versanti settentrionali e io decido di percorrere quello più orientale, parzialmente inedito per me. Pur essendo un valico che ha pochi motivi di esistere dal punto di vista geografico (mette in comunicazione due valli tranquillamente unite da una strada in falsopiano), è un valico indimenticabile per un cicloturista: tra i più duri per le pendenze (mai però proibitive e sempre costanti), regala – salendo sempre a mezzacosta – panorami indimenticabili sulle tre valli che unisce (Vallese, Saastal, Mattertal) e scorci su una serie innumerevole di imponenti
quattromilametri.
Non ho mai stilato una classifica in merito (dovrei farlo?), ma credo sia la salita lungo la quale si possano contare il maggior numero di
quattromilametri: si spazia dalle vette del vallese che circondano il ghiacciaio dell’Aletsch, ai primi contrafforti del Monte Rosa, all’imponente Mischabel, al Dom, le Dent Blanche... manca solo il Cervino (nascosto proprio dal Dom)! Credo si possano contare circa 20/25
quattromilametri!
Se a questo spettacolo naturale aggiungete i colori autunnali, che regalano contrasti indescrivibili con le vette perennemente innevate, e la quasi totale assenza di traffico capirete forse perché – anche per il 2009 – non vedrò l’ora che arrivi l’autunno per gustarmi in solitaria, ancora una volta, questi paesaggi!
Un qualcosa di epico lo ha anche la salita dal punto di vista strettamente ciclistico: il versante della
Moosalp che sto percorrendo è infatti quello meno esposto al sole e, alla fine dell’ascesa, in diversi tratti il mio ciclocomputer misurerà temperature prossime allo zero e percorrerò diversi tratti a “rischio ghiaccio”!
Ma era nei programmi: la discesa sarà di conseguenza completamente esposta al sole, calda (10-15°C) e assolutamente sicura!
Il secondo obiettivo di giornata (Zermatt + Cervino) si rivelerà anche lui stupendo e reso ancor più prezioso dai colori di questa stagione. Purtroppo il sole basso non mi regalerà foto “da incorniciare” ma, come dico in questi casi, sarà per la prossima volta!
Concludo la giornata con il terzo obiettivo: Ottavan,
duemilametri praticamente sconosciuto alle porte di Zermatt, che risale a mezzacosta il versante orientale della Mattertal, che termina in prossimità di un bellissimo alpeggio ai piedi del Mischabel e che regala panorami su un indimenticabile “skyline” del vallese dominato dal Dom (foto) e dal Cervino (le due “vette isolate” più alte delle Alpi!).
Salita fredda (nell’ultima parte la vallata laterale è molto stretta e il sole è già tramontato mentre la percorro) e molto dura (costantemente a due cifre): non posso che consigliarla a tutti i Salitomani!
26 ottobre: CERVINIA (2006m)
Chatillon – Cervinia – Chatillon – Pont St. Martin – Staffal – Pont St. Martin (138 km e 3400m di dislivello)
L’ultimo
duemilametri della stagione non poteva che essere nuovamente Cervinia.
Rimasto insoddisfatto due settimane prima dalle foto al
Lago Blue, decido infatti di affrontare per la terza volta nel 2008 l’ascesa (questa volta diretta, senza passare dal St. Panthaleon). Svariati i motivi che invitano questa decisione: le previsioni meteo sono entusiasmanti (le foto si riveleranno difatti di una bellezza impagabile!), le temperature gradevoli, la bassa stagione mi regala un traffico praticamente assente lungo la provinciale, la voglia di ispezionare la salita che percorrerò a Capodanno (sì: avevo già intenzione di un’impresa invernale!), eccetera...
E anche questa volta la mia decisione sarà azzeccatissima!
Questa foto, che avevo sempre sognato di poter scattare fin da piccolino, è la giusta ricompensa finale di un’intera stagione votata alla conquista delle vette più alte “a portata di Emiliano”:
Concludo la giornata con uno spostamento in auto a Pont St. Martin (le giornate che si accorciano e il cambio dell’ora non mi permettono di far diversamente) e l’ultima grande salita alpina del 2008, che mi condurrà a vedere l’imponenza del
Monte Rosa dal lato valdostano.
La salita in realtà si rivelerà non entusiasmante (devo pur segnalarlo), ma la soddisfazione alla fine sarà comunque indimenticabile...
FINE DEL RACCONTO!
Grazie a tutti per l’attenzione e ora... aspettatevi un altro 2009 ricco di scoperte!
Emiliano
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