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Bivacco Molino 2280 m (val d'Ala, TO), a tu per tu con gli stambecchi

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    roby4061
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    Amico della Montagna
    Signore della Montagna
    00 28/10/2008 11:29
    Dopo aver cercato senza successo compagni di gita per questa domenica, decido di andare comunque, da solo, per non perdere l’occasione di una giornata così limpida nelle valli di Lanzo.

    Mentre risalgo la valle di Ala di primo mattino, le persone in giro mi guardano come una bestia rara… e forse lo è, fuori stagione queste valli pare guardino con sospetto escursionisti e turisti.. bah. Raggiungo Chialambertetto, e prendo la strada sterrata che porta alla frazione di Molera. Ci sono già tre auto, sono costretto a parcheggiare un tornante sotto. E’ da tanto che non vengo su di qua, oltre cinque anni, ed avevo voglia di vedere questa zona in autunno. Parto quindi alle 9, da 1465 m di quota circa. Mi incammino con tutta calma, imbocco il sentiero per il bivacco Molino, esco al sole ed il caldo è da subito quasi asfissiante. Salgo tra i faggi, che qui si spingono fino a quasi 1600 m di quota. La stagione pare molto avanti, ma non per il freddo, bensì per il secco. Il sentiero è coperto di 4-5 cm di terreno così arido che pare borotalco.

    Camminando poi tra le foglie, salgo nel bosco, silenziosissimo, anche il suono della lontana Stura di Ala si spegne, i faggi cominciano a lasciare posto ai larici, dai colori a dire il vero già un po’ smorti. Una spolverata di neve colora le montagne dall’altro lato della valle, Torre d’Overda, Servin, Autour.. Il Monte Servin… guardando poi col binocolo si nota chiaramente il cordone morenico dell’ex ghiacciaio, la vedretta di Servin, su quale anni fa un visionario magnate voleva farci un impianto di sci estivo.. (sic!).

    Il Monte Rosso di Ala si erge imponente davanti a me. Raggiungo l’Alpe Pian Bosco, il silenzio è totale. E’ tutto secco, non c’è un filo d’acqua che scorre, ed è strano visto che sono solo a 1658 m.

    Proseguo, inoltrandomi nel bosco di larici, il sentierino sale sempre tosto, ma ben battuto e molto ben segnalato (strano visto che siamo in Val di Lanzo..), e presto i larici si diradano, ed esco sui magri pascoli. Non c’è anima viva in giro, continuo a guardarmi intorno in cerca di animali, ma nulla. Né animali né persone. Eppure questo è uno degli itinerari più conosciuti delle valli..

    Arrivo all’Alpe Le Piane 2020 m, o meglio, quel che ne rimane, tra grossi, ciclopici macigni, alla base dell’Uia di Mondrone. La via normale non è difficile, ma rasenta il primo grado dell’alpinismo…e bast apoco per sbagliare itinerario e trovarsi nei casini..sicuramente non è da andarci da soli. E’ una delle tre “grandi montagne” delle Valli di Lanzo che mi mancano (le altre due sono la Levanna Orientale e la Bessanese), prima o poi dovrò saldare il conto.


    Poco oltre le baite mi fermo a fare uno spuntino. Fa sempre caldo, solo un po’ d’aria da refrigerio. Mi guardo intorno, sempre deserto, sempre silenzio. E’ un silenzio quasi assordante.

    Non dovrebbe mancare molto alla mia meta, riparto, salendo per un valloncello dove normalmente scorre un torrentello, ma qui è tutto tremendamente secco. E vabbè che siamo molto avanti nella stagione, però mi stupisce molto questa aridità. Scorgo il tetto del bivacco, ci siamo quasi. Lo raggiungo immaginando di trovare qualcuno, invece niente. Chissà dove sono andati i proprietari delle auto giù a Molera.


    Ci ho impiegato meno del previsto, anche se a me è sembrato di andare su con una lentezza esasperante.. boh. Cmq mi sento bene, sto recuperando alla grande, con calma, ma va sempre meglio. Firma sul libro del bivacco, quindi anche se è presto (sono le 11.40) mi metto a pranzare. Anche quassù gran silenzio, rotto solo da qualche scarica ogni tanto dalla parete nord-est dell’Uia di Mondrone. E’ imponente e repulsiva, splendida, sulla quale corrono molte importanti vie di arrampicata.

    Dopo pranzo, prendo il binocolo, e mi metto a scandagliare i dintorni… vedo due persone sul passo dell’Ometto (gli unici bipedi in tutto il vallone oltre a me), poi, mentre proseguo per la cresta, un enorme stambecco che riposa al sole proprio sul filo della cresta erbosa che sale alla Cima Leitosa. Poco oltre altri due, più giovani. Poi scandaglio un po’ a caso, per gli aridi pascoli, finchè, negli oculari mi appare, proprio davanti a me, uno stambecco enorme che fa la siesta. Guardo meglio, sono in due. Saranno a 300 m in linea d’aria, più o meno all’altezza del bivacco, dall’altra parte del valloncello. Sono vicini, quindi.

    Li osservo a lungo, poi vedendoli così rilassati viene sonno anche a me… mi stendo al rovente sole di ottobre, cullato dai pochi suoni che si odono e mi addormento. Mi sveglio dopo una mezz’ora abbondante, e decido di lasciare il bivacco, anche perché tempo mezz’ora qui andrà via il sole. Raccolgo le mie cose, e scendo al bivio per il passo dell’Ometto. Guardo su, i due stambecchi sono ancora lì. Decido di andare a fargli qualche foto da vicino. Salgo sottovento e nascosto da una pietraia, fino ad una cinquantina di metri da loro.

    Qui lascio lo zaino, e li osservo per un po’ col binocolo. Due bestie stupende, enormi. Si sono accorte della mia presenza, mi guardano con la consueta arroganza dello stambecco. Salgo un po’, c’è un sentiero segnato da ometti (la cartina l’ho lasciata in auto naturalmente, ma scoprirò poi che si tratta del Sentiero Balcone della valle di Ala..), tenendomi alla dovuta distanza. Uno di loro mi vede, e si alza… mi guarda con aria fiera, ha due corna fantastiche, saranno lunghe 80 cm buoni se non di più. Ci guardiamo per un po’, poi io mi siedo, facendo finta di niente.

    Dopo un po’, si risiede pure lui, e ricomincia a ruminare tranquillo. Hanno capito che non sono un pericolo… salgo ancora, arrivando ad un colletto, e, ormai fuori dalla loro vista, mi siedo per guardare il panorama dall’altro lato del vallone.


    Estese praterie dorate che si perdono verso il fondovalle…


    Mi rialzo, proseguo per una traccia che entra in una spaccatura nella montagna, curiosa ed affascinante, ed esce quindi su questo cocuzzolo innominato sulla cartina ma quotato 2350 m. A questo punto penso di scendere da questo lato, per non farmi vedere dai due stambecchi e poterli fotografare da più vicino.

    Così faccio. Scendo e non facendomi vedere mi affaccio da una roccia. Saranno a 5-6 metri, e posso ammirare la loro bellezza. Ovviamente al primo click della reflex si accorgono di me… Fantastici comunque. Ho già visto bestioni così, ma non così belli, il pelo è folto e lucente, il corpo perfetto, muscoloso, il portamento regale. E la cosa davvero strana è che di solito, stambecchi così anziani (avranno una quindicina di anni almeno, forse di più) li ho sempre visti da soli. Invece questi sono in due. E le scene successive saranno indimenticabili.

    Infatti i due si muovono insieme, uno dietro l’altro. Quello che si era “attivato” per primo, pare il “capo”. I due animali, con calma, si incamminano verso l’alto, seguendo una traccia, in fila indiana, voltandosi di tanto in tanto.

    Sembrano due vecchi amici, due vecchi guerrieri.

    Appare anche un altro stambecco giovane… ed è questa la scena più bella e ricca di emozioni. Il giovane davanti, più in alto e più allarmato della mia presenza, i due anziani dietro, più tranquilli e meno spaventati.

    “I vecchi ed il bambino” parafrasando una canzone di Guccini. Meraviglia.


    Si allontanano così, nel silenzio della montagna, tutto questo spettacolo è stato solo per me. Più in basso avevo scorto i due escursionisti in discesa dal passo dell’Ometto, ma probabilmente non si sono manco accorti della mia presenza.. saluto i tre animali, e scendo a riprendermi lo zaino. L’incontro con questi stambecchi ha dato un perché alla giornata.


    Mi stendo su un pascolo per godere ancora del sole, l’ombra dell’Uia si spinge verso di me, ma voglio ancora approfittarne per un sonnellino. Alle 14.30 mi rimangono pochi minuti di sole, è ora di scendere. M’incammino verso valle.


    Discesa di nuovo solitaria, non vedo più animali, solo la pace della montagna e l’ombra che avanza inesorabilmente dietro di me. Scendo con calma, perché questo è il tipico sentiero delle valli di Lanzo, pieno di trabocchetti… riecco le Piane, il bosco… cerco l’acqua, la mia è agli sgoccioli, ma non sento alcun ruscello. Dovrò resistere fino in basso.

    All’alpe Pian Bosco, al sole sempre caldo, mi fermo una decina di minuti proprio per ascoltare un’ultima volta l’assordante silenzio. Lo faccio di proposito.


    Che bello sedersi ed ascoltare quei pochi suoni, il canto della natura, della quiete e della montagna.


    Ed è qui, che incontro le prime persone con cui scambio un saluto. Passano, le loro voci si allontanano, e ritorna il silenzio.

    Dopo qualche minuto, riparto anche io, scendendo nel bosco, il mio passo tra le foglie secche, ed eccomi alla frazione Molera, dove posso finalmente dissetarmi. L’auto è vicina, saluto il sole che scompare dietro il fianco della montagna, e la giornata finisce così, scambiando quattro chiacchiere con degli anziani che fanno una passeggiata.


    La via verso casa è breve. Che giornata….e che gita. Breve, ma che mi ha dato grandi emozioni. Arrivo a casa un po’ stanco, ma soddisfatto ed estremamente felice. Grazie montagna!



    Ecco le foto. Ho fatto un servizio fotografico vero e proprio a quei due splendidi animali… ho riprovato a fare qualche macro, ed anche qualche esperimento da sviluppare (foto con la mano e il sole).





















































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    "Ci sono delle persone che si incontrano, prima si assaggiano... poi vedono se possono camminare insieme, come noi adesso.." M. Rigoni Stern
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    Panoramica
    Post: 4.297
    Amico della Montagna
    Signore della Montagna
    00 28/10/2008 11:46
    ...tu, gli stambecchi, la montagna... che bella giornata....

    foto molto belle, ma questa mi ha colpito per l'originalità


    [SM=g27811]
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    xché l'uomo non può vivere tra acciaio e cemento,
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    roby4061
    Post: 2.788
    Amico della Montagna
    Signore della Montagna
    00 28/10/2008 21:10
    grazie susy!
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    Sittlieb
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    Signore della Montagna
    00 29/10/2008 15:47
    E' rinato il forum!

    Bhe gli stambecchi sono magnifici!!! E arroganti [SM=x948596] !

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    "Tu hai una tale voce, o grande montagna, da annullare gli inganni e i dolori, voce non da tutti compresa, ma che i grandi, e i saggi e i buoni interpretano, e profondamente sentono, e fanno sentire agli altri". P.B. Shelley

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    roby4061
    Post: 2.788
    Amico della Montagna
    Signore della Montagna
    00 29/10/2008 15:50
    Re:
    Sittlieb, 29/10/2008 15.47:

    E arroganti [SM=x948596] !




    ti ricordano qualcuno? [SM=x948596]

    aggiungo i due video:

    panoramica (non la susy [SM=x948592] ) dal bivacco:



    gli stambecchi che si allontanano:



    la qualità è quella che è... youtube non fa sconti [SM=x948578]


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