Rispondendo a Tana nel post "le tre leggi del cammino" ho pensato che l' argomento "energia" fosse degno di un' approfondimento.
In questi giorni sto leggendo il libro "ipotesi sulla guarigione" di Davide Melzi che trovo veramente eccezionale, in esso c'è un capitoletto intitolato "l' Energia fluida" dove questo argomento viene trattato in maniera eccelsa .
Ne riporto alcuni pezzetti
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Pagina 125:
Stando a quanto era affermato concordemente dalle antiche tradizioni, nel mondo esisterebbe un' energia fluida che circola dappertutto e sarebbe legata alla vita, anzi sarebbe la Vita stessa. Questa sostanza era chiamata Pneuma dagli antichi greci, Prana dagli indù, Chi o Qi dai cinesi, ed in mille altri modi.
Gli asceti taoisti affermavano che l' uomo è dentro il Chi e il Chi è dentro l' uomo; il mondo sarebbe null' altro che un' oceano illimitato di energia, paragonabile ad un panorama di nuvole sempre mutevoli.
Questo Pneuma era descritto come una forza dinamica, fluida, incessantemente circolante nel Cosmo e nel corpo umano, che del Cosmo sarebbe immagine analogica.
Le Upanishad indiane affermavano che tutto poggia sul Prana, così come i raggi di una ruota poggiano sul mozzo.
Pagina126:
La forza di cui si parla potrebbe essere percepita come un' onda che fluisce nell' oganismo, il quale risulterebbe essere, per così dire, come un tubo percorso da una vibrazione sonora, o la battigia di una spiaggia su cui l' onda si versa e si ritrae. All' interno del corpo si potrebbero cioè conoscere benefiche e vivificanti energie che si muoverebbero lungo percorsi che si ripetono all' infinito, in un intimo rapporto tra la dimensione materiale e quella sottile.
Pagina 134-135:
Tornando al rapporto tra l' energia, la vita umana e la guarigione, bisognerebbe ricordare che l' equilibrio tra gli elementi all' interno dell' individuo era considerato basilare da tutti gli esponenti della medicina antica;
tale equilibrio infatti lascerebbe aperti tutti i canali che trasportano la forza sottile.In assenza di un tale equilibrio, ovvero nei casi in cui una sola parte del complesso umano venga sviluppata in modo abnorme ed ecessivo, verrebbero violate le leggi fondamentali che stanno alla base del mantenimento della vita, il che non potrebbe che portare ad un rapido decadimento.
Ci si potrebbe ad esempio riferire a quelle persone, tanto frequenti nel mondo moderno, nelle quali l' apparato cerebrale è ampliato a dismisura, a discapito degli altri piani dell' individuo, come quello fisico ed emotivo; oppure a quegli individui che si sforzano di gonfiare i propri muscoli e di spingere al massimo le prestazioni della propria "macchina fisica" in vista di una prestazione sportiva.
L' energia come si è affermato poco sopra, si potrebbe anche immaginare come l' aria che scorre e vibbra in un flauto o all' interno di un' ogano musicale; così come ogni canna di tale strumento ha un' intonazione diversa, così l' uomo, che nel suo complesso sarebbe questo organo, avrebbe in se tutta una serie di forze di frequenza differente.
In questa visuale, una linea di condotta importante potrebbe essere quella di cercare di diventare a poco a poco padroni delle vibrazioni prodotte dal nostro "strumento", che nell' individuo ordinario suonerebbe invece in modo caotico, discordante ed incontrollabile; acquisire la capacità di dominare l' aria del serbatoio dell' organo per dosarla adeguatamente e saggiamente.
Pagina 136-137:
Se vi è una condizione di scquilibrio più o meno forte potrebbe accadere che le "tubature" lungo cui l' energia scorre, vengano, in ragione più o meno grande, ostruite, incrinate, danneggiatte, creando perdite o blocchi, i quali si rifletterebbero sul piano fisico come disarmonie, debolezze o malattie.
Per riassumere quanto ipotizzato finora, quindi, si potrebbe ritenere che la salute, la forza, la resistenza e la vita stessa di un corpo non dipenderebbero del tutto, in ultima analisi, da elementi materiali come ad esempio il peso corporeo, la temperatura interna, la pressione arteriosa e venosa, la quantità di colesterolo, la percentuale di grasso nell' organismo, la funzionalità degli organi, eccetera,
bensì proprio dall' accesso più o meno efficace ed armonico ad una forza sottile, ovvero non materiale, che non sarebbe patrimonio del singolo, bensì sarebbe fluidamente diffusa in tutto il cosmo.
Si tratterebbe, in altre parole, proprio di ribaltare il punto di vista materialistico e meccanicistico, dal momento che quanto esso considera "causa" dovrebbe forse in realtà essere considerato "effetto", e viceversa.
Tali concezioni furono ben conosciute dalle civiltà antiche, che le applicarono, oltre che alla medicina, anche ad altri ambiti come la danza e le arti marziali; infatti alla base di queste ultime c' era proprio un ferreo controllo del flusso di energia, ed ogni gesto non era originato da uno sforzo meramente muscolare, bensì rappresentava il dispiegarsi di un flusso di forza, in modo rotondo e, si direbbe quasi, travolgente come l' impatto di una massa d' acqua.