Per arricchire unpo' ecco anche la predizione dei tempi odierni fatta dai Norreni, il Ragnarok; è contenuto nella Voluspa "Profezia della veggente", tratto dal ricchissimo sito
Bifrost
Si colpiranno i fratelli
e l'un l'altro si daranno la morte;
i cugini spezzeranno
i legami di parentela;
crudo è il mondo,
grande l'adulterio.
Tempo d'asce, tempo di spade,
gli scudi si fenderanno,
tempo di venti, tempo di lupi,
prima che il mondo crolli.
Neppure un uomo
un altro ne risparmierà.
S'agitano i figli di Mímir(1);
si compie il destino
al suono del possente
Gjallarhorn(2).
Forte soffia Heimdallr
nel corno che sporge,
mormora Óðinn
con la testa di Mímir.
Trema Yggdrasill
il frassino eretto,
scricchiola l'albero antico
quando si scioglie il gigante.
Tutti temono
sulla strada degli inferi,
che la stirpe di Surtr
li inghiotta.
Cosa incombe sugli Æsir(3)?
Cosa incombe sugli elfi?
Risuona tutto Jötunheimr(4),
gli dèi sono a consiglio.
Gemono i nani
dinanzi alle porte di pietra,
esperti di rocce scoscese.
Che altro tu sai?
Feroce latra Garmr(5)
dinanzi a Gnipahellir:
i lacci si spezzeranno
e il lupo correrà.
Molte scienze ella conosce:
da lontano scorgo
il destino degli dèi,
possenti divinità di vittoria.
Da oriente viene Hrymr(6),
regge lo scudo innanzi.
Si attorce Jörmungandr(7)
nella furia dei giganti.
Il serpente flagella le onde,
mentre l'aquila stride.
Strazia i cadaveri, livida.
Naglfar(8) salpa.
Una chiglia avanza da est:
verranno di Múspell(9)
sul mare le schiere,
e Loki tiene il timone.
Avanza l'armata dei mostri
e il lupo è in testa.
e con loro è il fratello
di Býleistr che avanza.
Surtr(10) viene da sud
col veleno dei rami.
Il sole splende
sulla spada degli dèi guerrieri.
Le rocce si fendono,
si accasciano gigantesse:
gli uomini prendono la via degli inferi,
il cielo si schianta.
Ecco viene a Hlín(11)
un altro dolore,
quando Óðinn viene
a combattere col lupo,
e l'uccisore di Beli
splendente contro Surtr;
allora di Frigg
la gioia cadrà.
Feroce latra Garmr
dinanzi a Gnipahellir:
i lacci si spezzeranno
e il lupo correrà.
Ecco viene il grande
figlio di Sigföðr(12),
Víðarr a combattere
quel mangiatore di cadaveri;
ed egli al figlio di Hveðrungr(13)
con entrambe le mani la spada
conficca fino al cuore.
Così il padre è vendicato.
Ecco viene il famoso
figlio di Hlóðyn(14),
s'avanza il figlio di Óðinn
a contrastare il serpente.
Con ira lui colpisce
il difensore di Miðgarðr(15).
Gli uomini tutti
sgombreranno il mondo.
Nove passi indietreggia
il figlio di Fjörgyn(16),
muore lontano dal serpe
che disonore non teme.
Il sole si oscura
la terra sprofonda nel mare,
scompaiono dal cielo
le stelle lucenti.
Sibila il vapore
con quel che alimenta la vita,
alta gioca la vampa
col cielo stesso.
Feroce latra Garmr
dinanzi a Gnipahellir:
i lacci si spezzeranno
e il lupo correrà.
Molte scienze ella conosce:
da lontano scorgo
il destino degli dèi,
possenti divinità di vittoria.
Affiorare lei vede
ancora una volta
la terra dal mare
di nuovo verde.
Cadono le cascate,
vola alta l'aquila,
lei che dai monti
cattura i pesci.
Si ritrovano gli Æsir
in Iðavöllr(17),
e del serpente intorno al mondo
possente, ragionano,
[e rammentano là
le grandi imprese,]
e di Fimbultýr(18)
le antiche rune.
Lì di nuovo
meravigliose
le scacchiere d'oro
si ritroveranno nell'erba.
Eran quelle che anticamente
avevano posseduto.
Cresceranno non seminati
i campi;
ogni male guarirà,
farà ritorno Baldr(19).
Abiteranno Höðr(20) e Baldr
le vittoriose rovine di Hroptr,
felici dèi guerrieri.
Che altro tu sai?
Allora Hœnir(21)
l'aspersorio sceglierà,
e i figli abiteranno
dei due fratelli
l'ampio mondo del vento.
Che altro tu sai?
Vede lei una corte levarsi
del sole più bella,
d'oro ricoperta,
in Gimlé(22).
Lì abiteranno
schiere di valorosi
ed eternamente
gioiranno felici.
[Allora viene il potente
al suo regno,
il forte dall'alto
che tutto governa.]
E viene di tenebra,
il drago che vola,
il serpe scintillante
dai monti Niðafjöll(23).
Porta tra le sue ali,
sulla pianura vola,
Níðhöggr(24), i morti.
Ora lei si inabissa.
(1) E' un dio sapientissimo, o meglio la testa di un dio, che sta a guardia di una fonte di saggezza dove Odhin ha gettato il suo occhio, per poter bere un sorso dell'acqua prodigiosa.
(2) «Corno risonante»
Nome del corno con il quale Heimdallr darà l'allarme nel giorno di Ragnarök. Con questo corno anche Mímir attinge alla sorgente di Mímisbrunnr. (dal sito Bifrost).
(3) Gli Asi, una delle due stirpi divine, in cui si sono voluti in alcuni casi identificare gli dei indo-europei;i Vani sarebbero invece precedenti.
(4) «Casa dei Giganti».
Nella cosmologia norrena, uno dei Nove Mondi [Nío Heimar], posto, a seconda delle fonti, a oriente o ai confini del mondo. Vi dimorano i giganti [jötnar] (tratto dal sito Bifrost).
(5)Il cane legato in Gnipahellir, sulla via dell'Helheimr (dal sito Bifrost).
(6) Re dei thursi della brina, i giganti, che si opporrano agli dèi provocando il Ragnarok.
(7) Il serpente che circonda il mondo, una sorta di Ophione nordico.
(8) La nave che conduce i giganti al Ragnarok, costruita con le unghie dei morti (i guerrieri se le tagliavano prima di andare in battaglia, in modo che la costruizione di questa nave fosse più lenta).
(9) L'Adilà dove regna Hell.
(10) «Nero» Guardiano del Múspell (dal sito Bifrost).
(11) Epiteto di Frigg, signora degli Asi e sposa di Odhin.
(12) «Padre di vittoria». Importante epiteto di Óðinn, visto nell'aspetto di dio della guerra, che elargisce in battaglia la vittoria a coloro che ne reputa degni (dal sito Bifrost).
(13) Epiteto di Loki, uccisore del figlio di Odhin Baldr, truffatore, imbroglione e condannato ad un tremendo supplizio fino a quando si libererà e guiderà i giganti contro gli dèi.
(14) Ovverto Thorr, figlio di Jörð, di cui Hlóðyn è un epiteto.
(15) La terra di mezzo, ovvero il mondo riservato agli uomini.
(16) Ovverto Thorr, figlio di Jörð, di cui Fjörgyn è un epiteto.
(17) «Campo del vortice». Nella mitologia nordica, residenza degli Æsir durante l'età dell'oro. Tornerà ad essere loro residenza nel ristabilimento dell'età aurea, dopo il Ragnarök (dal sito Bifrost).
(18) Odhin.
(19) Il figlio di Odhin ucciso da Loki. Era il più bel dio mai nato, splendente e luminoso.
(20) Dio degli Æsir. Cieco, venne ingannato da Loki e causò la morte di Baldr. Ucciso da Váli, è però destinato a tornare dopo il Ragnarök (dal sito Bifrost).
(21) Dio degli Æsir. Fu uno dei tre creatori degli uomini, insieme ad Óðinn e Lóðurr. Ceduto come ostaggio ai Vanir, è una delle divinità che sopravvivranno al Ragnarök (dal sito Bifrost).
(22) Nella cosmologia scandinava, santuario posto nel terzo cielo, in Víðbláinn, residenza escatologica dei giusti dopo il Ragnarök (dal sito Bifrost).
(23) «montagne della luna nuova» Nella mitologia scandinava, una regione infera, dimora o luogo di provenienza del serpente Níðhöggr.
Snorri la cita in luogo di Niðavellir come una delle dimore escatologiche degli uomini buoni e giusti, e vi situa quella dimora d'oro rosso chiamata (o, per meglio dire, appartenente a) Sindri (dal sito Bifrost).
(24) Il serpente che si annida alle radici del frassino Yggdrasill.
Scusate per la marea di note, ma questo testo è pienissimo di nomi, epiteti e quant'altro.
Notiamo come in questo racconto all'ultima età segua una nuova età dell'Oro, che riporterà la pace, e così è anche per la tradizione greco/romana, che presto vi riporterò con le parole di Virgilio.
...per lasciare agli esseri umani la scelta di scomparire nel tempo dell'eternità o vivere nell'eternità del tempo.
Haria