Uno degli ultimi capitoli del libro Queen Unseen di Peter Hince è dedicato proprio al tour sudafricano della band.
La premessa (essenziale a mio avviso) è che anche per il buon Peter quello sudafricano fosse un regime spregevole, che lo imbarazzò molto soprattutto quando dovette lavorare a stretto contatto con una crew di colore rispetto alla quale il bianco di turno voleva che lui si ponesse come il "padrone". Peter invece fece il possibile per mantenere un rapporto paritario. Bravo Hince!
Sul fronte Queen conferma che la band suonò in location aperte ad un pubblico misto, quindi ai concerti assistetterò sia bianchi che neri.
Rivela inoltre un dettaglio che almeno a me non era noto: prima dei Queen a Sun City avevano suonato già altri artisti internazionali, addirittura delle band di colore, ma il sindacato degli artisti non sottolineò mai la cosa, anche perchè - a detta di Hince - costoro suonarono in modo meno eclatante rispetto ai Queen. Della serie "suona, prendi i soldi e vai via alla chetichella".
I Queen, al contrario, fecero i grandi proclami, gli annunci mediatici come da loro costume e questo fece innervosire le autorità che, a quel punto, decisero di non fargliela passare liscia.
Di fatto quindi Peter, pur non giustificando assolutamente quel tour, evidenzia come i fatti furono comunque diversi da come poi sono stati riportati dalle varie cronache. Non un atto di difesa assoluta verso i Queen magari, ma di certo una chiarificazione sulla situazione dal punto di vista di chi quel viaggio lo visse in prima persona.
Proseguendo nel suo racconto poi racconta che la crew dei Queen donò anche dei pass ad alcuni baristi di colore diventati nel frattempo amici. Tuttavia Hince, riflettendo su quel periodo, si domanda se effettivamente tra il pubblico vi fossero davvero persone di colore, dato che non ne notò moltissime.
[Modificato da lasthorizon 21/04/2012 17:31]