00 12/06/2008 02:11

Riporto questo mio pezzettino che ho scritto per Il castello del calice, di Valerie. E' solo un'introduzione con parole mie su ciò che ho "compreso" di queste tre sacre dimensioni dell'uomo, ma poi riporterò qualcosa di più succoso, magari tratto direttamente dai due testi che firniscono queste spiegazioni, ovvero "All'Origine delle Parole", di Mario Negri, e "Ipotesi sulla Guarigione", di Davide Melzi, entrambi della Terra di Mezzo!

Le tre dimensioni dell'uomo, ovvero corpo, anima e spirito, possono essere paragonate a terra, luna e sole.
Il corpo è la materia, non da nascondere o da reprimere, come nelle moderne religioni, ma da esprimere, da curare, da amare profondamente in quanto espressione della Grande Madre e in quanto mezzo per conoscere ciò che sta oltre la materia...
ovvero, innanzitutto, la propria parte sottile, l'Anima... l'Anima era intesa, anticamente, come l'energia vitale, ma non solo, essa è la parte sottile che abita il corpo, una pate nobile e luminosa, anche se non sempre e non in tutti. L'anima è il vero essere della persona, infatti è sbagliato dire che si possiede un Anima... è molto più corretto dire che "si è" un'Anima. Ed è l'Anima che manda gli impulsi alla persona, che fa sentire la sua bella Voce, che si manifesta tramite l'istinto, l'indole, l'intuito... è ciò che può prendere consapevolezza di se stessa quando si raggiunge il Silenzio della Mente e dell'Io.
Secondo le antiche dottrine comunque, come dicevo, non tutte le Anime sono così naturali e pure, o meglio, luminose e positive. L'autore (Davide Melzi) riferisce che come esistono in natura animali nobili, forti, luminosi e regali, ed animali più vili ed ignobili, così succede anche per l'uomo. Esistono infatti persone che posseggono purtroppo un istinto ed un'indole innata negativa, che sono portate a compiere gesti distruttivi, che non hanno forza o che tendono ad assorbire gli altri... per queste persone non è consigliabile una presa di coscienza della propria parte sottile poichè peggiorerebbe le cose... ed è forse meglio concentrarsi su un certo controllo razionale.
E' curiosa questa teoria, ma forse è molto vera.

Trovando la consapevolezza dell'Anima, ovvero della propria parte sottile, si raggiunge la Completezza, si percepisce perfettamente il corpo materiale quanto quello sottile e la Consapevolezza che ne deriva credo sia meravigliosa... una riunione perfetta, bellissima...

Esiste però un'altra parte ancora, che è per l'appunto lo Spirito. A quanto ho capito (ma è difficile "capire" questi concetti, dato che è comunque pressoche impossibile conoscerli sperimentandoli) lo Spirito sarebbe ancora più nobile dell'Anima stessa... è il cosiddetto Oro. Mentre l'Anima è una parte semi-divina, spesso armonica, naturale e bella, ed è la parte che infatti sopravvive al termine di ogni vita, lasciando il corpo per andare ad abitarne un altro e per continuare il Cammino di Ricerca; lo Spirito è totalmente divino e può forse essere conosciuto proprio tramite il volo e la consapevolezza dell'Anima.
Dovremmo iniziare a pensare di essere Anime, al di là del pensiero... Anime che per la loro stessa natura sono tutte diverse tra loro... e questo è magnifico! Tante creature simili eppure tutte diverse, tutte dotate di un'indole diversa, chi più vivace, chi più tranquilla, chi più fremente, chi più dolce, ecc.
Anime che si librano nelle alte dimensioni e che divenendo sempre più luminose, sempre più belle e naturali possono identificarsi con lo Spirito, con la Scintilla Divina, con la Madre dal Dolce Sorriso e dall'Amore senza fine.

Spero di aver inteso bene queste differenze, secondo gli studi degli autori che ho citato, che naturalmente si sono basati sulle dottrine arcaiche.




"Oltre ogni tempo e tuttavia nel cuore del tempo."
Haria

"Incappucciate e velate, con le trecce color notte, le Fate porteranno ciò che nessun profeta intuì."
Lord Dunsany

Il Tempio della Ninfa