00 30/05/2008 18:01
DURA PRESA DI POSIZIONE DEL PRESIDENTE DOPO GLI ULTIMI DELUDENTI RISULTATI

Acque agitate alla Müller.
La sconfitta di Milano ha lasciato il segno, facendo infuriare il presidente Eduardo Fiorillo, che ha perso la pazienza dopo il settimo stop nelle ultime nove partite; una crisi che sta mettendo a repentaglio la qualificazione ai playoff: «C' è delusione per questa situazione perché non rispecchia le nostre previsioni ed anche gli investimenti fatti. E' una cosa frustrante e non riusciamo a fermare questa tendenza». Fiorillo usa toni duri e non risparmia nessuno: «Noi abbiamo lasciato mano libera e nella società siamo tutti colpevoli. In questo meccanismo ognuno deve fare mea culpa: l' allenatore, il general manager e anche i giocatori. Il rendimento della squadra va valutato in funzione delle aspettative. Al di là degli infortuni, che non devono essere una scusa, questa squadra, riconosciuta da tutti con elementi che possono fare la differenza per competere tra il quinto e il sesto posto, non può entrare in una fase calante come questa. Non si può battere la Paf senza Williams e poi giocare male tante altre partite; la realtà è che abbiamo giocatori di livello superiore che stanno giocando ad un livello molto più basso. Siamo una squadra che è più forte di come gioca». Il presidente punta a dare l' ultima scossa alla Müller. Sotto accusa il crollo nel girone di ritorno (4 vittorie e 8 sconfitte) in un quadro generale che si è fatto preoccupante. L' addio di Fadini, nonostante un altro anno di contratto, sembra scontato, ed anche Pippo Faina ha le valigie in mano. La replica del tecnico di Verona è emblematica: «Il momento - dice Faina - sta diventando drammatico, nel senso che tutti cacciano il naso da tutte le parti. Elefanti in cristalleria ormai ne sono passati tanti e nel momento in cui la squadra sta incominciando a lavorare e a dare speranze di potersi ricompattare, purtroppo nascono altre difficoltà. Però è chiaro che ognuno dovrà prendersi la responsabilità di tutte le sue azioni, anche di quelle che avrebbe potuto fare e non ha fatto». Pippo Faina dà quasi l' impressione di recitare il proprio de profundis: «Che dovrò andar via da una città bella come Verona lo so praticamente da mesi, forse da novembre, quando eravamo quarti e ci dicevano che dovevamo essere secondi. Comunque questo non ci ha impedito di lavorare sempre con il massimo impegno e grande professionalità. I giocatori sono stati sempre con me, il feeling tra panchina e campo c' è sempre stato, malgrado i tentativi di romperlo».

Mario Poli

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Un frammento d'eternità può alterare il corso del tempo. Chiunque può farlo se gli viene concessa una seconda possibilità. Si tratta solo di sfruttarla in maniera diversa dalla prima. Così stiamo ancora cercando qualcuno che pensi al posto nostro. Ora più che mai, perché lo scopo è capire se è meglio il punto di partenza o il punto di arrivo. Forse basterebbe collocare il frammento d'eternità in un tempo che non gli appartiene. Questo è quello che fa Slam.

(Lolly, Slam n° 33, 1999)