00 21/05/2008 17:47
La classifica dell'economist dei 140 paesi dove si conduce l'esistenza piu' tranquilla

Esaminati 140 stati: l'Italia è 28esima, precede sia la Spagna, 30esima, che la Francia, 36esima. Iraq ultimo

LONDRA - Sarà anche uno dei posti più freddi e lontani al mondo, però riesce a garantire ai suoi cittadini il massimo della stabilità e tranquillità. L'Islanda, il paese europeo più remoto del continente, è anche il più pacifico al mondo: lo ha stabilito l'annuale ricerca sul "Global Peace Index" (Indice della Pace globale) pubblicata a Londra e stilata dall'Economist Intelligence Unit, organo legato alla rivista britannica The Economist. L'indice valuta i paesi tenendo conto di 24 criteri, tra cui la criminalità interna, numero dei reati violenti, stabilità politica, spese militari e possibili azioni terroristiche.

STUDIO - Quest'anno lo studio ha esaminato la situazioni di ben 140 stati: l’Islanda precede in vetta alla classifica altri due nazioni dell'Europa del Nord, la Danimarca e la Norvegia. Seguono nella top ten Nuova Zelanda, Giappone, Irlanda, Portogallo, Finlandia, Lussemburgo e Austria. Come si nota tra i primi dieci vi sono ben 8 stati europei, mentre il Giappone è l'unico Paese del G8 ad essere nella top ten. Solo dodicesima la "pacifica" Svizzera, mentre l'Italia si attesta al ventottesimo posto e precede sia la Spagna (trentesima) che la Francia (trentaseiesima)

I PEGGIORI - Poche sorprese se guardiamo la classifica partendo dal fondo: il paese più violento si conferma l'Iraq, seguito dalla Somalia, dal Sudan, dall'Afghanistan e da Israele. Male la Gran Bretagna (quarantanovesima), gli Usa (novantasettesimi) e la Russia (centotrentunesimi). Questi ultimi due sono addirittura preceduti dalla Cina comunista che si piazza al sessantasettesimo posto. Secondo il rapporto in linea generale i conflitti sarebbero diminuti, ma persiste il problema dell’aumento della fabbricazione di armi: “In media gli indici dei conflitti interni, dei crimini violenti,dell’instabilità politica e dei possibili atti terroristici sono diminuiti marginalmente” recita lo studio. "Tuttavia, le spese militari sono cresciute”.

COMMENTI - Ingibjorg Solrun Gisladottir, ministro degli esteri islandese, afferma di essere felice di questo ottimo risultato: «Siamo davvero contenti che l'indice gratifichi i valori della nostra piccola società democratica che non ha un esercito militare e da centinaia di anni promuove la pace». Secondo Steve Killelea, l'imprenditore australiano che ha ideato il "Global Peace Index", lo studio dimostra che il mondo negli ultimi anni è meno violento rispetto al passato: «Sembra che quest'anno il mondo sia un pò più pacifico - spiega Killelea -. Ciò è incoraggiante, ma gli Stati devono fare ulteriori passi in avanti per raggiungere la strada della pace».

Francesco Tortora
21 maggio 2008

corsera.it