00 04/05/2008 23:25
Le prime due partite della nostra nazionale furono giocate con maglia bianca per un motivo molto semplice: la maglia bianca costava meno di qualunque altra!



A partire dal terzo incontro si decise di dottare una divisa colorata e a tale proposito si scelse l'azzurro poichè rappresentava il colore dello stendardo dei Savoia (sul quale poi campeggiava lo stemma sabaudo).
Da allora rimase sempre legata sia alla nazionale di calcio che alle rappresentative italiane di qualunque altro sport.
Unica eccezione: nell'ultimo periodo fascista (dall'inizio del 1937 alla guerra) la maglia ufficiale della nazionale divenne nera, per poi tornare definitivamente all'azzurro dopo la guerra.


Dal mondiale Svizzera 1954 fu introdotta la numerazione di maglia FIFA.
A partire dalla metà degli anni Settanta fecero la loro prima apparizione, ed in modo deciso, gli sponsor tecnici, i quali si accreditarono come fornitori unici di tutto l'equipaggiamento necessario alla Nazionale (ad eccezione delle scarpe, che ogni calciatore sceglieva e tuttora può scegliere liberamente in base alla propria comodità).
Una particolarità, tutta italiana, riguarda una singolare scelta della nostra Federcalcio, circa le sponsorizzazioni, che ha fatto si che fino al 2000 gli accordi di fornitura tra la FIGC ed i vari fornitori tecnici (succedutisi negli anni), proibissero a questi ultimi di marchiare con stemmi o elementi estranei, la divisa ufficiale della Nazionale. Oggi la situazione è radicalmente cambiata e tali marchi sono perfettamente visibili. Negli ultimi trent'anni si sono avvicendati, nella fornitura di equipaggiamenti alla Nazionale italiana, vari rinomati e presitgiosi marchi, precisamente: Adidas (1974-1978), Le Coq Sportif (1979-1984), Diadora (1985-1994), Nike (1995-1999), Kappa (2000-2002) ed attualmente Puma (2003-2014).

Circa la foggia delle divise i cambiamenti vanno sempre letti tenendo conto della moda del momento.
Ed infatti, si passa dai modelli più spartani e fra loro rassomiglianti degli albori, con maglia girocollo e pantaloncini bianchi (con alcune variazioni tipo i calzettoni neri degli anni sessanta, poi anch'essi azzurri) alla divisa dei mondiali del 1982 caratterizzati da un collo a V ornato da bordini tricolori, a quella del 1994 con minuscoli triangoli tricolori, per giungere poi alle divise Nike del periodo 1996-1998, caratterizzate da inspiegabili orlature inferiori di color marrone e da una scritta "ITALIA" che creò molto disappunto, dato che andava a cadere proprio sulle natiche dei calciatori.
Agli europei del 2000 il cambiamento più rilevante si notò nel materiale con cui la maglia azzurra era tessuta. Nello specifico il modello Kombat di Kappa, era molto attillato ed elasticizzato, facendo, senza dubbio, tendenza per un certo periodo. Si proseguì poi nel Mondiale nippocoreano del 2002 con una evoluzione del modello Kombat di Kappa, in cui i numeri della divisa sono passati dal classico bianco al color oro. Nel 2006, con l'ingresso come sponsor tecnico della tedesca Puma, nella nuova maglia azzurra sono comparse delle vistose sfumature blu scuro sui bordi, mentre sulla seconda maglia (quella bianca) vi è un triangolino azzurro che parte dal collo. Il tessuto è passato da un tipo fortemente elasticizzato precedente, ad uno più classico. L'edizione per le qualificazioni a Euro 2008, per il successo ottenuto dagli Azzurri al Mondiale in Germania, vede come unica novità la comparsa della quarta stella sul logo tricolore della FIGC che campeggia sul petto dei giocatori.
Il 05.02.2008, nell’amichevole contro il Portogallo, la Nazionale ha indossato per la prima volta la nuova maglia, che indosserà nelle fasi finali del Campionato Europeo organizzato da Austria e Svizzera. Di colore azzurro, con particolari in oro, da abbinare a calzini e pantaloncini blu, con il logo ufficiale della FIGC con quattro stelle - che simboleggiano i titoli mondiali - sul petto nella parte sinistra.