00 02/05/2008 16:46
Non so da quanto la TV non riusciva ad emozionarmi così. Ieri sera mi sono salite le lacrime agli occhi.

Ho visto il concerto solo a spezzoni... ma ho assistito a quella parte in cui un sassofonista (Stefano Di Battista, se non sbaglio...) eseguiva un pezzo mentre alle sue spalle un gruppo di attori leggevano nomi, cognomi ed età di vittime del lavoro... inizialmente in modo ordinato, a turno, uno per uno... poi mano a mano il ritmo aumentava e questi nomi hanno iniziato a sovrapporsi diventando un vocìo indistinto che quasi copriva la musica del sax...
So che per chi non l'ha visto, la mia descrizione non renderà l'idea... ma pensare che ognuno di quei nomi rappresentava realmente una vita spezzata, una famiglia distrutta... mi ha messo addosso un'inquietudine tremenda. L'arte deve comunicare delle cose... beh, per quanto mi riguarda personalmente nessun tipo di opera mi aveva mai toccato tanto.
Spero di non essere frainteso se dico che è stata, nella sua drammaticità, una cosa bellissima.

__________________

IL MIO 8 MARZO [SM=x44624]

La musica non è mai un'isola... la musica è il mare