Trionfo e polemiche in Sudamerica e Spagna per "Senza tette non c'è paradiso"
L'originale era ambientato fra i narcos colombiani che qui saranno boss mafiosi
ROMA - Non si sa chi abbia detto alle donne che il silicone dona la felicità, ma certo le ha convinte. Se è vero che le ragazze in Italia chiedono ai genitori come regalo per la maturità un paio di tette nuove, non stupisce che in Colombia (dove si effettuano oltre 500mila interventi di chirurgia estetica l'anno), siano disposte a vendere il proprio corpo pur di ottenerle. Perché in Sudamerica, come recita il titolo del bestseller di Gustavo Bolivar Moreno, Sin tetas non hay paraiso, senza tette non c'è paradiso, per piacere ai narcos, vivere nel lusso, andare alle feste che contano, scorrazzare sui suv, possedere abiti firmati, avere il seno grande è indispensabile.
Di questo si convince Catalina, eroina del libro (edito in Italia da Rizzoli), quattordicenne che vede il mondo luccicante al quale vorrebbe appartenere dalla finestra. Convinta dall'amica Yesica che El Titi non la guarderà mai se non raggiunge la quinta misura, la Cenerentola colombiana affronta l'orrore, stupri compresi, pur di raggiungere il suo scopo. Il paradiso ora è lì, a un passo, ma la povera ragazza scopre che il chirurgo senza scrupoli le ha impiantato protesi usate. Colpo di scena macabro, ancora più sconvolgente se si pensa che Moreno ha raccontato di essersi ispirato a una storia vera.
Romanzo verità che in Sudamerica ha suscitato discussioni nelle scuole, e non solo - il sindaco di Pereira, la città dove si svolge il racconto, ha organizzato cortei sostenendo che danneggia l'immagine della donna - Senza tette non c'è paradiso è diventato una telenovela (più soft del libro) di successo. Nella fiction si sono risconosciute milioni di Cenerentole siliconate che vivono in Brasile e in Messico, scatenando un'autoanalisi collettiva. Davvero per una donna il modello imperante, che trionfa anche in tv - a tutte le latitudini - è quello della pin up?
La realtà supera spesso la fantasia e la coprotagonista di Sin tetas, Marilyn Patino, siliconata pentita, si è fatta togliere le protesi per dimostrare che il paradiso si può raggiungere anche, per citare Victoria Cabello, "con una prima sincera".
Grande successo in Spagna, dove fa ascolti record su Telecinco e ha scatenato polemiche sulla "donna oggetto", ma ha lanciato come star il protagonista della serie, El Duque, cattivone rubacuori, Sin tetas, in versione riveduta e corretta, sbarcherà in Italia. Al progetto sta lavorando il produttore della Grundy Roberto Sessa, convinto che "il romanzo, al di là del titolo, sia una storia d'amore tra giovani che vivono nelle periferie delle grandi città, i cui modelli di riferimento sono superficiali, senza grandi possibilità di ambire a molto. Ma anche all'interno di questo mondo c'è del bene e c'è del buono. Siamo circondati da certi modelli, ma in Italia non sono mai stati raccontati invece è arrivato il momento di seguire la linea del realismo. Là dove si parla di narcotrafficanti da noi si può parlare di boss, il meccanismo è lo stesso".
"In Spagna" continua Sessa "le tette sono un pretesto, il serial racconta la storia di una ragazzina acqua e sapone che vive in periferia, ai margini, e s'innamora di un bel ragazzo ma non vuole vedere cosa ci sia dietro. Quando scoprirà che è un dannato al punto che il fratello di lei perde la vita e la madre la rinnega, farà di tutto perché la giustizia trionfi. Io lo vedo come un viaggio nel mondo femminile: in Spagna hanno puntato sui volti veri e non sui nomi degli attori. Partire dalla storia e non dal cast è il segreto del successo e una sfida produttiva. Il protagonista ormai è il Raoul Bova di Telecinco, a Madrid hanno organizzato un evento in un cinema-teatro e c'erano tremila ragazzine in delirio per il Duque".
Sessa ne ha parlato in Rai, dove ha suscitato interesse "perché è una storia universale, la puoi adattare facilmente nella periferia di una città del nord o del centro, forse al sud è più scontata. Certi modelli - giovani di potere che maneggiano soldi, rispettati da tutti, ma sono malviventi - li ritrovi ovunque. La versione italiana sarà una storia di riscatto: si può rimanere abbagliati dai modelli negativi, ma si può trovare la forza di uscirne".
repubblica.it
l'anno scorso ho letto il libro: scritto molto bene, rende l'idea di come si viva in Colombia oggi e di cosa si è disposti a fare x soldi e notorietà (una sorta di veline hot)
in Colombia qs "telenovela" andava fortissimo e ho avuto qualche ragazza colombiana che prese il libro e mi raccontò un sacco di aneddoti