Il termometro politico

I "nuovi governanti"

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    Socialdemoc®atico
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    Registrato il: 04/05/2006
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    00 19/04/2008 17:03
    Gianni Letta - In questi anni ha fatto scuola: nel Pdl in tanti sognano di assomigliargli. E lui è pronto al salto: resterà accanto a Silvio a Palazzo Chigi come vicepremier. Con l'incarico di dialogare con l'amico Veltroni.

    Giulio Tremonti - Da macchina spara-slogan con il sorrisetto sprezzante a uomo del dialogo tutto minuetti e fairplay. L'ultima trasformazione del tributarista di Sondrio ha stupito molti avversari. Nulla di casuale, ovviamente. Il ministero dell'Economia non si discute, ma per ambire a mete più alte bisogna sembrare meno partigiani e limitare i sarcasmi.

    Franco Frattini - L'ex ministro degli Esteri di Silvio II ha lasciato la Commissione europea per prenotare un posto al governo. Il Cavaliere lo ha annunciato in diretta tv, la notte delle elezioni: tornerà alla Farnesina, per costruirsi un futuro da delfino. Aspirante Gianni Letta.

    Claudio Scajola - Duro e pragmatico, di un vecchio lupo Dc come 'Sciaboletta' il Cavaliere ha sempre bisogno. Per il sire di Arcore presidia lo scivoloso comparto sicurezza (polizia, carabinieri e barbe finte) in concorrenza con Frattini. In cambio di tanta fatica ha ottenuto mano libera nella sua Liguria, dove comanda come fosse l'Abruzzo di Remo Gaspari.

    Altero Matteoli - L'uomo forte di An, come ambientalista, ha un cuore di cemento e infatti ha un sogno: essere il primo ministro dell'Ambiente e delle Infrastrutture insieme. Il progetto tenta molto il Cavaliere. Certo, di più osè ci sarebbe solo Dell'Utri all'Antimafia.

    Marco Reguzzoni - L'ex presidente della Provincia di Varese è il giovane leone padano più amato dall'Umberto Bossi, fin dai tempi dell'ictus. La scelta di spedirlo a Roma non è stata indolore, Varese è il cuore della Lega. Per l'ingegnere di Busto Arsizio la candidatura alla Camera è stato un sacrificio che potrebbe essere ripagato con un posto da mastino al governo.

    Giulia Bongiorno - È la new entry di An: potrebbe diventare ministro della Giustizia, alle prese con le intercettazioni da vietare. Da avvocato di Giulio Andreotti a legale di Gianfranco Fini, per cui cura affari pubblici e privati, le querele e la separazione dalla moglie Daniela.

    Mara Carfagna - Alla convention delle donne del Pdl si è presentata con un nuovo taglio di capelli e col piglio del leader. "La donna è il fulcro della famiglia", ha proclamato con gli occhi spiritati: "Fare un figlio è un atto di generosità verso la nazione". Idee non proprio avanzate, da rivedere in caso di incarico governativo.

    Stefania Prestigiacomo - Nel precedente governo Berlusconi, dopo la bocciatura delle quote rosa, finì con lei in lacrime nel Consiglio dei ministri e Bonaiuti che la consolava. Oggi è certa di ritornare ministro, con la sicurezza della veterana.

    Roberto Formigoni - È già stato nel governo come sottosegretario all'Ambiente. Ora che è un azzimato signore di 61 anni il governatore lombardo ritenta il salto nazionale. Si prepara il ministero dell'Istruzione. Oppure la presidenza di Palazzo Madama: l'anticipo del Senato delle regioni che piace tanto anche alla Lega.

    Maurizio Lupi - Le sue quotazioni sono salite dopo aver accompagnato Magdi Cristiano Allam dal papa come padrino di battesimo. Seguace di don Luigi Giussani, intimo di monsignor Rino Fisichella, vorrebbe fare il vice-ministro dei Trasporti.

    Francesco Giro -
    Deputato del Lazio, molto legato a Letta, si è segnalato per aver ripreso con una telecamerina gli spacciatori a Trastevere. I maligni in Forza Italia temono che Berlusconi gli assegni un posto da sottosegretario agli Interni: con l'incarico, questa volta, di tenere d'occhio i colleghi. Non caso, lo chiamano lo Spione.

    Maristella Gelmini - Avvocato trentaquattrenne, coordinatrice lombarda di Forza Italia, ben sponsorizzata dalla lobby ciellina per un incarico di governo, viceministro o sottosegretario.

    Michela Vittoria Brambilla - La rossa presidente dei Circoli della libertà vorrebbe portare la società civile nel governo. Con un'idea meravigliosa: un ministero del Made in Italy per rilanciare l'immagine dell'Italia nel mondo. Dalle autoreggenti alle autocandidature.

    Giorgia Meloni - Leader dei giovani di An, 31 anni, già vicepresidente della Camera, con i big al governo potrebbe assumere la reggenza del partito di via della Scrofa, in vista dell'abbraccio con i berluscones e con le ragazze di Silvio. Con cui non va d'accordo: militante lei, fru fru quelle. Diversità antropologica.

    Paolo Bonaiuti - Portavoce di Silvio, per il grande pubblico è il signore con i capelli color Berlusconi che annuisce in tv piantato sulle spalle del Cavaliere. Ora, a quasi 70 anni, vorrebbe fare il ministro dei Beni culturali: per dimostrare la sua passione per le belle arti ha dichiarato guerra al tram che passerà intorno al battistero di Firenze, la sua città.

    Adolfo Urso - Moderato di An, può ambire a un dicastero economico, ma il suo sogno nel cassetto si chiama Rai. Se volesse presiederla dovrebbe dimettersi da deputato e forse neppure basterebbe. Ma una poltrona da viceministro delle Comunicazioni è a portata di mano.

    Roberto Maroni - L'eterno erede di Bossi piace anche a sinistra perché non ce l'ha con gli operai e non santificherebbe subito l'ex stalliere di Arcore Vittorio Mangano. Un ministero di peso lo acchiappa sicuro. A meno che il Senatùr lo incateni in via Bellerio con una poltrona da comandante supremo. In seconda, ovviamente.

    Roberto Calderoli - Come uomo immagine non è il massimo. Ma l'ex ministro ha doti indiscusse di capo d'Aula. L'astuzia e l'efficienza con cui guidava Palazzo Madama da vicepresidente del Senato gli sono state universalmente riconosciute. Chissà che non venga promosso.

    Roberto Cota - L'avvocato trentanovenne che guida la Lega in Piemonte è una macchina da voti certificata. Ex sottosegretario alle Attività produttive, pur di allontanarlo dalla regione, in Forza Italia sono pronti a spalancargli le porte di Roma.

    Nicolò Pollari - L'ex capo del Sismi gode ancora della piena stima di tutto il centrodestra. I guai giudiziari per le vicende Abu Omar e Pio Pompa sono probabilmente destinati a finire in nulla per la compatta copertura che tutti i governi gli hanno assicurato. La riforma dei servizi è una grande incompiuta, i suoi ex collaboratori sono più o meno ai loro posti e Pollari potrebbe essere il primo Mister Sicurezza italiano. Con rango di viceministro o sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

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    eccebombo§
    Post: 215
    Registrato il: 05/06/2006
    Utente Junior
    00 25/04/2008 22:31
    ne manca uno
    al pregevole elenco di socialdemocratico (ciao, franky [SM=g27768] )manca un nome.

    dà una buona descrizione del nuovo governante omesso, un giornale francese famoso, di certo non comunista, di certo non di sinistra, di certo non di centro: il più importante quotidiano della destra francese.

    quindi potete leggere qui le caratteristiche del nuovo governante omesso, sicuri che la fonte non appartiene alle frange a lui ostili della politica internazionale:

    www.lefigaro.fr/international/2008/04/15/01003-20080415ARTFIG00211-l-inusable-cavaliere-seduit-toujours-l-italie.php?ppcseid=3917&ppcsekeyword=cavaliere&mmtctg=661143349&mmtcmp=14203939&mmtmt=5&mmt...

    non so bene il francese, ma provo a tradurre il titolo per i lettori che lo conoscessero meno ancora di me:
    "l'inusabile cavaliere seduce sempre l'italia"