L'origine di un mondo: PONG
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In un tempo in cui un calcolatore occupava una stanza intera e capiva solo i buchi su un foglio, nel regno dell'analogico, un fisico di nome William A. Higinbotham guardò per la prima volta il display di un oscilloscopio con gli occhi della fantasia e pensò bene che con un puntino luminoso che andava avanti e indietro si potesse simulare una pallina da tennis da far passare da un lato all'altro di una rete.
E il videogioco fu.
Era il 1958 e la nascita fu così in sordina che ci volle un'evoluzione di circa un decennio perché alcuni pionieri iniziassero a copiarsi le idee a vicenda. Nel buio dello schermo nero apparvero due rettangoli bianchi che si muovevano su e giù sui bordi e tra di essi un quadratino bianco che rimbalzava come una pallina da ping-pong. Pong. Due giocatori davanti allo schermo di un televisore in bianco e nero gareggiano a chi riesce a colpire ripetutamente un puntino luminoso che si muove, come se si fronteggiassero armati di racchette in una partita di tennis da tavolo. Nel 1972 Nolan Bushnell, fondatore della Atari, provò la prima cabina coin-op del neonato videogioco in un bar. Leggenda vuole che dopo qualche giorno la quantità di monetine inserite fu tale da distruggerne il meccanismo. Benché Pong non fosse il primo videogioco ad essere proposto al pubblico e Bushnell perdette anche una causa per plagio contro il primo produttore di una console per uso domestico, Pong fu il primo videogioco ad avere un successo esplosivo. Non c'è da meravigliarsene, perché anche a giocarlo oggi con gli occhi assuefatti a simulazioni virtuali in tre dimensioni più vere del vero si avverte nascosta la qualità fondamentale che è la gioia e la condanna di ogni videogiocatore: l'immediatezza dell'interazione con il mondo virtuale, che solletica la nostra immaginazione e mette alla prova i nostri riflessi. Quei quadratini bianchi che venivano mossi su uno schermo nero iniziarono una rivoluzione nell'immaginario collettivo: dopo Pong la breccia nel mercato era stata aperta e il mondo dell'intrattenimento non è stato più lo stesso.
Redattore: "nemopropheta"
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