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Strane vite

  • Messaggi
  • assorta
    00 24/03/2008 17:25
    Ecco il racconto di cui parlavo a Chiara [SM=x1460405] niente di che...l'ho scritto 5 anni fa



    Non va più via l’odore del sesso che hai addosso...Così cantava una canzone di Ligabue, il cantante preferito di Kate. Non faceva altro che ascoltare le sue canzoni, dalla mattina alla sera ed in ognuna di esse vi s’immedesimava, ci riusciva sempre. Era una ragazza piena d'immaginazione e fantasia, e molto intelligente. Frequentava l’università di psicologia nella sua città. Non aveva molti amici, era piuttosto solitaria, era fatta così le piaceva osservare la gente, analizzarla nei suoi lati più nascosti, senza mai far conoscere se stessa. E ci riusciva benissimo, per questo molti la evitavano, dicevano che era strana. I suoi compagni in facoltà ne avevano ammirazione, mista a timore, non riuscivano a capire cosa si nascondesse veramente dentro quella testolina bionda. Perfino il suo ragazzo ogni tanto non sapeva cosa pensare di lei. Ma tutto sommato la sua vita procedeva normalmente, aveva anche un lavoro come cameriera in un pub, nonostante i rapporti sociali non fossero il suo forte. Ma era comunque una palestra fantastica per i suoi esperimenti di analisi sulle persone. Non vi potete neanche immaginare quale incredibile varietà di gente entri in un locale la sera: dai mariti stanchi delle urla della moglie che cercano un po’ di conforto in un bicchiere, ai ragazzi che si ritrovano a festeggiare una cosa qualsiasi (in fondo l’importante è uscire), ogni tanto capitava perfino qualche prostituta che durante l’inverno entrava a scaldarsi tra un cliente e l’altro.
    Durante il giorno Kate frequentava le lezioni e studiava. Ogni tanto si vedeva con Joe, con il quale ormai stava da sei mesi. Di recente avevano anche sperimentato l’esperienza del sesso. Era stata la prima volta per tutti e due, e per questo nonostante qualche intoppo dovuto all’inesperienza, era stato fantastico. Kate non l’avrebbe mai dimenticato quel momento, il suo passaggio alla vita adulta. Era stato così dolce, eccitante e allo stesso tempo divertente! Ed era per questo che in quel periodo non smetteva di canticchiare quella canzone di Ligabue, non riusciva davvero a far andare via l’odore di quella meravigliosa esperienza che aveva vissuto; non faceva altro che pensarci e a volte questo la preoccupava...ma no, perché doveva esserci qualcosa di strano, in fondo aveva vent’anni, è normale a quell’età pensare sempre al sesso! Sì, doveva essere così.
    Quel giorno si era messa a studiare in una delle sale di lettura della facoltà, dato che la biblioteca era stracolma. Lì invece c’era più calma. Nella stanza c’erano solo lei, un ragazzo sommerso da libri e fotocopie, troppo concentrato per accorgersi della presenza di altra gente, ed una ragazza che al contrario pareva più immersa nei suoi pensieri che nello studio. Kate si sedette in un angolo, come faceva sempre per non dare nell’occhio e poi perché così nessuno la scocciava e poteva starsene in pace a studiare. Ma quel giorno non riusciva a concentrarsi, c’era qualcosa che la disturbava, ma non capiva cosa. Alzò gli occhi dal libro di pedagogia ed incrociò lo sguardo della ragazza pensierosa, ma fu solo una frazione di secondo perché Kate odiava guardare negli occhi la gente. Sapeva benissimo che erano il suo punto debole, e che in fondo ad essi si sarebbero potuti leggere lati di lei ancora nascosti. La lettura procedeva a rilento, si sentiva come osservata; si guardò nuovamente attorno, e di nuovo la ragazza la stava fissando. Scosse la testa, come per cancellare l’immagine di quei grandi occhi verdi e sorridenti che la turbavano tanto. Prese il suo libro, si alzò e uscì dalla stanza senza alzare lo sguardo da terra. Nel corridoio camminò in fretta: poche volte nella sua vita si era sentita in imbarazzo. Si riteneva una ragazza forte, forse un po’ troppo fredda e impassibile a quello che le accadeva attorno, ma preferiva fosse così. Poi rallentò, aveva il fiatone. Decise di tornare a casa visto che ormai era sera, così si diresse verso la fermata dell’autobus.
    Nei giorni successivi non ripensò più a quello che le era successo, fino a quando in mensa incontrò per la seconda volta la misteriosa ragazza. Kate era in fila per prendersi il pranzo, quando si sentì salutare e si voltò per vedere chi fosse. Un sussulto la scosse per un attimo.
    “Scusami, non volevo spaventarti” disse la ragazza
    “No, no, ero solo assorta nei miei pensieri” rispose Kate e con un sorriso di circostanza prese il suo vassoio e si diresse verso un tavolo libero. Ma la sua “amica” non sembrava desistere, le si sedette accanto senza dire niente, e cominciò tranquillamente a mangiare.
    “Io mi chiamo Sally, tu Kate, vero?”
    “Sì, come fai a saperlo?”
    “Frequento alcuni corsi con te, pensavo mi avessi notata anche tu!”
    “No, sai non mi guardo molto in giro mentre sono a lezione” rispose Kate con una punta di sarcasmo. Ma Sally era un osso duro, e ribatté prontamente:
    ”Strano, mi sembrava invece che tu osservassi molto bene la gente, quasi volessi analizzarla! Non è così?”. Kate non seppe controbattere e rimase zitta senza alzare lo sguardo.
    ”Certo che è così”, proseguì la ragazza, ” è per questo che ti fissavo l’altro giorno in aula studio, per farti capire quello che si prova a sentirsi violati nella propria privacy”.
    “Io non violo la privacy di nessuno!” gridò quasi Kate. Sally rise, e questo non piacque a Kate, tutta quella chiacchierata non le era piaciuta, era come se quella ragazza la conoscesse da un sacco di tempo, e soprattutto come se sapesse cose di lei che nessun’altro sapeva e che nessuno doveva sapere.

    * * *
    “Cos’ hai Kate, è da un po’ di giorni che sei strana, non stai bene, ti ho fatto qualcosa?”, ”No, no, Joe, tu non centri proprio niente, scusami, lo so, sono molto pensierosa in questo periodo”. Kate raccontò a Joe tutta la storia degli incontri con Sally, e di come ogni volta sia dovuta andarsene per evitare...per evitare cosa, non lo sapeva neanche lei, sapeva solo che quella ragazza le faceva in un certo modo paura, anche se non capiva bene l’origine di questa fobia. Joe la strinse a sé, come faceva sempre per consolarla, e lei ogni volta si sentiva protetta tra le sue braccia forti. Tuttavia questa volta nemmeno lui avrebbe potuto aiutarla e questo lo sapevano bene entrambi, avrebbe dovuto cavarsela da sola.

    Doveva fare qualcosa per risolvere la situazione, non poteva andare avanti così, ogni volta che c’era lezione Sally non la smetteva di fissarla e quando Kate si voltava le sorrideva con una specie di ghigno sarcastico. Nessuno si era mai preso gioco di lei in questo modo. Decise di affrontarla faccia a faccia. Alla fine dell’ora le si avvicinò e molto brutalmente le chiese se avesse intenzione di far durare ancora molto quello stupido giochetto.
    “Vieni a studiare a casa mia questo pomeriggio?” domandò Sally tranquillamente;
    Kate rimase senza parole, poi deglutì e ribatté “Non hai sentito quello che ti ho detto, sono stufa del tuo comportamento!”
    “Certo che ho sentito, non sono mica sorda, ed è per questo che ti ho invitata da me, così potremo conoscerci meglio, studiare un po’, e poi forse ti dirò perché ce l’ho tanto con te. Ci stai?”. Kate non seppe far altro che acconsentire con la testa. “Bene, andiamo l’autobus passa fra cinque minuti”.

    Senza neanche accorgersene si ritrovarono a casa di Sally. Era un appartamentino non molto grande, ma moderno, che la ragazza divideva con altre due studentesse. Ognuna aveva la sua stanza singola, mentre bagno e cucina erano i comune. Si trovava bene con le sue coinquiline, spiegò Sally, anche perché non c’erano quasi mai, prese com’erano dai loro mille impegni.
    Si fecero qualcosa per pranzo, e poi decisero di guardare un po’ la televisione prima di mettersi sui libri. Per tutto il tempo non parlarono molto; Kate si sentiva piuttosto in soggezione e poi sentiva che c’era qualcosa di strano che non riusciva bene a capire. Anche quando cominciarono a studiare i loro discorsi si limitarono alla scuola, anche se, sorprendentemente Sally si era dimostrata molto più aperta e disponibile di quanto apparisse a prima vista. Solo dopo un paio d’ore di studio la tensione fra loro se ne era ormai andata. Decisero di fare una pausa e Kate pensò che era arrivato il momento di chiedere spiegazioni sul comportamento della strana ragazza. Sally sorrise ammirando l’ostinazione di lei. Ma non le rispose subito, la fissò prima, per un momento che parve interminabile. Poi la mano di Sally scivolò lentamente su quella di Kate...l’accarezzò e la strinse. Kate era ammutolita e pietrificata, nessun pensiero passava per la sua testa, era come se il tempo si fosse fermato. Ad un tratto Sally le si avvicinò, le prese il viso tra le mani e continuando a fissarla intensamente la baciò sulle labbra. Kate rimase con gli occhi sbarrati senza muoversi finché si svegliò da quella specie di trance in cui era caduta e bruscamente allontanò da sé la ragazza.
    “Cosa...cosa diavolo...insomma questo cos’era?” chiese Kate ancora sconcertata.
    “Volevi una spiegazione, no?” rispose tranquillamente Sally, ”eccoti accontentata, avevo voglia di baciarti, mi hai incuriosita con il tuo fare così distaccato, mi sei piaciuta subito”.
    “Mi vuoi dire che sei lesbica?”
    “Ti sembra così strano? Non sai quanti ce ne sono in facoltà di gay e lesbiche non dichiarati, che si tengono tutto dentro per paura di quello che la gente potrebbe dire di loro! E poi per essere precisi io sono bisex”.
    Kate era rimasta un’alta volta senza parole, anche se si rendeva conto della verità delle parole della ragazza. Lei stessa durante l’adolescenza aveva avuto più volte il dubbio di essere lesbica, dopo aver fatto sogni erotici sulla sua migliore amica. Ma passato quel periodo si era completamente dimenticata tutti i suoi dubbi.
    “Ti è piaciuto?” chiese Sally noncurante dell’aria pensierosa di Kate
    “No... cosa dici, e poi io ho il ragazzo, insomma sono eterosessuale, mi piacciono gli uomini, no, no, non mi è piaciuto...”
    “Mi dà l’impressione che tu stia tentando di convincere te stessa più che me!” la provocò Sally.
    Kate rise nervosamente e allo stesso tempo irritata “io sono convinta di quello che ho detto, non mi è piaciuto, tu non mi piaci e adesso finiamola, io me ne vado”. Lo disse tutto d’un fiato, si alzò e fece per andarsene.
    “No aspetta, facciamo una cosa. Io ti bacio di nuovo e se non ti piace te ne puoi andare, se però succede il contrario allora starai qui ancora un po’ con me. Cosa ne dici, accetti?”
    Kate non pareva più molto convinta delle sue affermazioni precedenti, una miriade di pensieri diversi le girava per la testa, non riusciva a capire cosa volesse veramente il suo corpo “Ok!” si sentì rispondere senza accorgersene, e prima ancora che se ne potesse rendere conto, Sally le aveva già stretto le braccia al collo.
    Le loro labbra si avvicinarono di nuovo, ma questa volta fu un bacio profondo, sensuale ma allo stesso tempo inaspettatamente romantico. Kate non poté far altro che lasciarsi andare a quel miscuglio di strane sensazioni mai provate che la pervasero e che la eccitarono come mai le era successo.

    * * *
    Sorrideva Kate, distesa sul prato del parco sotto casa sua se ne stava lì, a guardare le nuvole nel cielo, e sorrideva, come non aveva mai fatto. Neanche a lei pareva che tutto questo periodo potesse essere reale, ma era così. Dopo quel pomeriggio a casa di Sally le cose non erano più state le stesse. Aveva dovuto ammettere a sé stessa di essere anche lei bisessuale, ma non aveva ancora avuto il coraggio di confessarlo a nessuno. Men che meno lo aveva detto a Joe, che per il momento sembrava non accorgersi che qualche cosa era cambiato in lei. Lui la vedeva solo più allegra e spensierata del solito, ma questo come avrebbe potuto insospettirlo, in fondo era solo contento che lei stesse bene e non fosse più così triste e solitaria come una volta. Finalmente il loro rapporto si era stabilizzato, non doveva più passare le serate a consolarla e a toglierle dalla testa tutti i suoi pensieri.
    Ma d’altro canto per Kate le cose andavano più che bene, dato che si era stabilizzata anche la storia con Sally! Ormai si vedevano tutti i giorni per “studiare” e ovviamente nessuno pensava che sotto ci fosse dell’altro. Erano fatte l’una per l’altra…delle sognatrici un po’ solitarie che non aspettavano altro che trovare la persona giusta con cui volare assieme con la fantasia…
    [Modificato da assorta 24/03/2008 17:27]
  • chiaralapazza
    00 25/03/2008 13:06
    Assortina, ma Brava! Mi è piaciuto un casino i tuo racconto. cambierei solo alcune punteggiature, ma per il resto proprio bello! Complimenti!!!
    [Modificato da chiaralapazza 25/03/2008 13:06]
  • assorta
    00 25/03/2008 20:40
    si lo volevo un po' correggere ma poi non avevo voglia [SM=x1460412] allora l'ho lasciato così. invece me lo ricordavo più piccante... [SM=x1460413] pensavo che facessero qualcosa di più...non solo un bacio. ma forse avevo pensato di cambiare quella parte e poi non l'avevo più cambiata...non so non ricordo [SM=x1460432]
    posso sempre cambiarla adesso [SM=x1460434]
  • chiaralapazza
    00 25/03/2008 21:13
    Diciamo che hai messo in pratica ciò che è nella mia mente!

    Assortina, se lo correggerai e-o lo amplierai lo leggerò volentierissimo!
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    cirina
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    00 25/03/2008 21:47
    [SM=x1460460]
    bravissima francy!!!! scrivi bene, io non ne sarei capace
  • assorta
    00 26/03/2008 09:11
    Re:
    cirina, 25/03/2008 21.47:

    [SM=x1460460]
    bravissima francy!!!! scrivi bene, io non ne sarei capace



    a dire la verità mentre lo rileggevo mi sono meravigliata anche io [SM=x1460412]
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    sgt.peppers
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    00 26/03/2008 10:00
    che bello
    complimenti..
    belle le atmosfere
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    acacina
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    00 27/03/2008 12:30
    ora non posso ma appena torno dal lavoro lo leggo..
    l'assorta scrittrice!! eh eh
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  • |Denilson|
    00 27/03/2008 12:38
    Ti ho letto ieri sera, Assortina, con calma. In ogni scritto c'è qualcosa di noi. Ti conosco poco, ma nel tuo racconto parli anche di te. Ad un certo punto la protagonista è anche "assorta".
    Come ti hanno scritto sopra, si può migliorare la punteggiatura e correggere qualcosa, però la sostanza è che è un racconto molto carino.
    Pensavo ai protagonisti che hanno tutti nomi inglesi e che però ascoltano Ligabue. Mi è rimasta impressa questa cosa.
    Il racconto della seduzione è tutt'altro che banale. Brava Assortina.
  • assorta
    00 27/03/2008 12:53
    Re:
    |Denilson|, 27/03/2008 12.38:

    Ti ho letto ieri sera, Assortina, con calma. In ogni scritto c'è qualcosa di noi. Ti conosco poco, ma nel tuo racconto parli anche di te. Ad un certo punto la protagonista è anche "assorta".
    Come ti hanno scritto sopra, si può migliorare la punteggiatura e correggere qualcosa, però la sostanza è che è un racconto molto carino.



    penso sia molto autobiografico [SM=x1460412] credo che nel periodo in cui l'ho scritto io "sognassi" che mi accadesse una cosa simile [SM=x1460405]


    Pensavo ai protagonisti che hanno tutti nomi inglesi e che però ascoltano Ligabue. Mi è rimasta impressa questa cosa.



    [SM=x1460483] ma sai che non c'avevo neanche pensato??? ricordo che avevo preso nomi inglesi perchè con nomi italiani non mi suonava bene [SM=x1460430]


    Il racconto della seduzione è tutt'altro che banale. Brava Assortina.



    dici? a me a rileggerlo ha un po' delusa perchè ricordavo di aver scritto altro, ma forse come ho detto l'ho solo pensato.

    grazie comunque [SM=x1460435]

  • |Denilson|
    00 27/03/2008 13:08
    ti accadrà
  • assorta
    00 27/03/2008 13:14
    Re:
    |Denilson|, 27/03/2008 13.08:

    ti accadrà



    eh ormai mi sa che mi toccherebbe resistere [SM=x1460412]
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    =Ranchan=
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    00 27/03/2008 13:41
    Brava! E' scritto bene e molto scorrevole!

    Ho fatto fatica a vedermici però....e poi perché se la protagonista continua a vedersi con l'altra non lascia il fidanzato?

    Vabbhé questo non c'entra con la bellezza del racconto...solo non riesco ad immedesimarmici.

    Cmq é bello! ^_______^
  • assorta
    00 27/03/2008 15:56
    Re:
    =Ranchan=, 27/03/2008 13.41:

    Brava! E' scritto bene e molto scorrevole!

    Ho fatto fatica a vedermici però....e poi perché se la protagonista continua a vedersi con l'altra non lascia il fidanzato?
    Vabbhé questo non c'entra con la bellezza del racconto...solo non riesco ad immedesimarmici.

    Cmq é bello! ^_______^




    forse non l'avevo finito [SM=x1460432] sinceramente non mi ricordo se avevo pensato di andare avanti in modo che la situazione si risolvesse [SM=x1460430] mi sa che la tipa c'ha le idee più confuse di me [SM=x1460465]
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    sgt.peppers
    Post: 45
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    00 27/03/2008 16:01
    brva, brava, brava...
    l'ho letto 2-3 volte e mi piace.

    tempo permettendo...
    provare ad inventare qualche altro racconto?