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PREGHIERA PER LA SPAGNA

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    Bestion.
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    00 17/03/2008 21:11
    I mali del laicismo ateo e integralista improntato nella cultura della morte...
    -Kaname-chan 12/03/2008 23.44:


    ….
    Te ovviamente puoi pensarla in modo diverso, ma vietando a due omosessuali di sposarsi non sei né liberale né democratico, sei più simile a un integralista islamico o a un seguace di una dottrina totalitaria come il fascismo o il comunismo, apportatrici di una loro morale da imporre a tutti, anche se l'eventuale morale diversa non facesse danni a nessuno: ma appunto, proprio perché non conforme, da sradicare/vietare


    -Kaname-chan, 14/03/2008 23.10
    Io voglio la libertà di tutti non la loro schiavitù sotto una morale e un'etica imposta dall'alto. Quello che ognuno crede ha il diritto di continuare a crederlo, senza però imporlo a un altro né impedendo a qualcun altro il libero perseguimento della propria libertà. La legge pubblica non deve essere vincolata a un'etica collettiva particolare bensì deve rispettare i diritti individuali delle persone affinché siano libere di perseguire la loro felicità nel rispetto dei diritti altrui.


    -Kaname-chan, 14/03/2008 23.04
    I musulmani considerano immorale e indegno di una nazione fedele che si pratichi pubblicamente un culto diverso dal loro, hanno quindi ragione? Perché qui o si trova un sistema di valori universale applicabile a tutti oppure abbiamo la dittatura della maggioranza o della minoranza che sa imporsi, ergo auspichiamo il massacro dei miscredenti nella Umma islamica cosicché i musulmani possano compiere quanto la loro morale gli chiede





    A quanto sembra, sebbene sono da ammirare i tuoi cenni filosofici ma, però, poiché allo stesso tempo mai ti accingi a rilevare con eguale interesse anche l’importante incidenza della religiosità e della morale naturale insite nell’uomo, da cui invece, sono entrambi idonee a cercare nella verità il rapporto complementare esistente, tra la religione e la filosofia o a dire, tra fede e ragione, si giunge perciò mediante queste alla comprensione delle conseguenti ripercussioni nei vari sistemi ideologici e politici occidentali, mostri appunto per tal tua indifferenza verso quell’innata morale naturale e anche religiosa, specie se riferita al cattolicesimo, d’avere un concetto piuttosto semplicistico e alquanto incongruente della laicità da una parte, sennonché dello Stato moderno dall’altra.

    Faccio perciò un mio breve excursus informativo, non certo con la mia sciocca pretesa di istruire qualche forumista o te che di sicuro, volendolo, sei o potresti ancor di più essere altrettanto informata, quanto piuttosto il ricordarci assieme taluni punti cardini che caratterizzano la sostanza e la forma della laicità e dello Stato sovrano moderno; quelli usciti dalla cultura occidentale avvalorata, soprattutto, dalla preponderante influenza del Cristianesimo e non certo dal male radicato nell’Ateismo con le sue diverse ideologie materialiste di destra e di sinistra (nazismo e marxismo) che già a priori escludono Dio dalla realtà tangibile nella quale l’individuo vive e si organizza poi nell’umana società.

    Tu sai, infatti, che per “Stato moderno”, nato giustappunto nella cultura occidentale, e forte proprio in virtù dei valori racchiusi nello scrigno del millenario Cristianesimo, s’intende anzitutto quello pensato dagli illuministi e iniziato nelle linee proprie delle filosofie tedesca e francese, più tardi italiana, russa e via-via comprese ed affermatesi poi in tutta l’Europa; filosofie e ideologie motivate soprattutto al dare un nuovo significato e al fare una netta separazione, quindi allo stabilire l’autonomia tra i poteri confessionali della religione cristiana, di cui quelli preminenti della Chiesa Cattolica, e i poteri aconfessionali in funzione della società laica, per la res publica. L’idea di questo tipo di Stato poi, fu esportata oltreoceano, specie a qualificare l’attuale sistema democratico nordamericano.

    Da qui deriva allora una prima considerazione per chiarire che tali presupposti filosofici e culturali, con relative ideologie e pratiche politiche, non sono mai stati concepiti né accolti, per es, dalla pertinace mentalità islamica, nella quale grossomodo persiste tuttora una nozione atavica e duratura di ciò che noi occidentali, anche perché l’abbiamo sperimentato sino all’alba illuminista, classifichiamo col termine, Stato Teocratico, del quale invece, di fatto, per i musulmani, coincide perfettamente con l’inciso, ”Islamismo”; un asserto complesso e unico nel suo genere. Questi, è un apparato che abbina l’aspetto religioso e sociopolitico nell’azione o moderatrice od oltranzista verso i propri cittadini, ma che è tanto più propenso all’integralismo tirannico praticato con le varie forme di violenza istituzionalizzata e che è tanto più sistematica con le repressioni sociali, fisiche e culturali, quanto più il potere conferitogli nel binomio pensato dal profeta, come un tutt’uno ideologico tra culto religioso e prassi politica, e da lui istituito quale sistema di regime oligarchico, è minacciato nella propria identità ed esistenza.

    Per altro verso poi, seppure con ben differente ed opposta visione ideologica, nella quale appunto non c’è posto per Dio né per una qualunque religione se non soltanto quelle fittizie o controllate dagli stati dittatoriali per chetare la domanda esistenziale, innata e sempre presente nell’uomo verso il trascendente, esiste ed avviene ancora in alcuni governi assolutisti indoeuropei o dell’estremo oriente da cui, per es, emerge il prepotente totalitarismo della dittatura cinese, con quello stile che gli è proprio, ossia ad essere uno Stato Ateocratico dove già i concetti di democrazia e di laicità, sono un tabù.

    Il tuo concetto di Stato moderno, dunque, è “semplicistico” perché non tieni conto quali parametri stanno alla base della democrazia occidentale, con le valenze e i limiti che essa comporta. È vero: lo Stato sovrano moderno si fonda sul principio della democrazia mediante la quale ad ogni cittadino (uomo o donna, giovane o vecchio, sposato o singolo, separato o convivente, contro-natura o eterosessuale, se credente o ateo, se di quello o d’altro partito, se d’ideologia liberale o socialista, se per queste o per altre caratteristiche) è garantito – dicevo - il suo primo elementare diritto di esprimere liberamente le proprie idee specie quelle che, partendo dai valori etici e morali anzitutto di provenienza culturale cristiana e di fede cattolica, acciocché poi anche a costruire ideologie d’indirizzo liberale o socialista o d’altro tipo, operano allora al corretto senso della libertà, della giustizia, dei diritti e dei doveri, delle uguaglianze sociali e di quant’altro interessi l’emancipazione umana, con le quali si elaboreranno in seguito le diverse prassi sociopolitiche ed economiche valide sia per il singolo sia per la collettività.

    Dall’altra però non t’accorgi che, del moderno Stato occidentale è altrettanto vero il suo governare in conformità di quei principi etici e morali, cosiddetti “laici” ma invero “laicisti”, non tenuti però nei parametri derivanti dalla Legge Morale Naturale - quella che tu, pur credendola universale, le neghi tuttavia la sua rilevanza per la formazione degli Stati - insita nell’ontologico umano, ma semmai dedotti, di solito, in conformità di quelli stabiliti dal potere dei governi di turno che in tal senso poi, calcolano e stabiliscono d’autorità le “loro” leggi. In aggiunta va pure detto che, le stesse leggi statali non provengono nemmeno dal peso politico di quelle morali e politiche sociali elaborate dall’opposizione né dalle varie minoranze, ben’anche se a loro lo Stato sovrano riconosce il diritto di contestare democraticamente e pubblicamente quelle medesime leggi statali promulgate e obbligatorie per tutti, ma delle quali per i contestatori diventano l’oggetto prioritario di critica proprio perché le ritengono inappropriate e non sempre coerenti con i principi dettati dalla stessa Costituzione italiana, o addirittura ingiuste. Si dovrebbe dubitare di questa logica? Forse "si". È un “no” perentorio, se si guarda con realismo e onesta coscienza che cosa succede con i cambi di governo dove, comunemente, molte leggi varate dal potere della precedente maggioranza parlamentare e governativa, sono annullate e sostituite dal potere di quelle dei parlamentari subentrati alla guida del nuovo governo... democratico!

    Ergo; da ciò ancora un’altra considerazione, poiché c’è proprio qui un punto cruciale su cui bisognerebbe tutti riflettere seriamente e che di solito all’opinione pubblica sfugge per un suo torpore d’indolente coscienza sociale o per apatica abitudine individuale a non volersi scomodare: infatti, di consuetudine, la morale dettata dalla maggioranza non sempre si fonda in base alla verità oggettiva da cercare e da approfondire nella perseverante costanza di tutti, sia dalla maggioranza sia dall’opposizione e dalle minoranze, ma è invece che essa presunta verità la si cerca, la si misura e la si afferma anzitutto per via del consenso legato all’interesse conveniente, utilitaristico e mutevole della gente. È quel “consenso” che, quanto più sarà allargato tanto più diventa criterio oggettivo di potestà legislativa prima e di politica sociale e governativa poi.

    Orbene, questo medesimo processo democratico avviene anche all’interno dei partiti politici e della stessa maggioranza governativa da tali partiti composta, e nella quale maggioranza s’imporrà il concetto d’etica e di morale, quindi di relative politiche e di leggi statali, che di più prevarranno rispetto a quelle morali diverse credute da un’opposizione parlamentare pur forte o dalle varie minoranze sociali che ancora non hanno il consenso maggioritario della totalità del popolo. Neppure della migliore “democrazia” usata dallo e nello Stato moderno, dunque, si può affermare in assoluto quanto, seppur con altro riferimento, ha bene azzeccato il sommo Poeta:
    “Tanto gentile e tanto onesta pare”.
    In verità però, non sono nemmeno assoluti questi tanto decantati e divinizzati termini nel nostro Occidente europeo: e la “laicità” e la “democrazia”

    In tutto ciò allora, è pure assodato che anche nelle democrazie esiste l’aspetto totalitario, non già perché lo Stato impone a tutti i cittadini delle leggi soggettivate dai pochi che rappresentano il paese con il regolare permesso di governare, bensì all’obbligata osservanza di quelle leggi statali che diventano valide per ogni cittadino in quanto vincolate alla logica oramai oggettivata dalla maggioranza del popolo, ovverosia, di riconoscere esso il diritto della potestà al proprio parlamentare, l’effettiva ed operativa possibilità di governare, dopo il libero voto democratico espresso dalla stessa popolazione.
    In ultima analisi insomma, e insisto, ciò sta significando che: l’Etica e la Morale non derivano dal presupposto della Verità bensì dalla volontà cangiante – il famoso “libero arbitrio” confuso con licenziosità e cattivo uso della libertà – di una maggioranza popolare che vuole una morale a suo uso e consumo.

    In tutto ciò allora, è pure assodato che anche nelle democrazie esiste l’aspetto totalitario, non già perché lo Stato impone a tutti i cittadini delle leggi soggettivate dai pochi che rappresentano il paese con il regolare permesso di governare, bensì all’obbligata osservanza di quelle leggi statali che diventano valide per ogni cittadino in quanto vincolate alla logica oramai oggettivata dalla maggioranza del popolo, ovverosia, di riconoscere esso il diritto della potestà al proprio parlamentare, l’effettiva ed operativa possibilità di governare, dopo il libero voto democratico espresso dalla stessa popolazione.
    In ultima analisi insomma, e insisto, ciò sta significando che: l’Etica e la Morale non derivano dal presupposto della Verità bensì dalla volontà cangiante – il famoso “libero arbitrio” confuso con licenziosità e cattivo uso della libertà – di una maggioranza popolare che vuole una morale a suo uso e consumo.

    Quanto invece a ciò che ancora io ti ho accennato all’inizio, il tuo dire lo trovo allo stesso tempo assai “incongruente”: perché?
    A questo punto è lampante il perché, infatti, basta rileggere con più attenzione i tuoi post fatti di quella logica illogica da cui desumi la tua opinabilità… e poi anche perché… ora sono stufo di scrivere, ma di cui mi riserverò di continuare a suo tempo e con calma per argomentare con la mia altrettanta opinabilità le varie, anche tue, contraddizioni emerse da quell’altro su indicato e importante aspetto: di chi impone con prepotenza – come affermi tu - agli altri le proprie idee, anziché di esprimerle liberamente – come affermo io – e di proporle agli altri pacatamente benché costoro siano di qualsiasi appartenenza religiosa e ideologica o tanto meglio di cultura e anzitutto di fede cattolica…

    Mmm… notare, tra l’altro, che non ti sto imponendo le mie idee, bensì solo di esportele e d'invitarti a leggerle, quindi, di confutarmele con pertinente plausibilità se trovi dei punti contraddittori.

    … continua
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    elyna.luna
    Post: 622
    Registrato il: 13/08/2006
    Utente Senior
    00 17/03/2008 21:14
    la chiesa è rimasta troppo indietro.. si deve rimodernare come ha già fatto in passato deve un po almeno adeguarsi al cambiamento.. e nei secoli come sono cambiate le persone è cambiata anche la chiesa...

    Non vedo perchè non possa evitare commenti sugli omosessuali e lasciare che i diritti civili siano fatti valere...
    Non per forza è d'obbligo che la chiesa accetti che ci siano matrimoni gay.. e secondo me non è giusto che gli omosessuali si sposino in chiesa... ma che almeno non metta bocca.

    ... Per diecimila anni tenemmo il fuoco acceso, il nostro spirito vive in una danza senza tempo.. I nostri corpi sono i nostri sacri altari, noi non abbiamo fede nel divino.. Noi lo sperimentiamo con la pratica... Veniamo chiamate... Streghe..

    "...Raccontaci delle segrete schiere del male, o Cimone..."
    "Guai a pronunciare forte i loro nomi, che profanerebbero labbra mortali, perchè uscirono da scellerate tenebre per assalire i cieli, ma furono respinte dalla rabbia degli angeli...."





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    Bestion.
    Post: 586
    Registrato il: 23/06/2007
    Utente Senior
    00 17/03/2008 21:19
    I mali del laicismo ateo e integralista improntato nella cultura della morte...
    |Voce nel deserto|, 17/03/2008 20.58:


    E se così non fosse sarei il primo a dubitare della veridicità del messaggio cristiano cattolico e della chiesa stessa. In effetti la chiesa cattolica è l'unica ben lontana dall'assecondare le mode e voglie del momento, saldamente ancorata ai suoi santi principi millenari che Dio stesso le ha dato, mentre le varie sette pseudocristiane per esempio, si sono letteralmente prostituite al mondo. Questo è un principio basilare per chi ha sete della verità che è Dio, perchè la verità cioè Dio è sempre la stessa e non dipende dai desideri degli uomini e alle mode.

    Chi ha sete della verità, cerca la verità e non se stesso e non un Dio a misura d'uomo, ciò che conta è la verità. Chi cerca la libertà prima cerchi la verità, perchè se c'è la menzogna come potrebbe esserci libertà? Se c'è la menzogna come potrebbe esserci felicità e giustizia?

    E aggiungo che l'intervento dell'altro utente precedentemente a questo è completamente fuori luogo, tanto che la legge riconosce e regola il matrimonio che è una un legame fra un uomo e una donna allo scopo di
    formare una famiglia. Che la scienza del diritto si metta a legiferare sui sentimenti non esiste, figuriamoci, oltre ad essere l'amore un concetto che si presta a numerose interpretazioni, se il principio è questo allora io amo mia madre, mio fratello, il mio amico, il mio gatto, la mia moto, e facciamo i relativi matrimoni [SM=g27824] .






    Mi costringi [SM=x40791] ma ben volentieri, a riquotarti ancora... e grassie! [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]


    [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823]



    W Benedetto XVI
    e tutti
    i nostri amati Pontefici successori
    di San Pietro!



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    elyna.luna
    Post: 623
    Registrato il: 13/08/2006
    Utente Senior
    00 18/03/2008 13:46
    oltre a darvi ragione l'un l'atro.. [SM=x40799]

    Mi chiedo perchè non concepite che due gay due lesbiche possano dare al bambino l'amore che potrebbe dargli un etero.

    ... Per diecimila anni tenemmo il fuoco acceso, il nostro spirito vive in una danza senza tempo.. I nostri corpi sono i nostri sacri altari, noi non abbiamo fede nel divino.. Noi lo sperimentiamo con la pratica... Veniamo chiamate... Streghe..

    "...Raccontaci delle segrete schiere del male, o Cimone..."
    "Guai a pronunciare forte i loro nomi, che profanerebbero labbra mortali, perchè uscirono da scellerate tenebre per assalire i cieli, ma furono respinte dalla rabbia degli angeli...."





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    Bestion.
    Post: 587
    Registrato il: 23/06/2007
    Utente Senior
    00 20/03/2008 12:57
    I mali del laicismo ateo e integralista improntato nella cultura della morte...
    elyna.luna, 18/03/2008 13.46:

    oltre a darvi ragione l'un l'atro.. [SM=x40799]

    Mi chiedo perchè non concepite che due gay due lesbiche possano dare al bambino l'amore che potrebbe dargli un etero.




    Vedi Elyna, a differenza tua e di quanto continui a distorcere della verità, plaudendo ostentatamente i tuoi simili, anche quelli qui dentro, con i quali condividi l’incoraggiamento all’edonismo di quelle persone che, essendo dedite ormai per vizio mentale e fisico verso le passioni carnali, si fanno pure un vanto delle proprie recidive pratiche all’omosessualità, al lesbismo, alla bisessualità o con quant’altro è stravolta la morale, io personalmente – dicevo - sono contrario a voi di riconoscere a costoro una qualsiasi forma d’affidamento di bimbi innocenti messi sotto le attenzioni “amorose” e gli insegnamenti etici e morali di chi, appunto, persevera con l’omosessualità, maschile o femminile che sia: essi ne sono divenuti incapaci non già per la loro indole ad amare, un fatto che è anche del pedofilo e traviato omosessuale o del peggior delinquente etero o bisessuale, ma piuttosto perché la spontanea capacità d’amare i bambini e di educarli alla vita anche da genitori adottivi, è offuscata e spesso persa dalle lesbiche e dagli omosessuali nella misura in cui persistono ad assecondare la loro reiterata logica all’immoralità attraverso la pratica cosciente e viziosa delle deviazioni sessuali contro-natura.

    Ciò non lo penso io ma perché così non è secondo natura, da cui allora, l’omosessualità non deve mai essere presa a criterio naturale per il comune convivere nella società civile, ma sempre guardata per quello che è, ovverosia un “difetto” della natura e sviamento della moralità sulle quali, per correggerli, può salutarmene intervenire la dottrina morale e la scienza medica. Difatti, tali anomalie fisiche e ripugnanti dissolutezze morali causate dall’omosessualità, quella che voi considerate però come una normalità e che confondete con il concetto di “amore” anziché chiamarle col proprio autentico nome scientifico - disturbo psicofisico - e soprattutto morale, ossia, concupiscenza dei sensi o ”peccato” e consapevolezza del peccare. Bada bene poi ai presupposti di questo discorso: mi riferisco sempre e solo all’omosessualità e al lesbismo intrinsecamente da aborrire in quanto peccato odioso a Dio; io non parlo mai di condanna contro le potenziali “lesbiche” o gli ”omosessuale” che soffrono della loro anormale propensione alla sessualità verso chi è del loro stesso sesso, queste persone “diverse” sono capite e accolte dalla Santa Madre Chiesa Cattolica allo stesso modo con cui fa Gesù usando particolare misericordia e comprensione verso tutti quei “diversi” da salvare e che sono i peccatori.

    Esse immoralità sessuali dunque, sono condannate proprio dalla Verità assoluta mediante la quale allora, al contrario di voi, il cattolico sa distinguere perfettamente qual è la Morale immutabile proveniente anzitutto, oltre che dalla legge naturale inscritta nell’intimo umano, da quel deposito di vera e cattolica fede da cui perciò, quanto è “bene” sempre resterà bene al contrario di quanto è “male” e che sempre resterà male. Per un cattolico allora, il tutto è oggetto di credo condiviso in comunione con gli altri amici di Gesù Cristo - anche praticanti di questo forum -, non tanto per propria o altrui capacità umana di comprendere il senso del bene e del male di cui l’omosessualità, bensì in forza, da una parte di quella Legge Morale Naturale valida e riferimento costante per tutti, e dall’altra, soprattutto, in virtù di quella comune e unica Fede apostolica perfezionata dai meriti della passione-morte e risurrezione di nostro Signore; Fede e Morale poi trasmesse ai propri discepoli e quindi ricevute, come particolare dono del Buon Pastore, da tutte le sue amatissime pecore perché rese, anche e ancora dal loro meraviglioso Gesù, altrettanto fedeli, dunque, salvate e felici!
    So bene di essere stato ripetitivo, ma non m’interessa un gran che se a te, amica Jo, o ad altri la cosa da fastidio se non cercate davvero il dialogo e il confronto onesto; quindi allora non rompetemi, né tu né altri con le vostre altrettante e oramai insignificanti tautologie.


    [SM=g27811] [SM=g27823]


    [Modificato da Bestion. 20/03/2008 12:59]
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    Bestion.
    Post: 588
    Registrato il: 23/06/2007
    Utente Senior
    00 20/03/2008 14:10
    A colloquio con il professore, padre Gianfranco Ghirlanda, rettore della Gregoriana


    Dalla famiglia disgregata
    all'emergenza educativa




    di Monica Mondo

    Pontificia Università Gregoriana, quella dei gesuiti, eredi e custodi di una storia e dottrina secolari, sapienza della Chiesa e ricchezza per tutta la cultura. Strano allora che i suoi docenti più illustri non figurino tra le firme di punta dei principali giornali, non si notino a saloni e convegni. Vige ancora il pregiudizio che vale per le scuole cattoliche, figurarsi le università, che si tratti di templi del sapere di seconda categoria, non all'altezza delle università "laiche", dove il termine ancora connota posizioni atee e anticlericali. Padre Gianfranco Ghirlanda, docente in questo splendido palazzo del centro di Roma da più di trent'anni anni, è rettore dell'Università, dove insegna diritto canonico. Un'accademia che ha cinque secoli di vita, da quel Collegio Romano fondato dallo stesso Sant'Ignazio di Loyola nel 1551. Ci studiarono un cinquantina di santi e beati, da san Luigi Gonzaga a san Massimiliano Kolbe, e una schiera di Papi, da Gregorio XVI, che canonizzò sant'Ignazio e le diede il nome, a Leone XIII, e tutti i Pontefici del ventesimo secolo. Scorrendo le ultime pagine della rivista Gregoriana, figura un lungo elenco di cardinali e vescovi formati a questa scuola, alle più prestigiose cariche della Chiesa in ogni parte del mondo. Educatori per apostolato, prima che per mestiere: e sensibili a cogliere per esperienza quell'emergenza educativa che ha lanciato come preoccupazione e sfida Benedetto XVI nella sua Lettera ai fedeli di Roma sull'educazione. Si fa sentire anche in queste sale dove il decoro, l'eleganza, l'ordine connotano un metodo di studio, dove si aggirano tonache e abiti e maglioncini colorati di oltre 3000 studenti e studentesse.
    Padre Gianfranco Ghirlanda è uomo cordiale, aperto, la sua autorevolezza paterna: mette in gioco volentieri se stesso, racconta il presente confrontandolo con la sua storia di studente, scuola statale, liceo Dante Alighieri di Roma.
    "Professori eccellenti, severi, ma non arbitrari. Senso del dovere, ma anche un rapporto affettivo, l'interesse verso noi studenti. Dedicavano se stessi al rapporto educativo, senza cedere mai ai capricci o alle svogliatezze, duri, ma nella dedizione: questo è il nodo della questione educativa, oggi".

    La vocazione, più tardi?

    "Temprata come scelta dalla frequentazione dei corsi di Giurisprudenza alla Sapienza. Altro clima, altri maestri, e le prime avvisaglie dei disordini della contestazione studentesca. Lì è cominciato tutto".

    Proprio in tempi di anniversari e rievocazioni nostalgiche, dà un giudizio severo sul 1968?

    "Potrebbe aver avuto la funzione di spingere ad uscire da schematismi formalistici, dalle ipocrisie. Ma la distruzione della funzione dell'autorità, del coordinamento tra disciplina e libertà, svincolando la libertà da ogni norma, ha portato all'arbitrio, all'egoismo. Mentre il movimento sembrava cercare un bene comune, autentico, di fatto ha avuto come esito un individualismo esasperato. La norma è una pinta ad oggettivarmi in valori proposti a tutti, in una tradizione. Se li rifiuto di principio la legge sono io. La famiglia, la scuola non hanno avuto una capacità di reazione, e si è persa la capacità di educare. Si è creduto, si crede che educare significhi soddisfare immediatamente ogni desiderio. Ma questa è strada all'immaturità, perché è realistico non eliminare il limite, ma conoscere il limite, imparare a gestirlo. La vita pone dei limiti, a volte dei drammi. Davanti a cui uomini fragili crollano".

    Avete sempre messo al centro della vostra ricerca una visione antropologica, le scienze umane, per approfondire il mistero di Dio che si rivela nell'uomo e nella storia. Per un "umanesimo integrale" che solo la Chiesa oggi sembra ritenere necessario.

    "Per questo la nostra pedagogia è quella di rapporto stretto professore-studente: perché il docente abbia autorità e autorevolezza deve comunicare non solo nozioni, ma una vita, e questa volontà si manifesta nella disponibilità verso lo studente. Io ricevo anche il sabato, la domenica, ad ogni ora. È la pedagogia degli Esercizi ignaziani. Dio si rende presente nella singola storia, nella situazione che ogni persona sta vivendo, ad essa va tutta l'attenzione".

    L'atrio dell'Università è pieno di manifesti, volantini che invitano agli Esercizi spirituali: un cammino parallelo, che comunque non c'entra col corso di studi, o un aiuto comprendere che "ben povera educazione è quella che lascia da parte la grande domanda riguardo alla verità"?

    "Il metodo degli Esercizi non è dare la formula della verità, ma mettere ogni persona davanti alla domanda della verità. È la proposta di un metodo e di una compagnia, nella libertà di cercare ed accogliere la verità. È un'educazione alla responsabilità".

    La verità? Una parola che si usa con prudenza, anche da parte dei cristiani.

    La verità è una. Dio ce l'ha comunicata. Il problema è come arrivarci. Può essere imposta, ma allora non c'è adesione libera. Cristo si è proposto come la verità, nel Vangelo. Non ha cercato di sbalordire le folle, ha fatto compagnia ai suoi amici, seguendoli passo passo. Hanno deciso di seguirlo, e non una volta per tutte, e non tutti".

    Tocca avere un cuore morale, attento alle domande fondamentali. Il vero laicismo oggi non è la negazione di Dio, ma il vivere come se Dio non esistesse, come se non riguardasse la mia vita.

    "Questo è ciò che corrode la società. L'ateismo marxista si poteva combattere, ma si basava su una struttura esistenziale, un'ideologia, permetteva un confronto serio. Oggi non è più possibile perché semplicemente non si cerca il confronto, non interessa, ci si accontenta del proprio modo di vivere, anestetizzando le domande su se stessi, sul futuro. Una cosa vale l'altra. Pensiamo ai mezzi di comunicazione: sto vedendo un programma interessante e serio, ecco una pubblicità stupida. Tutto è messo sullo stesso piano, superficiale, vano, nulla ha più consistenza. Qui si innesta la difficoltà educativa".

    Anche nei confronti dei suoi studenti?

    "Sono figli del proprio tempo, e certamente ci sono insicurezze, instabilità. Ma chi viene a studiare qui ha una motivazione forte, appartiene alla Chiesa, viene per servire la Chiesa. Sanno che la Chiesa svolge un ruolo fondamentale, profetico. Dà fastidio, certo, ma è l'unica voce a mettere in guardia sui pericoli di un disumanesimo. Pensiamo alle frontiere dell'ingegneria genetica, alla deriva dell'eugenetica. Ci sono uomini non di Chiesa per fortuna che comprendono questi problemi, li fanno propri, ma sollecitati comunque dalla parola della Chiesa. Perché i valori cristiani sono innanzitutto umani".

    L'emergenza educativa che soffriamo è dovuta soprattutto alla "cultura che porta a dubitare del significato della persona umana, della verità e del bene", o alla fragilità degli educatori, allo svilimento della famiglia?

    "Alla famiglia. La famiglia si disgrega, non è più un punto di riferimento affettivo, anzi strumentalizza affettivamente i figli. Che educazione alla fedeltà, se i genitori con la loro testimonianza non hanno mantenuto fede ai loro impegni? La fragilità umana si perpetua nella fragilità del matrimonio, della vita sacerdotale. La scuola è responsabile nella misura in cui si responsabilizza la famiglia. I professori invece vengono squalificati, demotivati nella loro funzione educativa, proprio da genitori pavidi, o seguaci di un'illusoria idea di libertà".

    La Chiesa è venuta meno alle sue responsabilità educative?

    "La Chiesa ha parlato molto di valori sociali dimenticando la fonte, e questo è un errore formativo. Si attirano i giovani solo se si attirano a nostro Signore. Speriamo che almeno chi si dice cattolico legga questo invito del Papa, rimetta al centro la questione educativa. È un dovere della Chiesa insegnare, nel senso più ampio, a formare l'uomo".

    C'è anche un diritto. Il vostro Gran Cancelliere è il cardinal Grocholewski, prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica. Può un'educazione dirsi cattolica? Proprio negando questo principio si screditano tante scuole cattoliche liberamente scelte dalle famiglie.

    "L'educazione cattolica è l'allenamento alle domande grandi sull'uomo, è la proposta di valori profondamente umani esplicitati come valori cristiani, confermati dalla fede. La vita delle scuole cattoliche è dura... Devono automantenersi, obbligare le famiglie a pagare per l'educazione dei loro figli due volte, magari piegarsi a rette troppo elevate, trasformandole in scuole d'élite, o rincorrendo il numero, perdendo dunque di vista lo scopo".

    E l'Università? Molti studenti si sono sentiti mortificati a studiare nei templi di una sapienza che, ad esempio, chiude le porte al professor Ratzinger. Le Università Pontificie non potrebbero essere una valida alternativa?

    "Il grosso problema delle nostre Università è che i loro gradi non sono riconosciuti dallo Stato italiano, per un'eredità ancora risorgimentale. La Chiesa è vero, aveva il monopolio dell'educazione: allora facciamo piazza pulita... I nostri gradi invece sono equiparati all'estero, dove le Università cattoliche sono ben più numerose che da noi. Entrando nel processo di Bologna, di integrazione delle università europee, potrà essere più facile giungere a una convenzione, perché saranno verificati i programmi, i crediti, con la garanzie di un'agenzia di qualità a livello europeo. La Santa Sede ha voluto seguire questa strada, dal 2001. Quanti studenti di filosofia, ad esempio, vengono dalle statali da noi a seguire i corsi di teoretica, perché noi non facciamo storia della filosofia, ma filosofia, appunto, ricerca. Il rapporto tra rivelazione e ragione, fides et ratio, abbraccia tutte le discipline. Le scienze sociali, come analizzarle senza criteri filosofici? Restano i dati, ma l'uomo scompare. Che cos'è l'uomo? È il frutto di meccanismi psicologici o una realtà più profonda che solo la filosofia con le sue domande può accostare?".




    (©L'Osservatore Romano - 19 marzo 2008)
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    elyna.luna
    Post: 625
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    00 22/03/2008 15:13
    Re: I mali del laicismo ateo e integralista improntato nella cultura della morte...
    Bestion., 20/03/2008 12.57:




    Vedi Elyna, a differenza tua e di quanto continui a distorcere della verità, plaudendo ostentatamente i tuoi simili, anche quelli qui dentro, con i quali condividi l’incoraggiamento all’edonismo di quelle persone che, essendo dedite ormai per vizio mentale e fisico verso le passioni carnali, si fanno pure un vanto delle proprie recidive pratiche all’omosessualità, al lesbismo, alla bisessualità o con quant’altro è stravolta la morale, io personalmente – dicevo - sono contrario a voi di riconoscere a costoro una qualsiasi forma d’affidamento di bimbi innocenti messi sotto le attenzioni “amorose” e gli insegnamenti etici e morali di chi, appunto, persevera con l’omosessualità, maschile o femminile che sia: essi ne sono divenuti incapaci non già per la loro indole ad amare, un fatto che è anche del pedofilo e traviato omosessuale o del peggior delinquente etero o bisessuale, ma piuttosto perché la spontanea capacità d’amare i bambini e di educarli alla vita anche da genitori adottivi, è offuscata e spesso persa dalle lesbiche e dagli omosessuali nella misura in cui persistono ad assecondare la loro reiterata logica all’immoralità attraverso la pratica cosciente e viziosa delle deviazioni sessuali contro-natura.

    Ciò non lo penso io ma perché così non è secondo natura, da cui allora, l’omosessualità non deve mai essere presa a criterio naturale per il comune convivere nella società civile, ma sempre guardata per quello che è, ovverosia un “difetto” della natura e sviamento della moralità sulle quali, per correggerli, può salutarmene intervenire la dottrina morale e la scienza medica. Difatti, tali anomalie fisiche e ripugnanti dissolutezze morali causate dall’omosessualità, quella che voi considerate però come una normalità e che confondete con il concetto di “amore” anziché chiamarle col proprio autentico nome scientifico - disturbo psicofisico - e soprattutto morale, ossia, concupiscenza dei sensi o ”peccato” e consapevolezza del peccare. Bada bene poi ai presupposti di questo discorso: mi riferisco sempre e solo all’omosessualità e al lesbismo intrinsecamente da aborrire in quanto peccato odioso a Dio; io non parlo mai di condanna contro le potenziali “lesbiche” o gli ”omosessuale” che soffrono della loro anormale propensione alla sessualità verso chi è del loro stesso sesso, queste persone “diverse” sono capite e accolte dalla Santa Madre Chiesa Cattolica allo stesso modo con cui fa Gesù usando particolare misericordia e comprensione verso tutti quei “diversi” da salvare e che sono i peccatori.

    Esse immoralità sessuali dunque, sono condannate proprio dalla Verità assoluta mediante la quale allora, al contrario di voi, il cattolico sa distinguere perfettamente qual è la Morale immutabile proveniente anzitutto, oltre che dalla legge naturale inscritta nell’intimo umano, da quel deposito di vera e cattolica fede da cui perciò, quanto è “bene” sempre resterà bene al contrario di quanto è “male” e che sempre resterà male. Per un cattolico allora, il tutto è oggetto di credo condiviso in comunione con gli altri amici di Gesù Cristo - anche praticanti di questo forum -, non tanto per propria o altrui capacità umana di comprendere il senso del bene e del male di cui l’omosessualità, bensì in forza, da una parte di quella Legge Morale Naturale valida e riferimento costante per tutti, e dall’altra, soprattutto, in virtù di quella comune e unica Fede apostolica perfezionata dai meriti della passione-morte e risurrezione di nostro Signore; Fede e Morale poi trasmesse ai propri discepoli e quindi ricevute, come particolare dono del Buon Pastore, da tutte le sue amatissime pecore perché rese, anche e ancora dal loro meraviglioso Gesù, altrettanto fedeli, dunque, salvate e felici!
    So bene di essere stato ripetitivo, ma non m’interessa un gran che se a te, amica Jo, o ad altri la cosa da fastidio se non cercate davvero il dialogo e il confronto onesto; quindi allora non rompetemi, né tu né altri con le vostre altrettante e oramai insignificanti tautologie.


    [SM=g27811] [SM=g27823]






    sai che ti rispetto.. non mi da fastidio puoi ripeterti anche 1000 volte se devi spiegare il tuo punto di vista.. non sono tre righe di lettura in più a inquietarmi...

    Sai bestion, alla fine, io pensando dal punto di vista cattolico, posso anche darti ragione su tutta la linea... te lo dico con il cuore.. perchè mettendomi nei panni di un cattolico serio come sei tu.. posso capire i motivi che ti spingono a dire queste cose.. e se fossi cattolica potrei magari abbracciare parte del tuo pensiero..
    ma essendo io non cattolica... essendo io al di fuori.. non posso veramente permettermi di darti ragione, per i motivi che ho già spiegato più volte.. con questo non intendo dire chi di noi due ha ragione o torto anche perchè non arriveremmo mai ad una conclusione e siamo entrambi abbastanza intelligenti per capire che sarebbe un discorso sterile soprattutto perchè abbiamo un bagaglio molto diverso.

    Con questo, ripeto, accetto e rispetto la tua visione delle cose, io non mi voglio impuntare su questo argomento perchè io credo che l'amore sia sempre amore.. che sia tra etero o no...
    tutto li..
    Un bacio e un augurio di buona pasqua a te e a tutti i tuoi cari.

    ... Per diecimila anni tenemmo il fuoco acceso, il nostro spirito vive in una danza senza tempo.. I nostri corpi sono i nostri sacri altari, noi non abbiamo fede nel divino.. Noi lo sperimentiamo con la pratica... Veniamo chiamate... Streghe..

    "...Raccontaci delle segrete schiere del male, o Cimone..."
    "Guai a pronunciare forte i loro nomi, che profanerebbero labbra mortali, perchè uscirono da scellerate tenebre per assalire i cieli, ma furono respinte dalla rabbia degli angeli...."





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    Bestion.
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    00 22/03/2008 17:15
    I mali del laicismo ateo e integralista improntato nella cultura della morte...
    elyna.luna, 22/03/2008 15.13:




    sai che ti rispetto.. non mi da fastidio puoi ripeterti anche 1000 volte se devi spiegare il tuo punto di vista.. non sono tre righe di lettura in più a inquietarmi...

    Sai bestion, alla fine, io pensando dal punto di vista cattolico, posso anche darti ragione su tutta la linea... te lo dico con il cuore.. perchè mettendomi nei panni di un cattolico serio come sei tu.. posso capire i motivi che ti spingono a dire queste cose.. e se fossi cattolica potrei magari abbracciare parte del tuo pensiero..
    ma essendo io non cattolica... essendo io al di fuori.. non posso veramente permettermi di darti ragione, per i motivi che ho già spiegato più volte.. con questo non intendo dire chi di noi due ha ragione o torto anche perchè non arriveremmo mai ad una conclusione e siamo entrambi abbastanza intelligenti per capire che sarebbe un discorso sterile soprattutto perchè abbiamo un bagaglio molto diverso.

    Con questo, ripeto, accetto e rispetto la tua visione delle cose, io non mi voglio impuntare su questo argomento perchè io credo che l'amore sia sempre amore.. che sia tra etero o no...
    tutto li..
    Un bacio e un augurio di buona pasqua a te e a tutti i tuoi cari.




    Vaben il tuo chiarimento, amica Jo! [SM=g27811]
    Ti ricambio volentieri gli auguri pasquali, a te e ai tuoi amati cari di cui anzitutto: mamma, babbo, fratello e tuo moroso.
    Tieni anche un baseto con ssscioccco… [SM=x40800]



    [SM=g27811] [SM=g27823]


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    elyna.luna
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    00 22/03/2008 18:34
    Re: I mali del laicismo ateo e integralista improntato nella cultura della morte...
    Bestion., 22/03/2008 17.15:




    Vaben il tuo chiarimento, amica Jo! [SM=g27811]
    Ti ricambio volentieri gli auguri pasquali, a te e ai tuoi amati cari di cui anzitutto: mamma, babbo, fratello e tuo moroso.
    Tieni anche un baseto con ssscioccco… [SM=x40800]



    [SM=g27811] [SM=g27823]






    [SM=g27833] io non ho fratelli!!

    ... Per diecimila anni tenemmo il fuoco acceso, il nostro spirito vive in una danza senza tempo.. I nostri corpi sono i nostri sacri altari, noi non abbiamo fede nel divino.. Noi lo sperimentiamo con la pratica... Veniamo chiamate... Streghe..

    "...Raccontaci delle segrete schiere del male, o Cimone..."
    "Guai a pronunciare forte i loro nomi, che profanerebbero labbra mortali, perchè uscirono da scellerate tenebre per assalire i cieli, ma furono respinte dalla rabbia degli angeli...."





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    Bestion.
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    Utente Senior
    00 22/03/2008 18:50
    I mali del laicismo ateo e integralista improntato nella cultura della morte...
    elyna.luna, 22/03/2008 18.34:




    [SM=g27833] io non ho fratelli!!




    Mi sono sbagliato con l'altra mia amica Jolanda che abita nello stesso mio condominio [SM=x40791]



    [SM=g27838] [SM=g27811]


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    Liechtenstein
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    Utente Junior
    00 29/03/2008 00:39
    Io spero nel contrario..!
    Vi spiego in due punti perché penso che il modello spagnolo sia assolutamente giusto (e perché spero venga importato anche in Italia), perché le libertà dei non cattolici vanno assolutamente garantite.
    - Un vero cattolico sa che i comportamenti descritti sono, per la sua religione, vietati. Nessuno gli impedisce di mettere in pratica ciò che pensa sia giusto, durante la sua esistenza.
    - Un non cattolico che vorrebbe attuare tali comportamenti purtroppo non può. Non è libero, è ostaggio del pensiero della maggioranza.

    Io non riesco a concepire l'idea di limitare la libertà di un altra persona, se questa non lede la libertà altrui. Non capisco che male possa farvi.
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    Paparatzifan
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    Utente Gold
    00 24/11/2008 22:24
    Dal blog di Lella...

    CROCIFISSO A SCUOLA - Paura di guardare in faccia

    Quale laicità nella decisione del giudice spagnolo?

    Alberto Campoleoni

    Un giudice, in Spagna, ha deciso che il crocifisso nelle aule scolastiche non ci può stare. È successo a Valladolid, nel Nord della Paese.
    Qui un genitore e l’immancabile associazione locale “per la scuola laica” – come riportano le cronache – nel 2005 avevano fatto richiesta che nella scuola pubblica Macias Picavea venisse rimosso il simbolo cristiano. Da notare che il Consiglio d’istituto della stessa scuola si era pronunciato contro la richiesta, ritenendo che il crocifisso potesse stare dove si trovava. Adesso il giudice ha deciso per la rimozione: il crocifisso esposto nelle aule potrebbe dare la sensazione, ai minori che le frequentano, che lo Stato sia più vicino alla religione cattolica rispetto ad altre. Questo minerebbe la sostanziale laicità dello Stato spagnolo che, secondo la Costituzione, garantisce la libertà di religione e di culto ma rimane laico e neutrale rispetto a qualsiasi confessione.
    L’accaduto può lasciare ragionevolmente perplessi. In Italia ci sono già stati casi di feroce contestazione alla presenza dei crocifissi nei luoghi pubblici e nella fattispecie nelle aule scolastiche. La soluzione del nostro Paese – semplificando – è stata quella di considerare il simbolo cristiano “super partes”, valorizzandone il richiamo culturale e ai principi del cattolicesimo che fanno parte del patrimonio storico dello stesso popolo italiano. Non dunque la manifestazione di una scelta religiosa da parte dello Stato, ma il legame con una tradizione che in buona parte ha dato sostanza allo stesso pensiero della laicità.
    Naturalmente la storia della Spagna non è la stessa dell’Italia, anche e specificamente per quanto riguarda il rapporto con la religione. Tuttavia, la sentenza spagnola fa riflettere su un orientamento che serpeggia in Europa e che tende a relegare sempre di più la religione nell’ambito del privato. Un atteggiamento che si accompagna alla progressiva “perdita di memoria” rispetto a tradizioni e valori che hanno dato sostanza all’Europa stessa che sembra oggi, talvolta, avere paura di guardare in faccia alla dimensione religiosa e al suo radicarsi storicamente nelle pieghe dei popoli e degli Stati.
    È difficile pensare al crocifisso spagnolo come a una minaccia per l’educazione e lo Stato laico. Ma forse per certi versi è vero: in un’Europa che sembra credere in una laicità disincarnata, nell’equidistanza indifferente ai temi forti che pure, invece, continuano a formare le identità, anche il crocifisso fa paura. Il problema però è che, se soprattutto là dove si educa, nelle scuole, con i ragazzi e i giovani, non si affrontano le questioni legate alle appartenenze e alle tradizioni, anche religiose, con più difficoltà si potranno elaborare gli strumenti culturali ed etici – perché no? – per affrontare lo sviluppo di una società che oggi appare sempre più variegata e spesso disorientata.

    © Copyright Sir



    UNA VERGOGNA!!!!! [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812]
    [Modificato da Paparatzifan 24/11/2008 22:24]
    Papa Ratzi Superstar









    "CON IL CUORE SPEZZATO... SEMPRE CON TE!"
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    Bestion.
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    Utente Senior
    00 25/11/2008 13:40
    La violenza e l'intolleranza perpetrata sistematicamente dai regimi ateisti a nome dello Stato democratico ...
    Paparatzifan, 24/11/2008 22.24:


    CROCIFISSO A SCUOLA - Paura di guardare in faccia

    Quale laicità nella decisione del giudice spagnolo?

    Alberto Campoleoni

    Un giudice, in Spagna ...


    UNA VERGOGNA!!!!! [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812]




    E cosa c’è da aspettarsi dal governo zapateriano che, col pretesto di garantire la sana laicità dello Stato aconfessionale, ma che in realtà impone un regime laicista radicato nel peggiore neoilluminismo, o peggio, di vecchio stampo ateo-leninista, ha sempre e il solo obiettivo di abolire la Religione e di perseguitare con ogni mezzo violento, o subdolo o esplicito, i cittadini che praticano pubblicamente il proprio credo religioso.
    [SM=x40791] Figurarsi poi, se questi cittadini laici, sono pure i cattolici dell’Una Santa Madre Chiesa Apostolica & Cattolica, romana & paolina, fondata dall’unico Salvatore di tutti: il Nostro Signore Gesù Cristo! [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836]


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    proRatzinger
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    00 25/11/2008 15:41
    Re: La violenza e l'intolleranza perpetrata sistematicamente dai regimi ateisti a nome dello Stato democratico ...
    Bestion., 25/11/2008 13.40:




    E cosa c’è da aspettarsi dal governo zapateriano che, col pretesto di garantire la sana laicità dello Stato aconfessionale, ma che in realtà impone un regime laicista radicato nel peggiore neoilluminismo, o peggio, di vecchio stampo ateo-leninista, ha sempre e il solo obiettivo di abolire la Religione e di perseguitare con ogni mezzo violento, o subdolo o esplicito, i cittadini che praticano pubblicamente il proprio credo religioso.
    [SM=x40791] Figurarsi poi, se questi cittadini laici, sono pure i cattolici dell’Una Santa Madre Chiesa Apostolica & Cattolica, romana & paolina, fondata dall’unico Salvatore di tutti: il Nostro Signore Gesù Cristo! [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836]






    Infatti mi chiedo come gli spagnoli siano caduti così in basso riconfermando un pazzo alla guida del governo. Chiaramente non tutti gli spagnoli, ma la maggioranza che ha fatto andare Zapatero al governo!
    OREMUS PRO PONTIFICE NOSTRO BENEDICTO
    EXTRA ECCLESIAM NULLUS OMNINO SALVATUR
    IN HOC SIGNUM VINCES
    IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM" E' QUANTO DI PIU' GIUSTO SI SIA FATTO IN QUESTI ANNI PER LA CHIESA CATTOLICA
    "O glorioso S. Francesco, gettate uno sguardo sopra il Successore di Pietro, alla cui sede, vivendo, foste così devoto" (Pius PP. IX).
    "Ma se fu sempre necessario, Venerabili Fratelli, ora specialmente, in mezzo a così grandi calamità della Chiesa e della società civile, in tanta cospirazione di avversari contro il cattolicesimo e questa Sede Apostolica, e fra così gran cumulo di errori, è assolutamente indispensabile che ricorriamo con fiducia al trono della grazia per ottenere misericordia e trovare benevolenza nell’aiuto opportuno". (Pius PP. IX, enclica Quanta Cura).
    Tu es Petrus e super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam, et portae inferi non praevalebunt adversum eam. Et tibi dabo claves regni coelorum. Et quodcumque ligaveris super terram, erit legatum et in coelis; Et quodcumque solveris super terram, erit solutum et in coelis. (Mt 16, 18-19)
    "Che ci sia una ed una sola Santa Chiesa Cattolica ed Apostolica noi siamo costretti a credere ed a professare, spingendoci a ciò la nostra fede, e noi questo crediamo fermamente e con semplicità professiamo, ed anche che non ci sia salvezza e remissione dei nostri peccati fuori di lei, come lo sposo proclama nel Cantico: "Unica è la mia colomba, la mia perfetta; unica alla madre sua, senza pari per la sua genitrice", che rappresenta un corpo mistico, il cui capo è Cristo, e il capo di Cristo è Dio, e in esso c'è "un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo". (...) Noi sappiamo dalle parole del Vangelo che in questa Chiesa e nel suo potere ci sono due spade, una spirituale, cioè, ed una temporale, perché, quando gli Apostoli dissero: "Ecco qui due spade" (che significa nella Chiesa, dato che erano gli Apostoli a parlare (il Signore non rispose che erano troppe, ma che erano sufficienti). E chi nega che la spada temporale appartenga a Pietro, ha malamente interpretato le parole del Signore, quando dice: "Rimetti la tua spada nel fodero". Quindi ambedue sono in potere della Chiesa, la spada spirituale e quella materiale; una invero deve essere impugnata per la Chiesa, l’altra dalla Chiesa; la seconda dal clero, la prima dalla mano di re o cavalieri, ma secondo il comando e la condiscendenza del clero, perché è necessario che una spada dipenda dall’altra e che l’autorità temporale sia soggetta a quella spirituale. Perché quando l’Apostolo dice: "Non c’è potere che non venga da Dio e quelli (poteri) che sono, sono disposti da Dio", essi non sarebbero disposti se una spada non fosse sottoposta all’altra, e, come inferiore, non fosse dall’altra ricondotta a nobilissime imprese. (...) Perciò se il potere terreno erra, sarà giudicato da quello spirituale; se il potere spirituale inferiore sbaglia, sarà giudicato dal superiore; ma se erra il supremo potere spirituale, questo potrà essere giudicato solamente da Dio e non dagli uomini. Quindi noi dichiariamo, stabiliamo, definiamo ed affermiamo che è assolutamente necessario per la salvezza di ogni creatura umana che essa sia sottomessa al Pontefice di Roma". (Unam Sanctam, Bonifacius PP. VIII, 18 Novembre 1302).
    "Bisogna dare battaglia, perchè Dio conceda vittoria" (S. Giovanna d'Arco)
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    Bestion.
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    00 25/11/2008 17:37
    La violenza e l'intolleranza perpetrata sistematicamente dai regimi ateisti a nome dello Stato democratico ...
    proRatzinger, 25/11/2008 15.41:




    Infatti mi chiedo come gli spagnoli siano caduti così in basso riconfermando un pazzo alla guida del governo. Chiaramente non tutti gli spagnoli, ma la maggioranza che ha fatto andare Zapatero al governo!




    Dici bene! Ma concediamo un’attenuante pure a questo ambizioso arruffapopoli.
    Lo zapata spagnolo, infatti, oggi incarna perfettamente il male, non solo ideologico, su cui si fonda e resta radicato l’Ateismo.
    Perciò, se la “demenza” di cui soffre questo politicante fosse solo una tragica malattia, e non l’effettivo prodotto della sua militanza atea, allora anche costui sarebbe scusabile.


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    Bestion.
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    00 25/11/2008 18:23





    Spagna, in difesa del Crocifisso
    Monsignor Ravasi cita l'agnostica Natalia Ginzburg:
    “E’ il simbolo del dolore dell’umanità”



    CITTA’ DEL VATICANO - Bandire il crocifisso da un luogo pubblico rappresenta ''una perdita culturale'' e di identità, oltre che la rinuncia ad uno dei simboli piu' espressivi del dolore dell'umanità: lo ha affermato il presidente del Pontificio consiglio della cultura, Monsignor Gianfranco Ravasi, commentando la sentenza del tribunale amministrativo di Valladolid che, su ricorso di un'associazione di genitori laici, impone di rimuovere il crocifisso dalle aule scolastiche.

    A sostegno della sua tesi, il ministro della cultura vaticano cita la scrittrice Natalia Ginzburg, di origine ebraica e sostanzialmente agnostica: ''Sarebbe bello far circolare un suo articolo scritto negli anni '80, pubblicato sull'Unita', in cui si parlava dello stesso argomento. Si intitolava - ha ricordato Ravasi - ‘Non togliete quel crocifisso’ e conteneva due osservazioni: che il crocifisso e' uno dei simboli fondamentali che raggruma il dolore dell'umanità': non c'e' segno che parla meglio della violenza e delle vittime, e toglierlo significa volerne negare l'evidenza''.

    Ma soprattutto - ha aggiunto il prelato ricordando la recente decisione del Comune di Oxford di abolire il Natale - eliminare i simboli religiosi significa ''mettersi in una concezione culturale che ha come colore fondamentale il grigio, mentre la bellezza e' nella molteplicità dei colori, nell'identità propria di un popolo e di una cultura''.


    Fonte - Petrus -


    [SM=g27811] [SM=g27823]
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