00 05/03/2008 09:15




Marco Sassella



Giocare a basket per un pugno di dollari...

di

Marco Sassella.








CARO HARIS Mujezinovic,
l’uo­mo da 250.000 $ a stagio­ne,
con la maglia del Vacallo.




Ci sono alcune federazioni che impongono alle socie­tà di dichiarare pubblica­mente i salari versati ai propri giocatori. Ciò semplifica le tran­sazioni e i controlli, ma aumen­ta le invidie e i malumori all’in­terno e fuori degli spogliatoi. Nel nostro piccolo campionato que­sto non è richiesto, ma il mercato non è esorbitante. Ve lo garanti­sco. È vero che nella mia secon­da stagione a Vacallo gli «stipen­di » (tra virgolette perché diven­tano tali solo quando sono incas­sati) erano relativamente pom­posi e, per tutti, nettamente so­pra la media svizzera. Si vocifera­va in spogliatoio che Haris Mu­jezinovic fosse pagato 250.000 dollari per la stagione. La gente comune è spesso invidiosa degli sportivi per quello che guadagna­no. Nella nostra realtà è quasi l’opposto. I salari dei giocatori svizzeri nel nostro campionato sono miseri se paragonati ad al­tre nazioni. Coloro che possiamo definire semi-professionisti per­cepiscono attorno ai 1.000-1.500 franchi mensili, pochissimi arri­vano fino a 2.500. I nostri veri professionisti – si contano sulle dita di una mano – incassano at­torno ai 5.000 franchi mensili. Anche quelli forti si vedono co­stretti a cercare un’altra attività remunerativa da affiancare alla pallacanestro. Per questi motivi i giocatori svizzeri o cestisticamen­te tali del nostro campionato so­no nella stragrande maggioran­za giovani, senza famiglia o pe­renni studenti (quelli che allun­gano gli studi universitari all’in­verosimile come il bravo Maxi­me Jaquier). La vita del cestista svizzero non è proprio semplice a livello finanziario anche per le difficoltà nel farsi riconoscere dal­la disoccupazione e per i proble­mi che possono nascere con l’ AVS e il 2. pilastro. I contratti sono co­munemente stipulati su un pe­riodo di 10 mesi (spesso l’ultimo è lunghissimo ad arrivare, deve esserci un problema con le ban­che in quel periodo dell’anno...). Sperare di incassare i bonus o i premi inclusi nel contratto diven­ta più che mai un autoflagella­zione e questi sono spesso usati dai furbi GM quali incentivi a fir­mare un contratto per la stagio­ne successiva. Durante la mia carriera ho giocato per la signo­ra Mettel, l’avvocato Antonini e il signor Marcel Piéren (tre presi­denti che, come tali, hanno falli­to o/e sono falliti) ed ho quindi dovuto scoprire presto i modi mi­gliori per incassare i soldi che mi spettavano. È una giungla. Vero è che con un po’ di fortuna, un piccolo rimborso spese, un ap­partamentino pagato, un’auto­mobile assicurata e un pasto al giorno, assieme al piccolo stipen­dio, puoi permetterti il lusso di fare un «lavoro» bellissimo. La NBA è il nostro opposto. Kevin Garnett dei Celtics ha un contrat­to di 23.750.000 dollari per que­sta stagione. Solamente 4.838.880 dollari per «il mago» Bargnani poiché secondo il salary cap (le regole salariali della Nba) non si può superare un certo limite a stagione per i giocatori. Da noi il salary cap non è certo una prio­rità... Anche giovani come Tha­bo Sefolosha guadagnano an­nualmente più del budget di 2 o 3 squadre di serie A svizzere. Un al­tro mondo a livello di gioco, ma soprattutto a livello di... $oldi.


© Corriere del Ticino


[Modificato da !maro! 05/03/2008 09:18]