Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.

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Pim e la torta caprese

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    erikaluna
    Post: 657
    Sesso: Femminile
    00 18/02/2008 22:27
    ( come eravamo)
    ( sinceramente non ricordavo questo post, ma poco fa spulciavo sul ns vecchio forum, scoprendo che Pim ha postato diverse ricette di dolci di cui una da me testata, quella cioccolato e pere;) Rileggendo questo ho "visto" Pim preparare la torta....cioè mi sembrava di poterlo vedere, sensazione che allora probabilmente non sentivo perchè non lo conoscevo un gran che...e questo post è scritto con passione ironia e dolcezza....insomma mi ha fatto sorridere, e sentire la tenerezza della quotidianità speciale)

    Rileggo ancora una volta la ricetta. Non mi pare difficile. Gli ingredienti ci sono tutti, si può cominciare. Torta caprese. Andiamo.
    Il burro si sta ammorbidendo a temperatura ambiente, bene: sono 200 grammi giusti giusti. Al diavolo il colesterolo, Hdl, Ldl, Vldl… Very Low Density Life. Yes, baby. I miei pensieri oggi sono imponderabili. Niente ruminazioni mentali, niente da interpretare, da capire. Tutto scorre come acqua limpida di sorgente. Cucinare mi rilassa e mi distoglie dalla lista dei perché inchiodata nel lobo frontale. Gli alimenti che ho davanti riconciliano con le cose genuine della vita. Mi sento com’era mia nonna, stessa calma, stessa semplicità.
    Rompo sei uova, separando i tuorli dagli albumi. Mi viene da ridere. Ripenso a quando Sara, che allora aveva tre o quattro anni, dopo avermi fissato per un quarto d’ora disse: sei proprio un bell’uovo. Già. Un uovo in camicia. Dunque. Gli albumi li tengo da parte, che mi servono dopo. Intanto tuffo i tuorli in 200 grammi di zucchero e mescolo un po’. Lo zucchero. Meno male che non ci ho la diabete. La diabete. Perché tutti dicono la diabete? Anzi, la diabbete? Dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno. Boh, non l’ho mai capito. Come aggratis, stessa roba. Sotto, dev’esserci una sorta di passaparola diabolico. Anzi, diabbolico.
    Va bene. Lavoro il burro finché non diventa cremoso. Quindi lo amalgamo con lo zucchero e i tuorli, e ci aggiungo mezzo bicchierino di brandy. Non so quelli che cominciano a bere di prima mattina. Un quartino, tanto per cominciare la giornata. Mi viene la nausea solo a pensarci. E allora non ci penso. Amalgamalgamalgamalgamalgamo. L’impasto comincia a diventare soffice. Ah già, la ricetta dice di aggiungerci un pizzico di sale. Non so bene a cosa serva, ma il sale c’è in quasi tutti i dolci. Forse per ricordare che, anche nelle cose buone della vita, c’è sempre un fondo di amaro. Memento mori. Ciàpa lì. No, niente filosofia oggi. Tutto deve essere chiaro e morbido come quest’impasto.
    A parte, setaccio insieme 200 grammi di farina, una bustina di lievito e 50 grammi di cacao amaro. La ricetta dice 100 grammi, ma vedo una nota di Giulia che dice di averne usati solo 50. Avrà voluto fare economia come il solito? Può darsi, comunque mi adeguo. Chissà la faccia che farà quando vedrà la torta. Ogni tanto penso che, quando si è in due, i momenti migliori si trascorrono quando si rimane da soli. Quando ciascuno insegue le proprie traiettorie esistenziali senza la zavorra dell’altro.
    Allora. Unisco il composto alla crema di burro con il cucchiaio e mescolo ancora. Finora non sto andando male. Non solo non ho fatto guai, ma nemmeno sto sporcando più di tanto. Assaggio con un dito – lo fanno tutti i cuochi, dunque sono autorizzato. Commestibile, direi. Bene, bene. Poi aggiungo 300 grammi di mandorle che ho già macinato.
    Adesso: montare a neve i sei albumi. Anche qui dovrei aggiungere un pizzico di sale, sebbene il significato mi sfugga di nuovo. Ci vorrebbe un chimico, più che un pasticciere. Fa uguale, niente domande, oggi sono un mero esecutore. Con la frusta elettrica ci metto un amen. Incorporo quindi gli albumi all’impasto, mescolando dal basso verso l’alto e imprimendo un movimento quasi rotatorio. Fantastico. Se è buono quanto è bello... Eh sì, dev’essere per forza così. Kalós kaì agathós. Mica l’ho detto io. Cribbio, faccio una fatica adesso a leggere il greco. E dire che una volta andavo a nozze pure con la metrica. Quattro anni fa, ad Atene, sono riuscito a tradurre a malapena la pubblicità di uno yogurt e un manifesto del partito socialista. Che scarso.
    Accendo il forno e lo lascio scaldare. Poi mi procuro uno stampo – sarà sufficientemente ampio? – e lo imburro. Mi piace sporcarmi così le mani. In fondo sono rimasto un gagno. Datemi qualcosa con cui pacioccare, e io mi perdo. Però, adesso, concentrazione. Devo versare l’impasto nel contenitore, senza fare disastri. Così… perfetto. Il tocco del maestro, diceva Dupuytren, il chirurgo di Napoleone, specialista nell’amputare gli arti ai soldati. Un colpo secco, preciso, e via. Un bell’applauso, siore e siori. Altro che Tarantino.
    Ora si tratta di infornare a 120 gradi per una quarantina di minuti. Un’altra nota di Giulia dice che ci vuole qualcosina di più, semmai verificherò con uno stuzzicadenti. Una volta che la torta è cotta, occorrerà lasciarla raffreddare e quindi cospargerla di zucchero a velo.
    Si tratta adesso solo più di attendere. Riordinando la cucina e senza salivare come il cane di Pavlov.
    Torta caprese.

    Dosi per 4 persone: 200 g burro, 6 uova, 200 g di zucchero, 1/2 bicchierino di brandy, 200 g di farina, 100 g di cacao amaro, 1 bustina di lievito, 300 g di mandorle macinate, zucchero a velo, sale.

    Lavorate il burro fino a renderlo cremoso, quindi amalgamatevi i tuorli e lo zucchero. Quando il composto è di nuovo cremoso aggiungete il liquore e un pizzico di sale.
    Setacciate insieme farina, cacao e lievito, e incorporate a cucchiaiate il composto alla crema di burro. Aggiungete le mandorle e gli albumi montati a neve, poi mescolate bene il tutto.
    Versate infine il composto in uno stampo imburrato e infarinato, e fate cuocere per 40 minuti circa nel forno già caldo a 120 °C. Lasciate raffreddare la torta e cospargetela di zucchero a velo.

    Note: io ho usato solamente 50 g di cacao amaro e ho lasciato che la torta cuocesse qualche minuto in più.

    http://www.erikaluna.net/public/phpBB2/viewtopic.php?t=2048
    _________________________________
    La vera autenticità non sta nell'essere come si è ma riuscire ad assomigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi. (P.Almodovar)
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    loulou_jq
    Post: 1.083
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    00 19/02/2008 10:33
    Re: ( come eravamo)
    pim in cucina con il grembiulino! [SM=g7066]
    bellissimo amrcord...
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    Pim.
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    Sesso: Maschile
    00 19/02/2008 11:09
    erikaluna, 18/02/2008 22.27:


    Torta caprese.

    Dosi per 4 persone: 200 g burro, 6 uova, 200 g di zucchero, 1/2 bicchierino di brandy, 200 g di farina, 100 g di cacao amaro, 1 bustina di lievito, 300 g di mandorle macinate, zucchero a velo, sale.

    Lavorate il burro fino a renderlo cremoso, quindi amalgamatevi i tuorli e lo zucchero. Quando il composto è di nuovo cremoso aggiungete il liquore e un pizzico di sale.
    Setacciate insieme farina, cacao e lievito, e incorporate a cucchiaiate il composto alla crema di burro. Aggiungete le mandorle e gli albumi montati a neve, poi mescolate bene il tutto.
    Versate infine il composto in uno stampo imburrato e infarinato, e fate cuocere per 40 minuti circa nel forno già caldo a 120 °C. Lasciate raffreddare la torta e cospargetela di zucchero a velo.

    Note: io ho usato solamente 50 g di cacao amaro e ho lasciato che la torta cuocesse qualche minuto in più.

    http://www.erikaluna.net/public/phpBB2/viewtopic.php?t=2048


    ( [SM=g7073] )
    Erika, mi hai fatto una bellissima sorpresa! La torta caprese fu il mio primo esperimento in cucina. Incoraggiato dal risultato, cominciai allora a prendere più confidenza con l’arte culinaria.
    La scorsa settimana ho preparato un dolce di ricotta facile e veloce ma buono. Magari lo propongo, appena recupero la ricetta.
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    Pim.
    Post: 249
    Sesso: Maschile
    00 19/02/2008 11:10
    loulou_jq, 19/02/2008 10.33:

    pim in cucina con il grembiulino! [SM=g7066]
    bellissimo amrcord...


    Nonnò, niente grembiulino. E quando impasto la pizza tolgo pure la fede, come suggerisce giustamente Vissani.

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    erikaluna
    Post: 657
    Sesso: Femminile
    00 19/02/2008 14:36
    .
    sai caro Pim leggendoti avevo pensato che tu avessi sempre avuto la passione della cucina, ma dal post ripescato avevo intuito che forse era effettivamente uno dei tuoi primi esperimenti....e la tua conferma addolcisce ancor di più il tutto ^_^
    I dolci con la ricotta sono tra i miei preferiti.
    Ammetto di essere molto selettiva....
    Mi piace fare i dolci, in assoluto, ma da mangiare e gustare mi piacciono i dolci al cucchiaio, quelli alle mele, quelli al cioccolato...e quelli alla ricotta ...:)
    Inoltre i dolci alla ricotta son tipicamente primaverili...quindi attendo il recupero:) [SM=g7073]
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    loulou_jq
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    Sesso: Femminile
    00 20/02/2008 09:37
    Re:
    Pim., 19/02/2008 11.10:


    Nonnò, niente grembiulino. E quando impasto la pizza tolgo pure la fede, come suggerisce giustamente Vissani.




    e.. come sei vestito?? [SM=g7075]