L'ALLARME
Frana la collina tre case evacuate
TRENTO. Per il capo della protezione civile Claudio Bortolotti è «un miracolo che quella casa non sia caduta». La casa è quella di via Spalliera 112, centrata ieri da un enorme masso - circa 200 metri cubi di materiale - staccatosi dal perimetro di un cantiere sul retro dell'edificio. Il crollo è avvenuto alle 19.30 e nella casa erano presenti tre anziane sorelle che sono state evacuate dai vigili del fuoco con l'autoscala. Sulla collina è scattato l'allarme rosso: decine di pompieri hanno perlustrato la zona verificando il rischio di altri crolli. Sette persone hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni.
L'evacuazione è stata decisa dopo un lungo sopralluogo dei tecnici della protezione civile ed è stato messo nero su bianco in un'ordinanza firmata ieri sera dal sindaco Alberto Pacher. Le case evacuate sono tre: quella centrata dal crollo, quella a fianco - un edificio di due piani abitato da un'anziana che vive da sola - e una piccola villetta che sorge proprio di fronte (sul lato opposto di via Spalliera) rispetto all'edificio lesionato e nella quale abita una famiglia di tre persone. Il rischio paventato dai tecnici è che la casa centrata dalla parte di terreno franato possa crollare da un momento all'altro, provocando gravi danni anche alle costruzioni circostanti.
L'accesso a via della Spalliera è stato bloccato in entrambe le direzioni, sia salendo da via San Martino che scendendo da via delle Missioni Africane. I vigili del fuoco hanno quindi sistemato dei rilevatori elettronici che segnalano ogni minimo spostamento della struttura lesionata. Questo aiuterà a comprendere se la casa è in grado di reggere o se al contrario il crollo è imminente. In ogni caso il destino dell'edificio - danneggiato in modo irreparabile - è segnato: se non crollerà da solo verrà demolito.
Il cantiere nel quale si è verificato il crollo sorge proprio dietro la casa al civico 112. I lavori di scavo sono affidati alla ditta «Alpenscavi» con sede in Valle dei Laghi che da circa due mesi stava sbancando il terreno per preparare i lavori di costruzione del nuovo edificio. Lì, a ridosso di un'alta parete di marmo, dovrebbe sorgere una piccola palazzina residenziale con tre grandi appartamenti e garage annessi.
Gli operai dell'Alpenscavi, ieri, avevano smesso di lavorare intorno alle 17, parcheggiando ai bordi dello scavo una gru e un escavatore. Una delle ipotesi - che però deve ancora trovare conferma - è che a provocare il crollo di un enorme pezzo del perimetro del cantiere sia stato l'utilizzo di un «martellone» (un gigantesco martello che scava in profondità il terreno) che potrebbe aver indebolito la parete più a sud dello scavo, facendone franare un pezzo addosso alla casa.
Dentro l'edificio, al momento del crollo, c'erano le tre anziane sorelle Pedrotti - Noemi, Rosetta e Liduina - che dagli anni Cinquanta (quando loro padre costruì l'edificio) vi abitano. Prima insieme al resto della famiglia (nove fratelli più i genitori) e ora da sole. L'impatto del terreno contro la casa ha provocato il crollo di un angolo dell'edificio stesso sul lato opposto, quello che dà su via Spalliera. I calcinacci sono finiti sulla sede stradale allarmando un automobilista in transito che ha bloccato il traffico mentre i residenti avvertivano le forze dell'ordine. Il boato del crollo è stato avvertito anche dai vicini alcuni dei quali sono subito corsi in strada. Sul posto sono accorsi anche il sindaco Pacher, il vice sindaco Andreatta e il Commissario del Governo Michele Mazza che ha ordinato di presidiare la zona per tutta la notte al fine di evitare episodi di sciacallaggio nelle case abbandonate dai proprietari.
Fonte: Il Trentino (09 febbraio 2008)
[Modificato da BUBAS 09/02/2008 12:09]