00 31/01/2008 21:17


Se vi è una leggenda musicale nata nei nostri anni, è quella di Glenn Gould. Questo pianista apparve fin dall’inizio nel segno di una novità radicale, che sconcertò molti e incontrò anche opposizione, finché i più si arresero all’ammirazione. Chiunque abbia ascoltato qualche incisione di Gould ha capito che qui si pretendeva una perfezione assoluta del suono dello strumento. Una perfezione che investe la natura dello strumento stesso, come se dietro tutta la letteratura pianistica si lasciasse intravedere la nervatura della stessa idea musicale.
Oltre che un pianista, Glenn Gould è stato "un modo" inedito di pensare la musica. Ciò che egli ha detto e scritto di Bach o di Schönberg, di Richard Strauss o di Beethoven, di Mozart o di Boulez, è a volte tagliente e sempre di un tale acume che obbliga a rimettere in discussione di volta in volta le nostre convinzioni.
Pieno di paradossi nello scrivere come nel suonare, Gould rivela nei suoi scritti, oltre la musica, se stesso. Ascoltandolo, nelle note come nelle parole che ci ha lasciato, si può capire com’è nata la sua leggenda.



__________________________________________________
PRESIDENTE DEL COMITATO PER L'ABOLIZIONE DI CRAMER