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Isil della Congrega dei Celesti

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    TheSlayer78
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    ** Isil della congrega dei celesti **
    00 27/01/2008 20:27
    Seduta sul muretto di pietra grezza che delimitava una delle ben curata aiuole nel verdeggiante giardino del Palazzo della Congrega dei Celesti, Isil poteva scorgere, in lontananza, lo splendido Palazzo Reale di Aurendor stagliarsi all’orizzonte tinteggiato da un malinconico tramonto. Il Primo Consigliere della Congrega era, da poco, partito per andare ad incontrare Nymeria, la regina di Aurendor: voleva farle un resoconto completo degli ultimi eventi e suggerirle l’invio di un rappresentante della Congrega a sostegno della missione per la cerca di Narcil. Da quando era tornata ad Aurendor, Isil si era tuffata a pieno ritmo nella vita della Congrega e nel lavoro, relegando in un angolino recondito della propria mente il lungo e accidentato percorso che l’aveva condotta fin lì. Aveva amato, per un certo periodo di tempo, il villaggio in cui era nata e cresciuta, un antico borgo occhieggiante tra le verdeggianti colline nelle immediate vicinanze dei confini di Aurendor. I suoi genitori erano bottegai antiquari e, fin dalla nascita, avevano soprannominata Isil “il chiarore”: sua madre diceva che aveva il colorito pallido e argenteo della luna; tutti gli altri, invece, guardavano la bambina di sottecchi, perché quel colorito così chiaro sembrava loro innaturale e, per certi versi, inquietante. Il carattere introverso, scarsamente socievole e l’innata passione per la conoscenza e la lettura, non facevano altro che alimentare la diffidenza, i sorrisetti ironici e sfottenti, le occhiatacce di disapprovazione, i commenti maligni e sarcastici: mentre le sue coetanee ricamavano, imparavano a gestire la casa, padroneggiavano l’arte culinaria e si preparavano per i futuri matrimoni, Isil affiancava il padre e la madre nel lavoro alla bottega, catalogando gli oggetti, approfondendone l’aspetto storico e curandone le descrizioni. Viveva come con un cappio intorno al collo che, lentamente, si stringeva e la soffocava. Oscillando tra l’indefinita aspirazione ad altro e il crescente astio nei confronti della gente che, ogni giorno, le ripeteva la stessa offensiva cantilena (“con questo aspetto così strano, dovresti esser grata se qualcuno ti vorrà mai in moglie”; “non sei capace a far niente, stai sempre china su quei libri, alla tua età le mie figlie avevano già una bella famiglia sulle spalle”; “poveri genitori, che disgrazia una figlia così”), un giorno accadde l’ episodio strano e inspiegabile che segnò irrimediabilmente la sua vita. In un eccesso di collera e di disperazione, esasperata per l’ennesimo commento maligno e le incalzanti domande curiose e sarcastiche di una vicina, uscì agitata dalla bottega, percependo dentro di sé una strana agitazione mista a un’ira incontrollabile. Non capiva cosa le stava succedendo, sentiva solo un doloroso ma, nello stesso tempo, esaltante acuirsi delle sue sensazioni, una nuova crescente forza dentro di sé e una sorta di perfetta comunione con il mondo attorno: i suoni erano amplificati, il battito del cuore accelerato, un senso di vertigine la scuoteva. Non riuscì a fare altro che chiudere gli occhi, cercando di calmarsi e di capire che cosa stava generando quel malessere. Non servì a niente, perché la rabbia che ancora era imprigionata dentro di lei chiedeva di uscire a tutti i costi ed esplodere e lei non riusciva a trattenerla. Contemporaneamente poco lontano, un improvviso e devastante fulmine nero (la giornata era limpida e soleggiata, senza una nuvola e senza un alito di vento) squarciò il cielo e si abbatté su una casa, la dimora (in quel momento, per fortuna, vuota) in cui la vicina che l’aveva dileggiata precedentemente risiedeva con la famiglia. La casa si incendiò immediatamente, tutto intorno si scatenò il panico, ma nessuno riuscì a dare una spiegazione logica dell’accaduto. In qualche modo Isil sapeva che quel devastante fulmine era connesso a lei, ne sentiva ancora la forza e l’energia dirompente, una sorta di formicolio nel profondo del suo essere che la faceva sentire come se l’avesse tenuto tra le mani e lo avesse scagliato lei stessa. Per nulla scossa e incurante delle urla che si diffondevano intorno, le sembrò di aver ricevuto in dono una nuova consapevolezza, godendosi momentaneamente la soddisfazione che le derivava da quella nuova strana sensazione di potenza; percepì lo strano neo che aveva sotto il collo fin dalla nascita dolerle terribilmente, come se bruciasse. Il turbamento e la paura arrivarono poco dopo, quando ebbe il tempo di cacciare quell’ira subdola che cercava nella sua mente altro con cui alimentarsi e crescere, quella sorta di strisciante delirante onnipotenza e il desiderio di provare di nuovo a sperimentare quella forza: calmò con difficoltà il suo animo adirato, si costrinse a riacquistare lucidità e una giusta prospettiva da cui analizzare i fatti, di riflettere su quello che era successo e sul male che avrebbe potuto causare, se solo i familiari della donna fossero stati in casa e non fuori, intenti a svolgere le loro faccende. Poteva la sua rabbia trasformarsi in odio e con esso arrivare a fare del male? Desiderava davvero la morte o il dolore di quelle persone? Non lo credeva. Nonostante i difficili rapporti che aveva con quella gente, mai e poi mai avrebbe desiderato il male, per nessuno. Doveva capire, anche se non sapeva cosa e come. L’unica certezza era che doveva staccarsi da quel mondo di cui rischiava di divenire carnefice, allontanandosi dal dolore e dalla sofferenza che l’avevano portata al punto di provocare il male a chi le stava intorno. Era l’occasione per cercare la propria strada, allontanandosi a malincuore dall’amorevole protezione che, a fatica, i suoi genitori avevano cercato di darle. Aveva una spiccata propensione allo studio ed era affascinata dall’esoterismo, dalle leggende antiche e dagli incantesimi arcani: scelse di iscriversi all’Accademia di Arti arcane e Mistiche nella capitale delle Terre del Nord, dove si dimostrò un’abile e attenta studentessa, imparando ben presto la storia antica dei Regni, la letteratura e le leggende, le lingue antiche e arcaiche, la teoria e la pratica delle arti mistiche, la storia della magia e degli incantesimi, la simbologia mistica. Dimenticò l’episodio di pochi anni prima, cullata dalla serenità dell’ambiente, dal sostegno, seppur lontano, della sua famiglia, fece poche ma splendide amicizie e risanò, a poco a poco, la sua ferita con il mondo, al punto di pensare di poter ritornare, in futuro, a casa. Fu una dei pochi studenti a essere scelta per seguire i seminari di Magia Nera e Arti Oscure, poiché aveva manifestato un motivato interesse e aveva manifestato un equilibrio mentale abbastanza stabile anche venendo a contatto con rituali pericolosi e demoniaci, con incantesimi terrificanti e portatori di dolore e sofferenze. L’Accademia sceglieva per questo tipo di studi solo pochi studenti, nella convinzione che la conoscenza di ogni forma di arte oscura fosse il primo passo per combattere chiunque cercasse di padroneggiarla a scopi malvagi. Non a tutti era concessa questa possibilità, ma la Scuola doveva formare anche giovani studiosi capaci di custodire le arti magiche oscure ed evitare che chiunque ne facesse un uso distorto, bilanciandone così i potenziali devastanti effetti distruttivi. Inconsapevolmente, Isil scavava il solco del proprio destino.
    Esisteva da tempo immemore, antica quanto Aurendor stessa, un’organizzazione che custodiva l’antica storia e le più antiche, sconosciute e misteriose leggende del Regno, nonché un’ampia biblioteca con antichissimi testi, formulari, genealogie e quant’altro: la Congrega dei Celesti. Oltre a essere un grande archivio storico, culturale e mistico, la Congrega aveva numerose ambiti di attività e collaborava attivamente alla gestione del regno: nell’ambito delle attività socio-economiche, i membri della Congrega raccoglievano costantemente notizie e dati sulla condizione del regno, sulla popolazione, sul suo stato di salute e sul suo benessere sociale, sull’andamento dei raccolti e dei commerci, assicurandosi che nessuna alterazione innaturale sconvolgesse gli equilibri della natura; nell’ambito delle attività antropologico – culturali, si raccoglievano, analizzavano, elaboravano e custodivano informazioni sulle tradizioni e credenze locali magiche e non, sulle arti mistiche praticate nel regno, elaborando, regolarmente, le strategie necessarie per tenere sotto controllo e combattere eventuali alterazioni dell’equilibrio naturale, smorzare forze magiche negative, demoniache o stregonesche che avrebbero potuto danneggiare e compromettere la serenità del regno e mettere a rischio la vita della popolazione; nell’ambito delle attività didattico – formative, la Congrega era anche un’istituzione d’istruzione superiore per chiunque volesse apprendere la storia, la filosofia mistica, la mitologia e le lingua antiche.
    Isil conosceva perfettamente la Congrega dei Celesti, il valore e l’importanza del suo costante lavoro. L’idea di entrarne a far parte l’aveva sempre attirata, pur sapendo che questo era possibile solo per coloro che avevano talenti magici innati e non conoscenze acquisite con gli studi. Secondo le leggende sulle origini della Congrega, nei lontani tempi in cui nessun essere umano né vivente popolava la Terra, essa era in balia delle incontrollate e potentissime influenze distruttive dei Celesti, condensazioni di materia capaci, con le loro potentissime essenze, di influenzare l’universo intero: Mercurio- elemento ARIA, Marte- elemento FUOCO, Venere- elemento ETERE, Giove- elemento- TERRA, Saturno- elemento GHIACCIO, Urano- elemento ENERGIA, Nettuno- elemento ACQUA e Plutone- elemento TEMPO) rendevano quasi impossibile la vita su di essa, scatenando caoticamente la potenza incontrollabile degli elementi. Nonostante ciò, in uno dei rari momenti in cui tali influssi si placarono, la razza degli uomini popolò la Terra. Quando gli sconvolgimenti elementari ricominciarono, alcuni di essi cercarono di comprendere come salvaguardare la vita che si era sviluppata e, grazie a una forte e profonda sensibilità mistica, riuscirono a stabilire una connessione psichica con gli Spiriti Custodi dei Celesti, convincendo i Celesti a condividere la loro Potenza per creare un nuovo e duraturo Equilibrio Celeste, in armonia con la natura e per la prosperità delle creature viventi.
    I primi che condivisero la Potenza dei Celesti e tentarono di controllarla, morirono devastati; altri riuscirono a mantenerne il controllo per breve tempo, finché non si spinsero troppo oltre, vennero a contatto con il lato oscuro di quella potenza, caddero vittime di una oscura malvagità e smania di dominio derivante dall'aver toccato un potere così grande, prigionieri di una totale follia. I pochi che riuscirono a mantenere quella Potenza e a controllarla per il superiore fine del benessere comune, furono i Fondatori della Congrega dei Celesti. I Guardiani Celesti furono 8, venivano prescelti dagli Spiriti Custodi e facevano parte del Consiglio dei Guardiani; vi era, poi, il Circolo dei Consiglieri, che guidavano la Congrega; infine, vi era un’Assemblea di Anziani, custodi delle antiche procedure, conoscenze e saggezza. A capo di tutti, vi era il Primo Consigliere, suprema guida della Congrega, principale interlocutore dei governanti.
    Quando Isil iniziò a pensare di entrare alla Congrega, sapeva che quello poteva essere lo sbocco naturale dei propri studi e delle proprie attitudini; non era consapevole del fatto che il suo strano neo non era altro che il simbolo di Nettuno e che era già stata prescelta come membro della Congrega dei Celesti. Entrò alla Congrega, inviata dal suo Maestra all’Accademia che aveva preso accordi direttamente con il Primo Consigliere, iniziando fin da subito il suo addestramento come semplice Congregata (non tutti i Congregati diventavano Guardiani: la maggior parte poteva controllare un solo elemento alla volta, mentre divenivano Guardiani solo coloro che, scelti dagli Spiriti Custodi, controllavano tutti gli elementi ) prima e, successivamente, come Guardiana Celeste nel nome di Nettuno. L'acquisizione del controllo della Potenza Elementale dei Celesti si rivelò talmente naturale da spingere Isil ad andare ogni giorno oltre, a scoprire qualcosa in più, a spingersi al di là di quelli che erano i limiti della sua consapevolezza: sentiva che non aveva ancora avuto accesso a tutta la Forza dei Celesti, che una parte di essa era ancora inesplorata. Lesse moltissimo per capire meglio la natura di quel Potere e la storia degli antichi Congregati, imbattendosi in una sezione della Biblioteca della Congrega che racchiudeva numerosi volumi molto antichi, all’interno dei quali era raccontata la storia dell’Epoca del Caos e si alludeva a una misteriosa Potenza Oscura dei Celesti. Era la Forza del Caos, della commistione degli elementi per la distruzione, il contrario,l’opposto della Forza Positiva dei Celesti che regge l’Equilibrio e garantisce lo svolgersi armo9nico dei cicli naturali. A tutti i Guardiani Celesti era possibile accedere a quel Potere Oscuro, ma solo a pochi era consentito controllarlo completamente senza impazzire e divenire schiavo di quel potere distruttivo, come successe in origine ai Fondatori.
    Leggendo alcuni esempi di come quel Potere Oscuro poteva manifestarsi, si accorse della somiglianza con il fulmine nero scatenatosi molto tempo prima nel suo villaggio. Dovette parlarne con il Primo Consigliere: doveva capire quanto fosse reale ciò che percepiva e se poteva essere davvero un pericolo per tutti, se questa cosa si fosse manifestata autonomamente e avesse provocato distruzione e morte. Il Primo Consigliere non sembrò stupito, raccontandole di come i Celesti avessero preannunciato l’arrivo di una Guardiana Nera, ovvero una Guardiana Celeste capace di accedere al Potere Oscuro e scatenare il Caos, capace di attingere alle forze più terribili e devastanti dei Celesti e incrinare definitivamente l’Equilibrio. Un fardello pesante, difficile da sopportare e da gestire ma che i Celesti avevano concesso a lei consapevoli del fatto che la sua profonda empatia con il mondo che la circondava, il suo senso del dovere e il suo forte idealismo le avrebbero permesso di acquisire quel Potere e usarlo non per fini malefici, ma, al contrario, per fini benefici. L’avevano affidato a lei, affinché lo custodisse e lo difendesse da chiunque se ne volesse impadronire per scopi malvagi, anche a costo della follia. C’era n'incognita non da poco, però: la capacità di andare oltre e di possedere un potere di tale intensità e forza avrebbe potuto cambiarla? E se, a poco a poco, l’avesse corrotta, facendole perdere il senso della sua missione alla Congrega? Se avesse perso il controllo delle sue emozioni, si fosse fatta dominare di nuovo dall’ira e dal rancore, la Guardiana Nera avrebbe preso il posto della Guardiana Celeste. Isil non poté far altro che gettarsi nello studio e nella ricerca del proprio equilibrio interiore, fondamentale per mantenere il distacco da tutte le debolezze ed emozioni negative; le tracce dell’antico odio e dell’antico rancore non erano mai state del tutto cancellate; a volte percepiva dentro di sé un latente senso di rivalsa e una non ancora definita volontà di potenza. Se avesse permesso a questi sentimenti di prendere il sopravvento, cosa sarebbe accaduto? Tutto questo tormentava, giorno dopo giorno, il suo animo e lei, giorno dopo giorno, ricacciava i suoi turbamenti nelle profondità di esso.
    Il lavoro alla Congrega la prese totalmente: insieme a Tysis, Guardiana nel nome di Plutone e a Marcus, Guardiano nel nome di Giove, oltre a collaborare con la sezione antropologico – culturale, intraprese la sua missione all’interno della sezione operativa della Congrega, quella che contrastava attivamente il dilagare del Male nel regno, contrastando forze demoniache, stregonesche e chiunque tentasse di alterare l’Equilibrio attraverso il ricorso ad incantesimi oscuri, pratiche di magia nera e simili. LA sua istruzione in questo ambito e la sua sensibilità dovuta alla Potere Oscuro, la resero un avversario temibile per chiunque tentasse di riportare il Caos e la distruzione nel mondo. Insieme a Tysis, formidabile Guaritrice e a Marcus, ottimo stratega al comando di una squadra operativa per le missioni, divennero La Triade.
    Quando il Primo Consigliere si presentò alla porta delle sue stanze e le comunicò che sarebbe partita per la cerca di Narcil, era sconvolta. Sarebbe volata dietro al gruppetto che pochi giorni aveva lasciato Aurendor ma sapeva bene che le cose stavano precipitando e che la situazione era più grave del previsto. Forse sarebbe arrivato un momento in cui solo il Potere dei Celesti non sarebbe stato sufficiente. Forse, se fosse arrivata alla fine della missione, sarebbe stata costretta a combattere le forze oscure che già attentavano all'Equilibrio sul loro stesso terreno, usando la Potenza Oscura Non sapeva, però, che COSA sarebbe diventata se lo avesse fatto. Sarebbe rimasta davvero se stessa o avrebbe ceduto al proprio lato oscuro, diventando signora del Caos? Non si scoraggiò, stranamente. In fondo sapeva cosa fare. Occorreva solo trovare la persona giusta che l'avrebbe fatto. Bastava solo firmare la propria condanna a morte.

    P. S. Scusate la prolissità... [SM=x1263943]
    [SM=x1263939]




    [Modificato da TheSlayer78 26/09/2011 18:36]



    "Sognatore è chi trova la sua via alla luce della luna, punito perchè vede l'alba prima degli altri"
    (O. Wilde)

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    .ermes73.
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    *******ForumAdmin*******
    RE
    ***********True***********
    00 27/01/2008 22:06
    Ma che bella storia Isil... [SM=x1263924] ...complimenti, veramente una bellissima integrazione con il mondo di AURENDOR. L'atmosfera calza proprio a pennello!!!Brava.

    [SM=x1263965]
    .ermes73.
    Messaggero degli dei e guida delle anime
    ...All'apparir del vero anche tu misero cadesti...
  • Mixer84
    00 28/01/2008 10:15
    [SM=x1263924]
  • @Fingolfin
    00 28/01/2008 12:02
    [SM=x1263934] Complimenti davvero [SM=x1263934]
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    Guntram
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    LORD
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    00 30/01/2008 09:36
    Complimenti! [SM=x1263927]




    Il mio mondo vive di sogni...
    ...e sta morendo di realtà.
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    "Nymeria"
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    IMPERATORE

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    ********The Queen********
    00 30/01/2008 11:45
    Bhe.. finalmente trovo il tempo di Leggerti e dico SPETTACOLARE.. ma quanto siete bravi tutti caspiterina.. qualcosa di meraviglioso!!! [SM=x1263924] [SM=x1263924] [SM=x1263923]

    La presa di coscienza del tuo potere.. fa molto pensare alle Aes Sedai.. si, si... incanalare senza saperlo...poi prendi tutt'altra piega.. grande complimenti davvero!!! [SM=x1263927]
    Nymi
    "e vagai tra i fiumi"
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    TheSlayer78
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    LORD
    ** Isil della congrega dei celesti **
    00 30/01/2008 12:51
    La mia idea del fulmine che devasta la piccola abitazione del villaggio è stata espressa, ovviamente, con estrema maestria da Jordan, ne La Ruota del tempo, precisamente nel prologo de L'occhio del mondo, in cui uno sperduto e inconsapevole Lewis Therin Telamon, Drago Rinato e Incanalatore, guarda attonito la devastazione che lo circonda.

    Vi lascio con una citazione sempre dalla Ruota:

    "Il terreno si apre sotto i piedi dei suoi nemici e mura robuste crollano al suo ordine. Il fulmine accorre quando lui lo chiama e colpisce dove lui indica".
    Da "L'occhio del mondo", La Ruota del Tempo, di R. Jordan
    [SM=x1263927]
    [Modificato da TheSlayer78 19/06/2008 12:04]



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