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Complotto Sindone

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    00 27/01/2008 18:39
    Il professor Baima Bollone:"Gli studiosi inglesi hanno fallito"
    La Stampa 27 gennaio 2008

    MARIA TERESA MARTINENGO
    Certo che è stato fatto un errore con il radiocarbonio: la Sindone non è affatto di epoca medievale. Lo sostengo da sempre e sono in buona compagnia». Il professor Pierluigi Baima Bollone, ordinario di Medicina Legale all’Università di Torino, autore di numerosi libri sulla Sindone (l’ultimo, «Il mistero della Sindone», Priuli e Verlucca 2006, sta per essere pubblicato nei paesi di lingua spagnola), tra i massimi esperti del Sacro Telo, sorride soddisfatto. Il clamore suscitato dall’affermazione dello scienziato inglese Christopher Bronk Ramsey - «forse abbiamo sbagliato» - vale molto in termini di impatto sull’opinione pubblica. Ramsey aveva partecipato, vent’anni fa, all’esame del radiocarbonio che aveva datato il telo tra il 1260 e il 1390.
    Professore, il direttore del Radiocarbon Accelerator di Oxford ha ammesso la possibilità di errori. Che cosa cambia questa dichiarazione?
    «Ben poco. Una quantità notevole di filoni di ricerca depone per l’autenticità della Sindone. L’unico esame in stridente contrasto è stato proprio quello dell’88».

    Da allora, per molti, la Sindone ha perso un po’ di fascino...
    «Quella datazione è diventata la bandiera di chi crede, al di là di ogni ragionevole dubbio, alla validità del radiocarbonio. Dimenticando che, seppure raramente, fallisce. Nell’archeologia egiziana ha creato dissidio tra studiosi. Ma è anche diventato la bandiera di coloro che non credono alla Sindone».

    Quali sono i motivi del fallimento di quell’esame?
    «In primo luogo, ci furono problemi in fase di prelievo dei campioni destinati ai tre laboratori di Oxford, Tucson e Zurigo. Pesate inesatte. Poi, fu commessa una leggerezza. Quella stessa mattina dell’aprile ‘88, gli scienziati del radiocarbonio - che avevano commesso l’errore di rifiutare la presenza di qualsiasi collaboratore esperto di Sindone - mandarono a prelevare un frammento della cappa di San Luigi d’Angiò a St. Maxim-du-Var, compatibile con la data medievale che fu poi individuata...».

    Uno scambio, allora?
    «Questo ha destato molti sospetti. Ma le critiche vanno in un’altra direzione: fu fatto un unico prelievo, senza possibilità di confronto con altri punti, per di più in una parte periferica del telo, inquinato dagli afferramenti, addirittura con una macchia di unto a pochi centimetri. Ricercatori statunitensi ritengono che il prelievo sia caduto su un rammendo posteriore, ma non è così».

    Ma i tre laboratori erano tra i migliori del mondo...
    «Infatti è impossibile che possano aver barato sui risultati. I laboratori hanno consegnato gli esiti a chi, nel loro pool, si occupava di elaborazione statistica. Il dato bruto che deriva dal conteggio degli atomi di radiocarbonio va elaborato statisticamente. A quel punto fu applicato il metodo di Wilson e Ward. Lo stesso che 2-3 anni prima, in occasione di un lavoro di saggio per convincere la proprietà a fare esaminare la Sindone, aveva dato risultati totalmente inadatti. Per venirne a capo gli scienziati avevano dovuto prendere un campione di mummia peruviana».

    Perché ci si accontentò?
    «Il cardinal Saldarini chiese i dati bruti, numerici, per far fare il ricalcolo con altro metodo. Se fossero stati confermati gli esiti la questione sarebbe finita. Ma successe una cosa incredibile: si rifiutarono di consegnare i dati. Lo studio fu pubblicato da “Nature” e il coordinatore della ricerca ricevette abbondanti finanziamenti per il suo laboratorio. C’è chi sostiene che gli siano arrivati da importanti uomini d’affari di New York. Non cattolici».

    Che cosa depone assolutamente a sostegno di una Sindone compatibile con la storia di Gesù?
    «Un tessuto del tutto compatibile e di datazione certa è conservato nel museo di Gerusalemme. Si giudica che provenga dallo stesso atélier di tessitura. Poi, i pollini: sono di piante che nascono esclusivamente a Gerusalemme e in Anatolia, il percorso vero o congetturale della Sindone. Poi, a dimostrare una conoscenza anteriore alla datazione al C14 c’è una miniatura a Budapest e le monete poste in corrispondenza delle palpebre, coniate nel 30 dC, probabile anno di morte di Gesù.».

    Lei ha individuato una delle monete e scoperto il gruppo sanguigno delle tracce ematiche. Le sue ricerche proseguono?
    «Il materiale di cui disponevo si è esaurito col tempo. So che c’è stata una valutazione dei progetti pervenuti dopo il 2000. Se qualche prelievo sarà concesso, spero di essere ammesso anch’io».




    "Oh, i presagi tristi per l'avvenire di Torino che si facevano al tempo del trasporto della capitale! E li facevano i Torinesi stessi, che per un momento perdettero la fiducia in sé medesimi." Olindo Guerrini

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    DarkWalker
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    età dell
    00 29/01/2008 12:14
    Ma cmq rimane da spiegare come il profilo di un cadavere riesca a fissarsi così sul sudario.
    Avevo assistito ad una cofnerenza in cui si smontavano tutte le deduzioni razionali degli scienziati che avevano proceduto all'analisi del velo.
    il sonno della ragione genera mostri

    caro m'è il sonno, e il più l'esser di sasso
    mentre che 'l danno e la vergogna dura
    Non veder, non sentir m'è gran ventura.
    però non mi destar; deh, parla basso!

    Ne plurimi valeant plurimum (Cicero)