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Giovanni Allevi

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  • Roby-Byro
    00 20/01/2008 12:46
    Mi sembra il caso di aprire una discussione su Giovanni Allevi e la sua musica. A voi la parola.
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    sPaCeMaN_
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    00 20/01/2008 13:03
    Riporto (anche) qui un articolo uscito su La Repubblica tempo fa e che riassume bene l'antipatia che nutro nei confronti di questo personaggio.


    Viva Schönberg, abbasso Allevi



    di Tommaso Rossi



    Napoli




    Povero Arnold Schönberg. Chi l’avrebbe mai immaginato che, dopo le tante persecuzioni subite in vita gli sarebbe toccata, ormai da morto e sepolto, anche quella del riccioluto pianista Giovanni Allevi. La condanna del giovane musicista marchigiano è senza appello: «musica che si è rinchiusa in una torre d’avorio e che ha smesso di avere un rapporto con il pubblico». Secondo Allevi, lo scorso 26 ottobre a Napoli a presentare il suo ultimo cd, la musica dodecafonica inventata da Schönberg «è come un baratro di incomprensibilità». Per questo il pubblico giovane avrebbe abbandonato le sale da concerto, sempre più frequentate da ascoltatori anziani. Liquidare Schönberg in quattro e quattro otto è davvero impresa notevole, considerato che il grande musicista austriaco non è soltanto il fondatore della Seconda Scuola di Vienna e il maestro di due personaggi come Alban Berg e Anton Webern (chissà cosa pensa di loro Allevi), ma è anche uno dei padri dell’espressionismo, movimento culturale e artistico che ha cambiato la storia dell’arte contemporanea, nell’ambito del quale Schönberg ha condiviso lavoro, fatica, scambio culturale niente di meno che con Kandinskij, uno dei padri della pittura contemporanea, pittore esposto nei più importanti musei del mondo, e quindi certamente anche fenomeno commerciale di portata enorme. D’altra parte Allevi arriva con qualche ritardo anche nel dichiarare la morte di Schönberg. Nel 1951 Pierre Boulez, tra i maggiori compositori viventi, in un suo famoso scritto intitolato per l’appunto «Schönberg è morto» spostava verso altri baricentri gli equilibri estetici della musica del XX secolo. Ciò che colpisce particolarmente del messaggio di Allevi è tuttavia la virulenza con la quale egli attacca il grande compositore austriaco e tutta la musica contemporanea, in maniera tanto forte da risultare quanto meno strana. L’impressione è che gli attacchi di Allevi siano ben guidati da una precisa strategia mediatica. In fondo, e lui lo sa benissimo, le vendite dei suoi dischi non hanno certo i numeri dei grandi fenomeni del pop. Cosa sono, infatti, 50.000 o 70.000 copie di fronte ai successi milionari delle grandi star della musica leggera? E, allora, Allevi punta a espugnare e invadere la nicchia non grandissima ma succosa della musica classica contemporanea, prendendosela con Schönberg, ma anche con i più attuali e nostrani Berio, Nono e Sciarrino. Dichiarando il suo amore per Chopin il pubblico non ha dubbi: egli fa musica classica contemporanea, quando, invece, a un ascolto attento delle sue composizioni, sembrerebbe che egli scriva semplicemente delle canzoni pop con qualche punta di minimalismo e di jazz, spruzzati all’occorrenza. Canzoni però eseguite al pianoforte, il più “classico” degli strumenti. In questo modo egli appare come vessillifero del recupero dei giovani alla musica classica, quando in realtà il suo messaggio è semplicemente diseducativo, perché egli non fa altro che pop travestito da musica classica. Se poi egli sia un bravo pianista sarebbe bello ascoltarlo proprio nel suo amato Chopin, così forse potremmo avere qualche punto di riferimento in più.
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    clausci
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    00 20/01/2008 13:19
    bell articolo, essenziale e completo che non si perde in inutili lodi o critiche, io non aggiungerei altro.



    "Non ho bisogno di consigli sull'archetto perchè ho comprato assieme al violino un libricino che spiega tutto su come manovrarlo."
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    TherionZ
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    00 20/01/2008 13:24
    uff...


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    il mio fucile la mia pistola, o ci vai in guerra o sotto le lenzuola
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    Sarlatán
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    00 20/01/2008 17:36
    Re:
    sPaCeMaN_, 20/01/2008 13.03:

    Riporto (anche) qui un articolo uscito su La Repubblica tempo fa e che riassume bene l'antipatia che nutro nei confronti di questo personaggio.


    Viva Schönberg, abbasso Allevi



    di Tommaso Rossi



    Napoli




    Povero Arnold Schönberg. Chi l’avrebbe mai immaginato che, dopo le tante persecuzioni subite in vita gli sarebbe toccata, ormai da morto e sepolto, anche quella del riccioluto pianista Giovanni Allevi. La condanna del giovane musicista marchigiano è senza appello: «musica che si è rinchiusa in una torre d’avorio e che ha smesso di avere un rapporto con il pubblico». Secondo Allevi, lo scorso 26 ottobre a Napoli a presentare il suo ultimo cd, la musica dodecafonica inventata da Schönberg «è come un baratro di incomprensibilità». Per questo il pubblico giovane avrebbe abbandonato le sale da concerto, sempre più frequentate da ascoltatori anziani. Liquidare Schönberg in quattro e quattro otto è davvero impresa notevole, considerato che il grande musicista austriaco non è soltanto il fondatore della Seconda Scuola di Vienna e il maestro di due personaggi come Alban Berg e Anton Webern (chissà cosa pensa di loro Allevi), ma è anche uno dei padri dell’espressionismo, movimento culturale e artistico che ha cambiato la storia dell’arte contemporanea, nell’ambito del quale Schönberg ha condiviso lavoro, fatica, scambio culturale niente di meno che con Kandinskij, uno dei padri della pittura contemporanea, pittore esposto nei più importanti musei del mondo, e quindi certamente anche fenomeno commerciale di portata enorme. D’altra parte Allevi arriva con qualche ritardo anche nel dichiarare la morte di Schönberg. Nel 1951 Pierre Boulez, tra i maggiori compositori viventi, in un suo famoso scritto intitolato per l’appunto «Schönberg è morto» spostava verso altri baricentri gli equilibri estetici della musica del XX secolo. Ciò che colpisce particolarmente del messaggio di Allevi è tuttavia la virulenza con la quale egli attacca il grande compositore austriaco e tutta la musica contemporanea, in maniera tanto forte da risultare quanto meno strana. L’impressione è che gli attacchi di Allevi siano ben guidati da una precisa strategia mediatica. In fondo, e lui lo sa benissimo, le vendite dei suoi dischi non hanno certo i numeri dei grandi fenomeni del pop. Cosa sono, infatti, 50.000 o 70.000 copie di fronte ai successi milionari delle grandi star della musica leggera? E, allora, Allevi punta a espugnare e invadere la nicchia non grandissima ma succosa della musica classica contemporanea, prendendosela con Schönberg, ma anche con i più attuali e nostrani Berio, Nono e Sciarrino. Dichiarando il suo amore per Chopin il pubblico non ha dubbi: egli fa musica classica contemporanea, quando, invece, a un ascolto attento delle sue composizioni, sembrerebbe che egli scriva semplicemente delle canzoni pop con qualche punta di minimalismo e di jazz, spruzzati all’occorrenza. Canzoni però eseguite al pianoforte, il più “classico” degli strumenti. In questo modo egli appare come vessillifero del recupero dei giovani alla musica classica, quando in realtà il suo messaggio è semplicemente diseducativo, perché egli non fa altro che pop travestito da musica classica. Se poi egli sia un bravo pianista sarebbe bello ascoltarlo proprio nel suo amato Chopin, così forse potremmo avere qualche punto di riferimento in più.



    Bravo SpA, hai recuperato un articolo che riassume in modo efficentissimo tutto ciò che personalmente ho cercato di dire in decine di post in giro per vari forum. Allevi (così come Baricco, il teorico del revisionismo due di picche) propone una visione antistorica e assolutamente deteriore della musica del '900. E' questo che ho sempre odiato in lui, anche perchè l'impressione è che lo faccia con fini puramente commerciali, senza effettiva sostanza. L'ho sempre detto e lo ripeto: Faccia quello che preferisce in musica ma se sta zitto gli riesce certo meglio.


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    Yehudi89
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    00 20/01/2008 18:04
    Quoto pienamente l'articolo citato da Spaceman, e soprattutto la puntualizzazione del nostro Ciarlatano (non me ne voglia [SM=x1481529] ): non è tanto la validità del giudizio che esprime ad essere grave, ma l'ottica in cui lo esprime.


    ---------------------------------------------
    Insomma, è tremendamente difficile parlare di musica. Io mi lascio ancora catturare dall’emozione della musica. E se qualcosa mi emoziona o mi dà allegria, sono contento. (Dmitrij Dmitrievic Shostakovic 17/10/1965)
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    bradipoalpiano
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    00 21/01/2008 02:40
    Quoto totalmente quanto detto sopra...mi chiedo come faccia Allevi ad essere diplomato in pianoforte e composizione..cosemmaiviste
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    bradipoalpiano
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    00 21/01/2008 02:53
    sto ripensando alle sue dichiarazioni su Schoenberg e vi giuro lo vorrei vedere morto, vorrei fraccarlo di mazzate...un essere simile non può che fare male alla Musica, quella vera con la M maiuscola
    [Modificato da bradipoalpiano 21/01/2008 02:53]
  • gianpaolo78
    00 21/01/2008 03:30
    ..questa la posto nello space!! =P
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    sPaCeMaN_
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    00 22/01/2008 02:10
    gianpaolo78, 21/01/2008 3.30:

    ..questa la posto nello space!! =P



    già che ci sei posta pure un bel link a questo forum :P
  • gianpaolo78
    00 22/01/2008 02:15
    Re:
    sPaCeMaN_, 1/22/2008 2:10 AM:



    già che ci sei posta pure un bel link a questo forum :P




    sarà fatto!!! ;)
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    Norma Desmond
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    00 09/02/2008 16:19
    Re:
    Roby-Byro, 20/01/2008 12.46:

    Mi sembra il caso di aprire una discussione su Giovanni Allevi e la sua musica. A voi la parola.



    Allevi...musica...Allevi...mmm...direi che ci vorrebbe ora qualcosa di completamente diverso! [SM=x1481537]

    ----------------------------------------------------
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    Beethoven125
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    00 09/02/2008 16:51
    Re:
    bradipoalpiano, 21/01/2008 2.53:

    sto ripensando alle sue dichiarazioni su Schoenberg e vi giuro lo vorrei vedere morto, vorrei fraccarlo di mazzate...un essere simile non può che fare male alla Musica, quella vera con la M maiuscola



    Quoto, riquoto e quoto ancora [SM=x1481530]
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    ValerioScimmia
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    00 09/02/2008 17:46
    Nello stesso articolo viene citato Boulez che decenni fa ha dichiarato Schoenberg est mort. A quanto pare nessuno si è scagliato contro di lui.
    Ora, quando boulez diceva una frase del genere pensava senza dubbio all'impianto espressivo di schoenberg. In parole povere, criticava quel po' di comprensibilità di stile romantico che gli era rimasta. In seguito infatti boulez scrivera pezzi all'ascolto ancora più ostici, con il processo di serialismo integrale ecc.

    Ora quindi mentre boulez, in seguito alla condanna di schoenberg, produrrà musica inascoltabile, allevi (un po' in ritardo) produce musica che si ascolta più che facilmente.
    Musica di facile ascolto è la parola d'ordine della musica pop, ma anche della musica minimale, ma non sarei onesto ad inserire allevi in quest'ultimo filone. Allevi, infatti, mi sembra proprio pop!

    Si inserisce nel filone classico? Beh lo faccia, magari vuole inaugurare un filone nuovo.
    In ogni caso le sue "critiche" mi sembrano -corrette- :

    "Shoenb. «è come un baratro di incomprensibilità». Per questo il pubblico giovane avrebbe abbandonato le sale da concerto, sempre più frequentate da ascoltatori anziani."

    è giusto, la musica di Schoenberg è incomprensibile, la musica di darmasdt è in larga parte incomprensibile, o almeno difficilissima. Il che non vuol dire che non sia interessante stimolante e ascoltabile. Vuol solo dire che è difficilmente comprensibile.

    La musica di allevi no, è ascoltabile, è digeribile facilmente e a tratti può apparire bella.
    Ed è vero, le sue sale da concerto sono senza dubbio più frequentate di quelle dei concerti di boulez.

    E poi è vero, schoenberg è morto nel 1951.
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    Norma Desmond
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    00 10/02/2008 15:42
    Re:
    bradipoalpiano, 21/01/2008 2.40:

    Quoto totalmente quanto detto sopra...mi chiedo come faccia Allevi ad essere diplomato in pianoforte e composizione..cosemmaiviste



    e se non sbaglio è diplomato a perugia...brrrr...

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    Re:
    ValerioScimmia, 09/02/2008 17.46:




    In ogni caso le sue "critiche" mi sembrano -corrette- :

    "Shoenb. «è come un baratro di incomprensibilità». Per questo il pubblico giovane avrebbe abbandonato le sale da concerto, sempre più frequentate da ascoltatori anziani."

    è giusto, la musica di Schoenberg è incomprensibile, la musica di darmasdt è in larga parte incomprensibile, o almeno difficilissima. Il che non vuol dire che non sia interessante stimolante e ascoltabile. Vuol solo dire che è difficilmente comprensibile.



    Quoto quello che dici, però forse ad Allevi, quando attribuisce a Shoenberg la colpa della scarsa frequentazione dei giovani delle sale da concerto, forse sfugge che:

    1)Schoenberg rientra in programma in una stagione concertistica di un anno una, massimo due volte

    2)gli ascoltatori anziani che frequentano i concerti sono i primi a disertare quelli di musica del '900 o, al più, a lamentarsi una volta finito il concerto



    Mi sembra quindi chiaro che la colpa dell'allontanamento dalla musica colta, che come ho ripetuto altrove è trasversale e non colpisce solo i giovani, non sia imputabile a Schoenberg. Inoltre come hai detto tu è musica difficilmente comprensibile, ma in questo non ci vedo niente di male. Non vedo perchè chi riesca a comprenderla non abbia diritto quella volta all'anno a sentirla dal vivo.
    [Modificato da Yehudi89 15/02/2008 14:30]


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    Beethoven125
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    00 15/02/2008 14:33
    Re: Re:
    Yehudi89, 15/02/2008 14.29:



    Quoto quello che dici, però forse ad Allevi, quando attribuisce a Shoenberg la colpa della scarsa frequentazione dei giovani delle sale da concerto, forse sfugge che:

    1)Schoenberg rientra in programma in una stagione concertistica di un anno una, massimo due volte



    In questa stagione concertistica a pesaro Schoenberg non appare neanche una volta.


    Yehudi89, 15/02/2008 14.29:


    2)gli ascoltatori anziani che frequentano i concerti sono i primi a disertare quelli di musica del '900 o, al più, a lamentarsi una volta finito il concerto



    Mi sembra quindi chiaro che la colpa dell'allontanamento dalla musica colta, che come ho ripetuto altrove è trasversale e non colpisce solo i giovani, non sia imputabile a Schoenberg. Inoltre come hai detto tu è musica difficilmente comprensibile, ma in questo non ci vedo niente di male. Non vedo perchè chi riesca a comprenderla non abbia diritto quella volta all'anno a sentirla dal vivo.



    Quoto tutto il resto.


    [Modificato da Beethoven125 15/02/2008 14:34]
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    00 15/02/2008 15:53
    ma scusate è un dato di fatto che il pubblico si è allontanato dalla musica "colta" nel 900...di tutto questo erano ben consapevoli i compositori, che non facevano nulla per farli riavvicinare.
    è una frattura voluta: perdere il pubblico per riconquistare un ruolo come artisti nel mondo.
    Allevi è pop, nulla di più, può piacere o no, però è orecchiabile e va giù come il vinello bianco.

    -----------------------------------------------
    "La polizia postale!"
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    Yehudi89
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    00 15/02/2008 16:06
    Re:
    Gutte, 15/02/2008 15.53:

    ma scusate è un dato di fatto che il pubblico si è allontanato dalla musica "colta" nel 900...di tutto questo erano ben consapevoli i compositori, che non facevano nulla per farli riavvicinare.
    è una frattura voluta: perdere il pubblico per riconquistare un ruolo come artisti nel mondo.




    Verissimo, ma allora è "colpa" di Schoenberg se la gente non ascolta Schoenberg, per dirla con Allevi. Non se non ascolta anche tutto quello che va dal '600 alla fine dell'Ottocento.


    ---------------------------------------------
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    Gutte
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    00 15/02/2008 16:18
    in parte alla base di tutto ciò credo che ci sia una difficoltà/rifiuto di fondo dei musicisti "colti" ad entrare nei meccanismi di produzione contemporanei, spesso si pecca di nostalgia. Il ruolo dell'artista romantico non esiste più.

    -----------------------------------------------
    "La polizia postale!"
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