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Luoghi comuni sulle valanghe...

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    roby4061
    Post: 2.788
    Amico della Montagna
    Signore della Montagna
    00 14/01/2008 16:39
    visto che siamo in tema.

    dal sito della scuola Righini di scialpinismo di Milano.


    "Fa freddo, quindi non c'e' pericolo"

    Questa è una delle convinzioni più false, pericolose e diffuse. Quando a un periodo caratterizzato da temperature crescenti segue una diminuzione delle stesse, anche dovuto all'escursione termica giornaliera, il manto tende a consolidarsi, poichè l'acqua si rigela, saldando solidamente i cristalli tra di loro. Quando, invece, il freddo segue una intensa nevicata allora conserva l'instabilità del manto, ritardandone la trasformazione (metamorfosi) e l'assestamento. Inoltre spessori ridotti di manto nevoso e temperature molto basse, favoriscono la formazione della cosiddetta "brina di profondità" e quindi l'indebolimento del manto.

    "E' piatto o, comunque, poco ripido"

    Ma la valanga può cadere da molto più in alto. La neve fresca, messa in movimento, può continuare a scivolare su pendii di 10-20 gradi d'inclinazione. E' importante osservare l'inclinazione dei pendii sovrastanti e nopn solo quello che si sta percorrendo; se superano i 30 gradi, possono staccarsi le valanghe a lastroni.

    "C'è poca neve quindi, non c'è pericolo"

    Secondo le statistiche, negli inverni con poca neve si hanno fra gli sciatori circa tre volte più vittime da valanghe che in inverni con molta neve. Lo sciatore tende infatti ad andare a cercare la neve che si trova in coche e canali accumulata dal vento quindi più facilmente si stacca sotto forma di valanghe a lastoni.

    "Non nevica da molti giorni, quindi la neve si è stabilizzata"

    Se fa freddo dopo una nevicata la coltre nevosa si stabilizza solo lentamente e si possono trovare dei pendii esposti a nord pericolosi anche parecchi giorni dopo. I lastroni da vento possono mantenersi inalterati a lungo dopo la loro formazione.

    "Ha tenuto per il passaggio del primo, terrà anche per i successivi"

    Un pendio instabile non si rompe necessariamente al passaggio del primo sciatore. Ogni sciatore con il proprio passaggio può compromettere la stabilità fino alla rottura. Un lastrone può resistere al passaggio di due sciatori che tengono una certa distanza, ma staccarsi se procedono ravvicinati.

    "Siamo nel bosco, quindi non vi è pericolo"

    Solo il bosco fitto nel quale uno sciatore passa con difficoltà è sicuro da valanghe. Un bosco rado, nel quale grandi parti di cielo sono visibili, non è sicuro. In caso di valanga, la presenza di alberi aumenta il rischio con la possibilità di collisione contro i tronchi. Cespugli e boscaglia possono favorire la formazione di valanghe. In ogni caso, un bosco fitto difficilmente riesce a fermare una valanga già in movimento proveniente da pendii posti più in alto.

    "E' mattino presto quindi non c'è pericolo"

    Questo è vero se la notte è stata fredda, falso se la notte è stata tiepida. Inoltre non c'è orario per il distacco di lastroni come non c'è orario per la caduta dei seracchi.

    "Dopo 2 o 3 giorni la neve fresca si è assestata"

    L'assestamento della neve provoca in primo luogo una coesione tra i cristalli. Questa neve può formare contrariamente alla neve con debole coesione, dei lastroni. Decisiva per la stabilità è anzitutto la coesione tra il nuovo strato e quelli vecchi sottostanti, ove dura più a lungo. La neve fresca può gia essersi ben assestata, ma non essersi ancora abbastanza legata alla neve vecchia sottostante.

    "Asperità del terreno trattengono il manto nevoso"

    Ciò vale solo per "valanghe di fondo" mentre la tipica valanga dello sciatore è invece quella "di superficie" che si stacca sopra agli strati di fondo, indipendentemente dalle asperità del terreno.

    "Le valanghe si staccano da sole, quindi sono eventi casuali"

    Nel 95% dei casi d'incidente, sono invece gli stessi sciatori travolti che, con il proprio peso, staccano la "loro valanga" a lastroni. Solo nel 5% dei casi si tratta di fatalità. Le valanghe spontanee sono previste nei bollettini nivo-meteorologici quando segnalano: "pericolo forte e generalizzato di valanghe". Consultando i bollettini si possono evitare queste valanghe rinunciando alle gite.

    "Le valanghe sono un enigma della montagna, a niente valgono guide e bollettini"

    Con le misure di prevenzione si può fare invece molto per ridurre il rischio di incidenti. Che anche esperti vengano travolti è dovuto spesso alla eccessiva confidenza con la montagna, alla loro più lunga permanenza in montagna ed al fatto che come capi gita devono spesso provare un pendio prima di avventurarsi con tutto il gruppo. I bollettini valanghe servono affinché, già con l'informazione di pericolo "moderato" o "marcato", chi non ha esperienza non abbandoni le piste sorvegliate, mentre facilitano agli esperti la scelta della gita e degli itinerari più sicuri.

    "C'è già una traccia, quindi è sicuro"

    Le condizioni della neve possono essere cambiate notevolmente dal momento in cui è stata fatta la traccia e il vostro arrivo sul posto. Inoltre è sempre possibile che altri sciatori alpinisti abbiano fatto una traccia sbagliata e voi possiate trovare soluzioni più sicure.

    "Non è partito niente al passaggio del primo, quindi non parte più"

    Un pendio instabile non parte necessariamente al passaggio del primo, ma ogni sciatore che passa può intaccare le resistenze di uno strato debole sino ad arrivare alla rottura. Un lastrone può resistere al passaggio di due sciatori distanziati ma staccarsi subito al passaggio contemporaneo di due persone.

    "I lastroni sono duri, opachi e rimbombano"

    Invece i 3/4 delle valanghe a lastroni provocate dallo sciatore non sono di neve dura, ma molto soffice (penetra il pugno) oppure soffice (penetrano 4 dita): è infatti sufficiente poca coesione per generare un lastrone. L'aspetto opaco non è peculiare dei soli lastroni, inoltre su un lastrone può nevicare in assenza di vento coprendolo completamente.

    "Quando si sente un "woum" va tutto bene perché il manto nevoso si è assestato"

    Errato. Il "woum" è invece una dimostrazione inconfutabile della presenza di strati molto deboli, quindi è il segnale d'allarme più evidente. Il rumore del "woum" accompagna quasi sempre il distacco di valanghe a lastroni, è il segnale più palese ed evidente della situazione di pericolo.

    "Questo pendio è pieno di fessure, meglio spostarsi"

    Invece può esere considerato come abbastanza sicuro, infatti non sussistono più tensioni nel manto nevoso che ha trovato un nuovo equilibrio. I pendii fessurati potranno scivolare solo se saranno inumiditi di nuovo innescando il metamorfismo da fusione e rigelo.

    "La valanga è già caduta, quindi non c'è pericolo"

    Non è assolutamente detto, in quanto se a monte c'è ancora neve instabile, questa può scendere in un secondo momento, anche perché il suo equilibrio può essere stato indebolito dal distacco della prima valanga.

    "Possiamo andare tranquilli, tanto abbiamo gli ARVA"

    Un ARVA non è un amuleto o un portafortuna che ci protegge dalle valanghe. Inoltre statisticamente il 20%delle persone travolte muore immediatamente per i traumi subiti e che il 73% dei decessi avviene per soffocamento o asfissia, in tempi brevissimi, come si vede dalla curva di sopravvivenza.

    "Conosco la montagna e sono prudente, quindi sono esperto"

    Le condizioni della montagna cambiano molto velocemente, rendendo pericoloso il pendio che il giorno prima era sicuro. Inoltre non è solo la prudenza a fare l'esperienza. Anche essendo esperti non si è esenti da pericoli, in sintesi "LA MONTAGNA NON SA SE SEI UN ESPERTO"

    "Ho dei dubbi, facciamo la prova del bastoncino"

    Questa prova, come pure le altre (pala, cuneo di slittamento, ecc) è un utile complemento ad altre informazioni. Tuttavia il valore della prova è solo puntuale e localizzato e non può essere esteso a tutto il pendio. La prova del bastoncino, inoltre, fornisce informazioni solo sulla durezza della neve e non sulla sua coesione (prova della pala e cuneo) che è invece molto più importante ai fini della sicurezza.

    "E' una zona sicura, non si stacca mai niente qui"

    Anche le zone più buone e sicure possono, in certe particolari situazioni nivometeorologiche, diventare pericolose e fatali, anche se solo per poche ore.

    "Se ti prende una valanga, sci a valle e via!"

    E' praticamente impossibile sfuggire in velocità ad una valanga, anche essendo ottimi sciatori. E' molto meglio fuggire lateralmente alla direzione della valanga, oppure meglio ancora riuscire a togliersi gli sci e cercare di rimanere a galla nella valanga movendosi con ampi movimenti. Prima di essere investiti e di essere trascinati con velocità elevata, è utile cercare di aggrapparsi a qualcosa pure di riuscire a fermarsi o almeno, di far passare un po' della neve della valanga sotto di noi.



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    "Ci sono delle persone che si incontrano, prima si assaggiano... poi vedono se possono camminare insieme, come noi adesso.." M. Rigoni Stern
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    Sittlieb
    Post: 7.267
    Signore della Montagna
    00 14/01/2008 16:50
    Lo leggerò con molta calma.

    Mi soffermo su questo punto:

    " "Siamo nel bosco, quindi non vi è pericolo"

    Solo il bosco fitto nel quale uno sciatore passa con difficoltà è sicuro da valanghe. Un bosco rado, nel quale grandi parti di cielo sono visibili, non è sicuro.
    "

    Infatti quando io scrivo "bosco" intendo bosco fitto, come per es. quello di ieri in Costalta: la cima è un panettone che più panettone non si può di 1955, e il bosco arriva fino a 1900.
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    "Tu hai una tale voce, o grande montagna, da annullare gli inganni e i dolori, voce non da tutti compresa, ma che i grandi, e i saggi e i buoni interpretano, e profondamente sentono, e fanno sentire agli altri". P.B. Shelley

    "Fatto stupendo o cosa strana! L'orso. La belva si fa umana.
    Stupor maggior che l'uomo nato, in belva or cerchi esser cangiato."
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    roby4061
    Post: 2.788
    Amico della Montagna
    Signore della Montagna
    00 14/01/2008 17:04
    Re:
    Sittlieb, 14/01/2008 16.50:

    Lo leggerò con molta calma.

    Mi soffermo su questo punto:

    " "Siamo nel bosco, quindi non vi è pericolo"

    Solo il bosco fitto nel quale uno sciatore passa con difficoltà è sicuro da valanghe. Un bosco rado, nel quale grandi parti di cielo sono visibili, non è sicuro.
    "

    Infatti quando io scrivo "bosco" intendo bosco fitto, come per es. quello di ieri in Costalta: la cima è un panettone che più panettone non si può di 1955, e il bosco arriva fino a 1900.



    si, infatti ricordo bene il costalta dal rujoch...è tutto bosco fitto fin quasi in vetta. [SM=x948575]

    ho voluto postare questo elenco, che mi rileggerò con calma anche io, perchè è molto didattico per chiunque effettui escursioni sulla neve, a piedi, con le ciaspole o gli sci da alpinismo.. [SM=x948575]


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    "Ci sono delle persone che si incontrano, prima si assaggiano... poi vedono se possono camminare insieme, come noi adesso.." M. Rigoni Stern
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    Sittlieb
    Post: 7.267
    Signore della Montagna
    00 27/03/2008 11:42
    Utilissimo!
    Per le vostre escursione invernali in Trentino, oltre che la consultazione dei vari bollettini valanghe, vi consiglio caldamente di dare un occhio alle carte GIS della provincia autonoma di Trento

    www.gis.provincia.tn.it/Home.asp?risoluzione=1024&Bws=IE

    "Consultazione carta valanghe"

    Sono molto, ma mooolto utili, perchè si comprende meglio la morfologia del territorio e i punti critici [SM=g27811] !
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    "Fatto stupendo o cosa strana! L'orso. La belva si fa umana.
    Stupor maggior che l'uomo nato, in belva or cerchi esser cangiato."
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    Sittlieb
    Post: 7.267
    Signore della Montagna
    00 09/12/2008 15:15
    Vista la stagione..Up.
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    Sittlieb
    Post: 7.267
    Signore della Montagna
    00 11/02/2010 21:06
    Re:
    Sittlieb, 09/12/2008 15.15:

    Vista la stagione..Up.




    ri-up!


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    "Tu hai una tale voce, o grande montagna, da annullare gli inganni e i dolori, voce non da tutti compresa, ma che i grandi, e i saggi e i buoni interpretano, e profondamente sentono, e fanno sentire agli altri". P.B. Shelley

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