Caro Marcuccio,
ho letto con attenzione la tua difesa in merito al pedobattesimo e, se permetti, vorrei esternare alcune considerazioni.
Credo che la questione debba essere affrontata in due tappe, come minimo.
La prima è indubbiamente quella storica.
Chiaramente da un certo momento in poi, il pedobattesimo fa la sua comparsa e si estende a sempre più congregazioni, ma storicamente non possiamo proprio affermare che il pedobattesimo sia documentato come prassi delle comunità paleocristiane.
Ti riconosco una sufficiente preparazione per concordare su quanto sopra.
E' interessante la constatazione di Ferrario, professore di Teologia Sistematica, quando scrive: "Le affermazioni o le mezze affermazioni quali "non si piò escludere che il battesimo dei bambini sia stato praticato anche nel periodo apostolico, non sembrano riflettere l'evidenza documentaria. - Libertà di Credere, Torino, 2000, pag. 218
Kurt Aland, sulla cui autorevolezza non è necessario scrivere più lettere di quelle contenute nel suo nome, dichiara che il pedobattesimo era sconosciuto alla chiesa primitiva. Nel suo libro "Did the Early Church Baptize Infants?" pone al terzo secolo la linea temporale di "demarcazione", di "stacco" fra la prassi originale e quella attualmente in uso nella CCR.
Nessuno Storico del Cristianesimo ti dirà mai che il pedobattesimo sia documentato nelle chiese paleocristiane. Queste sono considerazioni oggettive.
E qui subentra la seconda tappa del discorso. Parafrasando quanto tu hai scritto nell'altro thread (salvo mie incomprensioni) tu dici: "il fatto che non vi siano documentazioni dirette pro-pedobattesimo, non significa che questo non venisse praticato". In sostanza una sorta di giustificazione ab absentia.
Io invece credo vi siano degli elementi che meritano di essere presi in considerazione e che sembrano non giustificare il tuo ragionamento:
A) Innanzitutto non si può ignorare il fatto che, nel NT, la fede il battesimo sono costantemente accostati; sembrerebbe quindi logico supporre che dove non vi sia fede, non può esserci battesimo.
B) Se le istruzioni apostoliche per il battesimo avessero incluso anche gli infanti, Tertulliano (per esempio) non si sarebbe mai permesso di sconsigliare il battesimo dei bambini, invitando a ritardarne il momento. - Tertulliano, Sul Battesimo, Cap. 18
C) La Didachè, scritto di cui certamente non ignori l'importanza, al cap. VII, 4 dà precise istruzioni sul battesimo e dice: "prima del battesimo digiunino il battezzante e il battezzando". Anche in questo caso, ci sono quindi delle istruzioni che escludono la categoria dei neonati, visto che sarebbe improponibile farli digiunare. Secondo Audet, di cui certamente conoscerai gli studi in merito, le istruzioni sul battesimo o "sezioni in tu" (come le chiama lui) apparterrebbero addirittura ad uno strato redazionale successivo e ciò comporterebbe che la non inclusione del pedobattesimo sarebbe persino da postporre rispetto alla stesura originale.
D) Abbiamo la testimonianza di Giustine Martire, il quale dice: "Coloro che si sono convertiti e che credono alla verità delle nostre dottrine e del nostro messaggio, e che si impegnano a sforzarsi di vivere coerentemente, vengono educati alla preghiera e alla richiesta, nel digiuno al cospetto di Dio, della remissione di tutti i loro peccati precedenti, mentre noi ci associamo alla loro preghiera e al loro digiuno. In seguito, vengono condotti da noi in un luogo in cui c'è l'acqua, e rinascono a vita nuova nello stesso modo in cui noi stessi siamo rinati..."
Anche Giustino dice che il battesimo deve essere preceduto da un'opera di catechesi. Ma è interessante come prosegue: "E a tal proposito, questo è l'insegnamento che abbiamo ricevuto dagli apostoli: dato che nella nostra prima generazione, noi siamo ignoranti per necessità ... per non rimanere fili della necessità e dell'ignoranza, ma per diventare figli della libertà e della sapienza...si invoca nell'acqua il nome di Dio ..." - Prima Apologia 61:1,2,3,9,10
Giustino fa una contrapposizione fra la nascita naturale e la nuova nascita in Cristo. Dice chiaramente che mentre la prima è "figlia dell'ignoranza" (cioè non abbiamo chiesto noi di nascere) la seconda deve essere "figlia della sapienza" (cioè il battesimo deve avvenire in piena consapevolezza) !
Evidentemente, da un certo momento in poi si iniziò a prendere in considerazione il battesimo dei bambini. E ciò avvenne indubbiamente per motivi teologici e anche pragmatici. Ma le evidenze storiche in nostro possesso ci dicono che esso non era parte dell'ortoprassi paleocristiana.
Eupeptico