elyna.luna, 05/03/2008 12.43:
mio dio.. la pillola abortiva no.. questo è cadere in basso.. verra usata come anticoncezionale.. ecco questa cosa non la approvo affatto.. rendere cosi "semplice" abortire è una caduta di stile.
A parte, amica Jo, che è da apprezzare lo spirito con cui sembra hai perlomeno accolto quest’articolo sui pericoli effettivi – fisici e psicologici - del tanto decantato prodotto RU486, sul quale si potrebbe postare almeno un’altra dozzina d’opinioni negative che ne danno altrettanti esperti ginecologi, tanto sottaciuti o emarginati dalla solita pilotata informazione mediatica vantaggiosa assai all’interesse danaroso delle case farmaceutiche in particolare e del consumismo in generale, c’è tuttavia da porti una questione, con un dovuto e non insignificante appuntino sul tuo associare due precise parole: aborto e stile.
Difatti, il tuo stringato commento lascia solo intuire che, infine, è il
bello stile della donna quello che deve prevalere sul diritto del nascituro.
C’è allora da chiederti: davvero pensi che l’aborto è da stimare valido qualora lo fai dipendere dalla buona qualità di “stile”, alto o scadente che sia, con cui la donna lo compie?
Non è piuttosto che l’obbrobrio dell’ivg dipenda ancora una volta dalla mancanza di esprimere il
”vero stile” d’esser donna proprio con l’occasione di diventare madre se invece, di contro, coarta con il fasullo senso di libertà, prima lei d’essere donna decisa in ogni caso ad abortire, ma soprattutto di ripudiare coscientemente quel suo dovere di rispettare il diritto inalienabile del proprio nascituro a vivere la sua vita sin dal primissimo momento in cui è stato generato?
Tanto più ciò va detto perché, quand’anche il nascituro è sanissimo e per nulla lesivo alla salute della stessa partoriente, s’evidenzia al massimo l’abbietto illecito per il quale l’innocente indifeso non è accettato a priori per motivi modaioli e convenienti all’ego di colei che, se resta pur sempre “donna” con i propri diritti, è però già diventata la “mamma” responsabile di se medesima e soprattutto degli elementari doveri verso la sua custodita in grembo ma ancora non-nata persona.