E' morto Lombardi, eroe dell'Avellino
Era malato da tempo di Sla. Il cordoglio della società e dell'ex presidene Sibilia. I funerali si svolgeranno domani mattina alle ore 11 presso la chiesa di San Modestino a Mercogliano
AVELLINO, 30 novembre - La notizia della morte di Adriano Lombardi, storico capitano e calciatore dell'Avellino, avvenuta questa mattina alle sette nella sua abitazione di Mercogliano (Avellino), sta suscitando dolore e cordoglio nel mondo del calcio.
Lombardi, a cui i vertici dell'Avellino avevano attribuito la carica di presidente onorario della squadra, era rimasto nel cuore di generazioni di sportivi e tifosi della squadra bianco-verde nella quale era arrivato nel 1975, proveniente dal Como, voluto da Antonio Sibilia, allora presidente del sodalizio irpino.
Da tempo era ammalato di Sla, la sclerosi laterale amiotrofica, la patologia conosciuta come morbo di Lou Gehrig.
PROTAGONISTA - Lombardi fu tra i maggiori artefici di quello che veniva chiamato il miracolo-Avellino, anima e punto di riferimento di quella squadra che nel 1978, vincendo 1-0 a Genova nell'ultima giornata di campionato contro la Sampdoria, (rete di Mario Piga, ndr) conquistò la promozione in serie A.
Presso l'abitazione di Mercogliano stazionano tifosi e gente comune il cui numero cresce con il trascorrere delle ore.
Messaggi di cordoglio sono stati inviati dal presidente e dall'amministratore delegato dell'Avellino, Marco e Massimo Pugliese, dal sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso, dalla presidente della Provincia, Alberta De Simone: nel pomeriggio, renderanno anch'essi omaggio alla camera ardente.
IL RICORDO DI SIBILIA - Antonio Sibilia, lo storico presidente che guidò l'Avellino dalle serie semi-professionistiche alla serie A, unisce il ricordo di Adriano Lombardi, "un calciatore ed un uomo intelligente" a quello di un calcio che ormai non c'è più: "Il calcio che abbiamo giocato e vissuto con Adriano - dice Sibilia, che poche settimane fa ha compiuto 87 anni - era popolato da persone vere, orgogliose, con un senso del dovere e dell'appartenenza che ha consentito all'Avellino prima di scalare promozioni su promozioni fino a conquistare la massima serie, prendendosi grandi soddisfazioni anche contro le grandi squadre nei dieci anni di permanenza in serie A".
ERA MALATO DI SLA - Lombardi, nato 62 anni fa a Ponsacco, in provincia di Pisa, era ammalato di Sla, la stessa malattia che nel 2002 portò alla morte a 42 anni dell'ex calciatore del Genoa, Gianluca Signorini, e che negli anni precedenti aveva colpito già atleti ed ex atleti impegnati in attività agonistiche diverse dal calcio. I primi sintomi della Sla si fecero sentire tra il 2000 e il 2001, quando Lombardi si accingeva a guidare dalla panchina la squadra del Campobasso.
In questi anni, mentre la malattia divorava inesorabilmente ogni resistenza, fino a bloccare i muscoli e inibire anche i più semplici movimenti, Lombardi, fino a quando le forze lo hanno consentito, è stato uno strenuo sostenitore e testimonial delle campagne a favore della ricerca, raccontando 'in direttà l'evoluzione della malattia con coraggio e fierezza straordinari. Da alcuni mesi le sue condizioni si erano aggravate.
È spirato stamattina avendo accanto la moglie, Luciana, che con lui ha condiviso in questi anni duri e difficile sofferenze e speranze. Dal loro matrimonio sono nate due gemelle che oggi hanno otto anni. I funerali di Adriano Lombardi si volgeranno domani mattina alle ore 11 presso la chiesa di San Modestino a Mercogliano (Avellino).