Avevo vent’anni, e lei
con i capelli fatti d’oro fino
e la boccuccia dolce come il miele
era tutta la luce degli occhi miei
era il cielo più bello di tutti i cieli.
Ma un giorno si intromise il destino,
con una promessa mi venne a salutare
e poi mi strinse forte forte al cuore,
ci lasciammo sotto il gelsomino
una lacrima le vidi spuntare
e quello fu l’addio del nostro amore.
Finì la mia gioventù e i miei vent’anni
è al loro posto struggente nostalgia,
le nostre strade non si sono mai incontrate
primavere piene di sole ne ho passate
e freddi inverni ne posso raccontare
sopra questi miei capelli ormai sbiancati
e vivo di ricordi che ormai
nella mia testa sono un po’ offuscati.
Ci passo tutti i giorni da questo giardino
c’è tanta gente , i più dell’età mia
guardo questi fiori ma senza poesia.
Ci sono rose che tolgono il respiro
violette e calendule tutte in armonia
ma io mi fermo davanti al gelsomino
che fu per me come una malattia.
La incontro ogni mattina
una vecchietta con un visetto fine
si ferma accanto a me
mi guarda poverina in modo strano
è sola soletta e io la vedo
come una regina e in segno di rispetto
le porgo il mio saluto e poi mi siedo
nella panchina sotto il gelsomino.
E allora mi sento il cuore pieno
il mio passato, i miei vent’anni,
la promessa e la lacrima sul viso
questa vecchietta che mi guarda strano
triste e senza l’ombra d’un sorriso,
e col profumo di questo gelsomino
i miei pensieri mi portano lontano,
a quei capelli fatti d’oro fino.
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FUORI CONCORSO
[Modificato da Artevizzari 30/11/2007 19:46]
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