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Eutanasia, Benedetto XVI: “Bisogna fermare la cultura della morte”

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    proRatzinger
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    00 25/11/2008 15:37
    Re: Re:
    elyna.luna, 25/11/2008 14.01:




    amichetto? a parte che non lo conosco, e se lui non crede in Dio, è un suo problema.. perchè io il mio credo ce l'ho..
    non è che chi ha idee diverse da voi è per forza in combutta...
    mi spieghi perchè generalizzi?..
    evitamo di generalizzare a me non piace.. io non parlo di tutti i cattolici.. ma quando rispondo qui dentro parlo di voi utenti del forum.. di cattolici ne conosco.. e ci vado anche molto d'accordo.





    Nessuno elyna mette in dubbio il tuo credo, amichetto in questa sede in quanto avete idee coincidenti sul caso Englaro: non generalizzo è l'oggettività dei fatti.
    OREMUS PRO PONTIFICE NOSTRO BENEDICTO
    EXTRA ECCLESIAM NULLUS OMNINO SALVATUR
    IN HOC SIGNUM VINCES
    IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM" E' QUANTO DI PIU' GIUSTO SI SIA FATTO IN QUESTI ANNI PER LA CHIESA CATTOLICA
    "O glorioso S. Francesco, gettate uno sguardo sopra il Successore di Pietro, alla cui sede, vivendo, foste così devoto" (Pius PP. IX).
    "Ma se fu sempre necessario, Venerabili Fratelli, ora specialmente, in mezzo a così grandi calamità della Chiesa e della società civile, in tanta cospirazione di avversari contro il cattolicesimo e questa Sede Apostolica, e fra così gran cumulo di errori, è assolutamente indispensabile che ricorriamo con fiducia al trono della grazia per ottenere misericordia e trovare benevolenza nell’aiuto opportuno". (Pius PP. IX, enclica Quanta Cura).
    Tu es Petrus e super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam, et portae inferi non praevalebunt adversum eam. Et tibi dabo claves regni coelorum. Et quodcumque ligaveris super terram, erit legatum et in coelis; Et quodcumque solveris super terram, erit solutum et in coelis. (Mt 16, 18-19)
    "Che ci sia una ed una sola Santa Chiesa Cattolica ed Apostolica noi siamo costretti a credere ed a professare, spingendoci a ciò la nostra fede, e noi questo crediamo fermamente e con semplicità professiamo, ed anche che non ci sia salvezza e remissione dei nostri peccati fuori di lei, come lo sposo proclama nel Cantico: "Unica è la mia colomba, la mia perfetta; unica alla madre sua, senza pari per la sua genitrice", che rappresenta un corpo mistico, il cui capo è Cristo, e il capo di Cristo è Dio, e in esso c'è "un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo". (...) Noi sappiamo dalle parole del Vangelo che in questa Chiesa e nel suo potere ci sono due spade, una spirituale, cioè, ed una temporale, perché, quando gli Apostoli dissero: "Ecco qui due spade" (che significa nella Chiesa, dato che erano gli Apostoli a parlare (il Signore non rispose che erano troppe, ma che erano sufficienti). E chi nega che la spada temporale appartenga a Pietro, ha malamente interpretato le parole del Signore, quando dice: "Rimetti la tua spada nel fodero". Quindi ambedue sono in potere della Chiesa, la spada spirituale e quella materiale; una invero deve essere impugnata per la Chiesa, l’altra dalla Chiesa; la seconda dal clero, la prima dalla mano di re o cavalieri, ma secondo il comando e la condiscendenza del clero, perché è necessario che una spada dipenda dall’altra e che l’autorità temporale sia soggetta a quella spirituale. Perché quando l’Apostolo dice: "Non c’è potere che non venga da Dio e quelli (poteri) che sono, sono disposti da Dio", essi non sarebbero disposti se una spada non fosse sottoposta all’altra, e, come inferiore, non fosse dall’altra ricondotta a nobilissime imprese. (...) Perciò se il potere terreno erra, sarà giudicato da quello spirituale; se il potere spirituale inferiore sbaglia, sarà giudicato dal superiore; ma se erra il supremo potere spirituale, questo potrà essere giudicato solamente da Dio e non dagli uomini. Quindi noi dichiariamo, stabiliamo, definiamo ed affermiamo che è assolutamente necessario per la salvezza di ogni creatura umana che essa sia sottomessa al Pontefice di Roma". (Unam Sanctam, Bonifacius PP. VIII, 18 Novembre 1302).
    "Bisogna dare battaglia, perchè Dio conceda vittoria" (S. Giovanna d'Arco)
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    Blatta Orientalis
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    00 25/11/2008 17:42

    Blatta Orientalis tu odi la religione cattolica e quindi odiandola, odi anche chi si professa cattolico

    Considero i cattolici vittime della religione, quindi non li odio. Voi invece odiate l'ateismo e tutti coloro che si dichiarano atei.

    comunque non abbiamo bisogno che tu ci compatisca, non abbiamo bisogno di nessuno che ci compatisca perchè non abbiamo nulla per cui farci compatire

    Nemmeno io ho bisogno di essere compatito, eppure è questo l'atteggiamento dei cattolici più moderati nei miei confronti. I fanatici come te, poi, arrivano persino ad odiarmi.

    Già, il cattolicesimo, grazie a Dio, non scomparirà con la legalizzazione dell'eutanasia, Dio non voglia, ma sicuramente sarebbe una bella vittoria per quelli come voi che si parano dietro a queste assurdità e millantano l'ateismo.

    La legalizzazione dell'eutanasia sarebbe una grande vittoria per l'Italia, ma la scomparsa del cattolicesimo sarebbe una vittoria per l'intera umanità!

    Le assurdità le dici tu, Blatta, e l'uomo, siccome è animale ragionevole, è superiore agli animali. La tua terza affermazione è impossibile: l'uomo, anche il più cretino e sciocco, è comunque superiore all'animale in quanto è comunque ragionevole, come lo è ancora Eluana Englaro.

    Come può essere ragionevole chi non ha attività cerebrale? Il ragionamento è un'attività cerebrale, quindi Eluana non è ragionevole. A parte questo, nulla esclude che un animale possa essere più ragionevole di un essere umano, sopratutto se quest'ultimo non ha un cervello funzionante.

    Non è che noi stiamo a bacchetta comanda di Dio: noi amiamo Dio e quindi ciò che facciamo non è per quello che Lui comanda, ma perchè Lo amiamo e quindi ci comportiamo di conseguenza: amare per ordine è ipocrisia!

    Infatti la Chiesa Cattolica è piena di ipocriti. Non c'è molta differenza tra eseguire gli ordini di Dio e comportarsi come lui vuole in virtù del vostro amore.

    L'uomo è giocattolo di voi ateisti, quando volete sostituirvi a Dio stesso.

    Ogni essere razionale dovrebbe appartenere a se stesso, e non essere una marionetta di un dio o di un capo. Sostituirsi a Dio è cosa più che legittima. Se poi voi preferite essere i suoi animaletti domestici, cagnolini, pecorelle o quello che preferite, nessuno ve lo vieta, ma io non seguirò mai una strada così umiliante.

    Guarda il tuo amichetto Orientalis, come odia i cattolici e il cattolicesimo e non si vergogna di ciò che dice. Casomai è il contrario, siete voi che per cieco odio alla religione, Blatta, siete dei pappagalli capaci solo a ciarlare, quando si tratta dei fatti, invece....

    Io non mi vergogno delle mie idee, ne vado anzi orgoglioso, perchè, al contrario di voi marionette, io ho una ragione e ne faccio uso.

    non è che chi ha idee diverse da voi è per forza in combutta...

    Vedi Elyna, come ci insegna Bestion, chi non è schierato con i cattolici (che hanno ragione perchè hanno ragione) è per forza schierato con Satana. Infatti è noto a tutti che le parole "mussulmano", "buddista", "pagano", "panteista", "democratico" "omosessuale", "ateo", "agnostico" e "satanista" sono sinonimi. Non fingere che non ci conosciamo, loro sanno benissimo che ci vediamo ad ogni luna nuova a casa di Zappatero per celebrare una messa satanica.
    [Modificato da Blatta Orientalis 25/11/2008 17:45]
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    Bestion.
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    00 25/11/2008 18:45

    ELUANA - Prof. P.Barcellona:
    "I giudici non possono creare le norme.
    La scienza? In questi casi farebbe bene a tacere"


    di Pietro Barcellona

    La vicenda di Eluana raccoglie tutte le contraddizioni di un’impostazione culturale che ha smarrito il significato della persona e dell’interiorità, che non sa più quali sono i compiti della legge e i limiti della scienza. E in gioco c’è la vita di una ragazza che si vuol far morire sulla base di una ipotetica ricostruzione della sua volontà. «La tesi si riduce a questo: la vita è mia e sono io a decidere. Ma questo potere non ce l’ha nessuno, nemmeno l’interessato, perché io non sono padrone della mia vita. La coscienza è il quid al quale riferirsi in ultima istanza, ma non è il tribunale che dà il placet per fare qualsiasi cosa». La magistratura? Ha prevaricato. Il fine vita? Ora serve una legge, c’è da sperare che il clima non comprometta il risultato. Ilsussidiario.net ha parlato del caso Englaro con Pietro Barcellona.

    Professor Barcellona, qual è la sua opinione sulle ultime vicende del caso Englaro?

    La cosa che più mi rattrista è che la sorte della povera Eluana abbia determinato una divisione in pro e contro la sua morte, mentre io rifuggirei da ogni enfatizzazione. La questione culturale in gioco? È su un falso binario. Di fronte all’ipotesi di ammalarmi di Alzheimer potrei anche voler esprimere, in un testamento, la volontà di essere soppresso, ma può darsi poi che quando comincio ad aver i primi sintomi del male, voglia fare il possibile per sopravvivere. Nessun giurista serio può sostenere che si può far risalire la volontà a un tempo anteriore: essa va espressa a in modo puntuale in riferimento al fatto in questione, ha un valore attuale.

    La sentenza della Cassazione del 2007 ha stabilito che si poteva ricostruire l’ipotetica volontà di Eluana Englaro e ha detto quali sono i casi in cui deve valere il consenso dell'interessato come se il testamento biologico fosse già nell'ordinamento.

    È stato senz’altro un caso di “supplenza eccessiva” da parte della magistratura, che dovrebbe starsene un po’ di più entro i propri confini e limitarsi ad applicare le norme esistenti. Ma il problema, più radicalmente lo vedo in questo modo. Quello che si cerca di far valere nelle argomentazioni, mi pare, è il tentativo di esaurire il problema del nascere e del morire nel potere di decidere. La tesi si riduce a questo: la vita è mia e sono io a decidere. Ma non sono d’accordo che si possa dire una cosa simile. Questo potere non ce l’ha nessuno, nemmeno l’interessato.

    Nemmeno il diretto interessato? Perché?

    Perché io non sono padrone della mia vita, al massimo ne possiedo solo uno “spicchio”. Non nasciamo per libera scelta, ma perché qualcuno ci ha messo al mondo. E l’intera nostra vita si sviluppa entro una trama di intrecci, legami, libertà, vincoli, che smentiscono l’autopossesso e la piena autodeterminazione. Ma tutto questo, mi dirà, va poi regolato sul piano del diritto. Direi così: che di certo non possiamo pretendere di risolvere sul piano dell’esistenza pubblica i dilemmi dell’esistenza privata.

    Cosa intende dire?

    Che la vita è una cosa così sfuggente e misteriosa che ridurla in formule – anche giuridiche – mi sembra l’ultima presunzione dell’uomo contemporaneo. La mia preoccupazione è che l’attuale dibattito giuridico stia semplificando indebitamente un tema di grande profondità. Occorre chiedersi: cosa vuol dire coscienza privata? La coscienza non è un vuoto pneumatico dove “gioiosamente” si fanno atti di volontà, come afferma Flores d’Arcais, ma è lo spessore della nostra personalità, fatta di principi morali, di retaggio della tradizione, di relazioni ed emozioni. La coscienza è il quid al quale riferirsi in ultima istanza, ma non è il tribunale che dà il placet per fare qualsiasi cosa.

    Come regolare il campo di indeterminazione che si è venuto a creare in conseguenza della vicenda di Eluana? Possono colmarlo le sentenze dei giudici?

    Una legge ci vuole, perché l’alternativa è la confusione totale. La mia forte avversità al clima che si è determinato sta anche nel fatto che questo rende tutto più difficile. La mischia in atto complica tutto e potrebbe compromettere il risultato. C’è da augurarsi che l’azione legislativa, frutto anche di compromesso, possa dare punti fermi in una società purtroppo ormai priva di rapporto con la verità ed il bene.

    È giusto dire che proprio in conseguenza della mancanza di una legge sul fine vita i giudici hanno stabilito norme in una sfera sottratta all’ordinamento?

    La questione della competenza è stata sollevata e a mio modo di vedere a ragione: era giusto chiedere alla Corte costituzionale di valutare se questa materia rientra o no nella competenza del giudice. D’altra parte è l’idea che ho sempre sostenuto: che i giudici non possono creare le norme.

    Dove non arriva il diritto può arrivare la scienza?

    La scienza? In questi casi farebbe bene a tacere. Se c’è qualcuno che è lontano da posizioni chiare, certe e univoche sul rapporto tra vita biologica e vita mentale è proprio la scienza. E non può avere la pretesa dell’ultima parola, perché fortunatamente non è ancora il fondamento della nostra società.

    © Copyright Il Sussidiario, 25 novembre 2008


    Fonte - Papa Ratzinger Blog -


    [SM=g27811] [SM=g27823]

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    proRatzinger
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    00 25/11/2008 19:24
    Re:

    Considero i cattolici vittime della religione, quindi non li odio. Voi invece odiate l'ateismo e tutti coloro che si dichiarano atei.



    Noi non odiamo affatto: e non fare l'ipocrita che dalle tue parole traspare benissimo l'odio verso il cattolicesimo e i cattolici, già, solo delle povere amebe senza cervello comandate dal pastore tedesco e dai colleghi burattinai che baciano mano e pantofola incondizionatamente e automaticamente. Questa visione è una fesseria bella e buona, menzogna e cretineria, fatta dagli ignoranti.


    Nemmeno io ho bisogno di essere compatito, eppure è questo l'atteggiamento dei cattolici più moderati nei miei confronti. I fanatici come te, poi, arrivano persino ad odiarmi.



    Chi sarebbero questi cattolici moderati?!? Gente che si dice cattolica solo a parole e che si definisce cattolico adulto solo perchè ha una religione cattolica fai-da-te? Gli ipocriti che dicono io sono credente e non praticante? Grazie che mi hai detto fanatico, perchè così dimostri quello che pensavo già: la gente che ci vede dal di fuori è pronta a giudicarti come fondamentalista solo perchè sei cristiano fino in fondo! Essere cristiani veri è visto come fondamentalismo, ma il fondamentalismo e il fanatismo sono bene altre cose, cose che puoi riscontrare quotidianamente in altre religioni orientali e in pochissime persone cattoliche! Di certo non è che parto con lo scudo e l'elmo crociato per uccidere gli infedeli! Se la pensi così sei passatista e retrogrado!


    La legalizzazione dell'eutanasia sarebbe una grande vittoria per l'Italia, ma la scomparsa del cattolicesimo sarebbe una vittoria per l'intera umanità!



    E poi dici che non ci odi?!? Ma se è palesissimo!!!! Questa affermazione è opinabile. Dipende quale è il punto di vista, ed inoltre è falsa! Un mondo senza cattolicesimo è un mondo lasciato in balia dell'irragionevolezza e sciocchezza!!



    Come può essere ragionevole chi non ha attività cerebrale? Il ragionamento è un'attività cerebrale, quindi Eluana non è ragionevole. A parte questo, nulla esclude che un animale possa essere più ragionevole di un essere umano, sopratutto se quest'ultimo non ha un cervello funzionante.



    Un animale è un animale non è l'uomo. E se tu ragioni così, dovresti dare diritti anche alle formiche!


    Infatti la Chiesa Cattolica è piena di ipocriti. Non c'è molta differenza tra eseguire gli ordini di Dio e comportarsi come lui vuole in virtù del vostro amore.



    Wow! Quanto siamo lapidari! E no, bello mio! Cambia tutto se una cosa è fatta per amore e se una cosa è fatta per obbligo: in apparenza il risultato eventualmente potrebbe essere lo stesso, ma in realtà neanche lo è, ma un conto è una cosa fatta col cuore e un conto è farla per obbligo.


    Ogni essere razionale dovrebbe appartenere a se stesso, e non essere una marionetta di un dio o di un capo. Sostituirsi a Dio è cosa più che legittima. Se poi voi preferite essere i suoi animaletti domestici, cagnolini, pecorelle o quello che preferite, nessuno ve lo vieta, ma io non seguirò mai una strada così umiliante.



    Noi siamo liberi quando crediamo in Dio e lo amiamo, non quando lo odiamo. Apparteniamo a noi stessi e a Dio e siamo veramente liberi da tutte le ideologie, da tutte le fadonie che fanno bere a gente ignorante e manipolabile che non sa nemmeno da che parte sia la libertà, schiava del sesso, della droga, dell'alcol, delle menzogne ateiste, del potere,...


    Io non mi vergogno delle mie idee, ne vado anzi orgoglioso, perchè, al contrario di voi marionette, io ho una ragione e ne faccio uso.



    Tu sei una marionetta dell'odio! Io non mi sento tale e non lo sono e credo che neanche Bestion o altri cattolici, e persino anche altri atei ci considerino tali!


    Vedi Elyna, come ci insegna Bestion, chi non è schierato con i cattolici (che hanno ragione perchè hanno ragione) è per forza schierato con Satana. Infatti è noto a tutti che le parole "mussulmano", "buddista", "pagano", "panteista", "democratico" "omosessuale", "ateo", "agnostico" e "satanista" sono sinonimi. Non fingere che non ci conosciamo, loro sanno benissimo che ci vediamo ad ogni luna nuova a casa di Zappatero per celebrare una messa satanica.



    Questa è la tua opinione e non l'oggettività dei fatti che è del tutto differente! Se poi vi vediate a ogni luna nuova a casa di Zapatero per celebrare messe nere, sono affari vostri...
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    IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM" E' QUANTO DI PIU' GIUSTO SI SIA FATTO IN QUESTI ANNI PER LA CHIESA CATTOLICA
    "O glorioso S. Francesco, gettate uno sguardo sopra il Successore di Pietro, alla cui sede, vivendo, foste così devoto" (Pius PP. IX).
    "Ma se fu sempre necessario, Venerabili Fratelli, ora specialmente, in mezzo a così grandi calamità della Chiesa e della società civile, in tanta cospirazione di avversari contro il cattolicesimo e questa Sede Apostolica, e fra così gran cumulo di errori, è assolutamente indispensabile che ricorriamo con fiducia al trono della grazia per ottenere misericordia e trovare benevolenza nell’aiuto opportuno". (Pius PP. IX, enclica Quanta Cura).
    Tu es Petrus e super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam, et portae inferi non praevalebunt adversum eam. Et tibi dabo claves regni coelorum. Et quodcumque ligaveris super terram, erit legatum et in coelis; Et quodcumque solveris super terram, erit solutum et in coelis. (Mt 16, 18-19)
    "Che ci sia una ed una sola Santa Chiesa Cattolica ed Apostolica noi siamo costretti a credere ed a professare, spingendoci a ciò la nostra fede, e noi questo crediamo fermamente e con semplicità professiamo, ed anche che non ci sia salvezza e remissione dei nostri peccati fuori di lei, come lo sposo proclama nel Cantico: "Unica è la mia colomba, la mia perfetta; unica alla madre sua, senza pari per la sua genitrice", che rappresenta un corpo mistico, il cui capo è Cristo, e il capo di Cristo è Dio, e in esso c'è "un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo". (...) Noi sappiamo dalle parole del Vangelo che in questa Chiesa e nel suo potere ci sono due spade, una spirituale, cioè, ed una temporale, perché, quando gli Apostoli dissero: "Ecco qui due spade" (che significa nella Chiesa, dato che erano gli Apostoli a parlare (il Signore non rispose che erano troppe, ma che erano sufficienti). E chi nega che la spada temporale appartenga a Pietro, ha malamente interpretato le parole del Signore, quando dice: "Rimetti la tua spada nel fodero". Quindi ambedue sono in potere della Chiesa, la spada spirituale e quella materiale; una invero deve essere impugnata per la Chiesa, l’altra dalla Chiesa; la seconda dal clero, la prima dalla mano di re o cavalieri, ma secondo il comando e la condiscendenza del clero, perché è necessario che una spada dipenda dall’altra e che l’autorità temporale sia soggetta a quella spirituale. Perché quando l’Apostolo dice: "Non c’è potere che non venga da Dio e quelli (poteri) che sono, sono disposti da Dio", essi non sarebbero disposti se una spada non fosse sottoposta all’altra, e, come inferiore, non fosse dall’altra ricondotta a nobilissime imprese. (...) Perciò se il potere terreno erra, sarà giudicato da quello spirituale; se il potere spirituale inferiore sbaglia, sarà giudicato dal superiore; ma se erra il supremo potere spirituale, questo potrà essere giudicato solamente da Dio e non dagli uomini. Quindi noi dichiariamo, stabiliamo, definiamo ed affermiamo che è assolutamente necessario per la salvezza di ogni creatura umana che essa sia sottomessa al Pontefice di Roma". (Unam Sanctam, Bonifacius PP. VIII, 18 Novembre 1302).
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    Blatta Orientalis
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    00 27/11/2008 18:34

    Noi non odiamo affatto: e non fare l'ipocrita che dalle tue parole traspare benissimo l'odio verso il cattolicesimo e i cattolici, già, solo delle povere amebe senza cervello comandate dal pastore tedesco e dai colleghi burattinai che baciano mano e pantofola incondizionatamente e automaticamente. Questa visione è una fesseria bella e buona, menzogna e cretineria, fatta dagli ignoranti.

    Fino a poco tempo fa ero convinto che la chiesa cattolica si fosse evoluta, si fosse lasciata alle spalle il Medioevo, poi ho dovuto ricredermi, e da quando frequento questo forum ho avuto solo ulteriori conferme. Puoi ripetere quanto vuoi che non siete dei burattini, i fatti e la vostra venerazione ossessiva per il papa dimostrano il contrario.
    Se poi dalle mie parole traspare odio, di certo dalle tue non emerge amore.

    Chi sarebbero questi cattolici moderati?!? Gente che si dice cattolica solo a parole e che si definisce cattolico adulto solo perchè ha una religione cattolica fai-da-te? Gli ipocriti che dicono io sono credente e non praticante? Grazie che mi hai detto fanatico, perchè così dimostri quello che pensavo già: la gente che ci vede dal di fuori è pronta a giudicarti come fondamentalista solo perchè sei cristiano fino in fondo! Essere cristiani veri è visto come fondamentalismo, ma il fondamentalismo e il fanatismo sono bene altre cose, cose che puoi riscontrare quotidianamente in altre religioni orientali e in pochissime persone cattoliche! Di certo non è che parto con lo scudo e l'elmo crociato per uccidere gli infedeli! Se la pensi così sei passatista e retrogrado!

    Non mi aspetto che un fondamentalista ammetta di esserlo. Se essere cristiani fino in fondo volesse dire odiare noi atei, ciò non farebbe che peggiorare la mia opinione del cattolicesimo.
    Non è tuttavia necessario muovere guerra a qualcuno per essere fondamentalisti. Voi volete imporre a tutti il vostro stile di vita, e questo è fondamentalismo.

    E poi dici che non ci odi?!? Ma se è palesissimo!!!! Questa affermazione è opinabile. Dipende quale è il punto di vista, ed inoltre è falsa! Un mondo senza cattolicesimo è un mondo lasciato in balia dell'irragionevolezza e sciocchezza!!

    Anche questo dipende dai punti di vista.

    Un animale è un animale non è l'uomo. E se tu ragioni così, dovresti dare diritti anche alle formiche!

    L'uomo è un animale, ma i diritti di un essere vivente dipendono chiaramente dalla sua intelligenza. Ovvio che se vivessimo nelle caverne e i gatti avessero dato vita ad una civiltà evoluta, loro avrebbero più diritti di noi.
    Stando al tuo ragionamento, qualora degli extraterrestre provenienti da una società più evoluta della nostra dovessero giungere sulla Terra, dovrebbero essere considerati inferiori per il solo fatto che non sono umani.

    Wow! Quanto siamo lapidari! E no, bello mio! Cambia tutto se una cosa è fatta per amore e se una cosa è fatta per obbligo: in apparenza il risultato eventualmente potrebbe essere lo stesso, ma in realtà neanche lo è, ma un conto è una cosa fatta col cuore e un conto è farla per obbligo.

    Per amore o per imposizione, non viene comunque fatta per il semplice motivo che è la cosa giusta

    Noi siamo liberi quando crediamo in Dio e lo amiamo, non quando lo odiamo. Apparteniamo a noi stessi e a Dio e siamo veramente liberi da tutte le ideologie, da tutte le fadonie che fanno bere a gente ignorante e manipolabile che non sa nemmeno da che parte sia la libertà, schiava del sesso, della droga, dell'alcol, delle menzogne ateiste, del potere,...

    Come volete, purchè permettiate a tutti di essere liberi a modo loro. Cosa che non fate.

    Tu sei una marionetta dell'odio! Io non mi sento tale e non lo sono e credo che neanche Bestion o altri cattolici, e persino anche altri atei ci considerino tali!

    Nemmeno io mi sento una marionetta, ne sono considerato tale da altre persone, anche cattoliche. E non smetterò di credervi dei burattini solo perchè voi affermate il contrario.
    E piantala con questo ritornello dell'odio! Anche ammettendo che vi odiassi, cosa cambierebbe? Avrei torto solo per questo? Io odio il Cattolicesimo (e ancora una volta ribadisco che non odio i cattolici in generale) perchè ritengo che sia sbagliato, non lo ritengo sbagliato perchè lo odio.

    La scienza? In questi casi farebbe bene a tacere

    Quì si tocca veramente il fondo. Costringerete gli scienziati cattivi ed eretici ad abiurare, o sarete così clementi da purificarli col fuoco?
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    proRatzinger
    Post: 240
    Registrato il: 26/10/2006
    Utente Junior
    00 29/11/2008 13:06
    La Chiesa non cambia secondo le mode. Dalle mie parole emerge solo oggettività dei fatti. Ancora con questo fondamentalismo... Già uno che crede e per di più è un fondamentalista non può capire certe cose, non può affatto essere paragonato agli intelligentoni deficienti di anima! Credo che ormai abbiamo capito che le nostre posizioni sono inconciliabili e, nonostante le prove addotte, non si riesce a comprendere la verità. Per questo stop! Basta... Vorrà dire che col tempo capirai....
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    IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM" E' QUANTO DI PIU' GIUSTO SI SIA FATTO IN QUESTI ANNI PER LA CHIESA CATTOLICA
    "O glorioso S. Francesco, gettate uno sguardo sopra il Successore di Pietro, alla cui sede, vivendo, foste così devoto" (Pius PP. IX).
    "Ma se fu sempre necessario, Venerabili Fratelli, ora specialmente, in mezzo a così grandi calamità della Chiesa e della società civile, in tanta cospirazione di avversari contro il cattolicesimo e questa Sede Apostolica, e fra così gran cumulo di errori, è assolutamente indispensabile che ricorriamo con fiducia al trono della grazia per ottenere misericordia e trovare benevolenza nell’aiuto opportuno". (Pius PP. IX, enclica Quanta Cura).
    Tu es Petrus e super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam, et portae inferi non praevalebunt adversum eam. Et tibi dabo claves regni coelorum. Et quodcumque ligaveris super terram, erit legatum et in coelis; Et quodcumque solveris super terram, erit solutum et in coelis. (Mt 16, 18-19)
    "Che ci sia una ed una sola Santa Chiesa Cattolica ed Apostolica noi siamo costretti a credere ed a professare, spingendoci a ciò la nostra fede, e noi questo crediamo fermamente e con semplicità professiamo, ed anche che non ci sia salvezza e remissione dei nostri peccati fuori di lei, come lo sposo proclama nel Cantico: "Unica è la mia colomba, la mia perfetta; unica alla madre sua, senza pari per la sua genitrice", che rappresenta un corpo mistico, il cui capo è Cristo, e il capo di Cristo è Dio, e in esso c'è "un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo". (...) Noi sappiamo dalle parole del Vangelo che in questa Chiesa e nel suo potere ci sono due spade, una spirituale, cioè, ed una temporale, perché, quando gli Apostoli dissero: "Ecco qui due spade" (che significa nella Chiesa, dato che erano gli Apostoli a parlare (il Signore non rispose che erano troppe, ma che erano sufficienti). E chi nega che la spada temporale appartenga a Pietro, ha malamente interpretato le parole del Signore, quando dice: "Rimetti la tua spada nel fodero". Quindi ambedue sono in potere della Chiesa, la spada spirituale e quella materiale; una invero deve essere impugnata per la Chiesa, l’altra dalla Chiesa; la seconda dal clero, la prima dalla mano di re o cavalieri, ma secondo il comando e la condiscendenza del clero, perché è necessario che una spada dipenda dall’altra e che l’autorità temporale sia soggetta a quella spirituale. Perché quando l’Apostolo dice: "Non c’è potere che non venga da Dio e quelli (poteri) che sono, sono disposti da Dio", essi non sarebbero disposti se una spada non fosse sottoposta all’altra, e, come inferiore, non fosse dall’altra ricondotta a nobilissime imprese. (...) Perciò se il potere terreno erra, sarà giudicato da quello spirituale; se il potere spirituale inferiore sbaglia, sarà giudicato dal superiore; ma se erra il supremo potere spirituale, questo potrà essere giudicato solamente da Dio e non dagli uomini. Quindi noi dichiariamo, stabiliamo, definiamo ed affermiamo che è assolutamente necessario per la salvezza di ogni creatura umana che essa sia sottomessa al Pontefice di Roma". (Unam Sanctam, Bonifacius PP. VIII, 18 Novembre 1302).
    "Bisogna dare battaglia, perchè Dio conceda vittoria" (S. Giovanna d'Arco)
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    Blatta Orientalis
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    Utente Junior
    00 30/11/2008 16:33
    La Chiesa non cambia secondo le mode.
    Non è necessariamente un punto a favore.

    Dalle mie parole emerge solo oggettività dei fatti.

    Facile giudicare se stessi, vero? Non mi pare molto oggettivo pretendere che la propria fede sia l'unica verità...

    Ancora con questo fondamentalismo... Già uno che crede e per di più è un fondamentalista non può capire certe cose, non può affatto essere paragonato agli intelligentoni deficienti di anima!

    Deficienti di anima? Meno male che la vostra fede dovrebbe essere aperta ai poveri di spirito! Comunque non ho detto che non potete capire certe cose, è solo che vi rifiutate di capirle.

    Credo che ormai abbiamo capito che le nostre posizioni sono inconciliabili e, nonostante le prove addotte, non si riesce a comprendere la verità.

    Quali prove? Non avete addotto nessuna prova!

    Per questo stop! Basta... Vorrà dire che col tempo capirai....

    Già, non disperare: è possibile che mi conerta, alla fine, il Morbo di Alzheimer. Spero solo che quando ciò avverrà, l'eutanasia sia divenuta legale.
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    Bestion.
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    Utente Senior
    00 30/11/2008 23:33
    SE IL PARLAMENTO ABDICA ALLE SUE FUNZIONI
    E LASCIA DECIDERE AI GIUDICI

    SI SCIVOLA VERSO FORME
    MASCHERATE DI EUTANASIA

    Dopo la sentenza della Cassazione, che consente di sospendere l'alimentazione, in tanti si stanno mobilitando per impedire quella che definiscono "una condanna a morte per un innocente".



    Tutti aspettano e nessuno si fa avanti per una decisione. Berlusconi continua a ripetere ai suoi che le questioni etiche non fanno aumentare consensi. Più popolare, insomma, cavalcare altri temi: sicurezza, immigrati, classi ghetto, impronte ai rom... Sul caso Eluana, allora, meglio "l’anarchia dei valori", già evocata in campagna elettorale (la stessa per cui un medico di Treviso può far morire un neonato, col consenso dei genitori).

    Nell’opposizione è ancor peggio. Walter Veltroni non si dà da fare per una posizione comune e proporre al Parlamento un disegno di legge sul trattamento di fine vita. Entrambi i leader sono prigionieri delle rispettive pattuglie radicali, che già invocano una legge sull’eutanasia, dichiarando inutile il "testamento biologico" che la Chiesa italiana, di recente, ha invocato dopo la sentenza della Cassazione su Eluana.

    Sull’onda dell’emotività, i sondaggi dicono che nessuna legge che oggi metta paletti sulla vita è popolare e foriera di consensi elettorali. Qui, però, non è in gioco il desiderio dei singoli, ma il bene comune dell’intera società. Quando viene meno l’etica in politica (ma anche in economia), si cade in uno spietato utilitarismo, per cui conta solo ciò che conviene a me o al mio gruppo.

    Siamo di fronte al suicidio di un Parlamento, sempre più svilito, che abdica alle proprie responsabilità e si autosospende dalla sua funzione legislativa. Si può lasciare a un tribunale una decisione così importante sulla vita, in assenza di legge? Una mozione bipartisan, approvata alla vigilia della pausa estiva (che sollevava, tra l’altro, il problema del conflitto di competenze con la magistratura), impegnava il Parlamento ad approvare una legge entro la fine dell’anno.

    Se il consenso è ampio, un testo si approva anche in meno di un mese. Ma qui sta il punto. Le questioni controverse sono tre: a) alimentazione o idratazione sono cure oppure ordinario sostegno alla vita? b) Che valore ha la dichiarazione anticipata di trattamento? c) Il medico ha un ruolo di semplice esecutore delle volontà già scritte?

    Nel Pd è stato nominato un comitato di saggi per arrivare a una proposta comune, che per ora non c’è. Ci sono, invece, diverse proposte di legge. Il senatore Ignazio Marino accredita la sua come la proposta del Pd. Ma il consenso manca, anche perché, facendo l’occhiolino ai radicali degli opposti schieramenti, glissa sulla questione dell’alimentazione e dell’idratazione, così che il testo scivola, pericolosamente, verso l’eutanasia.

    Un’altra proposta, presentata alla Camera da Binetti, Bobba e altri deputati del Pd, più chiaramente dice che alimentazione e idratazione non possono essere oggetto di dichiarazioni anticipate, poiché non sono cure, né possono essere assimilate all’accanimento terapeutico. E, comunque, vanno garantite sempre, anche se il paziente è in coma persistente. E poi prevede che le dichiarazioni di trattamento debbano essere rinnovate ogni tre anni, proprio per non lasciare spazio di decisione ad altri.

    Berlusconi una legge non la vuole e se ne lava le mani, affidandosi ai giudici (almeno in questo caso!). Veltroni è l’eterno indeciso. Così, di fatto, affidano ai giudici la decisione su un tema delicatissimo. E i tribunali, dopo il caso Eluana, rischiano di dare ragione a forme mascherate di eutanasia, delle quali poi il legislatore (quando l’abisso che si apre sarà davvero profondo, con decine e decine di casi) non potrà non tenere conto. È sarà il giorno più buio della nostra Repubblica.

    Fonte - Famiglia Cristiana -



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    Bestion.
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    00 17/12/2008 11:01

    Saltato trasferimento a Udine.
    Eluana resta in vita.


    E' saltato il trasferimento a Udine di Eluana Englaro dopo il provvedimento emanato ieri dal ministro del Lavoro e della Salute Maurizio Sacconi, che vieta alle strutture sanitarie pubbliche e private convenzionate con il sistema sanitario nazionale di interrompere nutrizione e idratazione delle persone in stato vegetativo persistente.


    L'annuncio è stato dato stamattina dall'amministratore delegato della Casa di cura "Città di Udine", Claudio Rccobon: «Abbiamo sospeso temporaneamente l'iter - ha detto - in attesa che i legali che tutelano Eluana Englaro e la sua famiglia dimostrino che l'incursione del ministro Maurizio Sacconi non intacca la validità del decreto della Corte d'appello di Milano e della Corte di Cassazione».
    La volontà di morte comunque resta intatta: così come era già tutto pronto per porre termine alla vita di Eluana. così «confermiamo - ha aggiunto Riccobon - la nostra disponibilità ad ospitare Eluana» tenendo conto che «è già pronta una equipe di 20-25 professionisti, tutti esterni alla struttura, per assistere Eluana. Una equipe - ha concluso - che lavorerà su base volontaria e gratuitamente».

    Ieri il ministro Sacconi aveva stabilito l'illegalità dell'interruzione di nutrizione e alimentazione per le persone in stato vegetativo persistente nelle strutture pubbliche e private del servizio sanitario nazionale. Si è trattato di un atto di indirizzo che il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali ha inviato alle regioni sulla base di alcune indicazioni precedenti, tra cui quella del comitato nazionale per la bioetica e l'articolo 25 della convenzione sui diritti delle persone con disabilità dell'Onu. L'atto, firmato dal ministro Sacconi, di fatto renderà illegale per qualsasi struttura pubblica e privata sul territorio nazionale l'adempimento della volontà della famiglia Englaro, e cioè il distacco del sondino che alimenta e idrata la giovane, in stato vegetativo da 16 anni.


    Il Vaticano: «Scelta dalla parte della vita». Quella del ministero dellaSalute e del Lavoro è una iniziativa «molto ragionevole e sensata», perché riconosce che «l'accanimento terapeutico, e l'alimentazione e l'idratazione, sono due cose molto distinte»: è il commento del cardinale Javier Lozano Barragan, presidente del Pontificio consiglio per la pastorale della salute, sull'atto di indirizzo inviato dal ministro del lavoro e della salute Maurizio Sacconi, che dichiara illegale interrompere nutrizione e idratazione delle persone in stato vegetativo persistente per le strutture pubbliche e private del servizio sanitario nazionale. Questo atto renderebbe di fatto impossibile per la famiglia di Eluana Englaro staccare il sondino che alimenta la donna. Per il cardinale, si tratta di un atto «molto positivo» ed è la prova che il «ministero della Salute sta dalla parte della vita in questo tempo natalizio in cui celebriamo il massimo della vita, ovvero il figlio di Dio».

    Scienza & Vita: Atto di coraggio del governo. «Un atto di coraggio in favore di tutti i pazienti in stato vegetativo che apprezziamo e speriamo possa trovare ampio consenso nell'opinione pubblica italiana più sensibile nei confronti della vita, dal concepimento alla morte naturale». Così l'Associazione Scienza & Vita commenta l'atto di indirizzo del ministero del Welfare. «Dinanzi allo strapotere di una parte della magistratura sulle questioni del fine vita - osserva Scienza & Vita - è come se la politica volesse rimettere al centro gli interessi della persona umana nella condizione di massima fragilità, qual è quella dello stato vegetativo. Tant'è vero che questa condizione clinica viene considerata una forma di grande disabilità e non di fine vita. Così come è apprezzabile il riconoscimento, operato da parte del governo, del ruolo del medico nell'iter clinico di questo particolarissimo tipo di pazienti». «Ci auguriamo - conclude l'Associazione - che questa assunzione di responsabilità politica preluda ad una sorte diversa per la povera Eluana Englaro, già destinata a morire di fame e di sete a causa del via libera della magistratura alla sospensione dell'idratazione e dell'alimentazione, che noi continuiamo a considerare sostegni vitali e non terapie medico-cliniche».

    Baio e Binetti (Pd): Bene Sacconi. «Concordiamo con l'atto di indirizzo firmato dal Ministro Sacconi che prevede che non è possibile interrompere la nutrizione e l'idratazione artificiale». Lo dichiarano le parlamentari del Pd Emanuela Baio e Paola Binetti, che ricordano che «questo è il cuore del Ddl 'Disposizioni in materia di dichiarazione anticipata di trattamento' che abbiamo presentato insieme nella passata legislatura e ripresentato alla Camera e al Senato in questa legislatura. Solo una tutela della vita coraggiosamente messa al centro dell'attività parlamentare può segnare una svolta decisa e coraggiosa anche sotto il profilo etico nel Paese. Occorre ricominciare dalla difesa della vita».

    Fonte - Avvenire -

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    Blatta Orientalis
    Post: 82
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    Utente Junior
    00 17/12/2008 19:02
    La consapevolezza che, qualora finissi in uno stato di coma permanente, voi tentereste di mantenermi in vita a tutti i costi, mi ha quasi spinto al suicidio.
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    Bestion.
    Post: 721
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    00 17/12/2008 23:11


    Eluana, Sacconi tira dritto:
    «Norma da rispettare»


    «Certi comportamenti difformi da quei principi determinerebbero inadempienze con conseguenze immaginabili»: così il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha risposto ai giornalisti che a Bruxelles gli chiedevano se la Casa di cura Città Udine rischia di perdere la convenzione con il servizio sanitario nazionale se esegue la sentenza della Cassazione per Eluana.

    Le dichiarazioni fanno seguito a quelle del giudice della della prima sezione civile della Corte d'Appello di Milano Filippo Lamanna, che poco fa aveva dichiarato: «Il decreto non ha bisogno di alcuna ulteriore certificazione di esecutività perché la legge dice che tutte le volte che un provvedimento giudiziario non è più soggetto a impugnazione diventa definitivamente esecutivo». Il giudice era stato l'estensore del decreto con cui, lo scorso luglio, Beppino Englaro era stato autorizzato a interrompere l'alimentazione e l'idratazione artificiali che da quasi 17 anni tengono in vita la figlia Eluana, in stato vegetativo permanente.

    L'atto di indirizzo del ministero. Ieri il ministro Sacconi aveva stabilito l'illegalità dell'interruzione di nutrizione e alimentazione per le persone in stato vegetativo persistente nelle strutture pubbliche e private del servizio sanitario nazionale. Si è trattato di un atto di indirizzo che il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali ha inviato alle regioni sulla base di alcune indicazioni precedenti, tra cui quella del comitato nazionale per la bioetica e l'articolo 25 della convenzione sui diritti delle persone con disabilità dell'Onu. L'atto, firmato dal ministro Sacconi, di fatto rende illegale per qualsasi struttura pubblica e privata sul territorio nazionale l'adempimento della volontà della famiglia Englaro, e cioè il distacco del sondino che alimenta e idrata la giovane, in stato vegetativo da 16 anni.

    Fonte - Avvenire -


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    Bestion.
    Post: 723
    Registrato il: 23/06/2007
    Utente Senior
    00 19/12/2008 10:36



    Il Pontefice torna a scomunicare l'eutanasia
    e i politici che la sostengono:
    “La decisione di uccidere una persona
    è sempre sbagliata e mai lecita”


    CITTA’ DEL VATICANO - I "responsabili politici, il cui grave dovere è servire il bene dell'uomo, così come i medici e le famiglie, devono ricordare che la decisione deliberata di privare un essere umano innocente della sua vita è sempre sbagliata dal punto di vista morale e non può mai essere lecita": così il Papa al nuovo ambasciatore del Lussemburgo presso la Santa Sede, Paul Duehr. Benedetto XVI ha in tal modo espresso la sua "vivissima preoccupazione" per il testo di legge sull'eutanasia in discussione nel Parlamento del Granducato. Il difficile contesto economico "invita paradossalmente a ricercare il vero tesoro dell'esistenza ed essere attenti agli equilibri che permettono una vita sociale armoniosa": lo raccomanda il Papa, che, ricevendo il nuovo ambasciatore del Lussemburgo, ha così proseguito: "Tra tutti gli elementi che vi contribuiscono, vi è la necessità di non dubitare del rispetto della domenica.

    Al di là del suo significato religioso, la particolarità di questo giorno è di ricordare ad ogni cittadino la sua alta dignità e il fatto che il suo lavoro non è servile". "Questo giorno - ha proseguito il Pontefice - è offerto a tutti affinché l'uomo non sia ridotto a non essere altro che una forza di lavoro e un consumatore, ma possa riposarsi e consacrare del tempo alle realtà più alte della vita umana: la vita famigliare, l'incontro gratuito con gli altri, le attività dello spirito e il culto verso Dio.

    E' importante non perdere, in una corsa vana e pericolosa verso il profitto, quella che è non solo un'acquisizione sociale, ma soprattutto l'aspetto di una saggezza umanistica profonda". Il "diritto di difendersi dalle discriminazioni" è "a volte invocato", negli Stati moderni, "in circostanze che mettono in dubbio il diritto dei gruppi religiosi di affermare e mettere in pratica le loro profonde convinzioni, ad esempio relativamente alla fondamentale importanza per la società dell'istituzione del matrimonio, inteso come unione a vita tra un uomo e una donna, aperta alla trasmissione della vita.

    E anche al diritto stesso alla vita, nel caso di chi ancora non è nato, è spesso negato la protezione legale che merita", è stata poi la denuncia del Papa durante il successivo discorso rivolto a un altro diplomatico, il nuovo ambasciatore svedese presso la Santa Sede. Nello Stato moderno è necessario, sono state le parole del Pontefice, "mantenere un equilibrio tra le libertà concorrenti".

    Fonte - Petrus -


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    Blatta Orientalis
    Post: 84
    Registrato il: 25/05/2008
    Utente Junior
    00 20/12/2008 11:53

    "Il Pontefice torna a scomunicare l'eutanasia
    e i politici che la sostengono"

    Se non era un modo di dire, questa sarebbe già la mia terza scomunica...
    Per tornare ad argomenti seri, il papa dovrebbe rendersi conto che in Europa non esistono soltanto Cattolici.
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    Bestion.
    Post: 724
    Registrato il: 23/06/2007
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    00 20/12/2008 21:01
    Caso Englaro, l'affondo dei Gesuiti: “La vita umana è sempre degna di essere vissuta”

    CITTA’ DEL VATICANO - La conseguenza piu' grave della sentenza della Cassazione sulla situazione "tristissima e drammatica" di Eluana Englaro e' "che si crei un modo di pensare che giudichi il valore di una persona umana dalla capacita' di vivere in buona salute fisica e soprattutto mentale": lo scrive la "Civilta' cattolica" in un editoriale dal titolo "Quando la vita non e' piu' degna di essere vissuta?".

    Se si affermasse questa mentalita' - osservano i gesuiti - "sarebbe in pericolo la vita di migliaia di persone (si parla di oltre duemila) che in Italia sono in stato vegetativo permanente. In tal modo, in maniera surrettizia, si introdurrebbe in Italia una forma particolare, anche se non dichiarata, di eutanasia, a carico dei soggetti piu' deboli della comunità". Per la rivista dei gesuiti - le cui bozze vengono riviste in Segreteria di Stato -, "il problema piu' grave che pone la situazione di chi vive in stato vegetativo permanente e' di ordine morale: la vita di chi si trova in tale stato o per malattia o per un trauma cranico che lo ha privato in maniera irreversibile delle facolta' superiori, e' una vita veramente 'umana', cioe' una vita degna di essere vissuta, ha una dignita' e un valore oppure e' un peso e una morte?".

    La risposta "dipende dalla concezione che si ha della 'vita' umana e della sua dignità" e "per parte nostra - scrive Civilta' cattolica - riteniamo che la dignita' della vita umana non si misuri dalla sua efficienza fisica e intellettuale e dal suo stato di salute piu' o meno buono, ma dal fatto che e' vita 'umana', e' vita di un essere 'umano', cioe' di un essere di valore assoluto, che e' il piu' alto fra gli esseri esistenti, che e' fine a se stesso e non puo' essere sacrificato a nessun fine superiore, a nessuna utilita' di ordine sociale e politico. La vita umana e' indisponibile".

    La "Civilta' cattolica" ribadisce anche alcuni "punti di ordine antropologico ed etico": in primo luogo, "chi si trova in uno stato vegetativo permanente e' un essere umano vivente, che, per aver perduto l'uso delle facolta' cerebrali superiori, non ha perso la sua dignita' di persona e il suo diritto al nutrimento (…). La dignita' della persona e' anzitutto di ordine ontologico, cioe' legata alla sua natura che non e' solo materiale ma anche spirituale e percio' permane anche quando il cervello non puo' per cause accidentali esercitare tutte le sue funzioni". Il secondo punto e' che "nutrire una persona in stato vegetativo permanente e prestarle l'assistenza sanitaria di base non sono un atto terapeutico, ma un mezzo naturale, ordinario e proporzionato, di conservazione della vita" ed e' "un grave dovere morale non farle mancare cibo e acqua, anche se devono essere somministrati per vie artificiali". Infine, si nota che tale somministrazione "non e' una forma di accanimento terapeutico" ma "una forma di assistenza ordinaria e proporzionata, efficace e di agevole accesso e praticabilità". Si puo' ammettere la sospensione - aggiungono i gesuiti - solo se idratazione e alimentazione "dovessero essere, per motivi particolari, impossibili o assai dolorose per il paziente, oppure inefficaci tanto da configurare un accanimento terapeutico". Dunque, conclude la "Civilta' cattolica": "Il punto sul quale la Chiesa insiste con forza e' che ogni essere umano vivente, qualunque sia la sua condizione di salute, ha il diritto di essere assistito e curato".


    Fonte - Petrus -

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    Blatta Orientalis
    Post: 85
    Registrato il: 25/05/2008
    Utente Junior
    00 21/12/2008 11:22

    La risposta "dipende dalla concezione che si ha della 'vita' umana e della sua dignità" e "per parte nostra - scrive Civilta' cattolica - riteniamo che la dignita' della vita umana non si misuri dalla sua efficienza fisica e intellettuale e dal suo stato di salute piu' o meno buono, ma dal fatto che e' vita 'umana', e' vita di un essere 'umano', cioe' di un essere di valore assoluto, che e' il piu' alto fra gli esseri esistenti, che e' fine a se stesso e non puo' essere sacrificato a nessun fine superiore, a nessuna utilita' di ordine sociale e politico. La vita umana e' indisponibile".

    Posso concordare sull'idea che il valore della vita umana non dipenda dalle condizioni fisiche, tuttavia bisogna dare importanza assoluta a quelle mentali, poichè sono proprio queste che la valorizzano e la rendono superiore a quella degli altri animali. Se l'uomo non avesse posseduto una ragione superiore, non si sarebbe mai distinto dalle scimmie, sarebbe rimasto solo una delle tante specie di viventi dell'Africa orientale, e non avrebbe nemmeno potuto giungere a porsi domande sulla propria dignità. Voi tutti siete liberi di credere che le cose stiano diversamente, ma questa resterà solo una vostra opinione: un'etica oggettiva si deve basare su verità oggettive, non sulle credenze religiose di una cultura, e fino a prova contraria l'anima non esiste.
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    Bestion.
    Post: 726
    Registrato il: 23/06/2007
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    00 21/12/2008 19:48


    Caso Englaro. Mons. Fisichella:
    "Rispetto per il dolore ma decisione molto grave"



    Il ministro della Giustizia Angelino Alfano interviene sul caso Englaro, la giovane donna in coma da 17 anni. Dopo la sentenza della Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale di Milano, il ministro ha affermato che ''Il Parlamento e' chiamato a riempire un vuoto normativo e di seguire con attenzione il movimento parlamentare attorno a una possibile legge”. E sono molte le prese di posizione del molto cattolico in merito alla sentenza che autorizza la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione. Alessandro Guarasci

    Il cardinale Dionigi Tettamanzi, si rivolge direttamente alle suore Misericordine di Lecco, che da anni accudiscono Eluana nella clinica dove e' ricoverata. In una lettera, l’arcivescovo di Milano, dice che la vicenda si sta avviando a ''una conclusione irragionevole e violenta''. Il cardinale ha rivolto anche una supplica a Dio. ''A Lui chiedo - ha scritto - che non lasci mancare un'estrema opportunita' di ripensamento a quanti si stanno assumendo la gravissima responsabilita' di procurarle la morte, privando dell'acqua e del nutrimento questa Sua amata creatura”. In mattinata le stesse suore si erano augurate che la giovane rimanesse con loro perché la sentono viva. Sulla stessa linea monsignor Pietro Brollo, arcivescovo di Udine, città dove la giovane potrebbe esser portata a morire. Monsignor Brollo dice di ''sentire forte il bisogno della preghiera affinche' il rispetto della vita umana si affermi ad ogni livello culturale, sociale e politico. A caldo, ieri sera, una nota della Cei spiegava che “l'alimentazione e l'idratazione non costituiscono una forma di accanimento terapeutico”. L'Osservatore Romano, invece, oggi, nel suo editoriale parla di "terribile morte di Eluana, che è monito per tutti". Secondo il giornale vaticano, la ''sconfitta'' subita con la sentenza di giovedì ''insegna a noi cattolici che dobbiamo ancora pensare e lavorare per diffondere i nostri principi''. Il bioeticista dell’Università Cattolica monsignor Roberto Colombo fa notare come si tratta di “spegnere l'esistenza di una giovane donna sul cui volto non vi e' segno di sofferenza alcuna''.

    E Sulla gravità della sentenza della Cassazione e sulla necessità di difendere la vita contro le derive eutanasiche, si sofferma il presidente della Pontificia Accademia per la Vita e rettore della Lateranense, mons. Rino Fisichella, intervistato da Francesca Sabatinelli:

    R. - E’ una decisione questa molto grave, sotto tutti i profili. Per quanto mi concerne, è gravissima dal punto di vista etico e dal punto di vista morale. Forse potranno trovare delle giustificazioni nei cavilli procedurali e nelle interpretazioni del linguaggio. Nella sostanza, però, rimane un fatto del tutto grave, un fatto del tutto estraneo alla cultura del popolo italiano e un fatto di una gravità assoluta per quanto riguarda un attentato alla vita. Ciò cui saremo costretti ad assistere è che, ancora una volta, ad una vita umana, ad una vita personale, ad una ragazza di 37 anni - come fu nel passato per Terry Schiavo, negli Stati Uniti, così oggi in Italia - verrà tolto il nutrimento e verrà tolta l’idratazione, cioè ad una persona viva, non attaccata a nessuna macchina, ad una persona che respira autonomamente, ad una ragazza che si sveglia e si addormenta, ad una ragazza che percepisce anche. Perché questo è ugualmente da ribadire: lei percepisce delle sensazioni. Le verrà tolta l’acqua e le verrà tolto il nutrimento, condannandola certamente ad una morte di grave sofferenza e di stenti.

    D. - Eccellenza, secondo lei, con questa sentenza c’è il rischio, così come è stato ipotizzato da alcuni, che si possa introdurre l’eutanasia in Italia?

    R. - Io sono ancora più profondamente convinto che il popolo italiano, verificando il dramma che si sta per compiere sotto ai suoi occhi - perché rimango fermamente convinto che la maggioranza degli italiani non condivide questa posizione nel momento in cui è informato di come avvengono veramente le cose e di quale posta in gioco realmente ci sia - credo sarà convinto ancora di più ad arrivare a formulare una legge, mi auguro il più possibile condivisa, proprio perché venga evitato il più possibile qualsiasi esperienza e qualsiasi forma di eutanasia passiva o attiva nel nostro Paese.

    D. - Accanto ad Eluana ci sarà - lo ha già detto, come sempre è stato in questo periodo - il papà Beppino, che ha dichiarato subito dopo la sentenza che in Italia si vive in uno Stato di diritto...

    R. - Sì, io ho sempre avuto profondo rispetto per la situazione familiare, per il dolore familiare, così come ho rispetto però per più di duemila persone che vivono la stessa condizione e che non giungono alle stesse conclusioni. Mi sembra però che invocare il diritto lasci aperto un grande vuoto che è quello di richiamare anche ad una dimensione della compassione e dell’amore. In uno Stato di diritto le assicuro che c’è un principio fondamentale che dice “Summum ius, summa iniuria”. Io credo che questo parli già da sé. Se gli antichi romani avevano stabilito questo principio, pensi se non sia ancora valido oggi.
    “Giuridicamente devastante”: così, l’Unione giuristi cattolici italiani (UGCI) definisce “la sentenza della Cassazione che ha posto fine al caso Englaro”. Secondo i giuristi cattolici, infatti, la Cassazione ha introdotto “di fatto nel nostro ordinamento l'eutanasia passiva”, inducendo l'opinione pubblica “a ritenere che una vita malata possa perdere di dignità”. Un atto, questo, che va contro l’ordinamento costituzionale italiano. E' quanto sottolinea il presidente dei giuristi cattolici italiani, il prof. Francesco D’Agostino, intervistato da Luca Collodi:
    R. - Nella pronuncia di ieri, la Cassazione ha riconosciuto un diritto di rango costituzionale all’autodeterminazione dei pazienti, anche nei confronti di scelte di fine vita. La Costituzione non parla di un diritto di questo genere: si limita ad affermare che ogni persona ha diritto a rifiutare terapie coercitive. Ma forme di autodeterminazione che si trasformino obiettivamente in pratiche di eutanasia passiva, come quella che aspetta la povera Eluana, sono sconosciute al nostro testo costituzionale. Se la Cassazione avesse adottato un’interpretazione saggia e prudente del nostro ordinamento giuridico, e avesse preso seriamente in conto i principi della deontologia medica, non ci sarebbe stato alcun bisogno di una legge. Ma dato che la Cassazione ha scelto invece una interpretazione indebitamente estensiva, che di fatto introduce l’eutanasia nel nostro ordinamento, a questo punto ritengo che sarebbe sommamente auspicabile che il parlamento intervenisse per ribadire principi tradizionali che oggi, evidentemente, sono andati perduti.

    D. - Professore D’Agostino, non pensa che queste sentenze possano aprire anche un fronte culturale su tematiche come quella del rapporto tra etica e giustizia?

    R. - Guardi, aprono un fronte culturale estremamente delicato. La vita di Eluana, essendo in stato vegetativo persistente, avrebbe perso dignità. Questa affermazione è gravissima e, a mio avviso, è un vero e proprio insulto nei confronti di tutti quei malati che si trovano nella situazione di Eluana e dei medici e dei parenti che li accudiscono. Bisogna ribadire con forza l’esatto contrario: la dignità umana non solo è inviolabile ma è imperdibile, nessuna situazione può farci pensare che la dignità umana sia venuta meno, meno che mai quando parliamo di malati. Ecco perché, avere giustificato la sospensione delle cure di Eluana, apre una breccia, di tipo culturale ed etico, a mio avviso, devastante.


    E sulla dignità della persona morente, ecco la testimonianza del dottor Giovanni Maria Sanna, responsabile del Centro "Santa Maria Assunta" di Guspini - vicino Oristano, in Sardegna - che da anni cura malati in stato di coma e affetti da gravi cerebrolesioni. L’intervista è di Alessandro Gisotti:

    R. - Non ci possiamo fermare ad un aspetto semplicemente esteriore della persona. E’ una persona viva, che mi trasmette comunque un’emozione, e io sono sicuro che ci sia un passaggio, diciamo, di emozione reciproca.

    D. - Per chi non ha fede, ovviamente, la questione diventa più complicata. Cosa si sente di dire lei, in base alla sua esperienza?

    R. - Io lavoro con gente che non ha fede, con colleghi, con famiglie che non hanno fede. Posso dire semplicemente questo: anche loro combattono la stessa battaglia e, pur con differente sensibilità, vivono la stessa esperienza. Quello che mi colpisce, soprattutto nella mia esperienza ultradecennale, è che mai ho avuto richieste di interrompere una terapia, per non parlare poi della somministrazione di cibo, perché tutto ruota sempre intorno alla situazione della persona: se lasciata sola, sono sicuro che la disperazione può portarla a richieste eccessive; se invece la società la accompagna fino alla fine, non sente il bisogno di chiedere l’interruzione della vita. Questa è la mia esperienza.

    D. - La solitudine del malato e di chi gli è vicino: il problema è proprio questo?

    R. - Sì, il problema è proprio questo. Noi non stiamo parlando soltanto del malato, noi stiamo parlando della persona sofferente. E nella mia esperienza, la persona sofferente fa vedere un aspetto trinitario della persona che vive in società, che è l’ammalato, la famiglia stessa e gli amici. Questi soffrono e, se non sono lasciati soli, trovano in loro la forza di portare avanti la croce che gli si è presentata, la sofferenza.

    D. - La vicenda di Eluana Englaro, ovviamente oggi sulle prime pagine di tutti i giornali, è innanzitutto una storia di dolore: di Eluana, del padre... Che cosa pensa di fronte ad una realtà come questa?

    R. - Alla società dico di stare molto attenta a quello che introduce dentro se stessa, perché può farsi molto male, prendendo decisioni che non spettano neanche alla legge. Per quanto riguarda il padre - quando mi capita personalmente di stare vicino a queste persone sofferenti, non posso assolutamente dir niente - lo inviterei comunque ad interrogarsi proprio in virtù di questa esperienza e a cercare la verità. E’ importante che quest’uomo che ha sofferto tanti anni venga aiutato a trovare la verità.


    Fonte - Radio Vaticana -


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    Bestion.
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    00 29/12/2008 12:41
    I medici si mobilitano per Eluana

    Sono oltre 250 i medici che hanno già aderito all'appello lanciato lo scorso 20 dicembre da quarantaquattro specialisti che si sono opposti, Codice deontologico alla mano, alla sentenza della Corte d'Appello di Milano su Eluana (per sottoscriverla: medicipereluana@gmail.com)

    L'appello. I primi firmatari dell'appello hanno deciso di far sapere alla magistratura e all'opinione pubblica che le procedure previste dal decreto della Corte d'Appello di Milano per portare a morire Eluana Englaro sono incompatibili con le regole della deontologia medica internazionale, «la cui violazione determina responsabilità anche in sede civile e penale». Per questo hanno scritto una lettera, che per avere la massima diffusione è stata inviata ai presidenti degli Ordini provinciali dei medici chirurghi e degli odontoiatri, ai presidenti delle società scientifiche mediche, alla magistratura, ai direttori delle testate giornalistiche e radiotelevisive. E hanno lanciato un invito a tutti i colleghi a sottoscrivere il richiamo ai principi che stanno alla base della professione medica. «Il decreto impone - scrivono nel loro comunicato-appello - che mentre si sospendono l'idratazione e la nutrizione, venga evitata la sofferenza con somministrazione di sostanze idonee ad eliminare l'eventuale disagio da carenza di liquidi». Ma proprio su questo aspetto si concentrano le critiche degli esperti: «In medicina è regola assoluta che la presenza di qualunque disagio e sofferenza venga corretta anzitutto rimuovendo le cause che la determinano e non nascondendone artificialmente le conseguenze, mentre si lasciano perdurare gli effetti dannosi della causa non rimossa».

    Venendo al caso specifico di Eluana Englaro, «ciò significa che, davanti alla sofferenza prodotta dalla mancanza prolungata per ore e giorni di acqua e cibo (sulla cui entità non esistono ad oggi evidenze scientifiche definitive, tanto da far prevedere la somministrazione di sedativi) il medico deve, per agire in modo deontologicamente e scientificamente corretto, intervenire somministrando liquidi ed elementi nutritivi e non nascondendo la sofferenza stessa con sedativi, antidolorifici e altri farmaci». Concludono quindi i medici che firmano l'appello: «È per queste ragioni che, a nostro avviso, il dispositivo del decreto è inapplicabile tecnicamente senza venire meno alle regole fondanti della Buona Pratica Medica, secondo la dichiarazione di Helsinki», il testo elaborato dall'Associazione medica mondiale nel 1964 e periodicamente aggiornato (l'ultima volta a Seul nel 2008).


    Fonte - Avvenire.it -

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    Bestion.
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    Utente Senior
    00 05/01/2009 10:44
    Giuristi: «Il caso Eluana va riconsiderato»
    La sentenza della Cassazione? «Abnorme».


    La decisione della Corte Costituzionale che ha rifiutato di esprimersi sul conflitto tra magistratura e potere legislativo? «Pilatesca». Da tempo l’ex presidente della Consulta, Antonio Baldassarre è convinto che dando il via libera al decreto che permette di sospendere l’alimentazione a Eluana Englaro, la Suprema Corte abbia sdoganato l’eutanasia in Italia. Una decisione che starebbe portando il nostro ordinamento giuridico fuori dall’equilibrio costituzionale: «È aberrante nella procedura e nel merito. I giudici dovrebbero limitarsi ad applicare il diritto, mentre in questo caso si sono mossi in modo creativo, andando oltre il concetto di cura previsto dalla Costituzione. La nostra carta non prevede alcun diritto al suicidio assistito. Non lo prevede l’articolo 32, che, semmai, fa riferimento al trattamento medico obbligatorio - spiega - e un giudizio della Corte non potrebbe non tenerne conto».

    Le recenti rivelazioni circa la capacità di Eluana di deglutire fanno dire anche a Baldassarre che «non si deve considerare il famoso sondino nasogastrico alla stregua di una terapia: la signorina Englaro si trova nella stessa condizione di qualsiasi malato che non possa alimentarsi temporaneamente e interrompere l’alimentazione ad Eluana aprirebbe prospettive preoccupanti per tutti». Il mondo giuridico, insomma, continua a ragionare sulle novità cliniche emerse nelle ultime settimane, che modificano lo scenario in base al quale i giudici della Corte d’Appello hanno autorizzato Beppino Englaro a togliere cibo e acqua alla figlia in stato vegetativo. Per l’ex presidente della Corte Costituzionale se si arrivasse veramente a un’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione della ragazza, il medico «potrebbe fare obiezione di coscienza e impugnare la legittimità del decreto, promuovendo un giudizio affinché sia sollevata la questione di costituzionalità di fronte alla Consulta».

    Per Alberto Gambino, docente di diritto privato all’Università europea di Roma, il magistrato ha comunque «il dovere di considerare se continuino ad esistere i presupposti su cui è stato emanato il decreto». Peraltro può essere revocata la tutela per inadempienza, sottolinea, «se si verifica che il tutore non prende in considerazione tutte le possibilità di alimentare la paziente che sono state accertate». In altre parole, se Eluana può essere nutrita e dissetata anche senza sondino, l’autorizzazione a staccarlo non esime nessuno dal continuare a somministrare cibo e acqua alla paziente: «Se si accerta che la paziente può essere alimentata senza sondino cade ogni presupposto, peraltro presunto, che si tratti di una terapia», argomenta il giurista, il quale contesta anche che «il decreto sia immediatamente esecutivo, in quanto si tratta piuttosto di un’autorizzazione la cui attuazione è lasciata al tutore».

    È d’accordo Massimo Vari, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale: «La notizia che Eluana conserverebbe una sia pure minima autosufficienza nella capacità di alimentarsi, potrebbe, se confermata, rimettere in discussione le procedure indicate dalle sentenze che si sono occupate del caso». I giudici, annota, devono «interpretare le leggi con lo sguardo attento alla Costituzione, questo senza dimenticare che la nostra è una Costituzione per la vita e non per la morte». Per il giurista, le decisioni dei giudici sul caso Eluana sarebbero «sommamente discutibili alla luce dei principi costituzionali» e la stessa «volontà di Eluana» ricostruita attraverso alcune testimonianze costituirebbe un presupposto estremamente fragile per autorizzare l’interruzione della sua vita: «I giudici, nella loro improbabile ricostruzione - spiega infatti Vari ­non si sono minimamente posti il dubbio che, in tanti anni, l’interessata potrebbe avere cambiato idea ma per il nostro codice civile, neppure le disposizioni testamentarie di carattere patrimoniale possono mai considerarsi irretrattabili. Diceva l’antico brocardo: ambulatoria est humana voluntas, usque ad extremum vitae exitum». Di fronte a questi dubbi, aggiunge, «l’unica iniziativa veramente meritoria appare quella del Ministro del Welfare che, agendo a tutela di valori assoluti e intangibili, la cui difesa spetta in primo luogo allo Stato, ha ricordato a tutti, e in particolare alle strutture sanitarie, che le persone in difficoltà, anche quelle in stato vegetativo, hanno il diritto di essere alimentate e, quindi, di essere aiutate a sopravvivere».
    Paolo Viana

    Fonte - Avvenire.it -

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