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Eutanasia, Benedetto XVI: “Bisogna fermare la cultura della morte”

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    Bestion.
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    00 18/11/2007 11:52



    Eutanasia, il Papa pone Giovanni Paolo II come esempio di non rinuncia alle cure e lancia un nuovo monito: “Bisogna fermare la cultura della morte”


    di Gianluca Barile

    CITTA’ DEL VATICANO - Il Papa è tornato a ribadire il "no" della Chiesa Cattolica all'eutanasia, e lo ha fatto sottolineando che essa implica una rinuncia della societa' al suo dovere di curare il malato, che se anche non puo' essere guarito, ha diritto ad essere sostenuto e aiutato fino alla conclusione della sua esistenza. "La tentazione dell'eutanasia - ha affermato - appare come uno dei sintomi piu' allarmanti della cultura della morte che avanza nella societa' del benessere".

    Il Santo Padre il suo grido d’allarme durante il discorso alla Conferenza Internazionale sulla cura dei malati anziani promossa in Vaticano dal Pontificio Consiglio per la Pastorale Sanitaria. "La vita umana in ogni sua fase - ha ricordato il Santo Padre - e' degna del massimo rispetto, e per alcuni versi lo e' ancor di piu' quando e' segnata dall'anzianita' e dalla malattia".

    Per Benedetto XVI, "occorre un generale impegno perche' la vita umana sia rispettata non solo negli ospedali cattolici, ma in ogni luogo di cura". "Non dimentichino gli scienziati, i ricercatori, i medici, gli infermieri, cosi' come i politici, gli amministratori e gli operatori pastorali che la tentazione dell'eutanasia appare come uno dei sintomi piu' allarmanti della cultura della morte che avanza soprattutto nella societa' del benessere", ha scandito Benedetto XVI citando l'enciclica "Evangelium Vitae" di Giovanni Paolo II. "La vita dell'uomo - ha continuato - e' dono di Dio, che tutti siamo chiamati a custodire sempre". Un dovere che tocca in particolare "agli operatori sanitari, la cui specifica missione e' di farsi 'ministri della vita' in tutte le sue fasi, particolarmente in quelle segnate dalla fragilita' connessa con l'infermita'".

    Il Papa ha ribadito dunque che "e' possibile vivere la malattia come un'esperienza umana da assumere con pazienza e coraggio". La societa', e in concreto ciascuno nel suo ruolo, deve contribuire a sostenere il paziente. E quindi, se "e' giusto che si ricorra quando e' necessario, all'utilizzo di cure palliative, le quali, anche se non possono guarire, sono in grado pero' di lenire le pene che derivano dalla malattia, sempre, tuttavia - ha aggiunto il Pontefice - accanto alle indispensabili cure cliniche, occorre mostrare una concreta capacita' di amare, perche' i malati hanno bisogno di comprensione, di conforto e di costante incoraggiamento e accompagnamento". Tutto questo, ha ricordato Benedetto XVI, vale anche per la quarta eta', "quando si giunge naturalmente all'ultima tappa del nostro pellegrinaggio terreno, che ha fasi distinte, ognuna con proprie luci e proprie ombre".

    Benedetto XVI ha voluto anche rispondere indirettamente alle polemiche sulla presunta rinuncia di Giovanni Paolo II alle terapie. "Il mio venerato predecessore - ha detto - specialmente durante la malattia ha offerto un'esemplare testimonianza di fede e di coraggio". Inoltre, "in piu' occasioni ha esortato gli scienziati e i medici ad impegnarsi nella ricerca per prevenire e curare le malattie legate all’invecchiamento, senza mai cedere alla tentazione di ricorrere a pratiche di abbreviamento della vita anziana e ammalata, pratiche che risulterebbero essere di fatto forme di eutanasia".

    L'odierna mentalita' efficientista - ha denunciato il Papa - tende spesso ad emarginare questi nostri fratelli e sorelle sofferenti, quasi fossero soltanto un 'peso' ed 'un problema' per la societa'. Chi ha il senso della dignita' umana sa che essi vanno, invece, rispettati e sostenuti mentre affrontano serie difficolta' legate al loro stato. Gli anziani, in particolare, devono essere aiutati a percorrere in modo consapevole ed umano l'ultimo tratto dell'esistenza terrena, per prepararsi serenamente alla morte, che, noi cristiani lo sappiamo, e' transito verso l'abbraccio del Padre celeste, pieno di tenerezza e di misericordia".

    Alla Conferenza Internazionale sulla cura dei pazienti anziani, il Pontefice ha chiesto inoltre di "coinvolgere le famiglie". "E' in genere opportuno - ha spiegato - fare quanto e' possibile perche' siano le famiglie stesse ad accoglierli e a farsene carico con affetto riconoscente, cosi' che gli anziani ammalati possano trascorrere l'ultimo periodo della vita nella loro casa e prepararsi alla morte in un clima di calore familiare". E anche quando si rendesse necessario il ricovero in strutture sanitarie, "e' importante - ha concluso - che non venga meno il legame del paziente con i suoi cari e con il proprio ambiente".


    - Petrus -

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    proRatzinger
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    00 19/11/2007 18:55
    Quoto il Romano Pontefice Benedetto XVI!!!! [SM=g27811] La cultura della morte, oggi, si fa spacciare per cultura della libertà, libertà fallace che imprigiona le persone nella trappola di Satana... [SM=g27826]
    OREMUS PRO PONTIFICE NOSTRO BENEDICTO
    EXTRA ECCLESIAM NULLUS OMNINO SALVATUR
    IN HOC SIGNUM VINCES
    IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM" E' QUANTO DI PIU' GIUSTO SI SIA FATTO IN QUESTI ANNI PER LA CHIESA CATTOLICA
    "O glorioso S. Francesco, gettate uno sguardo sopra il Successore di Pietro, alla cui sede, vivendo, foste così devoto" (Pius PP. IX).
    "Ma se fu sempre necessario, Venerabili Fratelli, ora specialmente, in mezzo a così grandi calamità della Chiesa e della società civile, in tanta cospirazione di avversari contro il cattolicesimo e questa Sede Apostolica, e fra così gran cumulo di errori, è assolutamente indispensabile che ricorriamo con fiducia al trono della grazia per ottenere misericordia e trovare benevolenza nell’aiuto opportuno". (Pius PP. IX, enclica Quanta Cura).
    Tu es Petrus e super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam, et portae inferi non praevalebunt adversum eam. Et tibi dabo claves regni coelorum. Et quodcumque ligaveris super terram, erit legatum et in coelis; Et quodcumque solveris super terram, erit solutum et in coelis. (Mt 16, 18-19)
    "Che ci sia una ed una sola Santa Chiesa Cattolica ed Apostolica noi siamo costretti a credere ed a professare, spingendoci a ciò la nostra fede, e noi questo crediamo fermamente e con semplicità professiamo, ed anche che non ci sia salvezza e remissione dei nostri peccati fuori di lei, come lo sposo proclama nel Cantico: "Unica è la mia colomba, la mia perfetta; unica alla madre sua, senza pari per la sua genitrice", che rappresenta un corpo mistico, il cui capo è Cristo, e il capo di Cristo è Dio, e in esso c'è "un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo". (...) Noi sappiamo dalle parole del Vangelo che in questa Chiesa e nel suo potere ci sono due spade, una spirituale, cioè, ed una temporale, perché, quando gli Apostoli dissero: "Ecco qui due spade" (che significa nella Chiesa, dato che erano gli Apostoli a parlare (il Signore non rispose che erano troppe, ma che erano sufficienti). E chi nega che la spada temporale appartenga a Pietro, ha malamente interpretato le parole del Signore, quando dice: "Rimetti la tua spada nel fodero". Quindi ambedue sono in potere della Chiesa, la spada spirituale e quella materiale; una invero deve essere impugnata per la Chiesa, l’altra dalla Chiesa; la seconda dal clero, la prima dalla mano di re o cavalieri, ma secondo il comando e la condiscendenza del clero, perché è necessario che una spada dipenda dall’altra e che l’autorità temporale sia soggetta a quella spirituale. Perché quando l’Apostolo dice: "Non c’è potere che non venga da Dio e quelli (poteri) che sono, sono disposti da Dio", essi non sarebbero disposti se una spada non fosse sottoposta all’altra, e, come inferiore, non fosse dall’altra ricondotta a nobilissime imprese. (...) Perciò se il potere terreno erra, sarà giudicato da quello spirituale; se il potere spirituale inferiore sbaglia, sarà giudicato dal superiore; ma se erra il supremo potere spirituale, questo potrà essere giudicato solamente da Dio e non dagli uomini. Quindi noi dichiariamo, stabiliamo, definiamo ed affermiamo che è assolutamente necessario per la salvezza di ogni creatura umana che essa sia sottomessa al Pontefice di Roma". (Unam Sanctam, Bonifacius PP. VIII, 18 Novembre 1302).
    "Bisogna dare battaglia, perchè Dio conceda vittoria" (S. Giovanna d'Arco)
  • Sheed
    00 21/11/2007 01:17
    mi piace perchè decide lui i diritti degli altri..
  • Sheed
    00 21/11/2007 02:07
    Re:
    proRatzinger, 19/11/2007 18.55:

    Quoto il Romano Pontefice Benedetto XVI!!!! [SM=g27811] La cultura della morte, oggi, si fa spacciare per cultura della libertà, libertà fallace che imprigiona le persone nella trappola di Satana... [SM=g27826]


    invece di citare ratzinger a caso...potresti spiegarmi la cultura della morte secondo te?
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    proRatzinger
    Post: 120
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    00 21/11/2007 18:24
    Re: Re:
    Sheed, 21/11/2007 2.07:


    invece di citare ratzinger a caso...potresti spiegarmi la cultura della morte secondo te?




    A parte che non ho citato Ratzinger a caso [SM=x40795] , comunque, per me la cultura della morte che impera oggi è quella cultura secondo la quale la distruzione della vita non più utile (persone in stato vegetativo, feti non ancora nati,...) è fatta passare per libertà; ogni critica fatta a questa cultura è presa come violazione della libertà individuale e per questo chi critica è fatto passare per un fondamentalista. Un pò come fai tu, con il tuo scetticismo che traspare anche dalle tue risposte...
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  • Sheed
    00 21/11/2007 18:27
    Re: Re: Re:
    proRatzinger, 21/11/2007 18.24:




    A parte che non ho citato Ratzinger a caso [SM=x40795] , comunque, per me la cultura della morte che impera oggi è quella cultura secondo la quale la distruzione della vita non più utile (persone in stato vegetativo, feti non ancora nati,...) è fatta passare per libertà; ogni critica fatta a questa cultura è presa come violazione della libertà individuale e per questo chi critica è fatto passare per un fondamentalista. Un pò come fai tu, con il tuo scetticismo che traspare anche dalle tue risposte...



    ok..però..perchè, ti risulta che i feti derivanti da aborti spontanei non finiscano nella monnezza? perchè non studiarli, allora?
    se io fossi in stato vegetativo, non mi riterrei più utile e darei disposizioni per farmi uccidere, penso..ma non punterei il mitra a te di fare lo stesso...e non ti ho chiesto neppure di salvare la mia anima, mi pare..
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    proRatzinger
    Post: 122
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    Utente Junior
    00 21/11/2007 18:29
    Di certo non mi prefiggo come obiettivo di salvare la tua anima, sto solo esponendo la mia opinione. Comunque un aborto spontaneo è diverso da un aborto voluto e praticato. [SM=g27829]
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  • Sheed
    00 21/11/2007 18:31
    Re:
    proRatzinger, 21/11/2007 18.29:

    Di certo non mi prefiggo come obiettivo di salvare la tua anima, sto solo esponendo la mia opinione. Comunque un aborto spontaneo è diverso da un aborto voluto e praticato. [SM=g27829]




    ok, quindi saresti d'accordo a studiare gli embrioni che comunque andrebbero a finire nel cestino della spazzatura? sarebbe già un passo avanti..
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    proRatzinger
    Post: 124
    Registrato il: 26/10/2006
    Utente Junior
    00 21/11/2007 19:00
    Questa idea che i cristiani praticanti cattolici sono bigotti e ristretti e quindi devono fare "passi in avanti" e modernizzarsi rispetto agli ultramoderni atei ed anticlericali perchè ormai credere è superato, è DISGUSTOSO. [SM=g27826] No, Sheed, sono contrario a vivisezionare gli embrioni e a ridurli a brandelli in nome della scienza, non sto facendo passi in avanti, perchè non ne ho bisogno, in quanto convinto di ciò che dico. [SM=x40795] [SM=x40796] [SM=g27812]
    [Modificato da proRatzinger 21/11/2007 19:01]
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    "Ma se fu sempre necessario, Venerabili Fratelli, ora specialmente, in mezzo a così grandi calamità della Chiesa e della società civile, in tanta cospirazione di avversari contro il cattolicesimo e questa Sede Apostolica, e fra così gran cumulo di errori, è assolutamente indispensabile che ricorriamo con fiducia al trono della grazia per ottenere misericordia e trovare benevolenza nell’aiuto opportuno". (Pius PP. IX, enclica Quanta Cura).
    Tu es Petrus e super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam, et portae inferi non praevalebunt adversum eam. Et tibi dabo claves regni coelorum. Et quodcumque ligaveris super terram, erit legatum et in coelis; Et quodcumque solveris super terram, erit solutum et in coelis. (Mt 16, 18-19)
    "Che ci sia una ed una sola Santa Chiesa Cattolica ed Apostolica noi siamo costretti a credere ed a professare, spingendoci a ciò la nostra fede, e noi questo crediamo fermamente e con semplicità professiamo, ed anche che non ci sia salvezza e remissione dei nostri peccati fuori di lei, come lo sposo proclama nel Cantico: "Unica è la mia colomba, la mia perfetta; unica alla madre sua, senza pari per la sua genitrice", che rappresenta un corpo mistico, il cui capo è Cristo, e il capo di Cristo è Dio, e in esso c'è "un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo". (...) Noi sappiamo dalle parole del Vangelo che in questa Chiesa e nel suo potere ci sono due spade, una spirituale, cioè, ed una temporale, perché, quando gli Apostoli dissero: "Ecco qui due spade" (che significa nella Chiesa, dato che erano gli Apostoli a parlare (il Signore non rispose che erano troppe, ma che erano sufficienti). E chi nega che la spada temporale appartenga a Pietro, ha malamente interpretato le parole del Signore, quando dice: "Rimetti la tua spada nel fodero". Quindi ambedue sono in potere della Chiesa, la spada spirituale e quella materiale; una invero deve essere impugnata per la Chiesa, l’altra dalla Chiesa; la seconda dal clero, la prima dalla mano di re o cavalieri, ma secondo il comando e la condiscendenza del clero, perché è necessario che una spada dipenda dall’altra e che l’autorità temporale sia soggetta a quella spirituale. Perché quando l’Apostolo dice: "Non c’è potere che non venga da Dio e quelli (poteri) che sono, sono disposti da Dio", essi non sarebbero disposti se una spada non fosse sottoposta all’altra, e, come inferiore, non fosse dall’altra ricondotta a nobilissime imprese. (...) Perciò se il potere terreno erra, sarà giudicato da quello spirituale; se il potere spirituale inferiore sbaglia, sarà giudicato dal superiore; ma se erra il supremo potere spirituale, questo potrà essere giudicato solamente da Dio e non dagli uomini. Quindi noi dichiariamo, stabiliamo, definiamo ed affermiamo che è assolutamente necessario per la salvezza di ogni creatura umana che essa sia sottomessa al Pontefice di Roma". (Unam Sanctam, Bonifacius PP. VIII, 18 Novembre 1302).
    "Bisogna dare battaglia, perchè Dio conceda vittoria" (S. Giovanna d'Arco)
  • Sheed
    00 21/11/2007 20:31
    Re:
    proRatzinger, 21/11/2007 19.00:

    Questa idea che i cristiani praticanti cattolici sono bigotti e ristretti e quindi devono fare "passi in avanti" e modernizzarsi rispetto agli ultramoderni atei ed anticlericali perchè ormai credere è superato, è DISGUSTOSO. [SM=g27826] No, Sheed, sono contrario a vivisezionare gli embrioni e a ridurli a brandelli in nome della scienza, non sto facendo passi in avanti, perchè non ne ho bisogno, in quanto convinto di ciò che dico. [SM=x40795] [SM=x40796] [SM=g27812]


    non è questione di modernizzare te..tu puoi restare all'età che più ti piace, ma di modernizzare lo stato che deve tutelare tutti, anche un disgustoso ateo che vuole vivisezionare gli embrioni (che comunque vanno a finire nella spazzatura, ripeto) per avere più possibilità di curare chi gli sta a cuore in futuro.sciocco.. [SM=x40802]
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    rosa22253
    Post: 1.337
    Registrato il: 23/06/2005
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    00 21/11/2007 21:55
    Re: Re:
    Sheed, 21.11.2007 20:31:


    non è questione di modernizzare te..tu puoi restare all'età che più ti piace, ma di modernizzare lo stato che deve tutelare tutti, anche un disgustoso ateo che vuole vivisezionare gli embrioni (che comunque vanno a finire nella spazzatura, ripeto) per avere più possibilità di curare chi gli sta a cuore in futuro.sciocco.. [SM=x40802]


    Caro Sheed, davvero, ne abbiamo già parlato fino alla nausea. Fati un giretto no forum. E poi, se ti va, riprendiamo l'argomento.

    "Vivisezionare" vuol dire "fare a pezzetti" organismi vivi. Un bambino abortito, spontaneamente o perché provocato, raramente è vivo se la gravidanza non era già avanzata. "Vivisezionare" come un animale un bambino abortito vivo sarebbe proprio il massimo del disprezzo dell'essere umano. Oso sperare che cose come queste proprio non succedano da nessuna parte del mondo, anche se purtroppo non è da escludere neanche questo.
    Non è lo studio del feto morto ad essere il problema. In questo caso passa come "persona morta" come qualsiasi altro cadavere di persona morta e su cui la scienza fa i suoi studi leciti e necessari. Il problema è il creare degli embrioni umani in nome del progresso per usarli e per poi buttarli via.

    [Modificato da rosa22253 23/11/2007 13:12]
    ************************************************************************************


    BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE!

    "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa"

    Mt 16,18





    La strada è lunga, ma non esiste che un mezzo per sapere dove può condurre, proseguire il cammino.
    (don Tonino Bello)


    ANDIAMO AVANTI!

  • Sheed
    00 21/11/2007 22:10
    vivisezionare è il termine usato dall'altro utente, e io l'ho ripreso..comunque...che destino ha un feto "vivo" espulso spontaneamente dalla madre? comunque la MORTE. vabbè..
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    LadyRatzinger
    Post: 2.173
    Registrato il: 22/08/2006
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    00 21/11/2007 22:30
    Re: Re: Re: Re:
    Sheed, 21/11/2007 18.27:



    ma non punterei il mitra a te di fare lo stesso



    Perchè,chi ha puntato il mitra a qualcuno?Non mi sembra di aver mai visto il Papa o qualcun altro con un mitra in mano... [SM=g27818] [SM=g27828] [SM=g27834]




    [Modificato da LadyRatzinger 21/11/2007 22:35]
    "Shemà Israel,Adonai elohenu,Adonai ehad"

  • Sheed
    00 21/11/2007 22:34
    Re: Re: Re: Re: Re:
    LadyRatzinger, 21/11/2007 22.30:



    Perchè,chi ha puntato il mitra a qualcuno?Non mi sembra di aver mai visto il Papa con un mitra in mano... [SM=g27818]






    il papa ha il brutto vizio di parlare per tutti...
    si faccia, si dica, si tenga conto.
    i politici facciano qui, facciano là ecc..


  • OFFLINE
    LadyRatzinger
    Post: 2.174
    Registrato il: 22/08/2006
    Utente Veteran
    00 21/11/2007 22:42
    Re: Re: Re: Re: Re: Re:
    Sheed, 21/11/2007 22.34:


    il papa ha il brutto vizio di parlare per tutti...
    si faccia, si dica, si tenga conto.
    i politici facciano qui, facciano là ecc..





    Il Papa come tale invita la gente a fare ciò che ritiene più giusto,ma ognuno poi è libero di fare ciò che vuole,non minaccia mica nessuno.Lui parla,poi chi vuole lo ascolta,se uno non lo vuole ascoltare va bene,ma perchè scaldarsi tanto?Tutti gli uomini di potere infondo lo fanno,anche i politici.Quante volte ci sentiamo dire:"bisogna fare così,bisogna fare colà" [SM=g27829]






    "Shemà Israel,Adonai elohenu,Adonai ehad"

  • Sheed
    00 21/11/2007 22:44
    il problema sarebbe che la politica è la politica, la cura delle anime è la cura delle anime.
    sarebbe a dire che se lo dicesse casini, lo potrei capire di più..
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    proRatzinger
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    Utente Junior
    00 22/11/2007 17:52
    Quoto rosa [SM=g27811] ! E' inutile che spieghi quello che intendevo perchè rosa ha detto tutto. Comunque il papa dice quello che è giusto fare in conformità con la dottrina cristiana e la cura delle anime, anche delle "pecorelle smarrite", si attua con la parola e quindi con un dire ciò che bisogna e ciò che non bisogna fare per la salvezza. E poi, è meglio ascoltare il Papa che i politici,... [SM=x40802]
    OREMUS PRO PONTIFICE NOSTRO BENEDICTO
    EXTRA ECCLESIAM NULLUS OMNINO SALVATUR
    IN HOC SIGNUM VINCES
    IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM" E' QUANTO DI PIU' GIUSTO SI SIA FATTO IN QUESTI ANNI PER LA CHIESA CATTOLICA
    "O glorioso S. Francesco, gettate uno sguardo sopra il Successore di Pietro, alla cui sede, vivendo, foste così devoto" (Pius PP. IX).
    "Ma se fu sempre necessario, Venerabili Fratelli, ora specialmente, in mezzo a così grandi calamità della Chiesa e della società civile, in tanta cospirazione di avversari contro il cattolicesimo e questa Sede Apostolica, e fra così gran cumulo di errori, è assolutamente indispensabile che ricorriamo con fiducia al trono della grazia per ottenere misericordia e trovare benevolenza nell’aiuto opportuno". (Pius PP. IX, enclica Quanta Cura).
    Tu es Petrus e super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam, et portae inferi non praevalebunt adversum eam. Et tibi dabo claves regni coelorum. Et quodcumque ligaveris super terram, erit legatum et in coelis; Et quodcumque solveris super terram, erit solutum et in coelis. (Mt 16, 18-19)
    "Che ci sia una ed una sola Santa Chiesa Cattolica ed Apostolica noi siamo costretti a credere ed a professare, spingendoci a ciò la nostra fede, e noi questo crediamo fermamente e con semplicità professiamo, ed anche che non ci sia salvezza e remissione dei nostri peccati fuori di lei, come lo sposo proclama nel Cantico: "Unica è la mia colomba, la mia perfetta; unica alla madre sua, senza pari per la sua genitrice", che rappresenta un corpo mistico, il cui capo è Cristo, e il capo di Cristo è Dio, e in esso c'è "un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo". (...) Noi sappiamo dalle parole del Vangelo che in questa Chiesa e nel suo potere ci sono due spade, una spirituale, cioè, ed una temporale, perché, quando gli Apostoli dissero: "Ecco qui due spade" (che significa nella Chiesa, dato che erano gli Apostoli a parlare (il Signore non rispose che erano troppe, ma che erano sufficienti). E chi nega che la spada temporale appartenga a Pietro, ha malamente interpretato le parole del Signore, quando dice: "Rimetti la tua spada nel fodero". Quindi ambedue sono in potere della Chiesa, la spada spirituale e quella materiale; una invero deve essere impugnata per la Chiesa, l’altra dalla Chiesa; la seconda dal clero, la prima dalla mano di re o cavalieri, ma secondo il comando e la condiscendenza del clero, perché è necessario che una spada dipenda dall’altra e che l’autorità temporale sia soggetta a quella spirituale. Perché quando l’Apostolo dice: "Non c’è potere che non venga da Dio e quelli (poteri) che sono, sono disposti da Dio", essi non sarebbero disposti se una spada non fosse sottoposta all’altra, e, come inferiore, non fosse dall’altra ricondotta a nobilissime imprese. (...) Perciò se il potere terreno erra, sarà giudicato da quello spirituale; se il potere spirituale inferiore sbaglia, sarà giudicato dal superiore; ma se erra il supremo potere spirituale, questo potrà essere giudicato solamente da Dio e non dagli uomini. Quindi noi dichiariamo, stabiliamo, definiamo ed affermiamo che è assolutamente necessario per la salvezza di ogni creatura umana che essa sia sottomessa al Pontefice di Roma". (Unam Sanctam, Bonifacius PP. VIII, 18 Novembre 1302).
    "Bisogna dare battaglia, perchè Dio conceda vittoria" (S. Giovanna d'Arco)
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    LadyRatzinger
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    00 22/11/2007 19:29
    Re:
    proRatzinger, 22/11/2007 17.52:

    Quoto rosa [SM=g27811] ! E' inutile che spieghi quello che intendevo perchè rosa ha detto tutto. Comunque il papa dice quello che è giusto fare in conformità con la dottrina cristiana e la cura delle anime, anche delle "pecorelle smarrite", si attua con la parola e quindi con un dire ciò che bisogna e ciò che non bisogna fare per la salvezza. E poi, è meglio ascoltare il Papa che i politici,... [SM=x40802]



    [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]




    "Shemà Israel,Adonai elohenu,Adonai ehad"

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    Bestion.
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    00 22/11/2007 20:23
    La strumentalizzazione del laicismo ateo-illuminista nella società contemporanea.

    Sheed, 21/11/2007 1.17:

    mi piace perchè decide lui i diritti degli altri..



    Nè il Santo Padre nè la Gerarchia Episcopale nè alcun Fedele cattolico, decide quali sono i tuoi o i diritti-doveri altrui o l'etica e morale che tutti devono seguire.
    Nulla impone nè ai cattolici o ad altri credenti, nè tanto meno se sono agnostici, atei o miscredenti.
    Caso mai, a tutti "propone" secondo la ragione e la Legge Naturale, quindi, la Legge Rivelata.

    Dove sta, dunque, il tuo problema? [SM=g27820]


    [SM=g27833] [SM=g27833] [SM=g27833]


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    rosa22253
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    Registrato il: 23/06/2005
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    00 23/11/2007 02:31
    Re:
    Sheed, 21.11.2007 22:10:

    vivisezionare è il termine usato dall'altro utente, e io l'ho ripreso..comunque...che destino ha un feto "vivo" espulso spontaneamente dalla madre? comunque la MORTE. vabbè..


    Il "feto" espulso vivo spontaneamente dalla madre di solito si chiama "bambino nato prematuro" e si cerca di salvarlo.

    Ho cercato informazioni sull'aborto in internet. L'interessante è che ci sono molti siti, belli e puliti, che spiegano i vari metodi e gli eventuali effetti. Quasi nessuno però parla delle sofferenze del bambino finche muore.
    Eccoti qualche esempio della "cultura della morte": bambini abortiti con metodi vari (se hai lo stomaco debole ti conviene avere un secchio a portata di mano):

    un bébé fatto a pezzi a 7 settimane:


    fatto a pezzi nel grembo della madre a 22 settimane di vita:



    con una soluzione salina a 22 settimane (ci vogliono ore finché muore tra sofferenze atroci):




    bébé abortito a 20 settimane


    i piedini di un bébé vivo a 10 settimane


    e morto


    ha vissuto solo per 24 settimane


    Solo spazzatura?



    Solo dei "feti"?




    Sei pure fortunato che poi vedere queste foto. In Germania, l'ufficio di controllo dei media per la protezione dei giovani ha deciso che il sito "Babycaust.de" non può più mettere in Internet queste foto perché "costituiscono un pericolo per lo sviluppo del senso della responsabilità dei giovani". In altre parole: dopo averle viste, potrebbero decidere di essere contrari all'aborto!

    Ho trovato comunque un sito piuttosto esaustivo sui metodi dell'aborto pure in italiano. Ti auguro buona visione!
    [Modificato da rosa22253 23/11/2007 02:36]
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    BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE!

    "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa"

    Mt 16,18





    La strada è lunga, ma non esiste che un mezzo per sapere dove può condurre, proseguire il cammino.
    (don Tonino Bello)


    ANDIAMO AVANTI!

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