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Chi ha vestito la corale domenica a S.Francesco?

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    jimmyghione
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    Utente Junior
    00 10/10/2007 19:15
    C'avete fatto caso?
    Non avevo visto la diretta della messa su Rai1 domenica da S.Francesco a Gubbio. Me l'ha fatto notare un parente che abita fuori Gubbio che ha visto la messa da casa sua. Poi c'ho fatto caso sui servizi di Trg di lunedì.
    Mi ha chiesto: ma come siete ridotti a Gubbio? Ha visto la corale che si è esibita in chiesa. Bravissimi nel canto ma inguardabili nell'abbigliamento. Ognuno con un vestito diverso, qualcuno con il golf, anche a righe, e c'era pure una bambina con la tuta color fucsia. Sembrava, con tutto il rispetto per chi ha avuto terremoti o alluvioni, un gruppo di sfollati. L'unico con la giacca e la cravatta (ma si può essere dignitosi anche senza) era il maestro, che però era ovviamente di spalle.
    Ma dico io, a parte il fatto che stavano li sapendo benissimo che andavano su Rai1. ma anche senza andare in diretta in tv, normalmente quella corale si presenta conciata in quel modo ad un concerto?
    Se normalmente si vestono così, non è bello (bastava una giacca scura per gli uomini e una camicia bianca per le donne, e la chiudevamo lì). Se invece il mischietto è voluto proprio perché si andava in diretta tv, secondo me è anche un aggravante (una specie di esibizione di finta semplicità).
    Il fatto che si celebrasse S.Francesco non significa che uno deve essere trasandato nel vestire. La parabola francescana si può interpretare in tante altre maniere, ne sono certo.

    Scusate è una scemenza, ma m'è tornata in mente a distanza di qualche giorno e volevo sentire se qualcuno c'aveva fatto caso.
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    jr.gubbio
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    00 10/10/2007 20:56
    guarda i neri da mette nel coro che cantano e ballano li avevano finiti...cioe' ma se pole apri un topic perche' un tuo parente spara una minchiata?...fatti un digestivo...




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    una coscienza pulita e' segno di cattiva memoria
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    maremmanobretone
    Post: 3
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    00 11/10/2007 21:36
    Complimenti per il tuo nome utente..
    Il tuo nome utente denota un tipo pieno di fantasia, uno che non guarda la televisione affatto ed è pieno di interessi (i vestiti del coro uno dei tanti): complimenti.
    Chi è il tuo mito, jimmy???
    Comunque rispondo alla tua quest: E' UNA SETTIMANA CHE NON CI DORMO
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    jimmyghione
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    00 12/10/2007 08:37
    preciso se non era chiaro...
    Ehi ragazzi tranquilli! L'ho detto io stesso che era solo una scemenza! Comunque visto che in quella occasione il coro era l'unica immagine che si dava della nostra città (a milioni di persone) rivedendolo non è stato un bell'effetto. Sembrava l'armata brancaleone (e sono buono). E' come tenere sporca la città, e purtroppo anche questo è vero. L'immagine che si dà ai turisti e a chi ci vive tutti i giorni è avvilente.
    Se poi va bene così dormiamoci pure sopra non è un problema. Sono altri i problemi veri.
    Adesso però sono impaziente di vedere quali importanti e profondi argomenti saranno trattati sui vostri topic. Anch'io non ci dormiro' stanotte...
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    jr.gubbio
    Post: 315
    Età: 47
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    Utente Senior
    00 12/10/2007 09:59
    bhe...sempre meglio di un jimmyghione...era piu' simpatico gabibbo allora...




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    una coscienza pulita e' segno di cattiva memoria
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    Daniele Morini
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    00 12/10/2007 12:27
    Qualche precisazione sulla messa di Rai Uno
    Salve a tutti. Non pensavo che la tipologia di abbigliamento dei Cantores Beati Ubaldi durante la messa di Rai Uno potesse diventare oggetto di dibattito al bancone di un bar cittadino, nè tantomeno in un forum sul web!
    Premetto di scrivere queste righe perchè, come autore delle rubriche religiose di Rai Uno (oltre che essere fieramente eugubino), mi sono occupato fin dall'inizio dell'organizzazione della diretta della messa in onda da Gubbio sul primo canale e dei collegamenti trasmessi sempre dalla nostra città nel programma "A Sua immagine" (sia sabato 6 che domenica 7).
    Ci tengo a precisare come sono andate le cose:
    - il regista della messa e i vari assistenti hanno chiesto esplicitamente quel tipo di abbigliamento, perchè le messe televisive devono dare l'idea della comune messa parrocchiale, come le tante celebrate ogni domenica nelle migliaia di parrocchie italiane;
    - il coro ha proposto anche di venire in divisa (rossa per le donne e nera per gli uomini), ma la cosa è stata subito respinta;
    - sempre il regista ha chiesto inoltre di non vestire nè con capi di abbigliamento bianchi, nè neri, nè tantomeno con colori particolarmente sgargianti;
    - ecco dunque com'è uscito fuori l'abbigliamento dei coristi: alcuni più semplici altri più curati, ma nessuno di sicuro "conciato come uno sfollato", come scrive il nostro amico "Ghione";
    - quindi non c'entrano malcelate esibizioni di francescana semplicità: solo esigenze televisive ragionate da chi di sicuro se ne intende più del lontano parente del nostro websurfer.

    Qualche aggiunta:
    - mi sembra troppo dire che le inquadrature del coro (per quanto frequenti) siano stata l'unica immagine della città di Gubbio: la trasmissione della messa è iniziata con una "cartolina" della città ritenuta molto ben scritta e filmata (dai commenti di eugubini e non solo), le inquadrature della troupe esterna di Firenze guidata dal regista Dino Cecconi hanno mostrato anche le bellezze della Chiesa di San Francesco, stupendamente illuminata, e particolarità come la lettera autografa del "Poverello", e poi la rubrica "A Sua immagine" ha dedicato 25 minuti di trasmissione al centenario francescano il sabato 6 alle ore 17, sempre su Rai Uno, e un collegamento di 5 minuti dedicato alla fiction "Don Matteo", in onda subito dopo la messa della domenica;
    - per chiudere, direi che quando si scrivono cose di questo tipo, sarebbe sempre bene firmarsi con nome e cognome, anzichè nascondersi dietro pseudonimi più o meno fantasiosi, altrimenti - per parafrasare il nostro "Ghione" - "l'immagine che si dà ai navigatori del web è decisamente avvilente".

    Saluti.

    DM
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    jr.gubbio
    Post: 315
    Età: 47
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    Utente Senior
    00 12/10/2007 12:49
    Re: Qualche precisazione sulla messa di Rai Uno
    Daniele Morini, 12/10/2007 12.27:

    Salve a tutti. Non pensavo che la tipologia di abbigliamento dei Cantores Beati Ubaldi durante la messa di Rai Uno potesse diventare oggetto di dibattito al bancone di un bar cittadino, nè tantomeno in un forum sul web!
    Premetto di scrivere queste righe perchè, come autore delle rubriche religiose di Rai Uno (oltre che essere fieramente eugubino), mi sono occupato fin dall'inizio dell'organizzazione della diretta della messa in onda da Gubbio sul primo canale e dei collegamenti trasmessi sempre dalla nostra città nel programma "A Sua immagine" (sia sabato 6 che domenica 7).
    Ci tengo a precisare come sono andate le cose:
    - il regista della messa e i vari assistenti hanno chiesto esplicitamente quel tipo di abbigliamento, perchè le messe televisive devono dare l'idea della comune messa parrocchiale, come le tante celebrate ogni domenica nelle migliaia di parrocchie italiane;
    - il coro ha proposto anche di venire in divisa (rossa per le donne e nera per gli uomini), ma la cosa è stata subito respinta;
    - sempre il regista ha chiesto inoltre di non vestire nè con capi di abbigliamento bianchi, nè neri, nè tantomeno con colori particolarmente sgargianti;
    - ecco dunque com'è uscito fuori l'abbigliamento dei coristi: alcuni più semplici altri più curati, ma nessuno di sicuro "conciato come uno sfollato", come scrive il nostro amico "Ghione";
    - quindi non c'entrano malcelate esibizioni di francescana semplicità: solo esigenze televisive ragionate da chi di sicuro se ne intende più del lontano parente del nostro websurfer.

    Qualche aggiunta:
    - mi sembra troppo dire che le inquadrature del coro (per quanto frequenti) siano stata l'unica immagine della città di Gubbio: la trasmissione della messa è iniziata con una "cartolina" della città ritenuta molto ben scritta e filmata (dai commenti di eugubini e non solo), le inquadrature della troupe esterna di Firenze guidata dal regista Dino Cecconi hanno mostrato anche le bellezze della Chiesa di San Francesco, stupendamente illuminata, e particolarità come la lettera autografa del "Poverello", e poi la rubrica "A Sua immagine" ha dedicato 25 minuti di trasmissione al centenario francescano il sabato 6 alle ore 17, sempre su Rai Uno, e un collegamento di 5 minuti dedicato alla fiction "Don Matteo", in onda subito dopo la messa della domenica;
    - per chiudere, direi che quando si scrivono cose di questo tipo, sarebbe sempre bene firmarsi con nome e cognome, anzichè nascondersi dietro pseudonimi più o meno fantasiosi, altrimenti - per parafrasare il nostro "Ghione" - "l'immagine che si dà ai navigatori del web è decisamente avvilente".

    Saluti.

    DM



    il tuo discorso non fa una grinza, ma essendo eugubino dovresti sapere bene che toqui c'e' sempre quello (o l'uno o l'altro) che gne sta aribene n'cacchio e a da gi sempre a pesca l'pelo n'te l'ovo...




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    una coscienza pulita e' segno di cattiva memoria
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    edissp
    Post: 63
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    Utente Junior
    00 13/10/2007 20:15
    Risposta
    Scusate se mi intrometto!
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    edissp
    Post: 63
    Età: 38
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    Utente Junior
    00 13/10/2007 20:26
    Commento
    Scusate se mi intrometto, ma voglio farlo per rilevare ciò che ha visto jimmy ghione.
    Anche se il regista ha deciso che era più veritiera una situazioe del genere, non vedo perchè la corale si è esibita con abiti poco formali.
    Allora perchè il maestro era ben vestito? Non doveva essere una Domenica qualunque anche per lui?
    Perchè tutte le altre "associazioni" ogni volta che si esibiscono lo fanno con la loro divisa?
    Avete mai visto per esempio una banda? Va a fare una processione e anche in quell'occasione si veste con una divisa tradizionale: camicia, giacca e cravatta.
    Perchè vogliamo fare i formali solo quando vogliamo?
    C'è anche da dire questo. Se le persone che hanno visto la messa sono persone che giudicano i propri simili solamente per il loro aspetto esteriore............ma che persone sono?


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    Daniele Morini
    Post: 8
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    Utente Junior
    00 15/10/2007 10:39
    Formali quando l'occasione lo richiede...
    Ribadisco per Edissp... che giustamente rileva anche che l'aspetto esteriore non può essere un metro (sempre valido) di giudizio...

    L'indicazione del regista di vestire non elegantissimi nè in divisa, è - secondo me - condivisibile in pieno. Altrimenti - settimana dopo settimana - potrebbe diventare una gara televisiva a chi veste più griffato e non a chi anima meglio la liturgia con il canto.
    Per quanto riguarda le "divise" - di coro, di banda o di altro - vanno usate - a mio parere - quando c'è una motivazione formale, come formale può essere un concerto, una processione, ecc.
    La messa domenicale in diretta su Rai Uno - per espressa volontà di chi la organizza e la coordina - dev'essere un'icona di festività parrocchiale. Una messa e una festa religiosa e liturgica come ogni domenica ce ne sono a migliaia e migliaia in ogni parrocchia cattolica d'Italia e del mondo. Questo è il senso...
    E proprio un abbigliamento troppo formale, da divisa ufficiale, da vestiti da cerimonia o da grandi occasioni, rovinerebbe questa percezione che si intende dare al telespettatore medio che guarda la messa da casa. In genere, anziani e malati, casalinghe e cattolici che per motivi vari non possono essere in chiesa.

    Spero di aver chiarito altri dubbi. Saluti a tutti.

    DM
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    sipuodaredipiu
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    00 06/11/2007 09:57
    Penso che il giusto stia in mezzo
    E' vero come dice Daniele che la messa domenicale è un evento comune che si celebra in tutta Italia, ma è anche vero che una sola messa va su rai 1 la domenica, e che come ogni evento televisivo, viene preparato nei minimi dettagli. Questa parvenza di semplicità, evidenziata dagli abiti dei coristi, è dunque a sua volta preparata, perciò non spontanea. E siccome si tratta di un coro, un gruppo cioè organizzato che nelle celebrazioni veramente comuni (vedi i vari servizi in Cattedrale ecc..) si presenta con una sua divisa, seppur semplice ma che rende riconoscibile l'appartenenza ad un gruppo, non capisco come mai ciò non sia avvenuto anche in questa occasione, dove si sa che il suddetto coro offre il servizio solo perchè c'è la televisione e dove la vetrina lo avrebbe richisto.
    L'immagine dei cantori che supportano la messa in maniera semplice e spontanea, è presto smontata dal fatto che non si cantano i brani con l'assemblea, ma brani strutturati che solo loro possono interpretare, di difficile vocalità e musicalità.
    Non vi sembra dunque che questa corale si sia in qualche modo "mascherata" sotto le semplici spoglie di chi si trovava lì a cantare in una normale domenica, quando nè il canto nè l'evento erano normali?
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    due stelle
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    Utente Junior
    00 06/11/2007 16:35
    PER QUANTO L'ARGOMENTO SIA FRIVOLO, E LO SAPPIAMO TUTTI CHE NON STIAMO PARLANDO DI MASSIMI SISTEMI, TROVO COMUNQUE SBAGLIATO DIFENDERE UNA SCELTA CHE, ANCHE SE DETTATA DA MOTIVAZIONI COMPRENSIBILI, NON PUO' ESSERE CONDIVISA.
    SEGUO SPESSO LA MESSA DOMENICALE CHE TRASMETTONO IN DIRETTA SU RAI UNO EDEVO RILEVARE CHE IL 99% DELLE VOLTE IL CORO E' ABBIGLIATO IN MODO SEMPLICE MA UNIFORME!
    NO ARMANI, MA NEANCHE SFOLLATI TERREMOTATI !
    LA VIA DI MEZZO ESISTE!
    E PENSO CHE LA TANTO RICHIAMATA SPONTANEITA' NON SAREBBE VENUTA MENO! [SM=g27818]
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    Daniele Morini
    Post: 8
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    Utente Junior
    00 08/11/2007 11:17
    Qualche altra precisazione ancora...
    Solo tre altre precisazioni sul caso:

    - intanto mi sembra esagerato - come è stato fatto da chi ha iniziato questa discussione - definire da "sfollati" l'abbigliamento dei coristi; era un normale abbigliamento casual senza "acuti" di eleganza nè "stecche" di indecenza: l'abbigliamento normale di ciscuno di noi quando si va alla messa domenicale...

    - a "sipuodaredipiu" vorrei dire che la divisa - rossa (per le donne) e nera (per gli uomini) - i Cantores Beati Ubaldi la indossano solo in rare e particolarissime occasioni (3/4 volte l'anno al massimo) come concerti o celebrazioni molto, molto solenni; altrimenti si vestono sempre com'erano in diretta televisiva, anche perchè solitamente sono "nascosti" dietro l'altare; quanto ai brani interpretati, erano per una parte cantabili anche dall'assemblea e in altri casi solo dal coro medesimo...

    - a "duestelle" ripeto invece che la scelta dell'abbigliamento casual è venuta direttamente dal regista - come avevo già detto - anche se i Cantores avevano proposto di cantare con la loro divisa...

    Chiudo, comunque, con una valutazione col sorriso tra le labbra: divisa o meno, vi assicuro che ciò che ha colpito davvero nella diretta della messa da Gubbio è stata la bravura del coro, visto che fin dai primi minuti dopo la messa, i frati di san Francesco hanno ricevuto telefonate per avere informazioni sulla corale e i contatti per rintracciarli. Quindi si conferma la validità del vecchio adagio: "l'abito non fa il monaco". Ci sono corali che vanno con la divisa in diretta su Rai Uno ma cantano da cani, mentre i nostri Cantores Beati Ubaldi, pur con abiti casual, hanno colpito per la loro musica!

    Saluti a tutti.

    DM
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    edissp
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    Utente Junior
    00 12/11/2007 15:32
    Pensi che sarebbe stato se avessero anche indossato una divisa.
    Vorrei farLe una domanda.
    Perchè un giornalista si vede sempre in giacca e cravatta?
    Non accetto la risposta .....per motivi di lavoro....!
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    jr.gubbio
    Post: 315
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    Utente Senior
    00 12/11/2007 15:42
    non tutti i giornalisti si vestono in giacca e cravatta




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    una coscienza pulita e' segno di cattiva memoria
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    Daniele Morini
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    Utente Junior
    00 12/11/2007 15:58
    Giornalisti in giacca e cravatta
    Come giustamente scrive jr.gubbio, non tutti i giornalisti si vestono in giacca e cravatta. Ansi... considerando le decine e decine di migliaia di persone che solo in Italia svolgono questo mestiere, direi che quelli "incravattati" sono un'esigua minoranza.
    E' chiaro che chi lavora in Parlamento o al Quirinale è obbligato dal protocollo, oltre che dal comune senso dell'eleganza, a vestire in giacca e cravatta. Mentre - al contrario - non mi sembra di aver mai visto giornalisti inviati in zone di guerra o a fare reportage nella foresta amazzonica vestiti in quel modo.
    Direi che dipende molto dall'ambiente di lavoro, dal singolo servizio che si sta facendo (quindi dalle singole "uscite") e infine anche dai gusti e dalla comodità personale. Ci sono molti giornalisti che si vestono in giacca e cravatta pur rimanendo chiusi in redazione e seduti davanti al computer (come accade, ad esempio, in banca, dove puoi trovare l'addetto allo sportello col maglione e accanto quello con la cravatta). Al contrario, ci sono molti giornalisti volti noti della nostra televisione che si vestono molto informali anche in onda (Maurizio Costanzo, per fare un esempio si mette la giacca, ma quasi mai nella sua vita si è messo la cravatta, anche perchè è quasi senza collo!
    Saluti a tutti.

    DM
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    sipuodaredipiu
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    Utente Junior
    00 12/11/2007 18:52
    Non divaghiamo....
    Il punto centrale rimane l'abbigliamento della corale alla messa, che non si puo' raffrontare con quello dei giornalisti. Sono contesti chiaramente diversi.
    Se io la domenica mi vesto più o meno "bene" per andare alla messa, è chiaro che il contesto vuole che coloro che hanno una parte attiva (prete, servitori, lettori, cantori ecc...) abbiano un contegno decoroso manifestandolo anche attraverso l'abbigliamento. Non c'è niente di male se la corale si è presentata in "borghese" (anche se qualcuno l'ha segnalato, ed evidentemente è stata una anomalia); ciò che ribadisco è che questa parvenza di semplicità era preparata, pensata a tavolino, ed ha snaturato il normale status di persone che appartengono ad un gruppo, che ha una sua divisa. Nessuno avrebbe fatto caso ad una corale in divisa, perchè è il suo naturale modo di presentarsi, tantopiù in contesti "ufficiali". Pensate se gli sbandieratori si esibissero in giacca e cravatta!
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    due stelle
    Post: 9
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    Utente Junior
    00 13/11/2007 16:55
    DUE PRECISAZIONI
    CONCORDO SULLA BRAVUTA DEL CORO, SEMBRAVA VERAMENTE UN CANTO CHE VENIVA DAL CIELO!
    QUELLO CHE E' GIUSTO E' GIUSTO!
    FORSE LA MIA OSSERVAZIONE SULL'ABBIGLIAMENTO E' FRUTTO DI UN'EDUCAZIONE MOLTO DIFFUSA NEL NOSTRO TERRITORIO IN BASE ALLA QUALE LA DOMENICA SI INDOSSA L'ABITO MIGLIORE (IL C.D. VESTITO DELLA FESTA)PER ANDARE ALLA MESSA....PERCHE' COMUNQUE LA DOMENICA E' UN GIORNO SPECIALE E QUESTA SPECIALITA' LA SI VIVE ANCHE CURANDO DI PIU'IL NOSTRO ASPETTO ESTERIORE!
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    Daniele Morini
    Post: 8
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    Utente Junior
    00 14/11/2007 11:14
    Scusate: un sondaggio...
    Vedo che il dibattito sul Forum si allunga oltremodo, visto l'argomento fin troppo "leggero". Vi faccio una domanda: quanto di voi che state discutendo di questa faccenda avete visto i Cantores Beati Ubaldi in diretta alla messa di Rai Uno?

    Perchè vorrei farvi notare solo una cosa: la corale NON ERA composta da "sfollati", come si è scritto!

    Solo qualche dato (ho riguardato foto e immagini video della diretta):
    - dei 14 coristi uomini, ben 12 avevano la giacca (molti con abito giacca e pantalone, ma il pantalone non si vedeva nelle inquadrature) e 7 di loro persino la cravatta

    - delle 16 coriste donne si può dire che almeno 8 erano eleganti (nei vestiti, nelle acconciature, nel trucco e nei gioielli, semplici ma da "giorno-di-festa"); le altre 8 erano più o meno informali, ma non certo sciatte

    - c'erano poi una quindicina di bambini (maschi e femmine) vestiti in vario modo, chi con jeans e felpa, chi con golfino più elegante, ecc.

    - infine, 5 musicisti più il maestro Menichetti, tutti elegantissimi in abito scuro

    Non voglio aggiungere molti altri commenti, se non:

    - mi spiegate dov'era la sciatteria?!?

    - ribadisco che la divisa del coro era senza dubbio meno opportuna di un abbigliamento vario e non smaccatamente elegante (è questo il senso della "ferialità" della fede cattolica, anche applicato al giorno festivo; cosa significa: la fede va vissuta tutti i giorni, non solo la domenica andando alla messa, anche se rappresenta il momento centrale della vita del cristiano; non voglio dilungarmi e fare il catechismo, ma sto solo cercando di farvi capire il "senso" di quello che avete visto in tv)

    - è vero che la domenica si mette il "vestito della festa" e credo che l'abbigliamento della corale abbia avuto proprio questa impostazione (perchè se si va oltre il "vestito della festa", lo step successivo è il "vestito da cerimonia": matrimonio, cresima, battesimo, ecc.; è non era certo il caso della diretta di Rai Uno che è e deve restare una messa domenicale comune alle tante celebrate nelle parrocchie di tutto il mondo)

    Sempre disponibile a dibattere di questi temi, saluto tutti in amicizia.

    DM
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    trafficointilt
    Post: 92
    Età: 43
    Sesso: Maschile
    Utente Junior
    00 14/11/2007 12:51
    Stai andando fuori strada......
    Non si tratta di abito da festa o no, per un gruppo come la corale, o l'orchestra che dir si voglia! si tratta di un abito che testimonia l'appartenenza ad un gruppo che ha una specificità, e non si trova lì per caso a cantare o suonare. Poteva andare bene l'abbigliamento non uniforme nel caso in cui si trattava di ragazzi che con chitarre e tastiere accompagnano lo svolgimento dei canti domenicali in parrocchia (questo è quello che succedde davvero tutte le domeniche, e non quello che il regista vuol far vedere), dove a cantare sono anche i fedeli. Qui si era in presenza di un piccolo gruppo strumentale con professionisti (cosa che nelle domeniche normali non succede) e di cantori che eseguono brani specifici (cosa che nelle domeniche normali non succede)che nessuno dei fedeli può e deve cantare, (immaginiamo cosa succederebbe se la gente provasse a cantare il Gloria di Vivaldi insieme al coro!!)in quanto mi risulta che la stessa corale ha un "contratto" con la curia per solennizzare con il suo apporto particolari celebrazioni.

    Ma forse questi discorsi vanno al di là del dovuto, per un aspetto che, nell'uno o nell'altro modo, non arreca danno ad alcuno. Anche se, qualcuno l'ha comunque notato..........
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