incollo anche qui le mie impressioni postate su una mailing list di fans un po' matti di springsteen (il cappello introduttivo è nell'apposita sezione del forum di RimmelClub)
non tornavo a venezia dai tempi della laurea. forse, chissà, una
sorta di assuefazione ad una città tanto bella quanto complicata,
soprattutto per chi non è turista. ma nelle notti fredde, e magari
con un po' di nebbiolina, è ancora più affascinante.
il malibran è in zona rialto. non ci ero mai stato, forse una volta
tentai di vederci david byrne (o era il goldoni? o la fenice?). da
piazzale roma, dove mi incontro con la mia ragazza, son solo tre
fermate di vaporetto. e chi si ricordava quanto lenti sono i
vaporetti? ho fatto il biglietto per i possessori della carta venezia
(residenti in veneto), che però non ho: un euro contro sei. mi gioco
quindi la possibilità di fare il solito pistolotto morale contro gli
italiani che fanno sempre della furbizia una virtù. non c'è scampo:
purtroppo, sono come loro.
alle otto e dieci nel piccolo vicolo che ospita il teatro c'è già un
po' di gente. qualcuno batte sul vetro perché non si decidono ad
aprire le porte. ok, io capisco che le strette calli di venezia non
permettano di disperdersi in ampi spazi e che dal cielo cade qualche
gocciolina di pioggia, ma - piccionaia a parte - tutti i posti sono
numerati. e se non aprono ci sarà un motivo, mica una sottile
perfidia verso qualche decina di ultratrentenni con improbabili
ombrelli in mano. che poi da qualche parte ho letto che i dipendenti
della fenice (la fondazione che gestisce il teatro è la stessa) sono
in agitazione e quindi potrebbe esserci qualche disagio. siamo un
pubblico tendenzialmente progressista, nessuna solidarietà verso i
compagni maschere e i compagni bigliettai?
che poi non ho mai capito in queste situazioni quale sia il vantaggio
di entrate per primi, un po' come quando in aeroporto si affaccia la
hostess al gate e una mandria di bufali si dispone immediatamente al
desk per poter salire a bordo quando il velivolo è ancora vuoto...
qualcuno ti porterà forse via il sedile?
comunque: non sono fortunato con ticketone (la mia 85esima fila al
palamalaguti per il tour di devils & dust resta record imbattuto), ma
non è che con unicredit mi vada meglio. ben presto scopro che la fila
t riportata sui miei due tagliandi è l'ultimissima della platea del
malibran. ma la sala è, oltre che bella, anche abbastanza raccolta,
quindi nessun problema di visuale/ascolto. la morosa poi, che è
timida cronica, ha sempre paura che nelle prime file si possa essere
interrogati dall'artista di turno e essere esposti al pubblico
ludibrio se non si conoscono a memoria tutte le canzoni.
il problema dei miei biglietti è che non riportano alcun numero di
posto. così, alle 20,37 e alle 20,52, si presentano altre due coppie
a reclamare quelle due comode poltroncine. ovvio che se uno ha
scritto fila e numero e io solo la fila, questi ha qualche diritto
più di me e così cedo il posto. il problema è che nel frattempo la
sala si è riempita. il personale di sala, invero gentile e
dispiaciuto per l'episodio, si prodiga a cercare due altri posti in
platea (e già qui il mio senso di giustizia vacilla perché otterrei
comunque un avanzamento di fila rispetto a quella assegnatami dal
fato... e dal fatto di essermi accorto di questo concerto con
colpevole ritardo). io individuo un palco ancora vuoto e chiedo
timidamente se posso accomodarmi lì. permesso accordato, mancava solo
che mi rimborsassero.
poi inizia il concerto. ciccio ha voglia di suonare e si vede. di
parlare un po' meno, dato che, a parte l'inizio di circostanza ("che
bello iniziare il nuovo tour in un posto così suggestivo), le parole
si conteranno sulle dita di una mano.
poche variazioni rispetto agli ultimi concerti visti (più nei testi -
ma sono seghe mentali da fan che vivisezionano un concerto - che
negli arrangiamenti), se non una chiara - e invero nemmeno troppo
originale - distinzione dello show fra una parte acustica (il primo
tempo) e una decisamente più elettrica. siamo lontani da quel geniale
e splendido tour in teatro di fabrizio de andré in cui il primo tempo
era dedicato alle canzoni maschili e il secondo a quello con
protagoniste le donne (e "andrea" - il frocio, per chi non ha è a
proprio agio con il canzoniere del faber - a far da tramite ai due
tempi dello spettacolo).
gli arrangiamenti, come detto, sono quelli dei concerti a supporto
di "pezzi" e "calypsos", album cui comunque viene dedicato gran poco
spazio in scaletta.
l'acustica è eccezionale. chissà se per le statistiche degli
springsteeniani sarebbe un punto a favore: essendo la prima data del
tour, alla fine mi accorgo di aver assistito a ben 23 tour-premieres!
"generale" chiude un primo tempo, aperto dalla trilogia del titanic e
in cui trova posto "festival". bellissima la versione di "adelante!
adelante!".
un quarto d'ora di pausa e si riparte con un blues, che annuncia
l'entrata in scena delle chitarre elettriche.
come al solito le canzoni "regalate" agli altri, in questo caso "ti
leggo nel pensiero" per ron, sono quelle meno cantate dal pubblico.
segue "vai in africa, celestino" e cerco di capire se i riferimenti a
veltroni sono veritieri o una leggenda metropolitana. "la ballata
dell'uomo ragno" perde per strada i riferimenti craxiani ("si
atteggia a mitterand, ma è peggio di nerone" diventa "si atteggia a
chissà chi, ma è solo un'impressione"). "natale" è una delle mie
canzoni del cuore, se non altro perché mi ricorda l'amica di penna
anna di milano, che come mittente nelle buste metteva sempre il testo
di questo brano ("e tu scrivimi, scrivimi..."). si chiude con "la
valigia dell'attore", pezzo sempre bellissimo (e con gli applausi -
automatici - che partono dall'ultima fila), per quanto calzasse a
pennello ad alessandro haber, cui era stato donato in esclusiva,
salvo poi pentirsi della scelta.
la presentazione della band arriva in fondo: il capobbanda guido
guglielminetti diventa "presidente dell'assemblea", anche se in
questa configurazione mi pare avere un ruolo più marginale che in
altri tour. l'applauso maggiore, meritatissimo, è per paolo
giovenchi. seguono i bis: "la donna cannone" (e mi chiedo quale
meccanismo perverso faccia scattare l'applauso sul passaggio del
"pubblico pagante lo sottolineerà") e "buonanotte fiorellino",
precedut da un ironico (?) e "adesso viene il peggio".
nessun coro dei fans del pit, nemmeno per la suocera del tastierista
che ha comprato le scarpe troppo strette, ci ha i calli e non può
andare al mercato. si vede proprio che la famiglia degregoriaa non è
compatta e unita nel dolore come quella dei seguaci del nostro bovaro
preferito.
mi spiace per la lunghezza del post, ma OTDG (off topic de gregori)
non l'hanno ancora inventato.
unico neo della serata: rientro a padova nel cuore della notte e il
kebabaro di fiducia è gia chiuso. e sì che avevo tirato dritto in
autogrill, rinunciando ad una sicura rustichella pur di fare in
tempo. ripiego sugli spaghetti alle tre di notte: sì, faccio schifo.
01) TITANIC
02) I MUSCOLI DEL CAPITANO
03) L'ABBIGLIAMENTO DI UN FUOCHISTA
04) LA LEVA CALCISTICA DELLA CLASSE '68
05) BATTERE E LEVARE
06) FESTIVAL
07) RAGGIO DI SOLE
08) ADELANTE! ADELANTE!
09) BACI DA POMPEI
10) COMPAGNI DI VIAGGIO
11) GENERALE
12) NUMERI DA SCARICARE
13) TI LEGGO NEL PENSIERO
14) VAI IN AFRICA, CELESTINO!
15) LA BALLATA DELL'UOMO RAGNO
16) NATALE
17) UN GUANTO
18) RIMMEL
19) CALDO E SCURO
20) IL BANDITO E IL CAMPIONE
21) LA VALIGIA DELL'ATTORE
22) LA DONNA CANNONE
23) BUONANOTTE FIORELLINO
[Modificato da @AndreaPD@ 25/11/2007 23:48]