Me l'ero ripromesso che quando sarei arrivato a questo traguardo (progettato al rientro dal giro della Bonette...) mi sarei autocelebrato sul forum con una serie di 30 foto (31 in verità: perché la prima testimonia, neanche a farlo apposta!, il mio trentesimo 2000m conquistato nel 2007).
Lo faccio, più che autocomplimentarmi, per testimoniare un'estate indimenticabile, trenta bellissime salite (quasi lungo tutto l'arco alpino) e per cercare di far venire "la salitomania" a tanti ciclisti che - come me - pedalano per la semplice passione di vedere posti nuovi, grandi scenari Naturali (con la
N maiuscola) e le nostre splendide Montagne (con la
M maiuscola).
Aggiungo pertanto una brevissima descrizione e qualche mia impressione per ogni salita.
Prima di partire (in rigoroso ordine d'altezza) devo comunque ringraziare questo Sito, questo Forum,
Salitomania, e
Biciticino senza i quali probabilmente non conoscerei nemmeno la metà dei posti che ho avuto la fortuna di vedere in questi ultimi 3/4 anni!
Il trentesimo 2000 m:
Manco a farlo apposta, il caso ha voluto che a segnalare quota 2000m, oltre al mio altimetro, ci pensasse proprio quest'isolata pietra a 5 km dal termine dell'ultima mia fatica!
Impossibile non farle una foto!
2005 m slm: PASSO DEL SEMPIONE
entrambi i versanti, 16 luglio 2007.
Salita un po' troppo bistrattata e poco considerata, a mio parere: effettivamente in diversi punti di entrambi i versanti pare più un'Autostrada che la classica salita alpina, ma credo che se affrontata in un giorno feriale (come me) presenti un traffico accettabilissimo (in totale meno di 10 camion, tra andata e ritorno
).
Bellissimo il tratto a tornantini che, nel versante nord, permette di evitare buona parte della salita frequentata dai temuti TIR.
Inoltre poche altre salite alpine presentano la sua Storia: per un milanese che abita proprio a due passi dall'inizio della Statale del Sempione ha, penso, un fascino particolare.
Salita che quindi consiglio (ma quale salita non consiglio, io?
).
2006 m slm: CERVINIA
31 luglio 2007.
Probabilmente il Lago Bleu, e lo scorcio del Cervino che da lì si può ammirare
, rappresentano il luogo più "incantevole" che ho visto quest'estate: se passate da quelle parti non lasciatevelo sfuggire!
Inoltre la salita, contrariamente alle mie aspettative, non è niente male; pur presentando diversi falsipiani, quando sale lo fa in maniera decisa (e spesso si sfiora il 10%): la pendenza media finale è infatti paragonabile a quella di Bernina e Maloja, due passi alpini di primissimo ordine, e la lunghezza sfiora i 30 km!...
2046 m slm: OBERALP PASS
versante ovest, 11 luglio 2007.
Purtroppo la foto, causa foschia, non rende giustizia a questo passo che - dalle sensazioni che mi ha dato - dovrebbe essere scenografico quasi quanto le altre salite che lo circondano.
La salita non è mai durissima e neppure lunga e spesso s'interseca con la ferrovia.
In cima non manca il "classico" laghetto svizzero.
Purtroppo non posso scrivere altro causa nebbia...
2081 m slm: COLLE DEL MONCENISIO
entrambi i versanti, 23 giugno 2007.
Credo che l'altopiano del Moncenisio e l'omonimo laghetto, siano uno dei luoghi più scenografici da me visti quest'anno. Uno spettacolo veramente inaspettato quando, piano piano, la diga mi ha svelato quello specchio blu incastonato tra prati verdissimi!
Peccato l'abbia conosciuto solo adesso...
Interminabile e a strappi la salita dal versante italiano, decisamente più regolare (ma da non sottovalutare) il versante francese.
Un altro consiglio: attenzione al vento!
2108 m slm: PASSO DEL SAN GOTTARDO
versante sud, 16 giugno, 11 luglio e 15 settembre 2007.
La "Via Tremula" del San Gottardo credo sia la salita, insieme allo Stelvio, che non può assolutamente mancare nei ricordi di un vero "salitomane". Pur non avendo la storia ciclistica di altri passi alpini, i suoi tornanti in acciottolato hanno un fascino davvero unico!
Inoltre ha il vantaggio del traffico quasi assente
e della possibilità geografica di unirla a diversi altri passi: il giro Gottardo-Furka-Nufenen credo sia secondo solo al Sellaronda (per spettacolarità e per essere tutto sommato "accessibile" al cicloamatore medio): non a caso è l'unica salita insieme al Nivolet che finora ho ripetuto (e ripeterò ancora) più volte quest'anno!
2114 m slm: PASSO DELLO SPLUGA
versante sud, 1° luglio 2007.
Salita interminabile (si parte dai 300 m di Chiavenna!) e discontinua che può mettere in seria difficoltà il ciclista poco accorto.
Dal punto paesaggistico la valle molto stretta e l'assenza di montagne e/o ghiacciai veramente ricchi di fascino lasciano un po' a desiderare: segnalo solo il laghetto di Montespluga e il tratto a tornanti superato l’abitato di Campodolcino. Decisamente più remunerativo, da questo punto di vista, il versante nord.
2121 m slm: PASSO GARDENA
versante est, 25 agosto 2007.
Inserito nel Sellaronda entra a far parte di quello da molti considerato (a ragione) come il più bello (e semplice, aggiungo: perché altrimenti di giri ce ne sarebbero a centinaia!...) giro che si possa effettuare in bicicletta.
L'ho affrontato solo una volta
, per cui non ho una grande esperienza in merito.
Il versante est presenta un buon dislivello ed una pendenza regolare.
Ma la cosa certa che ho imparato dalla mia unica ascesa è che pedalare "sfiorando" più volte il Gruppo del Sella fa dimenticare tutti i numeri!
Provare per credere!
2165 m slm: GRIMSEL PASS
versante nord, 14 luglio 2007.
La straordinaria serpentina che si apre agli occhi del ciclista una volta che si affaccia sulla discesa di questo passo (chiaramente per chi, come me, l'ha affrontato da Innertkirchen) è unica nel suo genere.
A mio parere fa impallidire pure lo Stelvio (perché qui ci troviamo di fronte a tre salite distinte, a un paesino di un'originalità tutta svizzera, ad un trenino a vapore e ad un ghiacciaio con pochi eguali...)!
Per il resto, la salita - lunga e faticosa - non è eccezionale (ma un giorno farò anche il versante sud
).
Bella solo una volta superate le prime dighe.
Come tutti, consiglio la deviazione all'Oberaar See (... e lì sì che si possono ammirare splendidi e selvaggi scorci delle Alpi!
).
2188 m slm: PASSO DEL PICCOLO SAN BERNARDO
versante nord, 28 luglio 2007.
Anche in questo caso devo scrivere "salita sottovalutata".
Pur non essendo particolarmente impegnativa, offre comunque al ciclista meno esperto la possibilità di conquistare un leggendario passo alpino e di pedalare (per alcuni tratti) al cospetto del Monte Bianco e in uno scenario suggestivo (come peraltro tutti i passi over 2000m!).
Per chi ne avesse la possibilità consiglio la deviazione al Colle San Carlo e al suo Belvedere (raggiungibile con un po' d'attenzione anche con la specialissima): semplicemente indescrivibile!
2208 m slm: PASSO DELL'EIRA
versante ovest, 12 agosto 2007.
Lasciatemelo scrivere: la salita più brutta
(senza offese...) tra tutte queste 30 (non ha caso ho una sola foto scattata dalla sua cima...).
Purtroppo per lei non presenta né il dislivello, né le pendenze, né i panorami che la faranno entrare nei ricordi dei ciclisti come i giganti dai quali è circondata (Foscagno, Bernina, Stelvio e Gavia).
In ogni caso, una salita che merita di essere fatta, se non altro per la possibilità così di completare giri di notevole "spessore" ciclistico...
2224 m slm: SUSTENPASS
entrambi i versanti, 14 luglio e 26 luglio 2007.
Il mio passo alpino preferito
: lungo (ma mai veramente cattivo) ed estenuante, quasi sempre esposto al sole e al cospetto di montagne, massicci, ghiacciai, gallerie, cascate, mucche e laghetti che si susseguono con un disegno che rimarrà per sempre impresso negli occhi del “salitomane” di turno!
Ha anche il vantaggio di non presentare mai un traffico particolarmente sostenuto ed una carreggiata sempre ampia e perfetta: un vero piacere pedalare lungo i suoi chilometri.
Assolutamente da fare.
E rifare!
2239 m slm: PASSO PORDOI
versante ovest, 25 agosto 2007.
Anche se affrontato da me dal versante “meno nobile”, il Pordoi risulta affascinante come poche altre salite. Gli scorci sul Gruppo del Sella, sullo stesso Passo Sella, sul Sassolungo e su tutte le altre vette che lo circondano regalano emozioni d’altri tempi (così come incontrare ciclisti più o meno preparati: tanti come sul Pordoi ne ho incrociati solo sullo Stelvio e il Galibier)
Mi spiace averlo affrontato solo una volta, finora
: altrimenti si potrebbero spendere fiumi di parole!
Dal punto di vista prettamente ciclistico, come tutte le altre salite del Sellaronda, non è mai particolarmente “cattivo”.
2240 m slm: PASSO SELLA
versante nord, 25 agosto 2007.
Tra le quattro salite che ho affrontato del Sellaronda è quella che mi ha entusiasmato di più (forse perché era la prima?
).
Credo che pedalare al cospetto del Sassolungo e poi “infilarsi” letteralmente in quel pertugio (visibile fin dall’inizio della salita) tra lui e il Gruppo del Sella regali a qualsiasi ciclista una sofferta mezz’oretta di puro piacere!
...e la sensazione di aver percorso un vero e proprio valico (cosa che non tutti i passi sanno regalare) ed un pezzo di storia ciclistica.
2284 m slm: JULIER PASS
entrambi i versanti, 1° luglio e 24 luglio 2007.
Il primo passo svizzero che ho affrontato in vita mia (sono le mie preferite, le salite svizzere!...
).
Affascinante in particolare il versante nord: lungo ed estenuante (ma mai veramente duro) attraversa diversi ridenti paesini di montagna, splendidi pascoli “da cartolina”, l’immancabile laghetto alpino prima di terminare dopo oltre 40 km – in un’ampia ed assolata conca – con un susseguirsi suggestivo di tornanti.
E anche il versante da Silvaplana, col gruppo del Bernina che domina in lontananza il panorama, merita rispetto.
2291 m slm: PASSO DEL FOSCAGNO
versante ovest, 12 agosto 2007.
Purtroppo ho sempre affrontato il versante meno “nobile” di questo passo alpino, pertanto non posso dare giudizi corretti sulle sue difficoltà...
Senz’altro il panorama “dall’altra parte” (me ne sono accorto più volte in discesa!) è memorabile: splendido il ghiacciaio della Cima Piazzi e addirittura impareggiabile la visione d’insieme che si ha, nel finale, sul gruppo dell’Ortles.
2310 m slm: DIGA DEL NARET
15 agosto 2007.
E’ difficile dare un giudizio assoluto, ma io provo a sbilanciarmi
: la salita più dura di queste trenta (perché supera un dislivello notevolissimo in poco più di 30 km, perché è l’unica che presenta un vero “muro” oltre il 15%, perché probabilmente è quella insieme al Gavia che presenta il maggior “kilometraggio” over-10%, perché è quella che presenta gli strappi
veramente cattivi negli ultimi 7/8 km).
Bellissima, e non sono certo il primo a scriverlo!
Superato il Sambuco (è da lì che comincia la vera salita...) l’ambiente selvaggio e praticamente incontaminato dell’alta montagna si rivela in tutto il suo splendore, mentre le pendenze restano costantemente sulle due cifre. Il susseguirsi dei laghetti glaciali e la visione del muraglione finale della Diga non hanno eguali.
Una curiosità folkloristica: l’ho affrontata proprio a Ferragosto, scoprendo casualmente che si tratta della festa padronale a Fusio (l’ultimo paesino che si attraversa).
2312 m slm: ALBULA PASS
versante nord, 24 luglio 2007.
Bella ed isolata salita svizzera che, se affrontata dal versante nord, regala al ciclista durante i suoi 30 km (anche se la salita vera e propria inizia dopo 18 km...) tratti duri e tratti di riposo, panorami sempre diversi ed impressionanti “intrecci”, tra viadotti e gallerie, con la ferrovia retica.
Pur se meno famoso dei vicini Fluela e Julier, è un passo che consiglio vivamente proprio a chi cerca una salita lunga, bella, faticosa e poco trafficata.
2315 m slm: FORCOLA DI LIVIGNO
versante sud, 12 agosto 2007.
Credo che il “panorama lunare” che si ha l’impressione di attraversare percorrendo il tratto più duro di questa breve salita (lato sud) non tema neppure il confronto con altre (e ben più celebrate) salite (Izoard in primis!
).
Ho scritto “breve salita”: se però consideriamo la salita nel suo insieme, ossia partendo da Tirano e considerando il tratto in comune al Bernina, raggiungiamo dislivello e lunghezza degni dei più famosi “mostri sacri” delle Alpi.
Quindi, in definitiva, una salita di primissimo ordine: sia per la lunghezza, che per le pendenze, che per i panorami attraversati.
2330 m slm: PASSO DEL BERNINA
entrambi i versanti, 12 agosto 2007.
Indubbiamente una delle più belle e famose salite alpine, forse poco apprezzata e frequentata dai ciclisti perché priva della “storia ciclistica” che hanno i passi adiacenti (Stelvio, Gavia, Mortirolo).
Il versante sud riesce inoltre a regalare splendidi paesaggi “da cartolina”, alcuni panorami mozzafiato e difficoltà ciclistiche da non sottovalutare (se non altro per i quasi 2000 m di dislivello che si devono superare e diversi tratti al 10%).
Il versante nord, invece, anche se è una delle salite più facili fra quelle qui descritte, è semplicemente esaltante per gli scorci sul gruppo del Bernina
che offre al salitomane di turno...
E tutto questo, ricordiamo, di fianco all’originale e pittoresca presenza del Bernina Express!
2350 m slm: COLLE DELLA LOMBARDA
versante nord, 4 agosto 2007.
Una delle salite più selvagge di queste trenta.
Non appena superati i primi tornanti, infatti, ci si addentra in un vallone roccioso e quasi privo di vegetazione che accompagnerà il ciclista fino al valico francese. Anche il traffico non è molto sostenuto. Particolare (e piacevole, a mio parere) l’andirivieni dei pellegrini diretti verso il Santuario più alto d’Europa (alcuni dei quali ti salutano ed incitano).
Dopo il bivio per Sant’Anna, il paesaggio diviene ancor più selvaggio e si arriva sul confine (praticamente privo di segnalazioni) gustando panorami sulla valle percorsa aspri e di rara bellezza.
2413 m slm: COL DU GRANON
1° settembre 2007.
La salita, fra queste trenta, dalla pendenza media più alta: 8,9%, distribuiti su 12 interminabili km (solo il Nufenen e il Gavia superano anche loro la soglia dell’8,0%)!
Questo dato, associato al fatto che è completamente esposta al sole, devono indurre il ciclista ad averne il pieno rispetto (anche se poi in realtà la pendenza è sempre costante e non presenta mai muri “impossibili”).
Dal punto di vista ambientale la salita, sviluppandosi praticamente a mezza costa sulla montagna ed essendo sempre allo scoperto, offre vedute sulla valle sottostante (splendidi Briancon e l’Izoard in lontananza!) con pochi eguali. E, arrivati in cima, panorami splendidi si aprono anche sul lato est della salita che, peccato!, è solo sterrata...
Peccato veramente non valichi: altrimenti, nei pressi di mostri sacri come Izoard, Lautaret e Galibier, ne avremmo senz’altro sentito parlare al Tour de France!
2431 m slm: FURKA PASS
entrambi i versanti, 16 giugno, 14 luglio e 15 settembre 2007.
Uno dei più bei passi da me affrontati quest’anno, geograficamente immerso in un paradiso dei salitomani, che a meno di 10 km lo possono associare a svariate altre salite (Grimsel, San Gottardo, Susten, Oberalp, Nufenen!
) al cospetto di ghiacciai millenari e vette “over 4000”.
Più lungo e dolce il versante est, decisamente più aspro quello ovest; in ogni caso da entrambe le parti non è una salita troppo impegnativa.
Ma la salita, più che per le difficoltà, rimarrà per sempre nella memoria per gli esaltanti panorami: il ghiacciaio del Reno, il Grimselpass, l’Hotel Belvedere, la vallata di Realp con l’Oberalppass, il trenino a vapore,...
Indimenticabile: una salita che non mi annoierà mai!
2473 m slm: PASSO DEL GRAN SAN BERNARDO
versante sud, 31 luglio 2007.
Una delle sorprese più piacevoli di questo 2007!
Nonostante il primo tratto (che comunque ha il suo fascino particolare) assomigli ad una Superstrada e nonostante imponenti “lavori in corso” anche nel tratto finale (lavori che mi hanno appiedato due volte...), la salita è bellissima. Dal punto di vista scenografico penso che pochissime altre salite ti permettano di attraversare così tanti panorami e così tanto diversi tra loro.
Inoltre l’ultimo tratto, quello by-passato dal Traforo, presenta anche pochissimo traffico (io però l’ho affrontato in un giorno feriale, quindi magari dipendeva da quello
).
Peccato che difficilmente si possa inserire in un giro di un solo giorno, però credo che se desideriate pedalare su una bella salita e regalarvi una splendida Gita (notare la “G” maiuscola
), solo Nivolet e Naret vi possano soddisfare più del Gran San Bernardo!
Ovviamente a parere mio...
2478 m slm: NUFENEN PASS
versante ovest, 16 giugno e 15 settembre 2007 (ultimo 2000 m stagionale).
Il più alto passo alpino interamente svizzero, nonché una sue delle salite più ostiche (col suo 8,5% di pendenza media non lascia un attimo di respiro): solo il fatto che non presenta mai “muri” impossibili, e il dislivello tutto sommato contenuto, permette di non considerarla “fuori categoria”.
La strada è abbastanza recente: carreggiata ampia e asfalto perfetto (tranne gli ultimi km del lato ticinese, laddove ci sono lastroni di cemento
– che comunque non danno il minimo problema) consentono di godersi appieno la salita e, anche grazie ai pochi tornanti, grandi velocità in discesa (verso Airolo, complice il vento spesso a favore, realizzo sempre i miei record di velocità...).
Dal punto di vista paesaggistico è forse meno remunerativo dei valichi adiacenti, anche se le ampie vedute sulle montagne del Vallese, la diga del Gries col suo ghiacciaio, le vette che danno origine al Ticino e il laghetto dalle acque turchesi proprio in cima al Passo, meritano ampiamente la fatica!
2612 m slm: COLLE DEL NIVOLET
14 giugno (primo 2000 m stagionale) e 8 settembre 2007.
La mia salita preferita
(io sono di parte, avendo passato buona parte della mia adolescenza in Valsavarenche, laddove la salita valica: ma bisogna ammettere che non sono certo l’unico a dirlo...).
Sulla sua bellezza si sono già scritti (a ragione) fiumi di parole, anche su questo stesso forum: io non posso aggiungere altro. Memorabili per me in particolare: il vecchio tratto a tornantini esterno alla galleria, il laghetto di Ceresole, i “drittoni” dopo Ciapili, i tornanti finali (se potete, percorrete l’ultimo tratto prima del Belvedere contromano
gustandovi il panorama
), le marmotte che ti attraversano la strada, la Grivola e il Gran Paradiso.
Salita di tutto rispetto anche per le difficoltà: l’unica insieme a Gavia e Naret che presenti tratti al 15%, è inoltre (se consideriamo come punto di partenza tradizionale Locana e le varie contropendenze) l’unica che supera i 2000 m di dislivello.
2621 m slm: PASSO DEL GAVIA
versante sud, 19 luglio 2007.
Chi pedala lungo questa salita, partendo da Ponte di Legno, respira ad ogni pedalata la Storia del Ciclismo e rivive epiche sfide d’altri tempi (peccato abbiano asfaltato il tratto nel bosco...
).
Straordinarie inoltre le vedute sulle montagne circostanti, in particolare nel tratto a mezzacosta che segue gli impegnativi tornantini nel bosco (quelli sterrati fino a pochi anni fa). Suggestivo, a mio parere, pedalare “alla cieca”
nella fredda galleria e poi uscire “allo scoperto” per affrontare l’ultimo estenuante troncone della salita.
Insomma: una salita decisamente da mettere ai primissimi posti in qualsiasi classifica (anche se poi, magari, possono esserci salite più belle, più scenografiche, più impegnative, più lunghe... il Gavia rimane sempre il Gavia!
).
Devo però segnalare una nota a mio parere estremamente negativa: il traffico!
Consiglio vivamente di affrontarla in un giorno feriale: quando vi sono andato il week-end sono sempre stato appiedato almeno un paio di volte nel tratto centrale (mannaggia a chi ci sale coi camper!
).
2645 m slm: COL DU GALIBIER
versante sud, 1° settembre 2007.
Pur avendolo affrontato dal versante meno celebre, lo potrei definire “il valico” per eccellenza. Dal bivio del Lautaret si pedala infatti in una valle molto stretta, sempre sfiorando le montagne: l’arrivo in cima – un piazzale largo sì e no venti metri, senza assolutamente nulla, e con la visione di due strade dalle pendenze a doppia cifra che si uniscono proprio lì – è addirittura esaltante e dà veramente l’idea di un “valico”!
Dalla cima, nello splendido panorama a 360°, si distingue per bellezza l’imponente ghiacciaio della Meije – ghiacciaio che con la sua presenza accompagna il ciclista per tutto il versante sud.
Dal punto di vista della difficoltà c’è solo da segnalare, in una salita costante e con pochi tratti di respiro (ma anche senza passaggi proibitivi), gli ultimi metri che by-passano la galleria: dopo tutta quella salita possono veramente mettere in difficoltà!
Un'altra nota positiva sul Galibier: è una delle salite in cui ho incrociato più ciclisti (e senza il traffico automobilistico antipatico dello Stelvio, la salita in cima a questa speciale classifica!).
2758 m slm: PASSO DELLO STELVIO
entrambi i versanti, 21 luglio 2007.
La Salita (con la “S” maiuscola) per definizione!
Sui suoi oltre ottanta tornanti si è già detto e scritto di tutto: io non posso aggiungere nient’altro.
Dal punto di vista tecnico, la salita è a dir poco imponente da entrambi i versanti; lunghissima – e senza veramente un attimo di respiro! – dal lato di Trafoi: pur non essendo mai “cattivissima” è sempre stata una delle ascese che mi hanno messo più in difficoltà (se si arriva ad un certo punto “in riserva”, da quel momento vi posso assicurare che sarà un calvario!...
).
Dal punto di vista paesaggistico, splendidi – per quanto diversi – entrambi i versanti: dal susseguirsi di rocce, gallerie, tornanti e pascoli sul lato Bormio, fino ai 48 mitici tornanti
e l’imponente ghiacciaio dell’Ortles da Prato.
Dal punto di vista ciclistico è ineguagliabile: dietro ogni tornante c’è un pezzo di Storia!
Caratteristico (anche se ha poco dell’alta montagna che piace a me...) anche il carosello di negozi, ciclisti, biker e turisti vari che s’incrocia in vetta.
Anche se non è la mia preferita, è senz’altro la Salita Numero Uno!
2770 m slm: COL DE L’ISERAN
versante sud, 23 giugno 2007.
Il valico più alto d’Europa.
Un’ascesa bellissima che – se si ha la fortuna di trovare tempo bello – regala splendidi passaggi a mezzacosta, prati verdissimi, ghiacciai millenari, ruscelli spumeggianti e tanto tanto sudore (ovviamente parlo del versante sud
).
Salita chiaramente molto lunga, anche se bisogna sempre prendere in considerazione da dove si parte (se dal fondovalle o da Bonneval sur Arc o da qualche altro paesino...).
Nel complesso una delle più piacevoli sorprese di quest’estate: tutto sommato facilmente raggiungibile dall’Italia (via Moncenisio), permette di percorrere una vallata molto selvaggia (Val d’Arc) e di conquistare un valico del quale andare orgogliosi
(...e senza un traffico super-fastidioso come sullo Stelvio o il Gavia!...).
Prestare particolare attenzione al vento: nell’ultima parte potrebbe rivelarsi veramente fastidioso (come sul Moncenisio o il Nivolet: le altre due salite che possono dare più problemi da questo punto di vista).
2802 m slm: CIME DE LA BONETTE
versante sud-est, 4 agosto 2007.
“La route plus haute d’Europe!”, celebrano i francesi.
A prescindere dal fatto che questo sia vero o no (si sono già spesi fiumi di parole: ci sono senz’altro strade più elevate, anche se credo che non tutte siano aperte al traffico veicolare normale – ad esempio ho letto da qualche parte che il Pico de Veleta presenti delle sbarre...), resta un dato di fatto: la sensazione di salire veramente in cielo quando si pedala lungo i suoi chilometri!
Quando, non appena superati i 2000 m (...e ne manca ancora, di salita!...
), si entra in quel vallone ampio ed arido e si vede in lontananza l’inconfondibile “piramide” della Bonette, la sensazione è quasi quella di essere un “astronauta” – più che un ciclista!...
Poche volte ho provato una sensazione del genere: ad ogni pedalata ero sempre più commosso (forse perché stavo anche compiendo il giro più impegnativo della mia stagione!...
).
Ineguagliabile anche la vista dalla cima: senza ghiacciai o montagne a sovrastarla, ti dà l’opportunità, dall’alto dei suoi 2800 m, di dominare tutte le vette circostanti in un indimenticabile panorama a 360°.
In altre parole: immensa, grandiosa, “la route plus haute d’Europe”!
Concludo ringraziando tutti per l’attenzione; spero che qualcuno di voi abbia trovato il tempo per leggere il mio racconto – che francamente, una volta iniziato, m’ha preso sempre più la mano e mi ha aiutato a passare un mesetto a sognare ad occhi aperti quest’estate indimenticabile...
...ed a progettarne un’altra!...
Emiliano
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