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Forum Film Festival: DE MUUVI

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    MaTheo!
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    00 30/09/2007 12:04


    Questa rubrica serve a segnalare film in uscita o vecchi cult, ogni forumista può postare i suoi consigli ed eventuali recensioni.

    per qualche giorno sarà una discussione come le altre,poi verrà messa in evidenza nella sezione Melrose Place.

    Buona visione a tutti!




    [Modificato da MaTheo! 30/09/2007 12:06]



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    MaTheo!
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    00 30/09/2007 12:09
    The assassination of Jesse James






    Titolo originale: The assassination of Jesse James
    Nazione: U.S.A.
    Anno: 2006
    Genere: Western, Drammatico
    Durata: 155'
    Regia: Andrew Dominik
    Sito ufficiale: jessejamesmovie.warnerbros.com
    Sito italiano: wwws.warnerbros.it/assassination...


    Cast: Brad Pitt, Casey Affleck, Sam Shepard, Sam Rockwell, Garret Dillahunt, Mary-Louise Parker, Barbara Kozicki,
    Produzione: Warner Bros., Jesse Films Inc., Scott Free Productions, Plan B Entertainment
    Distribuzione: Warner Bros.
    Data di uscita: Venezia 2007

    Trama:
    Jesse James, il pistolero più veloce del West, amatissimo dalla sua gente, viene ucciso a tradimento da Robert Ford, che si unì alla banda di Jesse, con l'unico scopo di portarsi a casa la ricompensa della taglia posta sopra la testa del fuorilegge più ricercato della storia del vecchio West.





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    bentoribeiro
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    00 10/10/2007 10:29
    noleggiato ieri sera: bellissimo



    TRAMA
    Tratto dal romanzo grafico di Frank Miller.
    La leggendaria e ferocissima battaglia delle Termopili in cui il re Leonida e i suoi 300 soldati spartani combatterono fino alla morte contro il re persiano Serse e il suo imponente esercito.


    CREDITI
    Regia: Zack Snyder
    Sceneggiatura: Kurt Johnstad ,Michael Gordon ,Zack Snyder
    Fotografia: Larry Fong
    Musiche: Tyler Bates
    Montaggio: William Hoy

    CAST
    Theron Dominic West
    Serse Rodrigo Santoro
    Regina Gorgo Lena Headey
    Re Leonida Gerard Butler
    Dilios David Wenham

    Anno: 2007
    Nazione: Stati Uniti d'America
    Distribuzione: Warner Bros
    Durata: 117'
    Genere: drammatico,storico




    WIKIPEDIA: battaglia delle Termopili



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    bentoribeiro
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    00 16/10/2007 09:55



    Ad Alex Fletcher, una popstar degli anni '80 ormai in declino, viene proposta un'occasione irrinunciabile: scrivere una canzone per Cora Corman, l'idolo del momento, e cantarla insieme a lei. Il sogno di un ritorno dignitoso sulle scene - dopo anni di esibizioni in alberghi e luna park di fronte a un pubblico di donne tutte grida e nostalgia - si smaterializza quando viene a sapere che il tempo a disposizione è risicato. Alex non è mai stato bravo con le parole e non scrive un brano da quindici anni. Proprio quando pensa di non potercela fare scopre che Sophie Fisher - una bizzarra annaffiatrice-supplente che gli entra in casa come un tornado - ha un dono particolare per le rime e la convince ad aiutarlo. Gli sforzi dei due daranno vita alla canzone "Way Back Into Love", che li guiderà sulla strada dell'amore.
    La commedia romantica di Marc Lawrence gioca con l'estetica degli anni '80 e ridicolizza con affetto usi e costumi di un'epoca fortunata - grazie all'interpretazione spassosissima di Hugh Grant - per raccontare la storia di Alex (Grant) e Sophie (Drew Barrymore). L'alchimia tra i due attori è evidente; lo spirito e il fascino dell'uno si mescola al peculiare senso dell'umorismo dell'altra al punto che se fossero due elementi musicali sarebbero melodia e testo (come d'altronde sottolinea il titolo originale, Music and Lyrics). La melodia, come spiega la dolce paroliera, è l'attrazione che provi per una persona quando la incontri per la prima volta, il testo subentra quando la conosci meglio. Il videoclip iniziale dei Pop! - la band che diede il successo ad Alex - chiarisce subito l'intento del regista, che è quello di far divertire seguendo il classico schema della commedia a lieto fine. Intorno alle problematiche dei protagonisti principali - lui è una "meteora felice" che vive nel ricordo del passato, lei è stata derubata dell'identità divenendo suo malgrado protagonista del libro di successo di un suo ex - si muovono personaggi secondari che condiscono il film con ulteriore ilarità. C'è la sorella di Sophie, grande fan dei Pop!, c'è il manager di Alex e ovviamente c'è Cora Corman, la cantante sexy della generazione "bubblegum" che espone la sua spiritualità in balletti orgasmici. Il concerto finale ricicla la produzione del live di Linda Moon in Be Cool, che per certi versi - tolte le vesti da "thriller" - potrebbe essere un lontano parente di Scrivimi una canzone.





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    MaTheo!
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    00 25/10/2007 21:17

    ]

    Festa di Roma, i Beatles in musical con 'Across the universe'
    Vero e proprio musical, interamente poggiato su 33 brani dei Fab 4 riarrangiati da Elliot Goldenthal, la pellicola di Julie Taymor è caratterizzata dalle partecipazioni eccellenti di cantanti come Joe Cocker e Bono Vox. Protagonisti Jude e Lucy, due giovani che si amano sullo sfondo degli States anni '60

    http://www.acrosstheuniverse.com/[/URL

    Roma, 25 ott. - (Adnkronos/Cinematografo.it) - Jude e Lucy (Jim Sturgess ed Evan Rachel Wood), uno lontano dalla sua Liverpool perché in cerca del padre mai conosciuto, l'altra in attesa che il fidanzato rientri dall'inferno del Vietnam. Si troveranno, amandosi, sullo sfondo degli States anni '60, quando tragici eventi e spinta verso il cambiamento, mobilitazione per il raggiungimento di una pace universale e repressione di ogni nuova ventata li costringeranno a scelte difficili e dolorose. E' 'Across the Universe' di Julie Taymor, regista di 'Titus' e 'Frida', stavolta impegnata a portare sullo schermo il verbo poetico e musicale degli intramontabili Beatles. "Nelle rappresentazioni teatrali, così come a Broadway - dice la regista - la cosa principale da cui partire è la forza dei testi originari, la premessa fondamentale per creare quel giusto equilibrio dato dalla fusione di musica e immagini".

    Vero e proprio musical, interamente poggiato su 33 brani dei Fab 4 riarrangiati da Elliot Goldenthal, "Across the Universe" e' caratterizzato dalle partecipazioni eccellenti di cantanti come Joe Cocker, senzatetto in metropolitana che canta 'Come Together', e Bono Vox, sorta di poeta beat sulle orme di Neal Cassady, cantando 'I Am the Walrus' e 'Lucy in the Sky with Diamond' sui titoli di coda.

    "Ho pensato al lavoro di Paul McCartney, John Lennon, George Harrison e Ringo Starr considerandoli come dei compositori, provando a dimenticare che fossero i Beatles, altrimenti impossibili da migliorare, per mettere in luce le qualità di questi poeti musicisti, scomponendo e decostruendo le loro canzoni e mantenerne integra l'essenza, elemento che determina le motivazioni dei protagonisti nel racconto", dice il compositore delle musiche originali del film.

    L'80% delle canzoni sono registrate dal vivo, in presa diretta, "cosa molto rara per i film contemporanei", sostiene Julie Taymor, ed è stato concepito "partendo dall'ascolto dell'intera discografia dei Beatles: anche i tantissimi brani che poi non sono stati arrangiati trovano comunque spazio nel sottotesto del film: il personaggio di Prudence, interpretato da T.V. Carpio, ne è un esempio", racconta ancora la regista. Taymor non dimentica i suoi trascorsi e l'influenza della collaborazione negli anni '70 con il Puppet Theater di Peter Schumann, rinvenibile nel film per l'utilizzo di alcune maschere e coreografie accuratamente ricreate: "Credo sia stata un'esperienza formativa indispensabile, grazie a Schumann il mio rapporto personale con le immagini è cambiato. Non dimenticherò mai - dice la regista - la marcia contro la guerra, con la maschera della donna vietnamita schierata in prima linea".

    Proprio in quel periodo contraddittorio della storia americana è ambientato 'Across the Universe', con il personaggio di Lucy impegnato con i gruppi radicali del movimento antimilitarista e schierato apertamente contro l'intervento USA in Vietnam: "La cosa più interessante - aggiunge Taymor - è che tutti i protagonisti del film sono giovani della stessa età dei personaggi che interpretano e, come loro, si interrogano oggigiorno sull'attualità di orrori come il conflitto iracheno". "Quello su cui dovremmo riflettere è che negli anni '60 il dissenso poteva essere espresso solo in quel modo, scendendo per le strade, non era possibile nascondersi dietro un monitor e farlo sapere al mondo attraverso My Space. E' una questione di reazione chimica: si è parte di qualcosa e si riesce a stabilire un miglior contatto con gli altri solo fianco a fianco, per questo spero - conclude la regista - che 'Across the Universe' possa rappresentare un buono stimolo per tornare a celebrare, nelle piazze del mondo, il concetto di pace e amore".

    L'80% delle canzoni sono registrate dal vivo, in presa diretta


    ---

    a proposito anche bono vi recita/canta [SM=x100079]





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    bentoribeiro
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    00 30/10/2007 15:12
    ogni volta che lo rivedo lo trovo sempre + bello!


    I guerrieri della notte (The Warriors)
    Un film di Walter Hill. Con Michael Beck, James Remar, Thomas Waites, Dorsey Wright, Brian Tyler. Genere Drammatico, colore 90 minuti. - Produzione USA 1979.

    Da un romanzo di Sol Yurick. Nel Bronx, durante un raduno di tutte le bande (tribù?) di New York, il capo della più importante gang è assassinato dal fanatico capo dei Rogues, ma la colpa ricade sui Warriors, banda poco nota di Coney Island. Comincia la caccia. Senza il loro capo, ucciso per ritorsione, gli otto Warriors disarmati devono riattraversare la metropoli, braccati da altre quattro gang e dalla polizia che fa da arbitro, affrontando scontri, agguati, trabocchetti, duelli. La dinamica geometria della loro attraversata assomiglia a quella di una partita di baseball dove i treni della metropolitana sono le basi. Superbo frutto dell'iperrealismo, è un film fantastico che ha la tensione visionaria di un incubo da droga, la struttura narrativa di un film di guerra e le cadenze, l'artificiosità di un cartoon, l'eleganza grafica e la coreografia di un musical. Non c'è spargimento di sangue né visibili conseguenze fisiche anche negli scontri più violenti (e sullo schermo si vede soltanto un'uccisione) in questo film che fu il bersaglio di una durissima campagna contro la violenza al cinema, in seguito ad alcuni incidenti occorsi in alcune sale dove fu proiettato.

    Curiosità
    Sono ancora reperibili su internet varie scene che sono poi state tagliate nella versione finale del film. Prima fra tutte la parte iniziale ha luogo di giorno a Coney Island, con Cleon (capo della banda), che spiega alla sua fidanzata l'importanza di andare al raduno nel Bronx e successivamente raduna gli altri membri della gang che lo accompagneranno, spiegando la mansione che ciascuno di loro dovrà avere nella missione.

    Il nome Cyrus non è stato scelto a caso. Infatti il film è liberamente tratto dall'opera storiografica greca Anabasi di Senofonte, in cui i mercenari greci al servizio di Ciro il giovane, dopo l'uccisione di questi in battaglia, dovevano ritornare alla loro patria attraverso una marcia forzata, proprio come i Warriors.

    Dopo la prima apparizione della malefica deejay , c'è una carrellata di bande che si preparano alla caccia dei Warriors , nella banda con le giacche color militare (i Panzers) si vede davanti a tutto un giovanissimo Laurence Fishburne (o come molti lo conoscono Morpheus dal film "Matrix")



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    MaTheo!
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    00 30/10/2007 21:57
    un film, una verità



    Regia: Atom Egoyan

    Interpreti: Charles Aznavour, Eric Bogosian, Christopher Plummer, Brent Carver, Bruce Greenwood, David Alpay, Marie-Josee Croze, Arsinee Khanjian, Elias Koteas

    Soggetto: Atom Egoyan
    Sceneggiatura: Atom Egoyan
    Fotografia: Paul Sarossy
    Scenografia: Phillip Barker
    Costumi: Beth Pasternack
    Musica: George Fenton
    Montaggio: Susan Shipton
    Produzione: Robert Lantos, Atom Egoyan, Sandra Cunningham, Julia Rosenberg, Simone Urdl
    Paese: Canada/Francia Anno: 2002
    Durata: 126'
    Distribuzione: BIM
    Sito ufficiale: http://www.bimfilm.com/ararat/




    Un vecchio regista di origine armena gira un kolossal sul genocidio del suo popolo. Un funzionario della dogana canadese non riesce ad accettare l’omosessualità del figlio. Due giovani sono alla ricerca della verità sui padri scomparsi, l’uno ucciso nel tentativo di assassinare un diplomatico turco l’altro forse suicida. Una madre non sa chiudere i conti con il proprio passato.
    I loro percorsi si intrecciano nello spazio e nel tempo attorno al nucleo narrativo di un’interminabile ispezione doganale e di quattro misteriosi contenitori di pellicola.
    Ararat non racconta il genocidio degli armeni, ne registra l’eco perdurante nel tempo, ne mostra le tracce lasciate sugli esuli generazione dopo generazione.
    Al suo ottavo film Atom Egoyan non rinuncia a nessuno dei caratteri stilistici e tematici che gli sono propri: fluttuazione temporale e frammentazione dello sguardo per illustrare la crisi dei rapporti umani e della famiglia nell’epoca della riproducibilità tecnica, per raccontare la ricerca di una verità tanto irrinunciabile quanto inesorabilmente frustrata.
    Presto ci si rende conto di come tutto questo sia qui riportato alla sua origine, di come il genocidio dimenticato degli armeni, e la difficoltà di mantenerne il ricordo nel silenzio della Storia, abbiano segnato la sensibilità artistica di questo autore e dei suoi partecipi collaboratori.
    Ma nel momento di affrontare faccia a faccia l’orrore, un orrore a lungo segreto e privo di una sua iconografia, Egoyan sembra sentire con forza solo l’inadeguatezza dei suoi strumenti d’artista.
    Ararat non è un film riuscito, è un film importante, per molti motivi, ma vederlo significa assistere alla messa in scena di un fallimento.
    Eppure…
    Eppure ciò che colpisce in quest’opera a tratti ridondante è la profonda, la commovente autocoscienza del suo autore, l’onestà della sua resa di fronte a ciò che non può esprimere.
    Onestà nell’esporre senza compiacimenti la propria malinconica perplessità sotto il peso della Storia, di fronte al dolore: quello privato e quello condiviso che si confondono l’uno nell’altro.
    Del resto tutto il cinema di Egoyan si regge sul paradosso di raccontare, attraverso le (belle) immagini, l’impotenza delle immagini stesse a farsi portatrici di verità.
    Il regista sa che non potrà rappresentare l’irrappresentabile, che non potrà produrre le prove dello sterminio, le evidenze del dolore, e risolverle in una liberatoria quanto artificiosa commozione.
    Alla fine del film il pittore Arshile Gorky, esule armeno morto suicida nel 1948, è di fronte al dipinto che lo ritrae bambino accanto alla madre, ricordo di una foto scattata pochi giorni prima della strage. L’opera è compiuta, ma l’ultimo gesto di Gorky cancella le mani materne. In questa incompiutezza voluta come necessaria sta forse il senso ultimo di un film che non convince e che non si riesce a dimenticare.



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    King Hunter7
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    00 30/10/2007 23:59
    Alta Fedeltà



    Rob Gordon (John Cusack), proprietario in quel di Chicago del Championship Vinyl, un negozio di musica molto-molto particolare, viene abbandonato dalla sua amata fidanzata Laura. Questo duro colpo lo porterà ad avere una crisi, con conseguente bilancio dei suoi fallimenti sentimentali, e a crescere.
    Una commedia divertente e leggera, basata su dialoghi e mologhi molto rapidi e spiritosi, interpretata splendidamente da un John Cusack in gran spolvero. La sua ossessione per le classifiche e per la musica lo portano ad essere un personaggio assolutamente "unico" nella sua nevroticità e nella sua maniacalità.
    Oltre al protagonista, da segnalare la presenza di Jack Black, poco prima della sua esplosione ad attore di prima fascia, e le veloci apparizioni di Tim Robbins (Oscar per "Mystic River") e Bruce Springsteen ("The Boss" non ha bisogno di presentazioni).

    Film a 5 stelle, consigliato per una serata relax.


    Tratto dal libro omonimo di Nick Hornby (celebre anche per About A Boy - Febbre a 90°): semplicemente il più grande autore della sua generazione e il mio libro preferito.
    Consiglio anche il libro, assolutamente più completo e profondo del film: per l'acquisto di questo chiedete a Bento!



    "For the Thousand in Attendance,
    For the Millions watching around the World,
    and for everybody's Reading these Lines,
    LET'S GET READY TO S**K IT?!?"
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    MaTheo!
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    00 05/12/2007 22:21




    Remy è un topolino dotato di un olfatto straordinario e di un talento naturale per la buona cucina. Dopo una serie di rocamboleschi accadimenti, si trova separato dalla sua colonia e finisce a Parigi, sede del ristorante che porta il nome del suo Chef preferito: il famoso Gusteau. Qui Remy fa conoscenza con il giovane ed imbranato Linguini, un timido sguattero, che, grazie ai consigli del topo-chef, diventa ben presto famoso e celebrato. I due sembrano invincibili ma resta da superare il giudizio del temibile Anton Ego, il più feroce tra i critici culinari francesi….
    Parlar bene di un film Pixar è ormai esercizio di mera routine, ma mai come nel caso di Ratatouille, la casa guidata dall'illuminato John Lasseter ha superato se stessa ed ogni complimento appare ridondante ed incapace di descrivere appieno la magia che traspare letteralmente da ogni singolo fotogramma. Se la tecnica, incredibile, raggiunta dagli animatori Pixar (i peli dei ratti sono impressionanti e così pure le vedute sulla skyline di Parigi) permette ai personaggi di acquisire un realismo tangibile, Brad Bird (già regista dell'ottimo Gli Incredibili) conferisce ad essi un surplus di umanità, grazie ad una serie di trovate narrative e sceniche originali e convincenti.
    La sceneggiatura è perfetta, innovativa, mai banale e ricchissima di spunti su cui riflettere: si pensi ad esempio alla difficoltà, denunciata dall'unica protagonista di sesso femminile del film, di riuscire ad entrare e farsi largo in un mondo prevalentemente maschile come è quello della cucina "d'elite" o la mercificazione di un marchio di qualità, quale è quello di Gusteau, svilito per soldi e associato a prodotti precotti da banco. A fare ronzare le orecchie dei "critici" di professione (culinari, ma non solo…) c'è poi la geniale e lucida analisi autocritica che il feroce Anton Ego fa della sua professione…e potremmo continuare all'infinito.
    Ratatouille diverte e parecchio, ma non cerca mai la risata facile o grossolana, mancano finalmente gag basate su flatulenze, rutti e tutto il campionario proposto da qualsiasi altro film di animazione recente e passato (Shrek in testa). Al pubblico non resta quindi che seguire i consigli di Anton Ego e andare verso il nuovo senza arroccarsi su inutili preconcetti e querule dicerie: Remy e Linguini vi aspettano.






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    MaTheo!
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    00 18/03/2008 14:07
    dopo il bellissimo libro, ecco l'attesissimo film



    TRAMA

    Dopo aver trascorso alcuni anni in California, Amir ritorna nel suo paese d'origine l'Afghanistan per aiutare il suo vecchio amico Hassan, il cui figlio è nei guai. Questo viaggio è l'occasione per Amir per riandare ai tempi della sua infanzia e della profonda amicizia con Hassan sullo sfondo delle vicende storiche del suo paese in guerra.


    CREDITI

    Titolo originale: The Kite Runner
    Regia: Marc Forster
    Sceneggiatura: David Benioff
    Fotografia: Roberto Schaefer
    Musiche: Alberto Iglesias
    Montaggio: Matt Chesse

    Anno: 2007
    Nazione: Stati Uniti d'America
    Data uscita in Italia: 28 marzo 2008
    Genere: drammatico




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    00 18/03/2008 16:12
    Re:
    MaTheo!, 18/03/2008 14.07:

    dopo il bellissimo libro, ecco l'attesissimo film



    TRAMA

    Dopo aver trascorso alcuni anni in California, Amir ritorna nel suo paese d'origine l'Afghanistan per aiutare il suo vecchio amico Hassan, il cui figlio è nei guai. Questo viaggio è l'occasione per Amir per riandare ai tempi della sua infanzia e della profonda amicizia con Hassan sullo sfondo delle vicende storiche del suo paese in guerra.


    CREDITI

    Titolo originale: The Kite Runner
    Regia: Marc Forster
    Sceneggiatura: David Benioff
    Fotografia: Roberto Schaefer
    Musiche: Alberto Iglesias
    Montaggio: Matt Chesse

    Anno: 2007
    Nazione: Stati Uniti d'America
    Data uscita in Italia: 28 marzo 2008
    Genere: drammatico





    Il libro (lo ribadisco) mi ha commossa e il film lo andrò sicuramente a vedere, sperando che sia all'altezza del romanzo (prepariamoci a [SM=x100071] [SM=x100071] [SM=x100071] ...).



    non sono una spaccaballe...
    è che mi disegnano così!
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    IAIA7577
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    00 22/05/2008 11:02





    "Un'opera personale ed eccentrica, un nostalgico road movie familiare di tre tenerei e viziati antieroi"


    Visto ieri sera...vi assicuro che è davvero carino e poi... fa spaccare dal ridere!!
    [SM=x100070] [SM=x100070] [SM=x100070] [SM=x100070]



    "è meglio essere ottimisti e avere torto piuttosto che pessimisti e avere ragione"
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    MaTheo!
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    00 22/05/2008 14:11
    Re:
    IAIA7577, 22/05/2008 11.02:






    "Un'opera personale ed eccentrica, un nostalgico road movie familiare di tre tenerei e viziati antieroi"


    Visto ieri sera...vi assicuro che è davvero carino e poi... fa spaccare dal ridere!!
    [SM=x100070] [SM=x100070] [SM=x100070] [SM=x100070]




    straquoto, l'abbiamo visto io e andrigul due settimane fa.

    bello e ci è venuto in mente di fare un giro simile per l'india in treno, probabilmente lo prepareremo!ù


    i prossimi film che voglio vedere:

    GOMORRA

    MONGOL

    MARADONA BY KUSTURICA

    [SM=x100074]





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    Z E B R A
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    00 22/05/2008 15:30
    su vostro consiglio ho guardato across the universe....






































    .............che grandissima rottura di coglioni...dopo 20 minuti ho dovuto smettere dal mal di pancia...


    cercate di consigliare come si deve......
























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    MaTheo!
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    00 22/05/2008 15:35
    Re:
    Z E B R A, 22/05/2008 15.30:

    su vostro consiglio ho guardato across the universe....






































    .............che grandissima rottura di coglioni...dopo 20 minuti ho dovuto smettere dal mal di pancia...


    cercate di consigliare come si deve......
























    non è colpa nostra se la tua cultura musicale si ferma all'unz unz e ai bon jovi






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    Z E B R A
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    00 22/05/2008 15:37
    Re: Re:
    MaTheo!, 22/05/2008 15.35:




    non è colpa nostra se la tua cultura musicale si ferma all'unz unz e ai bon jovi







    sui bon jovi ci hai preso.....

    ma a parte le musiche dei beatles senz'altro belle....era il film che rompeva il cazzo...

    che menata...





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    IAIA7577
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    00 22/05/2008 15:54
    Re: Re:
    MaTheo!, 22/05/2008 14.11:






    bello e ci è venuto in mente di fare un giro simile per l'india in treno, probabilmente lo prepareremo!ù



    [SM=x100074]






    Bhè...se decidete di partire fatemi un fischio!! [SM=g27777] Anche a me ha fatto lo stesso effetto: VOGLIA DI ANDARE, PARTIRE, VIAGGIARE..... [SM=x100104]




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    00 22/05/2008 18:14
    Re: Re: Re:
    IAIA7577, 22/05/2008 15.54:




    Bhè...se decidete di partire fatemi un fischio!! [SM=g27777] Anche a me ha fatto lo stesso effetto: VOGLIA DI ANDARE, PARTIRE, VIAGGIARE..... [SM=x100104]





    ok

    il nostro andrigul intanto è partito oggi per fare austria-budapest in bicletta seguendo il danubio [SM=x100079]





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    00 22/05/2008 18:16
    Re: Re: Re: Re:
    MaTheo!, 22/05/2008 18.14:




    ok

    il nostro andrigul intanto è partito oggi per fare austria-budapest in bicletta seguendo il danubio [SM=x100079]






    ah però...




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    00 22/05/2008 18:27
    1000 km in bicicletta, speriam che non diluvi troppo



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