TEL AVIV - Assume aspetti sempre più incredibili la vicenda della cellula dei giovani neo-nazisti arrestati ieri nella zona di Tel Aviv dopo essersi resi responsabili - secondo la polizia - di una serie di aggressioni contro lavoratori stranieri, ebrei ultraortodossi, omosessuali e punk, scritte filonaziste sui muri e incendi dolosi di sinagoghe.
I giovani, precisa la stampa, sono tutti originari della ex Urss, di età compresa fra 16 e 24 anni. Oggi si è appreso che uno di essi, un ex ufficiale delle forze armate israeliane, ha lavorato per un periodo di tempo nella sede dello Shin Bet (sicurezza interna): uno dei luoghi più protetti a Tel Aviv.
Il giovane, di cui non è stata resa nota la identità, fu assunto come elettricista apprendista e godeva di libertà di movimento nell'edificio. La stampa si chiede con preoccupazione come mai le sue simpatie per la destra razzista non fossero emerse fin da allora.
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