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Apple sconta l'i-Phone, gli utenti si ribellano

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    wild§live®
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    Utente Junior
    00 07/09/2007 10:56


    Protesta sui blog dei primi acquirenti del telefonino di Steve Jobs che ora, dopo il taglio da 600 a 400 dollari, si sentono beffati

    SAN FRANCISCO (Stati Uniti) - Che un prodotto ad alta tecnologia possa subire ritocchi al ribasso nel prezzo di vendita è abbastanza normale. Ma che questo avvenga su un dispositivo presentato come innovativo a meno di tre mesi dal lancio lo è decisamente meno. E ne sanno qualcosa le migliaia di aficionados americani del marchio Apple che dopo essersi aggiudicati tra i primi uno dei nuovi telefonini multimediali i-Phone, si vedono ora beffati dalla stessa società di Cupertino che della fedeltà degli utenti al brand aziendale ha fatto da sempre uno dei propri punti di forza.)

    LA PROTESTA - Contro il gruppo di Steve Jobs sta montando una protesta generalizzata, condotta soprattutto attraverso i blog. La decisione del guru della compagnia di ribassare di ben 200 dollari (da 599 a 399) il prezzo di vendita del gioiellino di famiglia ha gettato nello sconforto quanti avevano addirittura affrontato lunghe code e accampamenti notturni pur di essere tra i primi ad impugnare il nuovo cellulare multimediale. Sorridevano orgogliosi e contenti ai fotografi che li immortalavano all'uscita dai negozi con in mano la scatola dell'apparecchietto appena acquistato. Oggi si sentono beffati. E non possono fare altro che sfogarsi sul web.
    IL «RIMBORSO» - Va detto che l'azienda ha cercato subito di correre ai ripari, chiedendo pubblicamente scusa e annunciando un buono acquisti per prodotti Apple del valore di 100 dollari per tutti coloro che avevano acquistato l'i-Phone al prezzo iniziale di circa 600 dollari. A molti resta però l'amaro in bocca: sia perché restano comunque cento dollari di differenza, sia perché il bonus presuppone un nuovo acquisto e quindi un nuovo esborso.

    REAZIONI SUI BLOG - Come riferisce il New York Times, c'è anche chi ha pensato di manifestare le proprie perplessità facendo stampare magliette con la scritta «I was a $200 i-Phone beta tester for Apple», ovvero «Sono stato uno dei collaudatori da 200 dollari dell'i-Phone per Apple». Con l'evidente ironia da paradosso: per rendere un servizio all'azienda, ho pure dovuto pagare. Altri commenti tratti dai blog a stelle e strisce lasciano intravedere qualche incrinatura tra i fedelissimi del marchio e l'azienda stessa («Il mio rapporto con Apple finisce qui», sentenzia qualcuno); ma c'è anche chi è disposto a «perdonare», come ad esempio Kevin Tofel che sul suo blog «JkOn the Run» parla della scelta di applicare il supersconto e di dare in cambio il bonus da 100 dollari come del «miglior compromesso possibile».

    LA LETTERA DI JOBS - Steve Jobs, dal canto suo, ha ammesso di aver ricevuto centinaia di email da acquirenti dell'i-Phone che si dicono arrabbiati. E per questo si è sentito in dovere di dare una risposta pubblica attraverso il sito della Apple. Nella missiva, Jobs spiega che era il momento giusto per il ribasso, anche in vista delle prossime festività natalizie. E sottolinea che «è nell'interesse di tutti, Apple e utenti, che si possano aggregare quanti più utenti possibili sotto l'ombrello i-Phone». Non solo: «Essendo nel mondo della tecnologia da 30 anni - scrive ancora il guru di Apple - posso testimoniare che ci sono sempre cambi e miglioramenti. Se si aspettano sempre i successivi tagli di prezzo o se si attende il prodotto migliorato, non si compreranno mai prodotti tecnologici perché c'è sempre qualcosa di migliore e di meno costoso all'orizzonte». E chissà che in queste parole non ci sia un riferimento indiretto anche ai nuovi telefonini Nokia che in autunno dovrebbero apparire sui mercati europei e che con l'avvio del sistema Ovi e la trasformazione del gruppo finlandese in compagnia Internet si propongono di fatto di emulare l'i-phone ampliandone addirittura la gamma di servizi.

    ATTESE ITALIANE - Un problema, quello che stanno affrontando gli utenti americani di Apple, che per il momento non si registra sul mercato italiano, dove l'i-Phone non è ancora sbarcato. Nei giorni scorsi si è parlato di un incontro avvenuto a Milano tra i vertici dell'azienda statunitense e quelli di Tim, finalizzato ad una prossimo sbarco dell'i-Phone in Penisola. Ma al momento il cellulare-iPod-navigatore sfornato da Cupertino per gli utenti nostrani resta un desiderio che non può essere soddisfatto. Agli aficionados tricolori della mela non resta che guardare da lontano a quel che succede negli Usa. Consolandosi perlomeno per la decisione del prezzo ribassato: quando arriverà da queste parti, l'i-Phone sarà già venduto a prezzo «popolare».
    Alessandro Sala





    chissà quale può essere la strategia di marketing adottata [SM=g8862]
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    william gallagher
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    Utente Junior
    00 07/09/2007 20:19
    credo fosse questa:


    [SM=g11496] speriamo che venda, poi questa:

    [SM=g9589] cazzo non vale niente, e poi questa
    abbassiamo il prezzo così forse qualcuno lo compra [SM=g11508]
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    wild§live®
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    Utente Junior
    00 07/09/2007 20:36
    Re:
    william gallagher, 07/09/2007 20.19:

    credo fosse questa:


    [SM=g11496] speriamo che venda, poi questa:

    [SM=g9589] cazzo non vale niente, e poi questa
    abbassiamo il prezzo così forse qualcuno lo compra [SM=g11508]




    alcuni dicono sia questa, altri:

    spilliamo i soldi ai patiti della apple, della tecnologia etc e fissiamo un prezzo alto [SM=g11508]
    creiamo hype e desiderio intorno al prodotto [SM=g11677]
    vendiamolo al prezzo "da massa" dopo averci fatto un sacco di pubblicità [SM=g11250]


    vedremo [SM=x70] [SM=x70] [SM=x70]
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    DarkWalker
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    Utente Junior
    00 08/09/2007 00:14
    massì hanno spillato il più possibile da chi avrebbe pagato cmq un occhio della testa per averlo. adesso invece che aspettare ad abbassar eil prezzo -credo anch'io per delle vendite al di sotto delle aspettative- lo fanno subito così cercano di accaparrarsi piu soldi possibile.
    il sonno della ragione genera mostri

    caro m'è il sonno, e il più l'esser di sasso
    mentre che 'l danno e la vergogna dura
    Non veder, non sentir m'è gran ventura.
    però non mi destar; deh, parla basso!

    Ne plurimi valeant plurimum (Cicero)