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La strana storia del reverendo Jim Jones e del Tempio del Popolo

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    muwa†alli
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    00 04/09/2007 15:02
    Ultimamente mi sto interessando ad una vicenda davvero strana.

    Nel 1955 il reverendo Jim Jones ha fondato un'associazione religiosa chiamata Tempio del Popolo, nata originariamente come promotrice dell'integrazione razziale.


    A metà degli anni 70 un migliaio di adepti si trasferisce in Guyana sotto la guida di Jones, che ottiene dal governo una serie di lotti nei pressi della foresta tropicale nella speranza di trovare una "terra promessa" dove stare al sicuro quando il mondo verrà disintegrato da una guerra atomica. Qui viene fondata una città che prende il nome di Jonestown, con l'intento di creare una comunità governata secondo i principi della cristianità e del socialismo. Presto la situazione degenera e Jones si trova a governare con cattiveria, facendo lavorare tutti con ritmi serrati. I pasti degli abitanti erano scarsi, mentre quelli di Jones comprendevano uova, carne e bevande fresche. Jones terrorizzava bambini, abusava di donne e uomini e torturava chiunque cercasse di scappare dalla città o disobbedisse agli ordini.


    Il 14 novembre Leo Ryan, un membro del congresso statunitense, si reca in Guyana per verificare cosa stesse succedendo. Quando, scopre le cose che accadono viene ucciso. La notte del 18 novembre il reverendo Jim Jones convoca un'assemblea e fa sì che tutti assumano una dose di succo di frutta con Valium e cianuro. Nel giro di 5 minuti più di novecento persone muoiono.


    È una vicenda di cui sono entrato a conoscenza solo grazie a "Guyana - cult of the damned" dei Manowar... È strano come nessuno ne parli mai.

    Ecco qualche link:
    http://en.wikipedia.org/wiki/Jonestown, ricco a sua volta di molti link sul fatto.
    http://en.wikipedia.org/wiki/Peoples_Temple, sul Tempio del Popolo
    http://en.wikipedia.org/wiki/Jim_Jones, su Jim Jones, presente anche in italiano: http://it.wikipedia.org/wiki/Jim_Jones
  • Benny404
    00 08/09/2007 22:48
    di storie simili ne esistono tante in realtà, storie di sette o progetti di convivenza secondo principi apparentemente idealistici e innoqui in piccole o grandi comunità, che puntualmente si risolvono in fanatismo, violenza e tragedia.
    Una piccola comunità passa inosservata, e storie di follia come questa si fa di tutto per dimenticarle o farle passare per episodi lontani...

    mi inquieta il fatto che l'ideologia del "chiudersi al mondo esterno" emerga anche nella vita quotidiana